Serie A
Bologna-Salernitana, le formazioni ufficiali
Bologna-Salernitana è il match che apre il Lunedì di Pasquetta della Serie A. Al Dall’Ara una sfida agli antipodi della classifica.
Nulla è andato per il verso giusto quest’anno a Salerno. Prima la scelta di confermare Paulo Sousa, che pure non aveva fatto granché per meritarsi la conferma men che meno l’interesse del Napoli Campione d’Italia.
Una situazione che probabilmente ha distratto il tecnico portoghese, prigioniero di una ingiustificata ambizione che ne ha contraddistinto la carriera sino a farlo trascendere nella sindrome di Dunning Kruger, e che ha avuto riverberi inevitabili sulla stagione della Salernitana.
Poi il caso Dia, che ha privato la squadra campana del suo cannoniere principale. Quindi la confusione societaria regnante a tutti i livelli. Tre allenatori cambiati (il quarto, Stefano Colantuono, esordirà proprio quest’oggi in una situazione di classifica disperata) e un organigramma aziendale rivoltato come un calzino in inverno.
Questa volta la “rivoluzione di Gennaio” di Sabatini non ha portato gli effetti sperati e un déjà vu della salvezza di due anni fa sembra un utopia più che un miracolo. Tutto è andato per il verso giusto quest’anno a Bologna.
Motivo per il quale la sfida di quest’oggi assume una connotazione antitetica. Non solo per la classifica delle due squadre, ma anche per la loro situazione dentro e fuori dal campo. Il Bologna è quarto in classifica e a soli cinque punti dal terzo posto della Juventus, con tre punti di vantaggio sul quinto (la Roma) e addirittura sette sul sesto attualmente occupato dall’Atalanta.
Considerando che, molto probabilmente, a fine stagione i posti che porteranno in Champions League per la Serie A saranno cinque, a una decina scarsa di partite dal termine i felsinei hanno virtualmente ipotecato una storica qualificazione alla massima competizione internazionale per club.
Bologna-Salernitana, sebbene sembri aver detto tutto ancor prima di iniziare, potrebbe ricordarci ancora una volta come nel calcio non esistano partite dall’epilogo scontato. Gli amaranto ci metteranno sicuramente voglia e orgoglio, ma quest’anno a Bologna nessuno sembra voler scendere dalla giostra del Dell’Ara.
Bologna-Salernitana, le scelte ufficiali dei due allenatori
BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia; Posch, Lucumi, Calafiori, Lykogiannis; Freuler, Aebischer; Orsolini, Ferguson, Salemaekers; Odgaard. Allenatore: Thiago Motta
SALERNITANA (3-4-2-1): Costil; Pellegrino, Manolas, Pirola; Pierozzi, Basic, Maggiore, Bradaric; Candreva; Tchaouna; Simy. Allenatore: Colantuono.
Serie A
Roma-Atalanta, Gritti: “Consapevolezza la parola chiave. Scudetto? Non ci tiriamo indietro”
Al termine di Roma-Atalanta, Tullio Gritti, vice allenatore della Dea, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del secondo di Gasperini dopo la grande vittoria in Roma–Atalanta.
Roma-Atalanta, le parole di Gritti
Il tecnico ha iniziato commentando i cori dei tifosi dell’Atalanta sullo scudetto:
“È giusto che cantino. Non vedo perché dovremmo spegnere questa loro gioia. Siamo contenti della partita che abbiamo giocato. Detto questo, siamo solo alla 14ª giornata, è presto per parlare di certe cose. L’Atalanta, però, non si è mai tirata indietro davanti a obiettivi importanti”.
Riflettendo sulla prestazione in Roma-Atalanta, Gritti ha sottolineato la maturità dimostrata dalla squadra:
“Credo che la parola chiave per questa partita sia consapevolezza. L’Atalanta sa come affrontare le diverse fasi del gioco e dove colpire. Oggi abbiamo dimostrato che i risultati non cambiano, anche cambiando interpreti. È stata una partita complicata, ma siamo riusciti a portarla a casa”.
Sul contributo dell’esperienza europea alle prestazioni fuori casa, ha dichiarato:
“Da anni facciamo meglio in trasferta che in casa. Fuori è più difficile trovare squadre chiuse. La fisicità e il ritmo della competizione europea ci aiutano a migliorare e lavorare sulle nostre lacune”.
A proposito della prestazione di Zaniolo, il tecnico ha aggiunto:
“Ha vissuto una settimana normale con carichi maggiori, dato che non gioca in Champions. Era esploso per la gioia del gol. Sta recuperando, crescendo e diventando un elemento importante per noi. È un plus. Ha segnato a Roma, ma ha festeggiato sotto la nostra curva”.
Serie A
Roma-Atalanta, Ranieri: “Siamo pronti a lottare. Gli applausi dei tifosi la cosa più bella”
Al termine di Roma-Atalanta, l’allenatore giallorosso Claudio Ranieri è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico dopo la sconfitta in Roma–Atalanta.
Roma-Atalanta, le parole di Ranieri
Il tecnico ha iniziato parlando della capacità della squadra di affrontare le zone basse della classifica:
“Sono sicuro che possiamo farcela. Le tre prestazioni ci danno la consapevolezza che siamo pronti a lottare. Abbiamo superato tre partite difficili. Ho fatto i complimenti alla squadra, ma le prossime saranno ancora più impegnative perché tutte le squadre cercano di metterti in difficoltà. Sappiamo chi è il Lecce e abbiamo visto come ha giocato l’altra sera. Non mollano mai. Noi siamo pronti”.
Riguardo alle sostituzioni effettuate durante la partita, ha spiegato:
“Ho dovuto fare dei cambi perché in campo non mi hanno fatto capire come stavano. Se avessi voluto inserire un centrocampista più fisico, non avevo alternative, dato che Pisilli era infortunato. Loro hanno effettuato delle sostituzioni, ma non è cambiato molto. I due gol subiti sono stati frutto di nostre imprecisioni. Oggi, però, la cosa più bella è stata l’applauso dei tifosi ai giocatori. Dopo tante critiche, questo è stato il momento più positivo della serata. I ragazzi hanno dato tutto. Abbiamo avuto due tiri nel primo tempo e tre nel secondo, è stato un piccolo passo avanti”.
Sulla mancata presenza di Le Fee in Roma-Atalanta, ha chiarito:
“Le Fee è un giocatore con grande corsa, ma in partite come questa ho bisogno di gente capace di rispondere colpo su colpo. Quando faccio le scelte, considero anche i centimetri degli avversari. Ho tolto Dovbyk, ma ci ho pensato molto. Lui stesso aveva detto che non ce l’avrebbe fatta a giocare, ma è comunque sceso in campo. Non si allena da tanto tempo. Per ora dobbiamo accontentarci di quello che riesce a darci”.
In merito alle condizioni fisiche di Hummels e Cristante, ha spiegato:
“Hummels ha subito un colpo alla schiena che gli ha irrigidito i flessori. Cristante, invece, ha avuto una distorsione alla caviglia, che si è girata completamente”.
Ha poi commentato l’impatto emotivo del recente episodio che ha coinvolto Bove:
“Ha avuto un’influenza sui ragazzi. È cresciuto con noi e lo hanno ricordato indossando una maglietta prima dell’allenamento”.
Infine, sulla condizione di Dovbyk, ha concluso:
“Se si allena, è già qualcosa. Deve ancora adattarsi al campionato italiano, è troppo corretto. Oggi ha combattuto come in una lotta greco-romana, non è stato facile”.
Serie A
Roma-Atalanta 0-2, la firma dell’ex sull’ottava meraviglia della Dea I Le pagelle orobiche
Roma-Atalanta 0-2, la Dea infila l’ottava vittoria consecutiva grazie anche al gol di Nicolò Zaniolo e sale a -1 dal Napoli. Le pagelle orobiche.
Carnececchi 6,5: risponde presente, dopo pochi minuti, a Paredes e vede alzarsi sopra la traversa un altro tiro nel primo tempo. Nella ripresa si trova a tu per tu con Mancini, ma il capitano della Roma non ha buona mira e manda il pallone sopra la traversa.
Kossounou 6,5: buona prestazione della nuova stellina della difesa. Vuole anche trovare il gol, ma Svilar dice no. Meno male che, sulla ribattuta, c’è De Roon a insaccare.
Hien 7: sempre più pilastro della difesa atalantina, non concede alcun spazio a un “lungo” come Dovbyk. Non lascia margini nemmeno agli altri tentativi nell’arco dei 90′.
Kolasinac 6,5: viene ammonito, ma ci sta dopo una gara condotta a fermare con le buone e con le cattive gli avversari.
Bellanova 6,5: anche lui è promosso, perché non ha paura di cercare l’affondo, anche quando l’istinto suggerisce prodenza.
De Roon 7: la sua consueta tigna offerta a centrocampo è impreziosita dal tiro che infilza Svilar dal limite dell’area che sblocca la partita.
Ederson 7: si divora il gol dello 0-2 a 10′ dalla fine, ma poco cambia sul giudizio finale. Solidità e grinta, come ormai è l’abitudine.
Ruggeri 6: poco meno di un’ora di gioco in cui si guadagna la sufficienza, anche se ha brillato di più in altre occasioni (dal 54′ Cuadrado 6,5: viene inserito da Gasp per intensificare l’apporto delle fasce. Passa ai fatti con il cross che finisce sulla testa di Zaniolo per il gol del definitivo 0-2).
De Ketelaere 5: non è decisamente la sua gara, e la fantasia dei giorni migliori rimane nel cassetto (dal 63′ Brescianini 6,5: ormai è uno dei gregari più affidabili della rosa. Un paio di conclusioni tentate e alcuni affondi sulla sinistra).
Retegui 6: la sufficienza premia la sua volontà e il suo impegno, ma la mira, per il capocannoniere del campionato, nella serata dell’Olimpico, non c’è (dal 54′ Samardzic 6,5: la sua entrata in campo coincide con l’aumento della pericolosità offensiva della Dea).
Lookman 6: poche serpentine da segnalare, solo un gol fatto ma annullato per abbondante fuorigioco (dal 64′ Zaniolo 6,5: l’evento che ogni romanista sperava di scongiurare ha avuto luogo sul finale di partita, con un colpo di testa del grande ex che chiude la cerniera sulla vittoria. Risponde con il gol ai fischi che gli piovono addosso a ogni tocco della palla).
Tullio Gritti (Gasperini squalificato) 7: la vince con l’esperienza di De Roon e con i subentrati Zaniolo e Cuadrado. Scelte azzeccate, che valgono una vittoria più sofferta del solito, ma che vale il -1 dal Napoli e l’ottava gioia di fila.
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