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Milan, Allegri lascia per Conte? La posizione dei rossoneri e la parola data

Milan, potrebbe scatenarsi un intreccio tra i due club in merito alla destinazione del tecnico leccese per la prossima stagione. Vediamo in dettaglio i nostri approfondimenti.
Tutto è legato al futuro di Massimiliano Allegri. Il tecnico toscano, così bravo a tenere botta all’Inter, adesso pare avere perso la bussola ed il polso della situazione.
La sua Juventus è balzata al terzo posto in classifica ed arrivano insistenti le lamentele da parte dell’intera tifoseria che ne chiede la testa a fine stagione.
Da una parte, l’ipotetico addio di Allegri potrebbe agevolare la venuta di Thiago Motta, dall’altro scatenare ogni più recondita, e nemmeno tanto, fantasia dei tifosi con il sogno Antonio Conte.
Il tecnico leccese, al netto della separazione di qualche anno fa, non scevra da polemiche peraltro, sembra essere uno degli allenatori ideali per il popolo piemontese.
Lo stesso Conte avrebbe nel cuore il sogno di tornare un giorno o l’altro alla Juventus. Questo era quanto raccontato dall’amico fraterno Roberto Sorrentino il quale ci aveva anche raccontato, a gennaio, dei contatti con il Milan. Sfociati poi in un accordo di massima con Zlatan Ibrahimovic pochi giorni dopo.
Cosa potrebbe quindi accadere? Riteniamo che Conte sia ad un bivio. La parola data al Milan rappresenterà una questione di vitale importanza, ma a patto che la dirigenza rossonera sia in grado di contraccambiare.
Ad oggi riteniamo di sì, con la situazione ferma fino agli inizi di aprile quando potrebbe sbloccarsi la situazione societaria con l’ingresso di nuovi fondi arabi.
Milan, la partita si gioca in Italia
Se così non fosse, e i rossoneri dovessero allontanarsi, riteniamo alquanto probabile un avvicinamento di Conte con la Juventus. In fin dei conti il leccese ha espresso la volontà di allenare in Italia e possibilmente in un club dove non serva trasferirsi di dimora.
Sia Juventus che Milan soddisferebbero in pieno tale esigenza. Le riserve, come detto, non verranno ancora sciolte, ma ora Conte pretende una risposta e non escludiamo che i bianconeri siano più veloci nel darla.
Per quanto riguarda invece il pre accordo col Milan annunciato il 17 gennaio, ribadiamo con fermezza la veridicità della notizia. Peraltro confermata anche da altri in momenti successivi.
Tuttavia, per dovere di cronaca, giusto sottolineare come in quei tempi la posizione di Allegri fosse ben salda, in netto contrasto con quella attuale. Il calcio, si sa, riserva sorprese e spesso niente è come sembra. Con buona pace dei tifosi.
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Ronaldo annuncia: “Rinuncio alla candidatura presidenziale”

Notizia che ha del surreale in Brasile: Luis Nazario de Lima Ronaldo, per tutti il “Fenomeno”, ha ritirato la sua candidatura alla CBF annunciandolo sui social.
L’ex giocatore di Inter e Milan, aveva manifestato più volte l’intento di cambiare il calcio brasiliano. Adesso, tramite Instagram, il Fenomeno posta la sua rinuncia.
La resa di Ronaldo
“Dopo aver dichiarato pubblicamente la mia volontà di candidarmi alla presidenza della CBF nella prossima sessione plenaria, ritiro ufficialmente la mia intenzione. Se la maggioranza con potere decisionale pensa che il calcio brasiliano sia in buone mani, la mia opinione ha poca importanza. La mia idea era quella di dare voce e spazio ai club, nonché di ascoltare le federazioni per migliorare le competizioni e lo sviluppo sportivo in tutte le regioni. Il cambiamento necessario deriverebbe da questo allineamento strategico, con la forza della visione condivisa”.
Così uno degli attaccanti più forti che il calcio abbia avuto si ritira dalla candidatura alla presidenza della federazione brasiliana.
Il proprietario del Real Valladolid ha spiegato di aver sbattuto contro una delle clausole per diventare presidente. Per candidarsi il candidato deve avere il sostegno di almeno 4 federazioni statali, 4 club, per poter effettivamente iscrivere la sua candidatura.
Ronaldo non è riuscito a saltare quest’ostacolo affermando di aver trovato un vero e proprio muro davanti a sè: “Nel mio primo contatto con i 27 membri, ho trovato 23 porte chiuse…”.
Aggiungendo poi che le stesse federazioni: “si sono rifiutate di accogliermi nelle loro case, sostenendo di essere soddisfatte dell’attuale amministrazione e di sostenerne la rielezione”.
Buio totale per il nativo di rio De Janeiro a cui non è stato concesso dialogo.
Un ultima parola la esprime sullo statuto: “Non ho potuto presentare il mio progetto nel modo che desideravo. Non c’è stata alcuna apertura al dialogo. Lo statuto dà alle federazioni la maggioranza dei voti, e quindi è chiaro che non c’è modo di raggiungere un accordo. La maggior parte dei leader statali sostiene il presidente in carica; è un loro diritto e io lo rispetto, indipendentemente dalle mie convinzioni”
Almeno il nostro, anche se ininfluente, appoggio lo hai Ronnie.
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Antonio Zappi: Var a chiamata e altre novità

Il presidente dell’Aia Antonio Zappi è favorevole alla novità di: “Due gettoni a gara per rivedere gli episodi dubbi”. La novità vige nell’introduzione del ‘Var a chiamata’, una procedura burocratica che aiuta a confluire le le richieste e le varie prese di decisione degli arbitri italiani.
La richiesta del “Var a chiamata” è stata introdotta in Giunta in attesa di approvazione da parte degli organismi preposti. Antonio Zappi ha spiegato ai microfoni di Kiss Kiss la necessità di introdurre la novità.

L’ARBITRO LUCA PAIRETTO DESIGNATO PER IL DERBY ROMA LAZIO AL POSTO DI MARCO GUIDA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Antonio Zappi, la dichiarazione:
Da tempo molti allenatori chiedono di poter intervenire nei processi decisionali che portano alla revisione delle immagini. In una dichiarazione emerge quanto è stato detto in sede: non si tratta di una svolta che avverrà automaticamente, l’Ifab dovrà approvare tutte le aperture che Figc ha chiesto per la Serie C. “Innanzitutto, l’Ifa dovrà approvare tutte le aperture che la Figc ha chiesto per la Serie C e la Serie A femminile, poi eventualmente anche per la Serie D. Poi vedremo Uefa e Fifa se approveranno le richieste della Figc. Le squadre e soprattutto l’Aia hanno voglia di affidarsi alla tecnologia per cercare di limitare quanto più eventuali errori arbitrali.”
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Roma, Mattia Pisilli: “Fiero di mio fratello. Il suo sogno? Tutta la carriera in giallorosso”

Mattia Pisilli, fratello del centrocampista della Roma, ha rilasciato una bella intervista sulla stagione da protagonista che sta vivendo Niccolò.
Mattia Pisilli, fratello maggiore del calciatore della Roma Niccolò, ha parlato delle emozioni che sta provando in questa stagione il numero 61 giallorosso. Pisilli, fresco di rinnovo con la Roma fino al 2029, è passato in pochi mesi dalla Primavera a essere un elemento sempre più centrale della prima squadra, con l’avvento di Claudio Ranieri in panchina.
Mattia, anche lui centrocampista, gioca a Casal Palocco, in Promozione. Intervenuto al Podcast Tridente, ha raccontato della passione di tutta la famiglia per la Roma, e di quanto siano orgogliosi in casa di vedere Niccolò protagonista in campo ogni settimana. Ha poi spiegato quale sarebbe il sogno del classe 2004. Di seguito le sue dichiarazioni:
L’amore per il calcio da dove nasce?
“Siamo sempre stati calcio centrici in famiglia. Anche se mio fratello ha praticato anche il tennis: per fortuna però ha poi deciso di seguire le mie orme”.
E la passione per la Roma?
“Anche qui in famiglia, fin da piccoli seguiamo la squadra, siamo cresciuti con la Roma. È grazie ai nostri nonni e nostra madre che siamo cresciuti con questa fede“.
Cosa ti ha raccontato Niccolò sull’impatto di Ranieri?
“Mio fratello mi diche sempre che Ranieri è il primo tifoso della squadra. Ha riportato la chiesa al centro del villaggio. È riuscito a risollevare l’ambiente, riportare serenità all’interno del gruppo, in una stagione più che travagliata“.
Ti aspettavi potesse arrivare in prima squadra?
“Ha sempre avuto in testa quello obiettivo, fin da piccolo. Ha lavorato per arrivare a raggiungere la Roma. Da fratello sono orgoglioso di tutto quello che sta facendo è della persona che è, deve rimanere umile e continuare a lavorare. Crescere qui e tifare Roma per arrivare a giocare all’Olimpico è un sogno”.
Il vostro rapporto.
“Noi ci confrontiamo tantissimo, sul calcio e non solo. Quello che lui esprime in campo, il sacrificio, lottare su ogni pallone è così anche nella vita quotidiana. Fuori dal campo è simpatico, solare, nonostante sia più piccolo di me è un esempio. LA nostra forza è di sostenerci sempre a vicenda nei momenti importanti”.
Niccolò è molto amico di Bove. Come ha vissuto quello che gli è successo?
“Eravamo insieme a casa, stavamo guardando la partita. All’inizio non capitavamo cosa stesse accadendo, quando ha visto che era Edoardo si è completamente bloccato: non aveva parole. Poi ci sono state due/tre ore difficili ma per fortuna poi è andata per il meglio. L’importante è che ora Bove stia bene, gli auguro di tornare a giocare. Con Niccolò si sono visti qualche giorno dopo, per fortuna sta bene“.
Qual è il prossimo sogno di Niccolò?
“Fare tutta la carriera con la Roma, e di vincere qualcosa con la maglia giallorossa. Sarebbe bellissimo. Mentre il suo sogno quotidiano è di migliorarsi continuamente. Ha una mentalità vincente nonostante sia molto giovane”.
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