Ligue 1
Paris Saint Germain, il punto debole è…
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Il Paris Saint Germain ha un punto debole
Gli attenti osservatori della Ligue 1, o i semplici appassionati del calcio francese, avranno notato il dominio stagionale della squadra parigina. Leggendo un po’ di statistiche, però, si nota come i rossoblu sono andati in svantaggio 4 volte in stagione riuscendo a vincere una sola volta. Quando la squadra di Luis Enrique va sotto con il risultato, dunque, la faccenda si complica e su 12 punti disponibili ne sono stati conquistati solamente 5 (gli stessi del Rennes ottavo in classifica).
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Il PSG è già Campione di Francia e punta a chiudere il campionato da imbattuto. Ma il pareggio di ieri contro il Nantes ha battuto un record del Milan.
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La squadra parigina guidata da Luis Enrique è diventata da poco campione in Ligue 1. Vittoria del titolo ottenuta con 6 giornate d’anticipo attualmente da imbattuto: è il quarto di fila.
Una stagione praticamente perfetta con diversi protagonisti. Gicoatori come Donnarumma, Douè, Barcola, Hakimi, Fabian Ruiz, Dembele, Kvaratskhelia e chi ne ha più ne metta. Tuttavia, gli uomini di Luis Enrique ieri hanno battuto un record durato ben 32 anni.
PSG, sono 39 risultati utili consecutivi in trasferta: nessuno come loro
Ebbene si, il record del Milan di 38 partite imbattute in trasferta (1991-1993) è stato battuto dalla squadra parigina. Nessuno nei top 5 campionati europei ha ottenuto una striscia di imbattibilità in trasferta così lunga.
Per trovare l’ultima sconfitta esterna de Les Parisiens, bisogna tornare indietro addirittura all’11 febbraio 2023 (3-1 contro il Monaco). Dopodichè, 30 vittorie e 9 pareggi, e chissà quanto ancora proseguirà questa striscia storica.

Roberto De Zerbi, tecnico del Marsiglia, ha deciso di portare la squadra in ritiro dopo la larga vittoria per 5-1 contro il Montpellier. L’allenatore ha scelto Roma come meta del ritiro.
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Scelta insolita e clamorosa quella fatta da Roberto De Zerbi. L’allenatore del Marsiglia, da tempo in orbita per la panchina del Milan nella prossima stagione, ha deciso di portare la squadra in ritiro in Italia per centrare la qualificazione alla prossima Champions League. Una decisione, concordata con la dirigenza del club francese, presa già prima dell’ultima gara disputata dall’OM, vinta in modo ampio per 5-1 contro il Montpellier ultimo in Ligue 1. Nelle scorse ore era emerso addirittura che il ritiro potesse continuare fino a fine stagione, ma durerà fino a sabato pomeriggio, alla vigilia della partita contro il Brest. Roma è la meta scelta per il ritiro da allenatore e club.
Marsiglia, i motivi dietro al ritiro
Il motivo dietro la scelta del Marsiglia di allontanarsi dalla città, per andare insolitamente in un’altra nazione, sarebbe quella di cimentare la forza del gruppo a poche giornate dal termine del campionato. L’obiettivo di De Zerbi, condiviso anche dal presidente Pablo Longoria e al direttore sportivo Mehdi Benatia, è quello di evitare distrazioni e cali di tensione come accaduto nel recente passato della squadra. Prima della vittoria contro il Montpellier, il Marsiglia era reduce da 5 sconfitte nelle ultime 7 gare disputate in Ligue 1, che hanno complicato la corsa alla qualificazione alla Champions League e permesso alle contendenti di accorciare in classifica.
L’Olimpique, attualmente 2° in campionato, a 4 giornate dal termine ha 1 punto di vantaggio sul Monaco terzo, e 2 sul Lille quarto. Tra due settimane allo stadio Pierre Mauroy, Lille e Marsiglia si sfideranno in uno scontro diretto che potrebbe risultare decisivo. Questo ritiro rappresenta il tentativo di creare all’interno del gruppo squadra l’ ambiente più favorevole possibile per raggiungere il traguardo, allontanando la squadra dalle pressioni e dalle distrazioni della città francese.

Non sarà il campionato più competitivo del mondo, ma la Ligue 1 è ormai nota per sfornare nuovi giovani talenti ogni stagione.
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La Ligue 1 è la “fabbrica del talento” per antonomasia. Una fucina sterminata di talento per definizione, dalla cui canna fumante ogni anno vengono lanciati giocatori in grado di lasciare il segno nella propria epoca.
Oggi, infatti, non vedremo i migliori giocatori o quelli che hanno performato meglio. Oggi analizzeremo insieme le migliori sorprese, i giovani da tenere d’occhio e i “personaggi secondari. Quelli che altresì verrebbero fagocitati dai big della Ligue 1: capaci di catalizzare su di sé l’interezza dei riflettori.
Ligue 1, quali sono state le “rivelazioni” della stagione?
Portieri
Non si può parlare di sorpresa per Yehvann Diouf. L’estremo difensore del Reims (ora anche capitano) è da anni una certezza per la Ligue 1 e per Les Rouges et Blancs. Non più giovanissimo (25 anni), con le sue parate è riuscito a tenere la barca dritta anche quando sembrava che quest’ultima fosse destinata ad affondare.
Non ci si aspettava su questi livelli invece Donovan Léon. L’esperto estremo difensore (32enne) è stata una delle chiavi della solidità difensiva dell’Auxerre, che nella prima parte di stagione è arrivata ad accarezzare velleità europee grazie ad una sorprendente organizzazione di squadra. Les Ajaïstes sono state senz’altro la neopromossa più convincente, non essendo mai state realmente invischiate nella lotta per non retrocedere.
E’ stata la stagione della consacrazione per Đorđe Petrović, portiere serbo dello Strasburgo ma in prestito dal Chelsea. Di lui si parlava un gran bene già lo scorso anno Londra e, sebbene il prestito in Alsazia sia stato fruttifero, probabilmente Maresca si sta mangiando le mani per averlo lasciato andare. Anche (e soprattutto) alla luce delle deludenti prestazioni di Sanchez. In estate i Blues cercheranno sicuramente un nuovo estremo difensore, ma chissà che non lo abbiano già trovato: a 25 anni Petrovic è finalmente pronto per il grande salto?
Difensori
La squadra di Rosenior potrebbe essere menzionata in blocco, vista la stagione straordinaria che stanno facendo. Molti giocatori sono arrivati in Alsazia in prestito, ma nel mercato faraonico condotto dalla nuova proprietà (la stessa del Chelsea) figurano anche colpi straordinari. Uno su tutti Mamadou Sarr, giocatore di cui si parlava un gran bene già dai tempi delle giovanili del Lione: uno dei migliori vivai di tutta Europa.
Complice anche la precaria situazione finanziaria del club, che in realtà non ha mai dato l’impressione di voler realmente puntare su di lui, lo Strasburgo riesce a portarselo a casa per circa 10 milioni di euro. Una stagione da titolare in Alsazia è sufficiente per attirare l’attenzione dei principali club europei. Probabilmente in estate andrà via (è già promesso sposo del Chelsea), ma la sua valutazione è come minimo raddoppiata.
Un altro di cui si parla bene da tanto tempo, sin da quando militava nell’Academy del Leeds, è Charlie Cresswell. Complice la retrocessione in Championship e il mancato ritorno immediato in Premier League, il Tolosa riesce a strapparlo ai Whites per poco meno di 5 milioni di euro. Il gigante inglese è divenuto sin da subito il leader della difesa dei Les Violets, confermando la bontà dell’investimento fatto nei suoi confronti.
Ha confermato solo in parte, anche causa infortuni, ciò che si era detto su di lui, ma Nathan Zézé rimane un prospetto di altissimo livello. Il classe 2005 (cercato in passato anche dall’Inter) è stato fuori quasi tre mesi per infortunio, ma la maggiore solidità difensiva del Nantes con lui in campo è evidente. La sua presenza in questa lista è più che altro un attestato di fiducia, nei confronti di un ragazzo che certamente si farà.
Centrocampisti
Habib Diarra e Andrey Santos (in prestito dal Chelsea) dello Strasburgo hanno fatto una stagione strepitosa, ma non posso inserirli tutti. A proposito di giovani centrocampisti talentuosi, il Lille quest’anno ne ha messi in mostra due. Il primo è Mukau, arrivato in estate da semi-sconosciuto fra lo scetticismo generale e ricordato in Italia per essere stato il mietitore del Bologna in Champions League, e il secondo è Bouaddi.
Sicuramente il secondo (17 anni appena compiuti) è il più talentuoso dei due. Il ragazzo è ancora grezzo (e ci mancherebbe), ma da minore gioca con la calma di un veterano e con la classe di un predestinato. E’ un prodotto del vivaio, così come Djaoui Cissé: ma di quello del Rennes. Centrocampista gigantesco del 2004 (ha appena compiuto 21 anni), è stata un’intuizione di Habib Beye: terzo allenatore stagionale dei bretoni.
In una stagione travagliata per Les Rouges et Noir, con l’incubo retrocessione sfiorato a più riprese dopo l’ennesimo smantellamento estivo, l’allenatore senegalese ha regalato ai bretoni un finale di stagione tranquillo e un’altra gemma da aggiungere alla sua collezione. Un altro giovane molto interessante, anche se con caratteristiche completamente diverse, è Louis Leroux, classe 2006 e prodotto del centro di formazione del Nantes. Merita una menzione anche Ekwah, equilibratore del St. Etienne in prestito dal Sunderland.
Attaccanti
Impossibile non partire citando Lucas Stassin e Mika Biereth. Il gioiellino del St. Etienne ha iniziato la stagione in perenne ballottaggio con Ibrahim Sissoko, ma da quando si è preso il posto da titolare non si è più fermato. 12 gol nelle ultime 17 partite, compresa la doppietta con la quale ha steso il Lione nell’ultimo derby del Rodano. Si è preso il cuore di tifosi e probabilmente anche quello degli osservatori di qualche big europea.
Impressionante anche il ruolino di marcia del centravanti danese, arrivato a Montecarlo a Gennaio dallo Sturm Graz. Club in cui aveva fatto benissimo e che negli ultimi anni ha regalato al calcio europeo molti giovani interessanti, tanto che in patria viene considerato “il nuovo Hojlund“. Titolare da subito, anche per gli infortuni di Balogun, non ha deluso. 12 gol e 3 assist in 16 partite con il Monaco, di cui tre triplette.
Menzione d’onore per Emegha, altro gioiello fuoriuscito dal centro di formazione dello Sturm Graz. 13 gol in campionato (uno in più dei suoi colleghi sopracitati), ma con il vantaggio di essere stato titolare sin dall’inizio della stagione. Se si eccettua un periodo di stop forzato di due mesi, a causa di un infortunio al ginocchio.
Fantasisti
Sempre nel St. Etienne gioca colui che veniva considerato il miglior giocatore dei verdi prima dell’esplosione di Stassin, ovvero Davitashvili. Compagno di nazionale di Kvaratskhelia, con cui ha giocato agli Europei. 7 gol e 7 assist sono un bottino niente male se giochi in una neopromossa che lotta per non retrocedere.
Sempre a proposito di neopromosse, impossibile non menzionare il duo di fantasisti dell’Auxerre. 8 gol e 8 assist per Gaëtan Perrin e il suo magico sinistro, mentre sulla fascia opposta gioca l’ex Sassuolo e Napoli Hamed Junior Traoré. Probabilmente il miglior giocatore della squadra di Roux, con 10 gol e 2 assist all’attivo. E’ in prestito dal Bournemouth, in estate sarà uomo mercato se Iraola non vorrà tenerlo con sé.
Lo Strasburgo ha regalato al calcio europeo altri gioielli. L’ex Chelsea Diego Moreira, fantasista dal talento straordinario ma anarchico e indisciplinato. Rosenior è riuscito nell’impresa di trasformarlo in un esterno a tutto campo, che fa quasi il terzino in fase di non possesso: un miracolo conoscendo la sua attitudine.
Il franco-congolese Bakwa e e lo svedese Nanasi, un altro degli investimenti importanti fatti dagli alsaziani in estate in fase di mercato. Quest’ultimo era stato forse il miglior giocatore dello Strasburgo nella prima parte di stagione, salvo poi avere un calo di rendimento e finire con il perdere il posto nel finale di campionato.
Una sorpresa non è, visto che il suo immenso talento era già chiarissimo in Bretagna e proprio questo convinse la scorsa estate il PSG a spendere 60 milioni per assicurarsi il suo cartellino. Tuttavia, sul fatto che Désiré Doué potesse reggere il peso di una maglia così pesante (fino a diventarne un titolare aggiunto) a meno di 20 anni c’era già molti più dubbi. Un impatto straordinario sull’ambiente parigino, soprattutto da Gennaio.
La TOP 11 delle “sorprese” della Ligue 1
Ligue 1, la TOP 11 delle “sorprese” (3-4-1-2): Petrovic; Zézé, Cresswell, M.Sarr; D.Moreira, Bouaddi, D. Cissé, D.Doué; H.J. Traoré; Stassin, Biereth.
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