Serie A
Torino, Juric: “Prima lottavamo per la salvezza, ora per l’Europa. La qualificazione sarebbe la ciliegina. Su Zapata e Buongiorno…”
L’allenatore del Torino Ivan Juric ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Torino-Milan. Il tecnico si è soffermato sul fattore campo e sull’avversario.
Torino, le parole di Juric
Che partita sarà?
“Con il Milan sono state sempre belle partite, soltanto nell’ultima abbiamo fatto una brutta prestazione. Mi aspetto una gara intensa, loro hanno campioni e dovremo stare attenti”.
Come mai fate molto bene nel primo tempo? Lo dicono i numeri
“C’è tanta concentrazione, i nostri dati sono belli”.
E’ soddisfatto delle prestazioni casalinghe?
“Molto. Abbiamo fatto tante belle gare, penso ai 3-0 con Napoli e Atalanta. E altre volte abbiamo giocato un grande calcio magari senza ottenere risultati. Abbiamo avuto picchi molto alti”.
Qual è stata la migliore e la peggiore in casa secondo Juric?
“Non ne ho, né in un caso né nell’altro. Ci sono state belle partite, ma una gara che mi ha segnato in positivo devo dire di no. E nemmeno in senso negativo. Ci sono state partite fatte bene, altre un po’ meno. Ma non ci sono partite che dici che ricorderai per tutta la vita”.
Savva, Pellegri e Dellavalle hanno voglia di dimostrare?
“Mi aspetto che tutta la squadra voglia dimostrare. Abbiamo fatto una buona settimana, vogliono stupire e fare bene con entusiasmo”.
Come stanno Buongiorno e Zapata?
“Ci vogliono essere a tutti i costi, hanno un grande attaccamento. Zapata ieri e oggi allenamento, Buongiorno solo oggi: domattina proveremo tutte le soluzioni. Per come stanno ad oggi, giocano entrambi“.
L’Europa darebbe un senso al triennio di Juric?
“Si lottava per salvarsi ora siamo a sinistra. Sarebbe la ciliegina, il top, e sarebbe una cosa meravigliosa. Siamo vicini all’Europa, sarebbe fantastico”.
Che ambiente si aspetta domani Juric? Sarà la prima in casa dopo il caos Superga
“Questi ragazzi hanno ribaltato una situazione brutta e vorrei amore e sostegno, un bell’ambiente positivo, se è possibile. Gli ambienti positivi ti portano a dare di più“.
Situazione infortunati?
“Zapata e Buongiorno sembrano bene, porto Djidji in panchina che ha iniziato ad allenarsi con noi”.
C’è rammarico per questo probabile addio?
“E’ stato un lavoro faticoso, ma me lo sono goduto. C’erano grandi difficoltà e abbiamo dato un gioco, siamo la terza miglior difesa con clean-sheet in Europa e non abbiamo mai fatto vergognare di noi i tifosi. Mi farebbe un grande piacere fare questo passo, deve girarci bene ma siamo vicini: sarebbe fantastico”.
Come mai si arriva al divorzio?
“Non sono così ambizioso malato, il Toro è giusto per me. Devono verificarsi certe condizioni per cui ti senti al top e dare il massimo. E’ un lavoro bello ma anche stressante, devi avere energie. E in quel momento non me la sono sentita. Ora voglio finire alla grande, siamo a un punto dal Napoli e possiamo ottenere qualcosa che sembrava difficile”.
Cosa si aspetta Juric dai tifosi?
“In tre anni abbiamo fatto cose bellissime pensando a come eravamo messi. Abbiamo costruito un gruppo di giocatori che rappresentano il futuro tecnico ed economico. Ci sono alcuni che erano ritenuti fallimenti e invece hanno dimostrato di poterci stare. Poi Buongiorno, Gineitis e altri che stanno crescendo, così è un triennio fantastico e con un lavoro bello.
Vorrei che tutti insieme capissimo che questi ragazzi hanno fatto una stronzata ma hanno dato tutto. Tutti hanno dato tutto. Siamo sempre stati competitivi, stare a sinistra nella classifica non era scontato. Al di là di ciò che è successo, che è una cosa brutta, spero ci sia riconoscimento per i tanti che giocheranno l’ultima partita qui”.
Qual è il valore del Toro da cui ripartire? E qual è la parte che lei non è riuscito a migliorare?
“La squadra è stata sempre competitiva, senza mai essere molle e speriamo non capiti nelle ultime due partite. Dobbiamo forzare i nostri ragazzi, investire di più e prendere magari anche i gol di Monza con l’errore di Gineitis, ma puntando a creare i nostri giocatori. La cosa negativa è la spaccatura, siamo a sinistra in classifica e mi chiedete se ci saranno fischi.
Dovrebbe esserci gioia, invece siamo rimasti con vedute diverse. E questo mi dispiace. Con una unione diversa, quattro o cinque in più potevano esserci”.
Bellanova è un po’ in calo: c’entra l’errore di Empoli?
“L’anno scorso ha giocato niente, ora ha spinto al massimo e si è trovato in una situazione positiva e andava a mille. Notiamo la sua mancanza di energie, mancano le ultime due gare e voglio vedere il mio Raul. Si è guadagnato la Nazionale e ora può fare di nuovo la differenza. Non è l’errore di Empoli, è un calo fisiologico”.
Ricci e Ilic possono prendersi qualche rischio in più?
“Le partite sono tutte difficili, si gioca sempre più a uomo e a volte se non sei dinamico negli spostamenti e nella freschezza tendi a giocare lateralmente. Per una parti di gara abbiamo fatto così, poi abbiamo svoltato a Verona e loro due sono stati bravi e decisivi”.
Pellegri ha segnato, può partire titolare con Zapata?
“Sì. Ha fatto un grande gol e una grande prestazione, vorrei riproporlo”
Lovato come lo vede Juric?
“Ha fatto bene, mi è piaciuto anche se in settimana ne aveva subite di tutti i colori. Ha avuto grande stabilità mentale, domani vedremo: saranno decisivi anche i cambi, chi entra deve farlo con il piglio giusto. Il neo di questi anni è stato il salto di qualità di chi entra, mentre a Verona sono entrati tutti con una voglia pazzesca”.
C’è rammarico per non aver inserito prima i Primavera?
“Li conosco bene, li seguo sempre. Se pensiamo che siano di serie A, ci sbagliamo di brutto e facciamo male a loro. Sono bravi, ma bisogna scegliere la strada giusta per loro: non è sempre buttarli dentro la strada giusta, non bisogna anticipare le cose.
Si devono trovare le soluzioni giuste, altrimenti li esponi in situazioni sbagliate. Hanno grande voglia, ma se pensiamo che dopo 13 minuti Dellavalle sia il nuovo Buongiorno ci sbagliamo di grosso“.
Serie A
Genoa, Vieira: “Contro l’Empoli sarà dura. Stiamo crescendo, ma dobbiamo migliorare sotto porta”
L’allenatore del Genoa, Patrick Vieira, è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match di domani contro l’Empoli, in programma alle ore 15.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico francese in vista dell’ultima sfida del 2024 per il Genoa, che vedrà i rossoblù affrontare l’Empoli al Castellani.
Genoa, le parole di Vieira
Sta per iniziare un trittico di sfide fondamentali contro Empoli, Lecce e Parma. Come si presenterà il Genoa?
“Nella gara con il Napoli, specialmente nel secondo tempo, abbiamo mostrato buone cose. Abbiamo ricavato indicazioni positive e, al contempo, individuato quello che possiamo migliorare. Le prossime sfide saranno cruciali per noi ma anche per Empoli, Lecce e Parma, tutte squadre che, come noi, mirano a rimanere in Serie A. Dobbiamo proporre un calcio di qualità per ottenere i tre punti”.
De Winter ed Ekhator torneranno disponibili?
“Sì, entrambi sono stati inseriti tra i convocati e hanno lavorato con il gruppo per tutta la settimana”.
In che modo affronterete l’Empoli?
“L’Empoli dispone di buona tecnica, gioca da collettivo ed è una formazione forte fisicamente. Mi aspetto un confronto difficile, ma so che abbiamo elementi capaci che stanno facendo progressi. Contro il Napoli, soprattutto dopo l’intervallo, ci siamo espressi bene e la squadra è in crescita. Abbiamo già affrontato Milan e Napoli, partite molto impegnative, e ci siamo comportati in maniera positiva. Abbiamo le qualità per mettere in difficoltà l’Empoli”.
Si può dire che il Genoa, sul piano offensivo, abbia dato il meglio di sé nel secondo tempo contro il Napoli?
“Abbiamo creato pericoli dopo la pausa ma non abbiamo concretizzato. Dobbiamo essere più determinati sotto porta. Abbiamo giocatori come Ekuban e Balotelli che possono trasmettere energia; stiamo migliorando di partita in partita”.
Balotelli potrebbe avere più spazio prossimamente?
“Purtroppo non sarà disponibile a Empoli a causa dell’influenza. Oggi è rimasto a casa. Peccato, perché si stava allenando bene. Per quanto mi riguarda, tutti devono capire di essere fondamentali per la squadra: è un momento complicato e occorre compattezza, ognuno deve fare la propria parte”.
Come valuti la posizione di Vitinha?
“Per lui è essenziale stare bene fisicamente. Deve allenarsi con continuità e integrarsi nei meccanismi di squadra. Il gol arriverà quando ci costruiremo occasioni pericolose, perché lui ha le qualità per segnare. Mi aspetto che prosegua su questa strada. Ha avuto un infortunio, ora è rientrato e si sta rendendo utile. I gol verranno”.
Ti intriga l’idea di avanzare Frendrup in futuro?
“Potrebbe essere un’opzione. Credo che l’atmosfera creata dai tifosi ci abbia dato un’energia speciale. Il pubblico ci ha spinto a dare ancora di più. Mi è piaciuta la compattezza tra squadra e tifoseria. Sulla base di quanto mostrato nella ripresa, avremmo meritato almeno un punto contro il Napoli”.
Perché c’è stata differenza di approccio tra primo e secondo tempo nella gara col Napoli?
“Nel primo tempo abbiamo concesso troppa considerazione all’avversario. Poi siamo diventati più aggressivi. Questo non implica che avremmo vinto, ma avremmo potuto farli giocare meno comodi fin dall’inizio”.
Pensi che la rosa sia corta?
“La bellezza del calcio è che, se siamo in dieci, avremo dieci idee diverse. Il mio compito è scegliere l’atteggiamento che permetta a ciascun giocatore di rendere al meglio. Nel primo tempo può darsi che io abbia avuto responsabilità in alcune scelte, poi abbiamo cambiato qualcosa e la squadra ha espresso buone trame di gioco. È fondamentale mettere i giocatori nella situazione ideale”.
L’Empoli ha segnato solo due reti in casa: è un dato significativo?
“Ho grande considerazione per le loro prestazioni. Rispettiamo molto l’Empoli, ma credo anche che la nostra squadra abbia le qualità per competere ad alti livelli e creare problemi. Dobbiamo scendere in campo con fiducia, forti del lavoro fatto fino ad ora. Anche se contro Milan e Napoli non sono arrivati i risultati che speravamo, ho visto progressi. Ad Empoli dovremo imporre il nostro gioco”.
Oggi si gioca quasi sempre in sedici: quanto conta l’apporto della panchina?
“Siamo un unico gruppo. Chi entra dalla panchina ha un ruolo fondamentale: deve dare una carica ulteriore. Contro il Napoli sono rimasto soddisfatto, perché i subentrati hanno contribuito con energia positiva”.
Serie A
Inter, Thuram: “Mai via da qui con una clausola, in futuro vorrei fare come Henry”
Il calciatore dell’Inter Marcus Thuram ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport sulla sua esperienza in nerazzurro.
Il calciatore ex Borussia Moenchengladbach attualmente in forze all’Inter sotto la gestione Simone Inzaghi ha rilasciato della dichiarazioni ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport su varie tematiche legate alla sua esperienza nel club milanese e non solo.
Inter, le parole di Thuram
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal calciatore dell’Inter Marcus Thuram ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport:
È il momento più alto della sua carriera?
“Sì. All’Inter sono in fiducia totale. Ed è grazie a chi mi sta intorno: compagni, mister, società”.
Dove vuole e può arrivare?
“Non lo so. E non ci penso, quasi mi dà fastidio. Conta amare, non mettersi limiti. Perché dire ‘faccio questo o quel numero di gol’? Ho tanto da migliorare ancora”.
In cosa? Faccia un esempio.
“Nel colpo di testa, per dire. E nel provare ad andare più veloce di come riesco. Sento già di essere più forte di inizio stagione. E a gennaio sarò ancora meglio.
Oggi, ad esempio, vado in anticipo su una palla di Dimarco perché so già quello che lui farà. Lo stesso con Mkhi. È conoscenza, esperienza”.
Con suo fratello Khephren avete scommesso su chi vince più trofei quest’anno?
“C’è stata la possibilità di giocare insieme, quando ero al Borussia Monchengladbach, il Nizza mi voleva ma poi non se ne è fatto nulla. No, nessuna scommessa con lui. Gli auguro il meglio. Non proprio il meglio meglio eh… Diciamo a lui sì, alla squadra in cui gioca no”.
È davvero più forte di lei?
“Sì, lo è. E sa perché? Perché può imparare dal papà e poi dal fratello, è fortunato”.
Lei è appassionato di manga. In chi si rivede?
“Il mio preferito è Dragon Ball Z, il personaggio è Super Saiyan 4: lo adoro, è veloce, potente. E poi Captain Tsubasa (in Italia Holly e Benji, ndr): tifavo per Mark Lenders, è nato ala e poi è diventato centravanti, come me”.
Che capitano è Lautaro?
“Parla quando deve. Non lo fa mai a caso”.
Siete molto diversi. Come avete fatto clic?
“Proprio per le nostre differenze. Se lui fosse come me, gli direi ‘oh, quanto sei pesante’. Io gli do qualcosa che lui non ha e lui viceversa”.
Avete un rapporto anche fuori dal campo?
“Eh, lui è sposato… Quando siamo lontani, in nazionale, però ci chiamiamo. Forse perché ci manchiamo…prima delle partite, dopo, sempre”.
Parliamo del suo idolo, Adriano. Che effetto le fa, vederlo oggi?
“Ho letto che si sente felice nella sua favela, lo vedo su instagram sorridente: conta questo”.
Lei ha una clausola da 85 milioni, potrebbe decidere di andar via senza passare dall’Inter…
“Ma la cifra è alta…”.
Se continua così, qualcuno che la paga si trova.
“Lo dico chiaro: non accadrà mai che io lasci l’Inter sfruttando la clausola, per il rapporto che qui ho con tutti. Quella cifra è messa lì, ma non sarò mai io da solo a scegliere. E se qualcosa arriverà, ci sarà sempre una discussione con la società”.
È vero che la Champions è la vostra idea fissa?
“Io non riesco a scegliere, ho l’obiettivo di vincere tutti e 5 i trofei. Se punto tutto sulla Champions e poi non la vinco, cosa succede?”.
Per quanti di questi 5 metterebbe la firma?
“Me ne basterebbe uno. Ma non dico quale, chissà, forse è la Coppa Italia (e ride, ndr)”.
Ma l’Inter è nell’élite d’Europa?
“Sì. Io considero l’Inter una delle super grandi d’Europa. Siamo una squadra che fa paura. Non vedo club superiori a noi, neppure uno. Ce ne sono 5-6 in Champions più forti degli altri. E siamo tra questi”.
Consigli di Inzaghi che ancora non ha seguito?
“Io ci provo a fare tutto eh… E lui non so come faccia, ma ogni volta che mi suggerisce una cosa, poi quella cosa succede”.
Lo sa che Simone ha segnato 4 gol in una sola gara in Champions?
“Non lo sapevo. Non penso che ci riuscirò, anche perché lui dopo due gol mi fa uscire (risata, ndr)”.
Dove si vede tra 15 anni?
“Mi piacerebbe quello che fa Titì Henry, con la Cbs. Vorrei lavorare in una tv americana, è un tipo di commento più rilassato, qui in Italia o in Francia ci prendiamo tutti troppo sul serio. E in ogni caso, vorrei andare a vivere negli States”.
Lei in campo ha qualcosa di Henry, no?
“Ma no… Lui era di un altro livello, ehi. Lo sento spesso, è più easy parlare con lui che con mio padre. Un giorno mi ha raccontato che in Italia gli facevano fare il quinto a centrocampo, ma come è possibile? È che nella vita dipende sempre dal posto in cui ti trovi”.
Serie A
Roma, Ranieri: “Dybala, Paredes e Hummels devono far parte della squadra del futuro”
L’allenatore della Roma, Claudio Ranieri, ha parlato in conferenza stampa a due giorni dalla super sfida di San Siro contro il Milan dell’ex Fonseca.
Claudio Ranieri, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa a due giorni dal big match della 18° giornata di Serie A contro il Milan dell’ex di turno Fonseca. Il match è in programma per domenica 29 dicembre alle ore 20:45 a San Siro.
I giallorossi dovranno trovare i tre punti per confermare quanto di buono visto da quanto l’ex tecnico del Leicester è tornato sulla panchina della Roma e soprattutto sfatare il tabù trasferta. Infatti, la formazione capitolina non ha ancora raccolto nessuna vittoria in trasferta in questa stagione.
Roma, le parole di Ranieri
Allenamento aperto il 1 gennaio. E’ un modo per dare il benvenuto i nostri tifosi. Sono loro la vostra forza?
“Sicuramente i nostri tifosi si sottolinei, sonoo la nostra forza, il nostro sangue. Ci danno la voglia di lottare sempre. Siamo professionisti e un conto è farlo con il pubblico che ti sospinge e un conto e che non ti sospinge. Oggi resta difficile aprire il campo di allenamento”.
Più complessa la missione di Fonseca o di Ranieri?
“Gli allenatori hanno sempre delle complessità e loro devono gestirle. Dipende molto dalle piazze e dall’incontro che si fa con gli addetti ai lavori. Io ho trovato giocatori splendidi. Io lo sto portando vanti con tutto il mio entusiasmo e tutto il mio amore”.
Hummels, Dybala e Paredes, vuole che facciano parte della squadra il prossimo anno?
“Sicuramente si. Non giriamoci tanto intorno”
Che Milan si aspetta?
“Il Milan ha giocatori fortissimi e molto particolari. Sarà uno sforzo di tutta la squadra e di stare attentissimi. Il Milan è la seconda ad incassare gol, la prima il Bologna. Noi siamo una delle squadre che segna di meno in trasferta. Dobbiamo fare una super partita”.
Qual è l’approccio mentale che deve avere la squadra?
“Io cerco di dare serenità e tranquillità. Durante gli allenamenti metto tutto me stesso e voglio che loro diano sempre il massimo. Io credo che questa partita con il Milan tutti vorrebbero giocare, per cui son convito che faremo una buona gara. L’importante è dare tutto fino all’ultimo secondo. Piccoli particolari fanno i risultati. Noi dovremo stare attenti a questi ultimi particolari”.
A che punto è la scelta dell’AD?
“Io non sono coinvolto. io sono coinvolto solo nell’aspetto tecnico della società. IO non entro in questi meandri”.
La sua posizione su Pellegrini, qual’è?
“Il giocatore gode di tutta la mia fiducia, perciò se verranno offerte le valuteremo, come tutte le altre. Io mi auguro che lui possa restare con noi, ma vorrei che anche lui fosse contento di stare con noi”.
Mile Svilar, che tipo di gioco le chiede? E a chi lo paragona?
“Non voglio fare nessun paragone. Sta facendo molto bene. Lui sa che può iniziare l’azione da dietro ma anche inviare lungo. Lascio – una volta che sono tutti catechizzati – di fare quello che sentono. Io cerco di dare le nozioni ma loro devono fare quello che sentono. Lui sa quando deve accelerare o rallentare”.
Cosa ne pensa di Saelemaekers? Si pensa già al futuro?
“Saelemaekers si è ambientato benissimo a Roma e noi lo vogliamo tenere. Vediamo come si sviluppano le cose anche con Abraham”.
Come hanno reagito coloro che non sono entrati in campo contro il Parma?
“Tante volte si fanno dei cambi in vista delle sostituzioni avversarie. Non mi è sembrato doveroso fare dei cambi. Non ho pensato ne al perchè ne al per come. Ho detto semplicemente che tutti stavano spingendo e ho voluto continuare così”.
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