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Napoli serve (almeno) l’ottavo posto
È un cambiamento di prospettiva significativo per il Napoli, passare dallo scudetto alla lotta per evitare i turni preliminari di Coppa Italia. Si cerca almeno di conquistare l’ottavo posto.
La situazione attuale del Napoli rappresenta un brusco cambiamento rispetto alla stagione precedente, in cui la squadra ha difeso lo scudetto. Tuttavia, la performance del Napoli nella stagione 2023/24 potrebbe essere ricordata per il rischio di diventare una delle peggiori squadre ad aver difeso il titolo l’anno successivo.
Sebbene non sia la peggiore nella storia del calcio italiano, questa possibilità mette in luce le sfide che le squadre affrontano nel mantenere un alto livello di competitività nel tempo.
Nelle ultime giornate di campionato, l’obiettivo minimo per il Napoli potrebbe essere quello di difendere almeno l’ottavo posto in classifica. Questo piazzamento avrebbe importanti conseguenze, soprattutto per la partecipazione alla Coppa Italia nella stagione successiva.
Infatti, i primi otto posti in classifica garantiscono l’accesso diretto agli Ottavi di Finale della Coppa Italia, consentendo alle squadre di iniziare prima con le partite ufficiali rispetto alle squadre classificate dal nono al ventesimo posto.
Inoltre, l’ottavo posto in classifica garantirebbe ai partenopei l’ultimo posto disponibile per le Coppe Europee.
Tuttavia, la qualificazione dipenderebbe anche dai risultati delle squadre italiane nelle competizioni europee in corso.
Ad esempio, se una squadra italiana vincesse la Conference League, il numero di posti disponibili per altre squadre italiane in quella competizione diminuirebbe.
Allo stesso modo, i risultati delle squadre italiane in Champions League ed Europa League influenzerebbero la distribuzione dei posti nelle competizioni europee per la stagione successiva.
In sintesi, la posizione del Napoli in classifica nelle ultime giornate di campionato avrà un impatto significativo sulla sua partecipazione alle coppe nazionali ed europee nella stagione successiva, e l’obiettivo dell’ottavo posto potrebbe essere cruciale per il suo futuro in queste competizioni.
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Milan, Fonseca su Rafael Leao:” Lui sa perché non ha giocato e ha capito”
Milan, il dubbio che avevamo espresso questa mattina era del tutto legittimo, Fonseca infatti spiega nell’immediato post partita la situazione Leao.
Nel post partita di questa sera contro lo Slovan Bratislava è intervenuto ai microfoni di Sky Paulo Fonseca il quale ha legittimato tutti i nostri dubbi di questa mattina.
Rafael Leao non è stato lasciato in panchina per la botta rimediata contro la Juventus di sabato scorso, bensì per scelta tecnica.
Le sue parole:” Io parlo sempre con Rafa, lui sa perché non ha giocato e ha capito. Quando è entrato è stato decisivo e io sono soddisfatto di vedere questo atteggiamento anche quando sta in panchina”.
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Juventus, il sogno in difesa è classe 2003
Alla Juventus si sta intavolando una trattativa per colmare il vuoto lasciato in difesa da Gleison Bremer: ecco chi è il giocatore che potrebbe sostituirlo.
La trattativa è già avviata: questo pomeriggio a riportare la notizia sono svariate fonti, Tuttosport compreso. L’oggetto è l’avvio della trattativa per un giovane prospetto classe 2003, cresciuto professionalmente al Benfica, dalle giovanili alla Prima Squadra.
Alludiamo al giovane difensore centrale portoghese Antonio Silva, che sarebbe un ottimo sostituto per Gleison Bremer, colpito da un infortunio al crociato.
Il lusitano è valutato dal Benfica 40 milioni di euro.
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Amarcord Juventus: 28 anni fa la conquista di una Coppa illustre
Ventotto anni fa la Juventus vinceva il suo ultimo trofeo internazionale di primo piano: la Coppa Intercontinentale. Autore della vittoria un immenso Del Piero.
Il 26 novembre 1996 un gol di Alessandro Del Piero all’81’ regalò alla Juventus la Coppa Intercontinentale, l’ultimo trofeo internazionale conquistato dai bianconeri.
A Tokyo, nella gara secca contro il River Plate, fu proprio il numero 10 della Juventus a decidere una sfida che, secondo lui stesso, “avremmo dovuto vincere 5-0, non 1-0“. Quel gol, come ricordato da Del Piero nel suo libro Manualex, è uno dei momenti più belli della sua carriera: “Quando segnai il gol-vittoria non capii più niente”.
Juventus, la partita
La Juventus di Marcello Lippi scese in campo con un 4-3-1-2: Peruzzi; Torricelli, Ferrara, Montero, Porrini; Di Livio, Deschamps, Jugovic; Zidane; Del Piero, Boksic.
In panchina, tra gli altri, c’erano Tacchinardi, subentrato all’89′ per Zidane, Vieri e Padovano.
Dall’altra parte, il River Plate, guidato da Ramón Díaz, si affidava a una formazione piena di futuri campioni: Bonano; Hernán Díaz, Celso Ayala, Berizzo, Sorin; Monserrat, Astrada, Sergio Berti; Francescoli; Ortega, Cruz.
Particolarmente interessante era la sfida tra i due numeri 10: Del Piero per la Juventus e Ortega per il River.
“Due giorni prima mi avevano comunicato che la regia giapponese avrebbe dedicato telecamere speciali a noi due”, ha raccontato Del Piero, aggiungendo che la notizia lo aveva riempito di responsabilità.
A distanza di 28 anni, quella Coppa Intercontinentale rimane l’ultimo trionfo internazionale importante della Juventus. All’epoca, la Coppa si assegnava in una gara secca tra la vincitrice della Champions League e quella della Copa Libertadores, mentre oggi si disputa il Mondiale per Club, un torneo con un format completamente diverso.
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