Serie A
Napoli – Frosinone 2-2: pranzo indigesto per Calzona, un super Cheddira ferma gli azzurri!
Napoli – Frosinone: lunch match indigesto per gli azzurri di Calzona che si vedono costretti a dividere la posta in palio con i ciociari di un super Cheddira.
E’ primavera al “Maradona” ma per Napoli e Frosinone non è tempo di gite fuori porta: entrambe hanno un incredibile bisogno di punti. Gli azzurri per centrare un posto in Europa, i ciociari per scappar via dal terzultimo posto e scacciare l’incubo retrocessione.
In campionato il Frosinone non ha mai vinto col Napoli, ma qui al “Maradona” in Coppa Italia quattro mesi fa Di Francesco umiliò Mazzarri buttando fuori gli azzurri dalla coppa nazionale.
E’ però questa una partita diversa, lo si capisce fin da subito con il Napoli in gol già al 16’ grazie ad uno splendido tiro a giro di Politano. Vantaggio che i ragazzi di Calzona legittimano nel corso di un primo tempo dominato. Il Frosinone dal canto suo fa ben poco, ma deve disperarsi per il rigore che Meret neutralizza a Soulé e concesso dopo una ingenuità di Rrahmani.
Anche il Napoli però ha da recriminare per le tante occasioni da gol create. Incedibile quella divorata da Osimhen al 20’ con il Frosinone alto in pressing alla ricerca del pareggio ed il nigeriano lanciato in una corsa solitaria di 50 metri verso la porta di Turati.
L’attaccante azzurro però, arrivato a tu per tu con il portiere ciociaro calcia fuori.
L’altra occasione, anche questa incredibile, divorata dal Napoli è quella di Zielinski allo scadere del primo tempo: il polacco servito in area da Osimhen si fa respingere la conclusione ravvicinata.
Ma c’è tanto altro nei primi 45’ del Napoli grazie alle occasioni che spesso nascono dai piedi di Politano ed Osimhen, molto ispirati. Bene anche Anguissa in mezzo al campo.
L’unica occasione per il Frosinone è quella del calcio di rigore che arriva per l’ormai immancabile ingenuità della difesa partenopea ed è il segnale, che al momento è impossibile cogliere, di quanto accadrà nella ripresa.
Secondo tempo che il Napoli comincia col piglio giusto.
Bastano pochi secondi ad Anguissa per mettere Osimhen a tu per tu con Turati ma il nigeriano manca ancora l’appuntamento con il gol. Il Napoli è in fiducia e riesce a gestire bene la palla ma dopo le tante occasioni sprecate per il raddoppio, eccola, ancora, l’ingenuità difensiva. Meret gioca male palla, pressato da Soulé, e la regala a Cheddira che segna il più facile dei gol: è il 50′ ed il Frosinone la pareggia. Il Napoli allora si ributta in attacco. Gli azzurri vogliono la vittoria e si affidano a Kvaratskhelia. Il georgiano va ancora al tiro dalla destra ma la palla finisce sull’esterno della rete.
Al ’62 allora ci riprova ma Turati compie l’ennesimo miracolo. Così, quando sugli sviluppi del calcio d’angolo Kvara tenta ancora la conclusione da fuori, trova la deviazione di Osimhen che anticipa Turati. Al 63′ il nigeriano è finalmente in gol ed il Napoli di nuovo in vantaggio.
Sul risultato non ci sarebbe nulla da eccepire, il Napoli ha sprecato fin troppo ed ha rischiato solo per i propri errori difensivi.
Analisi che troverebbe conferma nel risultato che vede il vantaggio se non fosse per Zortea che al ’73 approfitta della dormita del Napoli sulla sinistra ed offre a Cheddira una palla alta che il marocchino spedisce di testa alle spalle di Meret fissando il punteggio sul 2-2. Risultato che non cambierà più. Calzona cambia inserendo Cajuste e Raspadori per Zielinski e Politano. Poi alla fine metterà anche Simeone per Anguissa ma le sostituzioni non portano a niente. Il Napoli ha finito forza e convinzione.
Fabbri concede cinque minuti di recupero, ma c’è il tempo solo per l’espulsione di Mario Rui che si gioca il secondo giallo per fermare Demba Seck lanciato verso la porta di Meret evitando così la sconfitta ed una beffa troppo grande.
Un pari che al Napoli non serve a niente, ancora una volta manca continuità nei risultati e ad Empoli servirà ancora la vittoria.
Il Frosinone si prende un punto che non gli permette di lasciare il terzultimo posto, adesso condiviso con il Verona che giocherà a Bergamo lunedì.
Serie A
Torriani, il baby portiere del Milan che ieri ha brillato
Lorenzo Torriani, classe 2005, ieri é entrato in campo contro il Liverpool sosituendo Maignan infortunato. Cresciuto in casa Milan, oggi scrive il suo futuro.
Ieri sera, a sostituire Maignan infortunato al 51′, é entrato Lorenzo Torriani in campo contro il Liverpool: 19 anni di età e già un nome sicuro nel futuro del Milan. Torriani aveva già giocato in alcune partite amichevoli ad inizo estate, scendendo in campo per difendere la porta rossonera contro i campioni inglesi del Manchester City.
E dopo questa prima prova ha alzato l’asticella, giocando anche nell’amichevole americana contro il Barcellona e svolgendo un ruolo decisivo per la vittoria nel parare i rigori finali.
La prima convocazione con il Milan
Anche in quel caso Pioli si vide costretto a sostituire Maignan a causa di una lesione muscolare e decise così di mettere in lista anche il giovanissimo portiere.
Da quel giorno Torriani é diventato membro della squadra in pianta stabile e alcuni vociferanno che potrebbe addirittura diventare titolare nella Serie A 2024/2025 viste le problematiche fisiche che stanno colpendo Mike Maignan senza sosta.
Il giocatore francese infatti non sembra trovare pace. L’incidente di ieri sera é infatti solo l’ultimo di una lunga serie che ha colpito il fuoriclasse di origini haitiane. Infatti, se da un lato Torriani ieri ha avuto la possibilità di provarsi ancora sul campo, dall’altro per Maignan quella di ieri é una serata da dimenticare.
Frenato sin da inizio partita da problemi muscolari al quadricipite destro, ha stretto i denti ma ha poi ricevuto prima un colpo al collo del piede sinistro e poi un duro colpo al ginocchio al 51′ nel tentativo di fermare Jota.
Lo vediamo uscire in lacrime dietro la sua maglia ieri sera. Adesso si aspetta la decisione di Fonseca verso il Derby di domenica con l’Inter.
Serie A
Roma, retroscena esonero De Rossi: lo scontro con Lina decisivo
Un fulmine a ciel sereno ha colpito la Roma. Daniele De Rossi questa mattina è stato esonerato, dopo aver condotto la squadra a fare 3 punti in 4 giornate.
Daniele De Rossi non è più l’allenatore della Roma. Decisiva la giornata di ieri. Proprio ieri l’arrivo della famiglia Friedkin a Trigoria aveva dato l’idea di poter rasserenare l’ambiente dopo un inizio non certo all’altezza, con soli 3 punti conquistati in quattro giornate.
Invece ieri c’è stata l’esplosione decisiva e finale. Un altro lungo scontro tra la CEO Lina Souloukou ed il tecnico di Ostia. I rapporti tra i due erano già tesi da tempo anche a causa di un mercato sulle montagne russe, con ritardi nelle trattative e richieste non accontentate, e ultimamente, per i risultati che stentavano ad arrivare.
Nella giornata di ieri, la famiglia Friedkin si è schierata dalla parte della CEO giallorossa, rendendo impossibile la convivenza tra la dirigente greca e l’oramai ex tecnico della Roma. L’ex Olympiakos ha preso quasi tutte le decisioni nel mercato estivo con Ghisolfi a ricoprire una figura di riferimento più per la parte operativa, che quella gestionale.
Una decisione che comunque lascia stupiti molti degli addetti ai lavori all’interno di Trigoria, visto che solamente a giugno si era deciso il rinnovo triennale con De Rossi.
Serie A
Roma, Juric si mette subito alla prova
Roma, la proprietà mette subito alla prova Ivan Juric, che pare essere l’erede designato di De Rossi: ecco tutti i dettagli.
I Friedkin non perdono tempo: mentre la panchina di De Rossi è ancora calda, hanno già convocato in urgenza l’ex allenatore del Torino Ivan Juric, che è già a Trigoria.
L’allenamento saltato stamattina presto per l’improvviso esonero di De Rossi si farà oggi alle 17 e, stando a quanto riporta su X Angelo Mangiante, sarà proprio Juric a tenerlo.
L’annuncio ufficiale del club dovrebbe essere imminente.
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