Serie A
Fiorentina, Barak: “A gennaio ero vicino al Napoli. Contento di essere rimasto”
Di seguito le parole rilasciate dal centrocampista della Fiorentina Antonin Barak, relative al mercato del club toscano e non solo, dal ritiro della nazionale.
Fiorentina, le parole di Barak
Di seguito le parole di Antonin Barak, direttamente dal ritiro della nazionale, relative alle voci che lo hanno coinvolto nel mercato invernale:
“A gennaio mi sono consultato anche con lo staff tecnico della Nazionale.
Cercavo la miglior soluzione per me, per poter giocare. C’erano alcune squadre interessate, quella che faceva più sul serio era il Napoli, ma poi alla fine non è andata in porto e oggi sono felice di essere rimasto.
La Fiorentina ha dimostrato di avere ancora fiducia in me”.
Serie A
Juventus: Nico Gonzalez pronto al rientro?
Nella lista degli assenti di Thiago Motta, oltre a Nico Gonzalez, c’è anche Douglas Luiz, che ha accusato un affaticamento muscolare.
L’ex viola, reduce da problemi muscolari risalenti a un mese fa, è alle prese con un infortunio alla coscia destra e non sarà disponibile per le prossime due trasferte, a Udine e a Lille.
La sua situazione verrà rivalutata giorno per giorno, ma il rientro potrebbe avvenire nella partita contro il Torino, anche se una data più realistica sembra essere il 23 novembre, quando i bianconeri saranno di scena a San Siro ad affrontare il Milan.
Per quanto riguarda l’ex Aston Villa, sebbene abbia subito un affaticamento, non ci sono lesioni e potrebbe tornare a disposizione già per le prossime sfide.
Thiago Motta spera di poter contare su entrambi i giocatori quanto prima, vista l’emergenza delle ultime partite.
Serie A
Inter, Lautaro: “Ora sono maturato come calciatore e sulla Champions…”
L’attaccante dell’Inter Lautaro Martinez ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de Icon Magazine sull’avvio di stagione dei nerazzurri.
L’attaccante argentino ex Racing Club attualmente in forze all’Inter Lautaro Martinez ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Icon Magazine relative all’inizio di stagione della squadra allenata da mister Inzaghi e sul periodo che sta vivendo in nerazzurro.
Inter, le parole di Lautaro
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal calciatore dell’Inter Lautaro Martinez rilasciate ai microfoni di Icon Magazine:
Dal tuo arrivo in Italia, nel 2018, come senti di essere cambiato come calciatore e come persona?
“Sono maturato come uomo e come calciatore di pari passo. Sono arrivato in Italia che ero un ragazzo di vent’anni e in questi sei anni sono diventato padre e marito.
Questo mi ha permesso di crescere anche come calciatore, arrivando ad essere con grande orgoglio capitano dell’Inter”.
Il gol che porti più nel cuore tra i tanti che hai fatto?
“Ne sceglierei due: quello dell’ultima finale di Coppa America e quello nel derby contro il Milan nella semifinale di Champions, la scorsa stagione”.
Che rapporto hai con la moda? Come definiresti il tuo look personale e hai brand o stilisti preferiti che ami indossare?
“Vivendo a Milano ormai da sei anni, non puoi non appassionarti alla moda. Penso di avere il mio stile, lo definirei casual ma mi piace cambiare di tanto in tanto e optare anche per l’alta sartoria. Cerco sempre nuovi spunti camminando per la città”.
Il calcio assorbe gran parte della tua vita ma… cosa ti piace fare nel tempo libero?
“Il poco tempo libero che ho lo passo godendomi la famiglia. Con mia moglie Agustina condivido la passione per il buon vino, che ci ha portato alla scelta di produrre il nostro vino in Argentina.
Quando poi tutti dormono, spulcio online le ultime novità sull’automotive e sull’orologeria, le altre mie passioni”.
Hai già in bacheca due scudetti con l’Inter, diverse Supercoppe italiane e Coppe Italia, due Coppe America, il Mondiale con l’Argentina… Che obiettivi e sogni hai ancora da realizzare?
“Dico sempre che la bacheca dei trofei non è mai troppo piena e lo spazio per nuovi trofei si trova sempre con piacere. È vero che ho avuto la fortuna di vincere già tanto con la mia Nazionale e con il mio club, ma bisogna sempre puntare a vincere il prossimo trofeo. Sicuramente vincere la Champions e farlo da capitano sarebbe una bella ciliegina”.
Serie A
Milan, Tassotti: “Assurdo vedere Leao fuori”
Milan, l’ex leggenda rossonera Mauro Tassotti, in un’intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport ha parla della recente esclusione di Leao contro il Napoli e non solo.
In un’intervista esclusiva rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Mauro Tassotti, storico difensore del Milan e figura simbolo del club rossonero, ha espresso opinioni incisive sul presente e sul futuro della squadra di Fonseca. Tassotti si è soffermato in particolare sulla decisione di tenere Rafael Leao fuori dal recente scontro con il Napoli, una scelta che ha fatto discutere e che, secondo l’ex vice allenatore, rappresenta un’opportunità per riflettere sulla gestione dei giovani talenti del Milan.
Milan, le parole di Tassotti
A seguire l’intervista completa rilasciata da La Gazzetta dello Sport.
Tassotti, non crede alle panchine “motivazionali”?
«Se hai un grande calciatore in rosa devi metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio. A volte ci sta il turnover per spronarlo, ma senza arrivare al masochismo».
Si aspetta di rivederlo in campo a Monza?
A dire il vero me lo sarei aspettato anche contro il Napoli. Avrebbe certamente creato pericoli a sinistra, e magari poteva essere chiesto un sacrificio in più in copertura a qualcun altro. C’è Morata che già corre come un disperato. Contro il Napoli Leao ha sempre fatto grandi partite, e se sta bene bisogna tenerlo in campo il più possibile. Se non sta bene è un altro discorso. Ma il più forte della squadra, se può, deve giocare».
Va bene anche a mezzo servizio, cioè dedito alla fase offensiva senza pensare alla difesa?
«L’allenatore deve recuperarlo a pieno. Da qui a fine stagione deve passare il tempo in campo e non in panchina. Poi le caratteristiche sono caratteristiche, non vedremo mai Leao ammazzarsi in scivolate difensive. I comportamenti sono un’altra cosa ed è giusto che Rafa abbia l’atteggiamento giusto. Ma non è e non sarà mai un giocatore generoso, è una questione di indole. Morata lo è e lo è sempre stato, lui no. Ci sono giocatori, spesso con quelle stesse caratteristiche, che hanno un atteggiamento un po’ così. Mi viene in mente Cassano, uno a cui devi stare addosso(Tassotti lo ha incontrato in rossonero da vice di Allegri, ndr)».
Non è un aspetto su cui un allenatore può lavorare?
«Certamente sì. Ogni tanto Rafa esagera, dà la palla indietro a due all’ora con la testa ciondolante: è fastidioso per i tifosi. Quel tipo di passaggio puoi farlo anche più veloce e con un altro atteggiamento. Rientra nei compiti dell’allenatore convincerlo a fare le cose in un certo modo. Possono spronarlo anche i compagni e lui stesso, che non è stupido, prima o poi lo capirà».
A proposito di Fonseca: da portoghese a portoghese, si aspettava che lo coinvolgesse di più?
«Mi aspettavo una maggiore sintonia tra i due, parlando la stessa lingua credevo che il rapporto fosse facilitato. Va detto anche che il tema Leao “copre” gli altri problemi. Il principale per me è
un altro: troppi gol presi. Non puoi pensare di vincere le partite segnandone sempre uno in più. I gol subiti sono troppi per una squadra con quelle ambizioni. Anche perché sono spesso gol
banali, si lasciano autostrade in mezzo o passaggi facili per gli avversari. E un altro problema: non c’è un vero sostituto di Theo. Con tante partite a disposizione, era una necessità.
Peccato perché, alla fine, contro il Napoli, la squadra si era anche espressa bene. Se Fonseca si è “giocato” tutti gli errori all’inizio, non potrà che migliorare. Ma basta regali agli avversari:
tempo per recuperare c’è».
Con Leao dall’inizio due sere fa sarebbe stato diverso?
«Rafa avrebbe potuto sfruttare la sua velocità. Anzi, dico che in generale dovrebbe farlo ancora di più, specie quando non ha la palla. Troppo spesso la vuole solo tra i piedi. Ha la capacità di
saltare l’uomo con facilità, dovrebbe involarsi senza palla e tirare a un tocco, rinunciando a tutta quella serie di dribbling. Deve completarsi: così farebbe ancora più paura agli avversari».
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