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Inter, Thuram: “Dopo quel gol è cambiato tutto…”
Marcus Thuram si è raccontato in una lunga intervista in cui ha toccato svariati temi, soffermandosi principalmente sulle sue origini e sulle reti con l’Inter.
Nell’intervista rilasciata per Campioni del Made in Italy, ideata da Lega Serie A, Thuram ci ha tenuto a ripercorrere il suo percorso con la maglia nerazzurra. Il centravanti francese ha ricordato le sue reti più belle, tra tutte ha menzionato quella nel derby contro il Milan.
Inoltre, ha raccontato la sua infanzia. Vissuta in parte anche in Italia, a causa delle due esperienze in Serie A del padre, Lilian. L’ex difensore della nazionale francese aveva militato dal 96′ al 2001 al Parma, per poi trasferirsi per circa 36 milioni alla Juventus: in cui ha disputato 6 stagioni.
Di seguito le parole di Thuram.
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Thuram su Milano
“Milano è una città speciale, ci sono molto legato. Ciò che mi ha stupito è l’enorme quantità di persone ovunque, le strade e le piazze sono sempre piene. La città ha una profonda passione per il calcio, è un sogno. Una gioia, incarna la mia vita. Fin da quando ero bambino, ho respirato calcio grazie a mio padre. Ora ho seguito le sue orme. Da bambino non avrei mai immaginato di diventare calciatore, mi piaceva semplicemente giocare. Quando avevo 8-9 anni ho capito che mio padre si guadagnasse da vivere col calcio, fino a quel momento non avevo capito bene la sua professione. Crescendo ho capito che potesse diventare un lavoro anche per me, e visto che è la cosa che amo di più perché non renderla il mio mestiere?”.
Le origini italiane
“Sono nato a Parma, poi ho trascorso cinque anni a Torino, quindi ci siamo trasferiti a Barcellona e siamo rimasti lì per due anni prima di tornare in Francia. Sono cresciuto in Italia, quindi è vero che ho molte abitudini italiane, ero immerso nella vostra cultura. Ho imparato quasi contemporaneamente il francese e l’italiano da piccolo. Il mio legame con Milano è già profondamente forte pur vivendo qui da solo un anno. – continua Thuram – Ho sempre desiderato vivere in una metropoli vivace, Milano è la soluzione perfetta. E’ una grande città, internazionale, ricca di culture diverse. Ma conserva il tipico fascino italiano. E’ un mix speciale, sono molto legato. Un quartiere che adoro è Brera, perché quando arrivi ti immergi nella città. Sembra di entrare nell’anima intima della città. Invece posti come Via Monte Napoleone, dove vado spesso, sono pieni di turisti e negozi, trasudano lusso ma mancano di spessore storico”.
I compagni di squadra
“Ne ho di amici, Dimarco è il milanese per eccellenza. Ho un aneddoto su di lui, probabilmente era il mio primo mese a Milano. Andai a mangiare in un ristorante, la mattina dopo, arrivato all’allenamento, Dimarco mi chiese perché fossi andato lì. Rimasi sorpreso dal fatto che sapesse che ero andato lì, poi mi rispose:
Questa è la mia città, so tutto quello che succede qui. Il mio rapporto con Lautaro si è sviluppato in modo molto naturale, sapevo già che è un grande attaccante. Non vedevo l’ora di giocare al suo fianco una volta arrivato all’Inter, sapevo che avremmo potuto fare grandi cose insieme. Sono rimasto piacevolmente sorpreso perché si è dimostrato molto gentile con me. Anche se in campo può sembrare serio, qualche volta anche un po’ arrabbiato e cattivo, fuori scherza sempre. E’ un super capitano”.
Thuram parla del sostegno dei tifosi
“Penso che ogni città abbia il suo carattere distintivo. Ho giocato in club situati in città più piccole di Milano, una città che ti fa sentire il peso della aspettative con i suoi tifosi. Che tu stia cenando o semplicemente camminando per strada, hai la sensazioni di essere osservato. Ad esempio, se vai in un ristorante qualcuno potrebbe chiederti ‘Sei pronto per la partita?’. E subito, quando scendi in campo, senti che la città è alle tue spalle. I giorni delle partite sono come i giorni degli spettacoli, un po’ come i concerti per i cantanti. E’ il giorno in cui incontriamo i tifosi allo stadio, San Siro è uno stadio come nessun altro con 75mila persone che tifano fa sicuramente la differenza. Se dovessi scegliere il mio giorno preferito della settimana, direi il giorno della partita”.
Sui trofei dell’Inter
“Quando vedi questi trofei pensi alla storia dell’Inter, è evidente che sono approdato in un club pieno di storia. che ha visto giocatori forti come Adriano e Ronaldo lasciare il segno. Quando indossiamo la maglia dell’Inter, capiamo che rappresentiamo molto di più che noi stessi, incarniamo un’eredità e una storia”.
Il gol più importante di Thuram
“Il gol contro il Milan, quello dell’andata. Molto speciale anche il secondo gol del ritorno ma ormai la stagione era quasi finita e la gente mi conosceva già. Ma prima del primo gol si cercava ancora di capire chi fosse realmente Marcus Thuram, quanto fosse forte. Segnare così presto nella stagione, e in quella partita in particolare, ha creato un forte legame tra me e tifosi.
Quando sono arrivato qui, mi è stato subito detto che l’obiettivo era vincere il campionato. Abbiamo avuto una stagione fantastica, abbiamo sentito la gioia che abbiamo portato ai tifosi, è quello per cui giochiamo. Quando abbiamo vinto lo scudetto, c’è stata la parata su un autobus scoperto, non avevo mai visto tanta gioia in città, è stato incredibile. Così si alimenta il nostro desiderio di lottare per i tifosi. Per alcuni siamo dei supereroi, siamo consapevoli di avere questa responsabilità di restituire qualcosa ai tifosi”.
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L’Antitrust sanziona la FIGC
Non è un periodo facile per la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) guidata da Gabriele Gravina. Dopo la controversa eliminazione degli azzurri dall’Europeo, un nuovo colpo arriva dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcom).
L’Antitrust ha imposto una sanzione di oltre 4 milioni di euro alla FIGC per abuso di posizione dominante. L’accusa è grave: la federazione avrebbe escluso gli Enti di Promozione Sportiva (EPS) dal mercato delle competizioni calcistiche giovanili agonistiche, limitando così anche la loro attività nelle competizioni amatoriali.
Secondo l’Antitrust, la FIGC ha messo in atto una strategia complessa dal 1 luglio 2015, basata principalmente sulla mancata stipula delle convenzioni richieste dal Regolamento EPS del CONI .Ciò ha precluso agli EPS l’accesso al mercato dell’organizzazione di eventi a carattere agonistico; permettendo alla federazione di mantenere una posizione di monopolio. In particolare, l’Agcom ha accusato la FIGC di considerare illegittimamente come agonistica l’attività amatoriale svolta dagli EPS con calciatori tra i 12 e i 17 anni. Imponendo il convenzionamento per atleti fino ai 12 anni, limitando la libertà delle associazioni sportive dilettantistiche affiliate.
La risposta della FIGC
La reazione della FIGC non si è fatta attendere. In una nota ufficiale, la federazione ha annunciato il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio. Definendo la sanzione “ingiustificata” e basata su “argomentazioni documentalmente riscontrabili” e su un “ragionamento giuridico errato”. La federazione ribadisce “l’assoluta correttezza del proprio operato” e ha già notificato il ricorso con richiesta di sospensiva.
Gravina
L’Antitrust avrebbe giustificato la sanzione come necessaria per garantire una concorrenza leale nel mercato dell’organizzazione degli eventi ludico-amatoriali. Le ispezioni effettuate lo scorso 24 maggio nelle sedi della FIGC con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno confermato le violazioni. Secondo l’Autorità, la metodo messo in atto della FIGC avrebbe ostacolando e indebolito la concorrenza nel settore.
In conclusione
Questo provvedimento arriva in un momento delicato per la FIGC. Già alle prese con le conseguenze di un Europeo disastroso per la Nazionale italiana. La federazione dovrà ora affrontare una nuova battaglia legale. Cercherà di ribaltare una decisione che, se confermata, potrebbe avere ripercussioni significative sull’organizzazione delle competizioni giovanili e amatoriali in Italia.
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Argentina, Lautaro: “Segno di più perché lavoro tanto”
Lautaro Martinez sta attraversando un momento d’oro con la sua Argentina ed è uno dei protagonisti assoluti della Copa America. Di seguito le sue parole.
L’impatto di Lautaro Martinez su questa Copa America è degno dei grandi campioni e con 4 gol a referto in 3 partite è anche il capocannoniere della sua Argentina e dell’intero torneo.
Intervistato ai microfoni di Marca, il capitano dell’Inter ha parlato del suo momento attuale e non solo.
Lautaro Martinez: “Ero tranquillo anche quando non segnavo”
Dal ritiro della Nazionale argentina impegnata in Copa America, Lautaro Martinez ha rilasciato alcune dichiarazioni sul suo attuale stato di forma e sui problemi avuti in passato che lo hanno un po’ condizionato nel suo percorso.
“Sto molto bene e sono contento, in questo momento segno di più perché lavoro molto, ma sono momenti. Io ero tranquillo anche quando segnavo meno perché so come lavoro, dando sempre il 100% per questa maglia, mi uccido di fatica ad ogni allenamento.
Sui problemi fisici che sembrano superati
“Adesso sto bene ma l’anno del Mondiale ero sul punto di operarmi, facevo le infiltrazioni e la caviglia mi faceva davvero tanto male, per tutto l’anno giocai sotto antinfiammatori con l’Inter e anche in finale di Champions strinsi i denti.”
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Inter: ecco il nuovo main sponsor
Ora è ufficiale: c’è l’accordo tra Inter e Betsson, nuovo main sponsor dei nerazzurri a partire dalla stagione 2024/25.
Lautaro Marinez (FC Inter) celebrates after scoring a goal with Denzel Dumfries and Hakan Calhanoglu (FC Inter) during italian soccer Serie A match Inter – FC Internazionale vs US Lecce at the San Siro stadium in Milan, Italy, March 05, 2023 – Credit: Emmanuele Mastrodonato
È ufficiale: Betsson Sport sarà il nuovo Main Partner ufficiale dell’Inter per i prossimi quattro anni. Questo accordo rappresenta la sponsorizzazione più grande nella storia del Club e vedrà il logo del marchio comparire sulla maglia nerazzurra.
La crescita del marchio Inter. culminata nella vittoria dello Scudetto 2023/24, ha portato all’aggiunta della seconda stella sulle maglie della squadra nella prossima stagione.
Betsson Sport si è unito ai Campioni d’Italia condividendo i valori di ambizione e dedizione che caratterizzano il Club sia dentro che fuori dal campo: inoltre, il marchio pianifica attività esclusive ed emozionanti con i giocatori nerazzurri, per i membri del Betsson Sport Club e per i tifosi appassionati che seguono la squadra.
Il logo apparirà sulla maglia della prima squadra maschile in tutte le partite della prossima stagione, dalla difesa del titolo di Serie A alla Coppa Italia, dalla Supercoppa Italiana alla Champions League, fino a giungere al Mondiale per Club FIFA, che si terrà tra giugno e luglio 2025 negli Stati Uniti.
È ufficiale, infatti, l’accordo tra l’Inter e Betsson. Tra l’altro, l’azienda svedese ha avuto la meglio (con una migliore offerta) su Qatar Airways, altro colosso mondiale interessato ad investire sulla Società nerazzurra.
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Il comunicato
Il comunicato dell’Inter riguardante l’accordo con Betsson:
“Ora è ufficiale: Betsson Sport sarà il nuovo Official Main Partner dell’Inter. Per i prossimi quattro anni il brand di infotainment sportivo sarà presente sulla prestigiosa maglia nerazzurra, prova concreta del più grande accordo di sponsorizzazione di maglia nella storia del Club”.
I dettagli dell’accordo
L’accordo di sponsorizzazione tra Inter e Betsson ha una durata quadriennale, dunque con scadenza al 2027/28. Nelle casse nerazzurre dovrebbero finire 30 milioni a stagione, più eventuali bonus legati al rendimento offerto nel nuovo Mondiale per Club in programma nell’estate del 2025 negli Stati Uniti.
Lo sponsor sulla maglia
Sulla maglia dei Campioni d’Italia, al posto dell’ex main sponsor Paramount+, comparirà così la dicitura ‘Betsson.Sport‘, ovvero la nuova piattaforma che, per il lancio, ha avuto come testimonial Francesco Totti.
Chi è Betsson
L’azienda Betsson Group, nata nel 1963, è attiva nel campo del betting grazie alle licenze di gioco ottenute in 23 Nazioni tra Europa, Sud America, Nord America e Asia Centrale.
Le parole di Ronni Hartvig
Così ha parlato Ronni Hartvig, Chief Commercial Officer:
“L’Italia è un mercato molto importante per Betsson e crediamo che questo sia il momento giusto per lanciare il nostro brand corporate in Italia. Vogliamo che Betsson diventi il leader del settore delle scommesse sportive sul mercato italiano”.
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