Serie A
Roma, De Rossi sorride a metà: le ultime verso il Lecce
La Roma di Daniele De Rossi è tornata a lavorare a Trigoria in vista della delicata sfida di Pasquetta contro il Lecce, in programma alle 18:00.
Dopo alcuni giorni di riposo, la Roma di Daniele De Rossi è tornata ad allenarsi a Trigoria in vista della 30° giornata di Serie A dove sarà impegnata a Lecce contro la squadra di Gotti. I giallorossi hanno svolto la seduta d’allenamento in mattinata sotto la pioggia e il mister ha potuto riabbracciare alcuni giocatori.
Le ultime da Trigoria
Presente Abraham, che ha svolto l’intera seduta e che non vede l’ora di tornare in campo. Con il gruppo squadra si sono uniti anche Ndicka, Bove e Baldanzi, che hanno smaltito i loro rispettivi fastidi muscolari. Ancora a parte Cristante, Dybala, Kristensen, Renato Sanches, Smalling e Spinazzola. Assente Azmoun, alle prese con l’infortunio subito in nazionale. Attesi nei prossimi giorni invece coloro che hanno rappresentato le proprie selezioni in giro per il mondo.
Nonostante le varie assenze De Rossi dovrebbe avere quasi tutti a disposizione per la sfida di Lecce, con Kristensen e Spinazzola verso il forfait.
Serie A
De Rossi: “Tutti vogliono imitare Guardiola, Gasperini è il migliore in Italia. Su Totti…”
L’ex allenatore della Roma Daniele De Rossi ha rilasciato delle dichiarazioni in occasione dell’evento ‘Sport Talk Industry’, relative a diversi temi.
L’ex calciatore e tecnico di Spal e Roma Daniele De Rossi ha rilasciato delle dichiarazioni in occasione della sesta edizione dello ‘Sport Talk Industry, relative a diverse tematiche legate al club giallorosso e non solo.
Le parole di De Rossi
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ex allenatore della Roma Daniele De Rossi in occasione della sesta edizione dello ‘Sport Talk Industry’.
“Dico sempre quello che penso, noi interpreti del calcio dobbiamo avere la capacità di cambiare. Ci stiamo avvicinando al mondo del tennis per la faccia di chi sta vincendo, così come i suoi compagni. Facce pulite e giovani che lottano per il nostro paese. Il mondo del calcio essendo così tanto popolare ha una serie di interessi che vengono tirati dal tifo.
Ciò che importa è l’interesse della squadra, così funziona il calcio. Siamo tutti attratti dal tornaconto economico. La normalità è sottovalutata al giorno d’oggi, è difficile giocare semplice: mi viene da citare Rodri che ha vinto il Pallone d’Oro, lui gioca semplice ma farlo come fa lui prevede mille pensieri quando non viene inquadrato.
Il calcio è uno sport semplice e ti avvicina alla gente, ma fare le cose semplici è difficile. Tutti gli allenatori vogliono emulare chi sembra geniale come Guardiola, questo però toglie il pallone dai piedi dei ragazzini per fare un’ora di tattica.
E ancora in un altro passaggio:
“Il ragazzino deve fare uno contro uno, giocare e divertirsi. Poi crescendo si deve fare un lavoro diverso, tutti gli sport stanno cambiando e si va verso una importante fisicità. Il calcio va sempre verso quei calciatori di gamba. Per chi tifa avere qualcosa in cui rivedersi dentro la propria squadra è importante.
Quando Sinner vince siamo tutti contenti, ma quando lo fa in Davis siamo ancora più contenti. Ha un sapore particolare vedere un giocatore proseguire tutta la sua carriera con la stessa maglia. Ogni tanto a chiunque viene il pensiero di staccarsi, ma poi questo sentimento forte ti lega alla maglia.
Non solo la vittoria rende felici, rende belli, intelligenti e credibili. Forse il più grande allenatore in Italia negli ultimi 15 anni è Gasperini che ha cambiato la vita di una società e di una città. Era una squadra che faceva l’ascensore e adesso è una big del calcio italiano.
Adesso però che ha vinto l’Europa League è più affascinante, ma vincere un trofeo non cambia il tuo percorso. La finale la puoi vincere come ha fatto l’Atalanta ma la puoi perdere anche per un rigore sbagliato.
Anche Spalletti che è un allenatore gigante dopo che ha vinto lo scudetto a Napoli viene ascoltato in maniera diversa. Per me la vittoria non è fondamentale, ma sento che chi vince ha più peso a livello di attenzione”.
Sulla leadership avuta alla Roma da Totti:
“Il giocatore più forte e più affascinante è Francesco, ci ho giocato tanti anni insieme. Aveva questa luce che si portava dietro, questa leadership anche silenziosa.
Parlava con i gesti, l’ho vissuto anche da tifoso come adolescente. Da avversario mi affascinava Zidane, era proprio bello da vedere e fortissimo, sia fisicamente che tecnicamente.
Il più difficile da affrontare per me è stato Seedorf, marcavo grandi giocatori con grande facilità, ma con Seedorf affrontavo un giocatore più forte fisicamente, più forte tecnicamente e più rapido nelle scelte.
Per allenare una squadra si può parlare di doti tecniche e di conoscenze calcistiche che servono, ma a me sta aiutando una cosa che avevo anche da calciatore ovvero l’altruismo. A me piaceva aiutare i compagni, serve altruismo dentro uno spogliatoio con 30 giocatori”.
E infine sui suoi primi passi da allenatore:
“Nel primo spogliatoio alla SPAL mi vedevano come un oggetto non identificato e dovevo fargli capire che ero al loro servizio.
Alla Roma sono entrato come una bandiera del club e venivo visto quasi come amico da alcuni giocatori, devi trovare le giuste misure ed è importante anche lo staff. La parte mentale e la gestione del gruppo è molto importante, poi ci vogliono le conoscenze calcistiche. Se non hai conoscenze i calciatori ti battezzano subito”.
Serie A
Serie A, le designazioni arbitrali della 14° giornata
L’AIA ha diramato le designazioni arbitrali della 14° giornata di Serie A. Fiorentina – Inter a Doveri, Roma – Atalanta affidata a Guida.
L’Associazione Italiana Arbitri ha reso note le designazioni arbitrali del 14° turno di Serie A, in programma da venerdì 29 novembre con l’anticipo tra Cagliari e Hellas Verona a lunedì 2 dicembre con il posticipo Roma – Atalanta.
Serie A, le designazioni arbitrali
Venerdì 29 novembre
Cagliari – Hellas Verona (h. 20.45)
Arbitro: Mariani
Assistenti: Palermo – Cipriani
IV Ufficiale: Fourneau
VAR: Nasca
AVAR: Paterna
Sabato 30 novembre
Como – Monza (h. 15.00)
Arbitro: Sacchi
Assistenti: Mastrodonato – Votta
IV Ufficiale: Ayroldi
VAR: Marini
AVAR: Nasca
Milan – Empoli (h. 18.00)
Arbitro: Dionisi
Assistenti: Garzelli – Yoshikawa
IV Ufficiale: Rutella
VAR: Pairetto
AVAR: Pagnotta
Bologna – Venezia (h. 20.45)
Arbitro: Massimi
Assistenti: Giallatini – Colarossi
IV Ufficiale: Santoro
VAR: Ghersini
AVAR: Mazzoleni
Domenica 1° dicembre
Udinese – Genoa (h. 12.30)
Arbitro: Aureliano
Assistenti: Mokhtar – Ricci
IV Ufficiale: Scatena
VAR: Serra
AVAR: Pairetto
Parma – Lazio (h. 15.00)
Arbitro: Zufferli
Assistenti: Rossi C. – Vecchi
IV Ufficiale: Chiffi
VAR: Paterna
AVAR: Massa
Torino – Napoli (h. 15.00)
Arbitro: Fabbri
Assistenti: Bresmes – Dei Giudici
IV Ufficiale: Feliciani
VAR: Meraviglia
AVAR: Marini
Fiorentina – Inter (h. 18.00)
Arbitro: Doveri
Assistenti: Costanzo – Scarpa M.
IV Ufficiale: Marinelli
VAR: Mazzoleni
AVAR: Paganessi
Lecce – Juventus (h. 20.45)
Arbitro: Rapuano
Assistenti: Meli – Alassio
IV Ufficiale: Perenzoni
VAR: Sozza
AVAR: Ghersini
Lunedì 2 dicembre
Roma – Atalanta (h. 20.45)
Arbitro: Guida
Assistenti: Di Iorio – Capaldo
IV Ufficiale: Marchetti
VAR: Abisso
AVAR: Meraviglia
Serie A
Hellas Verona, Zanetti: “Chiedo di più a me stesso. Va in campo chi ha a cuore le sorti del club”
Il tecnico dell’Hellas Verona, Paolo Zanetti, ha parlato in conferenza stampa alla due giorni dalla sfida che apre la 14esima giornata di Serie A.
Paolo Zanetti, allenatore dell’Hellas Verona, è intervenuto in conferenza stampa a due giorni dalla gara contro il Cagliari di Nicola alla Sardegna Arena nel match che apre le danze della quattordicesimo turno di Serie A.
La sfida tra le due formazioni è in programma per venerdì 29 novembre alle ore 20:45. La posizione di mister Zanetti è molto in bilico dopo il pesante ko arrivato contro l’Inter, culmine del periodo negativo della squadra scaligera dove ha collezionato solamente una vittoria nelle ultime 6.
Hellas Verona, le parole di Zanetti
Settimana di riflessioni importanti?
“L’unica cosa che conta è la partita di Cagliari, ciò che è successo ha scosso tutti e questa scossa deve farci tirare fuori qualcosa. Siamo andati in ritiro togliendoci anche quelle che possono essere le nostre libertà. Lo abbiamo fatto per guardarci dentro e preparare al meglio la partita, dobbiamo lasciarci alle spalle le scorie dell’ultima partita. Siamo qui e possiamo giocarci alla grande il nostro campionato”.
Dopo l’Inter ci hai messo la faccia?
“Chiedo di più a me stesso, devo dare il massimo senza avere nessun tipo di rimpianti, io vado in difficoltà quando non ho la percezione di aver fatto il massimo. Noi siamo una squadra e dobbiamo lavorare tutti allo stesso modo e fare in modo che tutti diano più del 100%”.
Come sta andando questo ritiro?
“Se il ritiro funzionerà lo sapremo solo dopo venerdì, di sicuro abbiamo usato tutto il tempo della giornata per pensare al nostro prossimo impegno, senza farsi distrarre da tutto il superfluo. Se dobbiamo usare più tempo della nostra giornata e servirà lo faremo anche in futuro”.
A Cagliari scelte di rottura o continuità?
“Penso che si riparta da zero, poi non tutti accettano questi momenti nello stesso modo, ad esempio all’estero è un qualcosa che non esiste e ho dovuto spiegarlo. Farò delle valutazioni relative alla settimana e andrà in campo chi dimostrerà di avere a cuore le sorti del club”.
Acqua alla gola?
“Si ma non per la posizione di classifica perchè dobbiamo ricordare che oggi l’Hellas è dentro l’obiettivo e ha tutte le potenzialità per raggiungerlo perchè se ci sono squadre dietro probabilmente hanno problemi anche loro. L’acqua alla goal è per un’asticella che ci eravamo prefissati ma che non siamo riusciti a mantenere.
Questa squadra ha la lotta nel dna, ci è già passata anche l’anno scorso quando si avevano quattro punti in meno, ma oggi ci si sente sconfitti e abbattuti, ovviamente dà fastidio a noi per primi e noi per primi vogliamo una reazione che ci deve essere”.
Scontro diretto importante?
“E’ una gara importante per entrambi, arriviamo da momenti diversi, il Cagliari ha probabilmente già passato il nostro momento con un ritiro a inizio stagione. Sarà una partita difficile e combattuta ma lo sarebbe stata a prescindere dal momento, andremo in un campo caldo in cui bisognerà tirare fuori il nostro meglio, dal punto di vista della mentalità noi dobbiamo dare di più.
Dobbiamo concentrarci su quello che dobbiamo fare e non su quello che è stato fatto. Bisognerà avere la capacità e la lucidità di gestire i momenti. Soprattutto i calciatori che devono andare in campo senza paura, senza pensieri, e dare il 100% per l’Hellas”.
I giocatori seguono l’allenatore?
“Non ci sono giocatori contro di me o la società, bisogna dimostrare le cose con i fatti. Per me personalmente è lancinante stare in ritiro, non torno a casa da sabato con a casa una moglie e due figli che chiedono dove è il papà ma lo faccio perchè questa missione è al primo posto e non ho paura di quello che sarà venerdì e cerco di fare il massimo ma per questo ho bisogno della squadra, poi si possono parlare di tutti gli aspetti tattici che volete ma bisogna sentire il fuoco dentro ed è questo che sta mancando perchè altrimenti poi la gente va via e ci facciamo prendere in giro dai nostri tifosi, e a me questo basta anche per stare in ritiro fino a giugno”.
Stai parlando a noi o alla squadra?
“Sto parlando alla squadra, così magari loro guardano questa conferenza e magari danno qualcosa in più. Poi magari a qualcuno non piace che si parli in questo modo ma io sono fatto così”.
C’è stato un confronto acceso in ritiro?
“Ti confermo che è stato un confronto acceso, non ci sono botte, poi io penso che se succede vuol dire che qualcosa abbiamo dentro, che siamo uomini, ma non è successo assolutamente niente di grave”.
Quanto è importante la vecchia guardia?
“E’ importante per la squadra, serve che i senatori trascinino i giovani e questo in ritiro l’ho visto. Poi la vera mano si dà in campo e non a parole. E’ lì che si vede quanto un giocatore è determinante”.
Che idea ti sei fatto della lotta salvezza?
“Oggi abbiamo delle cose da risolvere, non partiamo da una scalata difficile, noi dobbiamo avere la convinzione di volercela fare, dobbiamo ritrovare la nostra autostima, serve battagliare su tutti i campi, se lì sotto siamo tutti lì vuol dire che il campionato è lungo, difficile o aperto”.
Lambourde?
“Come altri ragazzi giovani hanno delle qualità che devono essere espresse, non posso caricarlo di responsabilità ma tutelarlo perchè è un patrimonio della società e deve essere messo nelle condizioni di potersi esprimere nel migliore dei modi. Lambourde è un giocatore importante, come lo è Ghilardi, come lo è Cissè e con Sishuba ma questi ragazzi hanno bisogno della squadra. Poi io sono il primo a far giocare i giovani perchè sfido chiunque a poter dire che a giugno qualcuno di voi pensava che Belahyane sarebbe diventato quello che è oggi”.
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