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Milan, Theo: c’è Maldini nel mirino

Theo Hernandez è già nella storia del Milan come uno dei terzini più decisivi di sempre e col gol di ieri è a un passo dal diventarne anche il più prolifico.

Theo Hernandez, Milan
Milan, Theo Hernandez aggancia Maldera nella classifica dei difensori bomber rossoneri
Ieri allo Stadio Bentegodi di Verona, Theo Hernandez ha messo la firma sul gol che ha aperto le marcature nel definitivo 3-1 in favore della squadra di Pioli.
Per il terzino francese si tratta del quinto timbro stagionale in Serie A, il terzo nelle ultime 17 gare condite anche da 8 assist vincenti.
Numeri da capogiro per uno che di mestiere fa il terzino sinistro, ma d’altronde Theo Hernandez ha da sempre dimostrato le sue grandissime doti offensive.
Doti offensive che lo hanno portato nel tabellino marcatori per ben 27 volte da quando nel 2019 si è vestito di rossonero e ad agganciare come numero di gol Aldo Maldera, al secondo posto di questa speciale classifica.
Nel mirino del terzino milanista adesso c’è un’altra leggenda, colui che 5 anni fa l’ha voluto portare a Milanello anche di fronte agli scettici che lo etichettavano come “scarto del Real Madrid“, Paolo Maldini.
L’ex capitano rossonero infatti occupa il primo posto a quota 29 reti e Theo Hernandez gli è ormai entrato in scia, pronto a raggiungerlo e superarlo forse già in questa stagione.
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Hellas Verona, Tengstedt rientra e incide: è l’uomo salvezza

Casper Tengstedt è tornato in campo nella partita persa dall’Hellas Verona contro il Bologna. Il danese ha subito messo in crisi dal difesa rossoblu.
Prima il gol in fuorigioco, dopo l’assist per Mosquera che ha riaperto la partita: l’ex Benfica è tornato e ha dimostrato subito la sua importanza per la compagine scaligera.
Hellas Verona, Tengstedt si carica la salvezza sulle spalle
Dopo più di un mese l’attaccante è tornato a calcare il campo da gioco, in seguito all’infortunio rimediato durante la trasferta di Venezia. Contro la Juventus è tornato tra i convocati ma non ha preso parte alla gara persa poi 2-0 dai suoi, invece nella 28esima giornata è subentrato a Bernede a inizio ripresa.
Sul risultato di 0-1 l’allenatore Zanetti ha deciso di inserire un altro attaccante al fianco di Sarr per provare ad arrivare al pareggio e ci sarebbe riuscito se il danese non fosse stato in leggero offside prima di insaccare alle spalle di Skorupski. Poco dopo ha un’altra occasione per pareggiare la partita ma la conclusione finisce alta da ottima posizione.

Casper Tengstedt during Taca de Portugal 23/24 4th round game between SL Benfica and FC Famalicao at Estadio Da Luz, Lisbon, Portugal. (Maciej Rogowski)
Poi il rosso a Valentini e il raddoppio di Cambiaghi hanno indirizzato la partita in favore della squadra di Italiano. All’80’ però l’invenzione dell’11 che arriva sul fondo e mette un cross basso perfetto per Mosquera che con un po’ di fortuna riesce a riaprire la partita.
In vista delle prossime gare (maggior parte scontri diretti) Tengstedt sarà fondamentale in fase realizzativa e i suoi gol possono veramente salvare l’Hellas Verona dal baratro della Serie B.
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Italia, i convocati di Favo per l’Under 17

Il tecnico dell’Italia Massimiliano Favo ha convocato 27 calciatori, tutti nati nel 2008, tranne tre classe 2009. Di cui sette provenienti da club esteri.
L’Italia dopo le amichevoli contro la Spagna a Coverciano e la Francia a Clairefontaine, rispettivamente a gennaio e febbraio, sosterrà uno stage dall’11 al 15 marzo a Novarello. Questi i convocati di Favo.

moise kean , italia, and jesus vallejo , spagna, during European Under 21 2019 – Tournament Phase – Italy Vs Spain , Italian Football Team in Bologna, Italy, June 16 2019 – LPS/Lisa Guglielmi
Italia, i convocati di Massimiliano Favo
Portieri: Alessandro Longoni (Milan), Andrea Maran (Modena), Alessio Marcaccini (Roma);
Difensori: Benit Borasio (Juventus), Leonardo Boah Bovio (Inter), Andrea Cullotta (Milan), Jacopo Del Fabro (Juventus), Silver Obinna Eze (Blackburn Rovers), Laurence Adam Giani (Stoke City), Dauda Amihere Iddrisa (West Bromwich Albion), Jean Tryfose Mambuku (Stade de Reims), Luca Reggiani (Borussia Dortmund), Mattia Ridolfi (Cesena);
Centrocampisti: Alessio Baralla (Empoli), Nicolò Ballabio (Monza), Oliver Blini (Empoli), Christian Comotto (Milan), Valerio Maccaroni (Roma), Vincenzo Prisco (Napoli), Leonardo Rodella (Southampton), Federico Steffanoni (Atalanta);
Attaccanti: Antonio Arena (Pescara), Vincendo Damiano (Atalanta), Destiny Onoguekhan Elimoghale (Juventus), Giuseppe Forte (Sampdoria), Cristian Galvano (Brescia), Samuele Inácio (Borussia Dortmund).
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Roma, Hummels risponde alle critiche: c’era davvero bisogno?

Dalle parole di Claudio Ranieri pre Venezia si è aperta una polemica verso i comportamenti, soprattutto social, di Mats Hummels. Serve davvero?
L’avventura di Mats Hummels alla Roma è facilmente accostabile al detto “dalle stelle alle stalle”. L’arrivo a Trigoria del tedesco è subito scombussolato dall’esonero inaspettato di Daniele De Rossi, vero e proprio demiurgo dell’acquisto del tedesco. Con Juric la musica è completamente diversa: il rapporto mai sbocciato tra l’attuale tecnico del Southampton e l’ex BVB è una delle principali motivazioni sul mancato utilizzo del difensore.
Infatti, con l’allenatore croato in panchina, Hummels non colleziona neanche un minuto sul campo (apparte l’apparizione nella debacle di Firenze), complice anche un’idea tattica completamente differente rispetto alle caratteristiche del giocatore e della rosa a disposizione. Il suo mancato utilizzo inspiegabile ha fatto emergere diversi dubbi sulla sua condizione fisica.
Ricordiamo infatti che il classe ’88, oltre all’età avanzata, è arrivato solamente ad inizio settembre e non ha svolto la preparazione con il resto della squadra. Tutto ciò però ha portato stampa e tifosi alla strenua difesa verso il centrale tedesco, visti anche gli scarsi risultati raccolti con Juric e la differenza di esperienza internazionale tra i due.

Mats Hummels pensieroso ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’addio di Juric e il terzo ritorno di Claudio Ranieri stravolgono l’avventura di Hummels nella Capitale. Con il tecnico romano il tedesco entra subito nell’undici titolare nei tre big match che aprono il Ranieri ter: Napoli, Tottenham e Atalanta. Come da pronostico, l’ex Borussia Dortmund ha preso in mano le redini della retroguardia giallorossa, diventando un pilastro inamovibile e raccogliendo, come giusto che sia, i tanti applausi per un giocatore del suo calibro.
Il tedesco cambia il volto della difesa della Roma, che con Juric era un vero e proprio colabrodo, risollevando anche la situazione pessima in classifica della squadra giallorossa. Con Juric la Roma prende la bellezza di 14 reti in 8 gare (3 vittorie, 4 sconfitte ed un pari) mentre con Ranieri solamente 9 sempre in 8 gare (3 vittorie, 3 sconfitte e due pareggi). Finalmente si ritorna alla situazione immaginata alla firma del contratto con il tedesco nuovo beniamino della tifoseria giallorossa.
Tutto rose e fiori fino alla gara con il Milan di Coppa Italia, dove il tedesco, visibilmente stanco da mesi di tante partite accumulate, è il principale autore della sconfitta con due errori decisivi. Ranieri, conscio di questo, in conferenza stampa annuncia una “vacanza” per farlo recuperare al meglio.
Vacanza che secondo la stampa e i tifosi è durata troppo, visto il mancato impegno del tedesco in gare decisive come il doppio confronto con il Porto in Europa League, e che, soprattutto, ha gettato ombre su un possibile problema all’interno tra Ranieri e Hummels.
I due hanno risposto prontamente a tale questione chiudendo qualsiasi spiraglio. Proprio il tecnico romano ha voluto chiarire ulteriormente in conferenza stampa: “Perché andate sempre a cercare ‘ste cose. Capisco quando le cose vanno male. È un ragazzo che sta a Roma, si va a vedere Roma, non c’è nessuna cosa. Andiamo d’amore e d’accordo con tutti”.
Il tedesco sul suo profilo personale ha chiuso la questione: “Assurdo che qualcuno pensi che sia una critica a mister Ranieri, che rispetto e stimo così tanto”.
La gestione del giocatore tedesco perciò è al centro delle discussioni e ha fatto scalpore il suo utilizzo dei social per fare spesso ironia, ma senza voler alzare nessun polverone. E allora, mi chiedo, se si possa montare una polemica per un post su Instagram e andare a screditare un giocatore del calibro di Hummels, di certo non l’ultimo arrivato, che in campo ha sempre risposto al meglio.
Ormai con un uso dei social sproporzionato ci dimentichiamo a volte che anche i calciatori sono persone e, che come tutti, si godono i pochi spazi di vita privata che hanno a disposizione.
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