Serie A
Hellas Verona, Sogliano: “Verona è la mia seconda casa e sono orgoglioso di rimanere. Baroni? Farà le sue valutazioni”

Il direttore sportivo dell’Hellas Verona Sean Sogliano ha parlato in diretta a Telenuovo Verona a proposito della stagione del futuro suo e di mister Baroni.
Hellas Verona, le parole di Sogliano
“In questo anno e mezzo, dal mio ritorno, ho dato il massimo a livello fisico ed emotivo. Come ho sempre fatto. Per me rimanere a Verona non è un passaggio, è un orgoglio.
Verona sta diventando come una seconda casa. Il presidente sa quanto sono legato a Verona, è intelligente, furbo (ride, ndr) e chi rimane deve avere, a livello nervoso, la voglia e la forza di sapere che dobbiamo giocare un’altra stagione soffrendo come quest’anno.
Salvandoci all’ultima giornata. Chi rimarrà deve sapere a cosa va incontro. Quello che hai fatto oggi, domani non conta ma resta solo dentro di te. Dal prossimo ritiro ci dobbiamo presentare, con l’elmetto, dal primo allenamento”.
Sull’organico
“Abbiamo fatto la scelta di tenere Coppola questa estate, entrambi 2003. Ghilardi l’abbiamo girato in prestito alla Sampdoria, con obbligo di riscatto solo in caso di Serie A, quindi il ragazzo torna a Verona. Giocare da protagonista un anno in blucerchiato per vincere il campionato, vuol dire che hai personalità.
Valuteremo bene cosa fare con lui. Tutti sperano, dall’Hertha Berlino a tanti altri club, che il Verona non riscatti (4 milioni di euro, ndr) Serdar. Ho detto a Setti che dobbiamo riscattarlo perché ha dimostrato che è un giocatore forte, di poche parole ma che in campo ci mette tutto.
All’inizio non aveva spazio, ci ha messo un po’ ad inserirsi, come l’allenatore a capire come utilizzarlo. Suat si è dimostrato un giocatore davvero forte. Da quello che so, sarebbe contento se il Verona lo riscattasse“.

Fonte: https://www.hellasverona.it/news/suat-serdar-e-un-nuovo-centrocampista-dell hellas verona
Sul futuro
“Il mercato belga e olandese è molto interessante per una società per l’Hellas, con degli ingaggi accessibili e a livello giovanile sono molto forti e ben allenati. C’è tanta offerta di questa fascia di giocatori. Anche il Verona sta dimostrando che a livello giovanile sta facendo bene, grazie a Margiotta, e ai giovani che giocano: da Coppola a Terracciano, questa è un’altra forza su cui insistere e per noi è linfa vitale.
Baroni? Fino alla partita con l’Inter non abbiamo parlato del suo futuro. Lui aveva il rinnovo automatico in caso di salvezza e così è successo. Parleremo con lui in questi giorni per capire. E’ giusto che faccia una disamina personale anche lui come ho fatto io. Se avrà voglia ancora di battagliare come quest’anno penso che non ci saranno problemi.
Il nostro rapporto? Buono, io parlo sempre prima con un allenatore prima di sceglierlo. Lui ha capito che la società è presente, ma sia io che il presidente siamo persone coerenti: facciamo fatica a cambiare un allenatore. Marco sa che c’è una grande sinergia e penso che questo per un allenatore sia una cosa importante”.
Serie A
Milan, Abbiati: “Per la Coppa Italia il Milan è favorito, ma occhio al Bologna. Leao? Può fare di più”

Lo storico ex portiere del Milan Christian Abbiati è stato intervistato da Sportsweek dopo ha discusso del rendimento dei rossoneri e della prossima finale di Coppa Italia.
A seguire l’intervista completa
Milan, le parole di Abbiati
Questione solo di giocatori?
“Credo di sì, ma non conosco il Milan attuale, quindi non posso giudicare. Però conosco il Milan di allora: una famiglia, a partire dal presidente Berlusconi, passando per Galliani e Braida, fino a noi giocatori. Che passavamo tanto tempo assieme, formando un gruppo di uomini e grandi campioni. Eravamo davvero un pezzo unico che andava dritto per la sua strada. Avevamo la cosiddetta mentalità vincente: entravamo in campo sicuri di portare a casa il risultato. Poi capitava che non ci si riuscisse, ma in partenza la convinzione era quella.”
Come finirà mercoledì?
“Il Milan può essere considerato favorito per tradizione, cifra tecnica e così via. Ma il Bologna è pericoloso, per gioco e risultati sta confermando l’ottimo rendimento di un anno fa e questo va a merito di Italiano che in panchina ha sostituito Motta. Poi è una partita secca, può succedere di tutto. Il nuovo 3-4-3 di Conceiçao? Mi convince o no, poco importa. Sta portando risultati, quindi ben venga.”
Leao è croce o delizia?
“Con le qualità che ha, può dare qualcosa di più, però io sono per delizia, non per gettargli addosso la croce. Gli va trovata secondo me, una collocazione in campo diversa, una dimensione più ‘giusta’. Dovrebbe giocare un po’ più vicino alla porta. Ma i suoi allenatori non la vedono in questo modo e, visto che io allenatore non sono, avranno ragione loro…”.

RAFAEL LEAO IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Juventus, siamo arrivati al capolinea con Vlahovic?

La Juventus oggi incontrerà la Lazio alle ore 18:00. Igor Tudor spunta dalla lista dei suoi giocatori (dentro e fuori) e c’è un ritorno: Dusan Vlahovic.
Igor Tudor ha ufficialmente sanato il dubbio circa lo stato di forma di Dusa Vlahovic ed ha detto semplicemente “Vlahovic sta bene”. Poche parole, in perfetto stile Tudor, con il quale si è chiuso un periodo buio per il giocatore. Tutto questo in un prossimo match del Campionato di Serie A contro la Lazio, in quel dello Stadio Olimpico di Roma, che sarà certamente una partita molto combattuta.
Una partita importantissima per qualificarsi tra le prossime squadre a gareggiare in Champions League – nella prossima stagione – e che vede, al momento, due squadre in lotta per il quarto posto utile per giocarsela con le più prestigiose squadre europee l’anno prossimo.
Secondo le parole del mister juventino, Vlahovic sarà presente ma non entrerà in campo per tutti i ’90 utili; probabilmente, si tratterà di un ritorno sull’erbetta del campo di calcio molto soft per non andare nuovamente ad incidere sul sovraccarimento muscolare del giocatore serbo.
Il mister della Juve sembrerebbe, infatti, voler confermare la presenza di Nico Gonzalez e anche quella di Kolo Muani. Due giocatori che andrebbero a colmare il vuoto lasciato, invece, da Kenan Yildiz, ancora squalificato e, quindi, inutilizzabile.
Vlahovic ha avuto una stagione davvero molto difficile, partita già dal rapporto complicato con l’allenatore Thiago Motta e che, invece, si è risolta con il cambio di direzione tecnica finita nelle mani di Tudor ma poi è arrivato lo stop fisico.
Ora è richiesto impegno per cercare di far dimenticare – sia alla società ma anche ai tifosi – quest’annata no e riscattarsi, almeno in queste ultime tre gare e provare a fornire il contributo necessario per accedere alla zona Champions League per la prossima stagione.

IGOR TUDOR E DUSAN VLAHOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Cosa accadrà tra la Juventus e Vlahovic?
Voci di corridoio, però, sembrerebbero comunque parlare di queste tre gare come le ultime nelle quali il serbo vestirà la maglia bianconera. Il rinnovamento contrattuale – in scadenza a giugno 2026 – prevederebbe un accordo (in quest’ultimo anno) di 12 milioni annui per il giocatore che è una cifra davvero troppo alta per la strategia commerciale bianconera e che sta ledendo l’intenzione di mantenere vivo questo contratto.
La Juventus, secondo il Corriere dello Sport, avrebbe proposto ben tre offerte per provare a trovare un accordo che potesse soddisfare entrambe le parti ma a tutte e tre le cifre il giocatore avrebbe rifiutato l’offerta. Dusan ha, infatti, rifiutato di abbassare il suo ingaggio a 8-9 milioni di euro a stagione.
Lo scenario previsto per questa primavera vedrebbe Vlahovic in cessione per una cifra compresa tra i 40-50 milioni di euro (questo l’auspicio del club torinese) che potrà, a questo punto, cercare di attivarsi per l’ingaggio di una nuova punta e non perdere troppi soldi in una trattativa che appare alquanto scomoda per entrambe le parti in causa.
Serie A
Napoli, Scudetto a un passo ma attenzione agli infortuni

Il Napoli si prepara alla prossima di Campionato con l’obbiettivo di vincere e stamparsi lo Scudetto sulla divisa; ma occhio agli infortuni e al Genoa
Non mancano le emozioni in casa Napoli: già perché il mister Antonio Conte ha, tra le mani, la possibilità di vedere tingere la città di azzurro dopo aver conquistato lo Scudetto. Una grande festa alla quale la città partenopea sta già pensando da quando il Napoli è riuscito a riagguantare, e poi superare, l’Inter e conquistare il primo posto in classifica di campionato di Serie A.
La società – capitanata dal presidente Aurelio de Laurentiis – ha incontrato il primo cittadino di Napoli – Manfredi – per parlare di viabilità in vista dell’ipotetico Scudetto conquistato e per la possibile parata celebrativa dei giocatori (su un bus scoperto) dallo stadio Diego Armando Maradona. Pratiche e protocolli necessari per prevenire disordini e organizzare al meglio la possibile festa della città ma che, al momento, resta solo accennata anche per una questione scaramantica.
Prossimo scoglio da superare è la partita, prevista per domani sera alle 20:45, conto il Genoa ma, già nel pomeriggio, incrociare le dita in attesa di vedere la seconda in classifica, Inter, alle prese con il Torino (fuori casa).

ROMELU LUKAKU ZITTISCE TUTTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Prima di festeggiare il Napoli pensa agli infortunati contro il Genoa
Lo stadio cittadino è, di nuovo, sold out nella prossima di Campionato e il pubblico partenopeo ci tiene a seguire la sua squadra e supportarla. In quell’occasione sarà in panchina (potrebbe entrare in campo ma non dall’inizio) David Neres.
Un altro giocatore che dovrebbe essere risparmiato è Stanislav Lobotka che – dopo l’infortunio rimediato nel match contro il Lecce – ora deve restare a riposo e, al suo posto, dovrebbe iniziare Billy Gilmore.
Per il resto Conte può contare sul suo classico modulo 4-4-2 con le certezze McTominay, Rrahmani, Olivera, Raspadori e Lukaku.
Ci si aspetta, quindi, una partita giocata alla maniera del Napoli con passaggi mirati ed un fraseggio giocato in scioltezza tra i vari giocatori che riescono a produrre – ogni volta – un bel calcio.
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