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Razzismo, il caso di Vinicius Jr: il comunicato del Real Madrid
Il razzismo è una piaga difficile da estirpare nel mondo del calcio. Ecco il comunicato del Real Madrid sul caso di Vinicius Jr.
Il razzismo sui campi di calcio è un tema sempre attuale. Proprio ieri, il Real Madrid ha diffuso un comunicato stampa nel quale ha annunciato di aver presentato un’istanza al Comitato di Disciplina della Federazione Spagnola di Calcio contro l’arbitro della partita in casa dell’Osasuna.
Il direttore della gara di LaLiga, Juan Martínez Munuera, sarebbe colpevole di non essere intervenuto sugli insulti razzisti rivolti dai tifosi di casa a Vinicius Jr durante la vittoria dei Merengues a El Sadar.
Razzismo, il comunicato stampa del Real Madrid
Queste le dure parole riportate nel comunicato del club madrileno:
“Dopo i gravi insulti pronunciati, ancora una volta, contro il nostro giocatore Vinicius Junior, in questo caso durante l’ultima partita di campionato disputata dalla nostra squadra a El Sadar, il Real Madrid C. F. comunica quanto segue:
Il nostro club ha presentato un reclamo al Comitato di Disciplina della Real Federación Española de Fútbol contro l’arbitro della partita Juan Martínez Munuera, a seguito della redazione negligente del referto arbitrale.
Questo arbitro ha omesso, in modo volontario e deliberato, gli insulti e le grida umilianti dirette ripetutamente verso il nostro giocatore Vinicius Junior, nonostante fosse stato avvertito in modo insistente dai nostri giocatori nel momento stesso in cui questi si stavano verificando.
Inoltre, il Real Madrid ha presentato un reclamo presso questo organo federale in relazione agli insulti e alle grida umilianti menzionati, e ha trasmesso gli stessi alla Commissione Statale contro la Violenza, il Razzismo, la Xenofobia e l’Intolleranza nello Sport, al fine di identificare e sanzionare coloro che li hanno pronunciati.
Di fronte a questi tristi eventi accaduti a El Sadar, il Real Madrid ha ampliato la denuncia presentata lo scorso venerdì 15 marzo presso la Fiscalía General del Estado per i reati di odio e discriminazione, in relazione agli insulti razzisti e di odio diretti verso il nostro giocatore Vinicius Junior nei pressi dello Stadio Olimpico di Montjuic e dello Stadio Metropolitano di Madrid, chiedendo che vengano identificati gli autori degli stessi.
Il Real Madrid condanna nuovamente questi violenti attacchi di razzismo, discriminazione e odio e esige che vengano adottate, una volta per tutte, le misure necessarie per eradicare la violenza che il nostro giocatore Vinicius Junior continua a subire”.
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Amarcord Juventus: 28 anni fa la conquista di una Coppa illustre
Ventotto anni fa la Juventus vinceva il suo ultimo trofeo internazionale di primo piano: la Coppa Intercontinentale. Autore della vittoria un immenso Del Piero.
Il 26 novembre 1996 un gol di Alessandro Del Piero all’81’ regalò alla Juventus la Coppa Intercontinentale, l’ultimo trofeo internazionale conquistato dai bianconeri.
A Tokyo, nella gara secca contro il River Plate, fu proprio il numero 10 della Juventus a decidere una sfida che, secondo lui stesso, “avremmo dovuto vincere 5-0, non 1-0“. Quel gol, come ricordato da Del Piero nel suo libro Manualex, è uno dei momenti più belli della sua carriera: “Quando segnai il gol-vittoria non capii più niente”.
Juventus, la partita
La Juventus di Marcello Lippi scese in campo con un 4-3-1-2: Peruzzi; Torricelli, Ferrara, Montero, Porrini; Di Livio, Deschamps, Jugovic; Zidane; Del Piero, Boksic.
In panchina, tra gli altri, c’erano Tacchinardi, subentrato all’89′ per Zidane, Vieri e Padovano.
Dall’altra parte, il River Plate, guidato da Ramón Díaz, si affidava a una formazione piena di futuri campioni: Bonano; Hernán Díaz, Celso Ayala, Berizzo, Sorin; Monserrat, Astrada, Sergio Berti; Francescoli; Ortega, Cruz.
Particolarmente interessante era la sfida tra i due numeri 10: Del Piero per la Juventus e Ortega per il River.
“Due giorni prima mi avevano comunicato che la regia giapponese avrebbe dedicato telecamere speciali a noi due”, ha raccontato Del Piero, aggiungendo che la notizia lo aveva riempito di responsabilità.
A distanza di 28 anni, quella Coppa Intercontinentale rimane l’ultimo trionfo internazionale importante della Juventus. All’epoca, la Coppa si assegnava in una gara secca tra la vincitrice della Champions League e quella della Copa Libertadores, mentre oggi si disputa il Mondiale per Club, un torneo con un format completamente diverso.
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Piqué: “Oggi ci sono troppe competizioni con tante partite”
L’ex centrale del Barcellona Gerard Piqué ha parlato del problema delle troppe partite che portano poi a troppi infortuni, proponendo una sua soluzione.
Il tema delle troppe partite è ormai al centro della critica sportiva: sono tanti gli allenatori, i presidenti e gli addetti ai lavori in generale che si lamentano dei troppi incontri ravvicinati. Questi sono la principale causa dei tanti infortuni, poiché il fisico dei calciatori è sottoposto ad un forte stress circa una volta ogni 3 giorni e sono più esposti a problemi fisici.
Di questo delicato argomento ha parlato anche l’ex difensore del Barcellona Gerard Piqué, il quale ha delle idee molto chiare in merito. Lo spagnolo è sempre stato un personaggio di spicco sia dentro che fuori dal campo, dicendo sempre la sua opinione e mettendoci la faccia anche nei momenti o su argomenti più delicati.
Le parole di Piqué
La principale soluzione al problema delle tante partite secondo Piqué, è quella di ridurre i campionati a 16 squadre, in modo tale da avere meno giornate da disputare.
Le sue parole: “Credo che ridurre il numero delle partite aiuterebbe i giocatori a riposarsi di più, quindi a meno infortuni, e non arriverebbero così stanchi alle partite importanti. Dobbiamo fare in modo che questi incontri siano unici, speciali.
Oggi ci sono troppe competizioni con tante partite. Questa è una delle proposte che, dopo il dibattito, è stata adottata da dirigenti e giocatori. È complicato da organizzare perché le organizzazioni vogliono che ci siano molte partite. UEFA, FIFA… nel mondo del calcio ci sono diverse organizzazioni e ognuna guarda ai propri interessi. È complicato trovare un accordo comune“.
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Milan, esclusione di Leao: scelta tecnica o reale infortunio?
Milan, la gara di questa sera rappresenta uno snodo importante, si cercano obbligatoriamente i tre punti contro una squadra non irresistibile.
Il Milan questa sera cerca la vittoria a Bratislava contro lo Slovan. Non sono più permessi passi falsi, Paulo Fonseca per mangiare il panettone a Natale dovrà vincere e convincere durante le prossime due gare.
In queste ultime ore si è parlato di un Rafael Leao il quale partirà dalla panchina. In effetti il portoghese è uscito malconcio dalla gara contro la Juventus in evidenti difficoltà ad appoggiare a terra il piede destro.
Tuttavia, voci che ci arrivano direttamente dal campo, Leao sembra essere recuperato, ma Fonseca, forse in via precauzionale, opterà per Noah Okafor dal primo minuto inserendo magari il portoghese in un secondo momento qualora le cose non dovessero prendere la giusta piega.
Pare piuttosto curioso che Fonseca in conferenza stampa non abbia fatto menzione dell’infortunio, quindi l’esclusione di Leao può essere catalogata alla voce scelta tecnica.
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