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Di María è stato di nuovo minacciato dai narcotrafficanti
Ángel Di María, ex Juventus ora al Benfica, aveva già ricevuto minacce a Rosario: la sua città natale e dove risiede la sua famiglia.
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Di María preso ancora di mira
Un cartello minatorio era già stato lasciato davanti al loro complesso residenziale. Il cartello lo avvertiva di non tornare in città, altrimenti un familiare sarebbe stato ucciso.
Ángel Di María aveva un sogno: finire la sua carriera calcistica al Rosario Central. Lo aveva dichiarato pubblicamente dopo la Copa America, annunciando il suo ritorno al calcio argentino dopo aver lasciato il Benfica.
Di María, l’ultima minaccia dai narcotrafficanti
L’ultimo episodio avviene proprio in una stazione di servizio a Rosario, dove è stato trovato un pezzo di carta con la scritta. “Ti aspettiamo Di María: il popolo di Rosario”. Questo è accaduto dopo che due individui incappucciati, a bordo di una motocicletta, hanno sparato colpi contro la stazione di servizio. Hanno successivamente lasciato il biglietto contro il campione del mondo argentino.
Prima di questo episodio, un murales dedicato al giocatore nel club del suo quartiere aveva subito danni. Hanno scritto sulla sua immagine: “Pensi ancora di tornare?” in riferimento alle sue dichiarazioni dopo l’eliminazione del Rosario Central dalla Copa Libertadores: torneo che Di María sperava di disputare.
“Di’ a tuo figlio Angel di non tornare più a Rosario, altrimenti provocheremo caos uccidendo un parente. Nemmeno Pullaro (il governatore della provincia di Santa Fe) potrà proteggerlo. Non usiamo foglietti di carta, lanciamo piombo e morte” è stato uno dei vari messaggi minacciosi ricevuti dal giocatore prima di questi ultimi due incidenti.
Le risposte del Rosario Central
Il Rosario Central ha emesso un comunicato ufficiale per condannare tutte le minacce ricevute dal giocatore.
“Hanno ferito, danneggiato e minato non solo la reputazione del club, ma anche il nostro successo sportivo e l’economia”.
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Juventus, Locatelli: ‘To be continued’
La Juventus ha superato la Next Gen per 4-0, ma per Manuel Locatelli continuano i fischi: subito dopo gli applausi dell’Allianz Stadium.
In una giornata di festa all’Allianz Stadium per la sfida in famiglia tra la squadra di Thiago Motta e quella di Paolo Montero, c’è stato un episodio (l’ennesimo) poco piacevole per Manuel Locatelli.
L’ex Sassuolo è stato, per qualche minuto, fischiato da alcuni tifosi bianconeri seduti nella Tribuna Est. Immediata la reazione da parte del resto dello stadio (a partire dalla Curva Sud), che ha coperto i fischi con applausi.
Per Locatelli ha inizio una stagione importantissima, un’annata in cui sarà chiamato a reagire (anche per cancellare quei fischi) dopo le deludenti ultime.
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L’accaduto
Locatelli come nelle altre amichevoli fin qui disputate dalla Juventus è partito titolare. Ma questa volta sono arrivati i fischi da una parte dei tifosi presenti all’Allianz Stadium.
L’accaduto nel corso del primo tempo, quando il giocatore aveva palla tra i piedi. Un episodio spiacevole e fuori luogo, soprattutto considerando il contesto dell’evento e che si trattava di una giornata di “festa” per la ‘famiglia’ bianconera.
La reazione dello Stadium
Come detto pocanzi, il disappunto dei tifosi nei confronti di Locatelli non è stato condiviso da tutto lo stadio.
Infatti, subito dopo i fischi, c’è stata la reazione del resto dello Stadium che ha applaudito per coprire i fischi.
Non è la prima volta che il pubblico bianconero si divide: a partire dai cosiddetto ‘Pro-Allegri’ ed ‘Allegri Out’.
Perché i fischi?
Come si può anche solo immaginare di ricevere i fischi durante una giornata di festa?
Le motivazioni sono da ricercare nel passato e non dalla prestazione odierna. Locatelli è uno dei giocatori più discussi per le prestazioni fornite nelle ultime stagioni e in particolare l’ultima.
L’anno del riscatto
La Serie A 2024/2025 deve essere, obbligatoriamente, quella del riscatto per Manuel Locatelli. L’ex Milan e Sassuolo è reduce da annate complicate e da conseguenti critiche, come dimostrato dai fischi di ieri.
Tutta la Juventus si aspetta un Locatelli diverso nella prossima annata.
A differenza delle stagioni passate, il classe ’98 dovrà guadagnarsi un posto da titolare che non è più assicurato dopo gli arrivi di Thuram e Douglas Luiz.
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Stadio Roma: si inizia a fare sul serio
Roma accelera sul progetto stadio: polizia e tecnici ispezionano i terreni di Pietralata tra entusiasmo e malumore dei residenti.
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Il punto sul nuovo stadio della Roma
Come annunciato già in precedenza dalla nostra redazione, nella mattinata odierna polizia e tecnici del Comune si sono ritrovati in zona Pietralata. Obiettivo, iniziare lo sgombero che porterà alla costruzione del nuovo stadio della Roma. Il Comune infatti ha cercato di accelerare i tempi, dopo che la sentenza del Tar aveva annullato la richiesta di sospensione dei lavori su alcuni terreni. L’amministrazione di Roma ha inviato la polizia locale per riferire ai proprietari terrieri che avrebbero dovuto abbandonare l’area.
Le critiche dei residenti
Si sono riscontrati molti malumori tra i residenti della zona interessata: “Non so cosa accadrà ora, nessuno ci ha avvisato e non sappiamo dove andare. Ci hanno solo detto che dobbiamo andare via e che una volta usciti possiamo fare ricorso”. Racconta una delle proprietarie che ha fatto ricorso al Comune.
Il via libera di Gualtieri
Il sindaco Gualtieri aveva dato il via libera dopo un incontro in Campidoglio con i Friedkin sul finire di giugno. “Non è stata solo un’occasione per vedere il progetto architettonico, ma anche per entrare nel merito di tutta la procedura per rendere questo complicato processo più rapido possibile.
Ci saranno dei tavoli tecnici che proseguiranno, che approfondiranno tutti i vari aspetti legati alle prescrizioni, alla mobilità, abbiamo fissato un metodo e un calendario di lavoro per fare il salto di qualità e entrare nella fase operativa di questa bellissima opportunità per la città. Perché sarà uno stadio della Roma ma sarà anche un luogo da abitare perché ospiterà degli eventi che riguarderanno tutta la città”
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Milan nuovo…problemi vecchi: l’editoriale di Mauro Vigna
Milan nuovo…problemi vecchi, questo è la situazione analizzata in seguito alla tournée americana. Vediamo i punti salienti di queste tre amichevoli e soprattutto dove si deve intervenire.
Alzi la mano chi pensava che il Milan di Paulo Fonseca potesse vincere contro Manchester City, Real Madrid e Barcellona (seppure ai rigori). Ve lo dico io, non ci sarebbe stato una mano alzata.
Tre vittorie importanti in seguito alle quali i soliti menagrami diranno che erano solo amichevoli. Ma la mano del tecnico si è vista eccome, così come alcuni giovani, vedasi Torriani e Liberali, si sono messi decisamente in evidenza. Tanto da essere probabilmente trattenuti in prima squadra.
Tutto bene quindi? Assolutamente no. Sebbene i segnali siano incoraggianti, si sono visti gli stessi problemi che già c’erano sotto la guida di Stefano Pioli. Leggerezza a centrocampo con l’assenza di un vero e proprio mediano e qualche svista in difesa dove la coppia Tomori-Thiaw è apparsa lenta, impacciata, fuori forma.
La sensazione è che le squadre avversarie possano arrivare a farci male con eccessiva facilità, affondando come una lama rovente nel burro. Da metterci mano adesso!
Impossibile non intervenire sul mercato, sappiamo infatti che c’è una trattativa dai tempi biblici per Fofana ed è stato preso Pavlovic. Però adesso serve velocità, devono essere chiuse le contrattazioni perché la prima di campionato contro il Torino si avvicina e Fonseca non può avere i giocatori nuovi all’ultimo giorno, né due o tre giorni prima.
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