Serie A
Milan, Kjaer si congeda: “Giusto finire ora”
Il momento dei saluti è arrivato per Simon Kjaer. Milan – Salernitana di sabato sera sarà il suo ultimo atto in rossonero dopo quattro anni e mezzo.
Milan, Kjaer: “Da un paio di mesi avevo la sensazione di essere arrivato alla fine”
Arrivato grazie a un’intuizione di Paolo Maldini, che in lui vide la giusta leadership per affidargli le chiavi della difesa rossonera, e nello scetticismo generale, Kjaer entrò presto nei cuori della tifoseria e diventò uno dei protagonisti nello scudetto 2021/2022.
Reduce da stagioni che lo etichettavano come un giocatore non all’altezza, la dirigenza del Milan prelevò il danese dall’Atalanta e lo collocò subito al centro della propria difesa: venendo ripagato a suon di ottime prestazioni.
Dopo quattro anni e mezzo, conditi da 120 presenze e una rete in rossonero, Simon Kjaer a fine stagione saluterà e nelle parole rilasciate a MilanNews.it si percepisce una grande emozione:
“Provo tante emozioni, positive e negative, da un paio di mesi avevo la sensazione che era giusto finire ora e intraprendere una nuova avventura. In questi quattro anni e mezzo sono arrivato a un buon punto, potevo dare aiutare ancora di più ma questo è il momento giusto.”
Piani futuri:
“Ho diviso il mio futuro in tre parti, quest’ultima settimana con la maglia del Milan che è la più importante, poi l’avventura con la Danimarca e infine devo trovare un posto dove continuare a giocare a calcio.”
Sul sogno realizzato di vestire la maglia del Milan:
“Avevo 19 anni quando sono arrivato a Palermo e ho subito detto al mio procuratore di voler venire al Milan, c’è voluto del tempo ma alla fine sono arrivato, questa è la mia società, il mio luogo e sarà sempre così. Sono arrivato per dare il mio contributo, soprattutto con i giovani, per far crescere il gruppo e penso di aver fatto il mio lavoro.”
Sullo scudetto con il Milan:
“Non puoi parlare di scudetto se non hai qualità, se riesci a mantenere alta l’asticella ogni giorno puoi fare cose che nessuno si aspetta e penso che nessuno se lo aspettasse, nemmeno i tifosi milanisti quelli veri.”
Su Paolo Maldini:
“Quando ero ragazzo i rossoneri erano il top e Maldini ha avuto un grande impatto per me, era il difensore più forte del mondo e se giochi in quel ruolo segui questo tipo di giocatori.”
Un saluto finale al Milan:
“Ringrazio tutti. Il mio percorso qua, l’orgoglio e il sogno che mi ha dato tante gioie e soddisfazioni nella mia carriera, in futuro quando smetterò, penso di tornare a Milano a vivere con la mia famiglia perché è casa nostra.”
Serie A
Lazio, Zaccagni: “Voglio rimanere qui. Scudetto? Sarebbe…”
L’ala biancoceleste ha parlato del suo personale momento alla Lazio e di quello della squadra, toccando anche temi relativi al suo futuro.
Mattia Zaccagni a tutto campo. In una lunga intervista a “Il Corriere dello Sport” l’esterno offensivo ha parlato dell’ottimo momento forma della Lazio e del suo, parlando anche del rapporto con la Nazionale di Spalletti dopo i disastrosi Europei della scorsa estate.
“Spalletti non mi ha chiamato? Giocare con questo modulo mi penalizza”
“Dopo gli scorsi Europei mi sono accorto che ero l’unico esterno d’attacco. Spalletti ha dichiarato che posso fare anche la seconda punta, ma già con la Lazio mi sto allenando per poter ricoprire anche questo ruolo”.
“La classifica? Ci sono tante squadre forti”
“L’attuale classifica di Serie A rende il tutto molto più avvincente. Scudetto? Sarebbe bello restare aggrappati fino alla fine.”
“La fascia di capitano? Non vedevo l’ora”
“Quando il mister Baroni mi ha comunicato che sarei stato il nuovo capitano della Lazio per me è stato motivo di orgoglio e di grande felicità. E’ una grande responsabilità, ho il dovere di aiutare anche i ragazzi più giovani.”
“Il mio futuro? Ecco quale sarà”
“Giocare e vincere all’Olimpico è coinvolgente. I tifosi ti fanno capire l’importanza di indossare questa maglia. Giocare per la Lazio ti porta ad essere tifoso di questa storia e di questa maglia, e io da qui non ho nessuna intenzione di muovermi.”
“Baroni? Non sbaglia mai la preparazione della partita”
“Eravamo curiosi di scoprirlo dopo il suo arrivo. Lui è uno che non ci sovraccarica eccessivamente di nozioni tattiche, ci da quelle che servono. Con lui lavoriamo molto sull’intensità. Tudor? Con lui spendevo troppo in fase difensiva, però grazie a lui siamo riusciti a raggiungere l’Europa.”
Serie A
Fiorentina, Adli: “L’Italia mi ha migliorato tatticamente”
Il centrocampista della Fiorentina, Yacine Adli, ha parlato del suo futuro in maglia Viola e della sua esperienza al Milan in un’intervista a RMC Sport.
Yacine Adli sta attraversando un ottimo momento insieme a tutta la Fiorentina: lo scorso anno nel Milan era comunque riuscito a ritagliarsi il suo spazio nonostante i tanti e frequenti infortuni, ma in maglia viola sta avendo un rendimento qualitativamente più alto. Il francese classe 2000 ha rilasciato un’intervista a RMC Sport dove ha parlato della sua esperienza in rossonero e del suo possibile rinnovo al termine della stagione.
Fiorentina, le parole di Adli
Il centrocampista ex Milan ha parlato in modo molto sereno ed ottimista di quello che potrebbe essere il suo futuro. Il giocatore è in prestito dal club rossonero e a fine stagione la Fiorentina dovrà decidere se acquistare a titolo definitivo il suo cartellino o meno:
“È difficile parlare ora del futuro, siamo ancora all’inizio. L’obiettivo è disputare una grande stagione, far parlare il campo, avere questa costanza nelle prestazioni. Se arriverà una grande stagione a livello di squadra e personale, la Fiorentina non mancherà di esercitare l’opzione di acquisto. Se farò una grande stagione e la Fiorentina non eserciterà l’opzione di acquisto, giocare bene mi aiuterà comunque”.
La sua esperienza italiana
Yacine Adli ha parlato dei grandi miglioramenti personali che ha avuto dal momento del suo arrivo in Italia: “Prima del Milan ho lasciato il Bordeaux che era in una situazione complicata. Quando sono arrivato a Milano sono stato scelto dai dirigenti, non è sempre lo stesso rispetto a quando ti vuole l’allenatore.
Arrivo alla Fiorentina con un allenatore che mi vuole e il club era sulla stessa lunghezza d’onda. In termini di fiducia è diverso. Mi sento molto a mio agio in campo, riesco ad esprimermi al meglio delle mie possibilità. L’Italia mi ha migliorato tatticamente, oggi posso giocare in tutte le posizioni in mezzo al campo.
Sono un giocatore più completo: mi viene chiesto di essere l’organizzatore della squadra e di portare qualcosa in più alla squadra in fase difensiva”.
Serie A
Filippo Inzaghi: “Napoli favorito per lo Scudetto, ma c’è anche l’Atalanta. Inter e Juventus…”
Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, l’attuale allenatore del Pisa, Filippo Inzaghi, ha parlato della lotta Scudetto di quest’anno.
La lotta per lo Scudetto di quest’anno si preannuncia come una delle più equilibrate degli ultimi anni. A testimonianza di ciò, la classifica di Serie A vede attualmente sei squadre racchiuse in soli due punti, con il Napoli che mantiene un minimo vantaggio in vetta. Un contesto che promette spettacolo e battaglia fino alla fine della stagione. Anche Filippo Inzaghi, oggi alla guida del Pisa capolista in Serie B, ha detto la sua sull’appassionante corsa al vertice.
Le parole di Inzaghi
Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, il tecnico ha espresso la sua opinione sull’attuale competizione in Serie A: “Il Napoli parte avvantaggiato, non solo per la forza della rosa e la guida di un grande allenatore, ma anche perché non ha l’impegno delle coppe europee a cui pensare. Questo può fare una grande differenza”.
L’ex campione del mondo ha poi analizzato le possibili contendenti: “Le solite rivali come Inter e Juventus saranno sicuramente protagoniste, ma attenzione anche a una possibile sorpresa come l’Atalanta. La squadra di Gasperini può ambire al titolo, sostenuta anche dalla spinta incredibile dei suoi tifosi”.
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