Nazionale
Italia, Frattesi può essere l’uomo in più di Spalletti
Nell’ultima amichevole prima della spedizione in Germania per Euro2024 Davide Frattesi, centrocampista dell’Inter, è stato uno dei protagonisti principali.
L’Italia di Luciano Spalletti nell’ultimo match amichevole contro la Bosnia-Erzegovina, prima di partire per Euro2024, ha trovato il successo per 1-0 grazie alla rete di Davide Frattesi, premiato a fine match come MVP.
Il centrocampista dell’Inter, da quando si è insediato sulla panchina della Nazionale Azzurra Spalletti, è stato il giocatore più prolifico in zona goal. 9 presenze e 4 reti per l’ex giocatore del Sassuolo: un bottino notevole.
Proprio per questo suo innato senso del goal con la maglia azzurra, Frattesi può diventare l’uomo chiave del centrocampo dell’Italia. Nel match di ieri, oltre alla rete, ha impensierito diverse volte la retroguardia bosniaca con i suoi inserimenti perfetti alle spalle dei difensori.
Complice anche la parziale assenza di Barella, ancora alle prese con l’infortunio, Frattesi in Germania può ritagliarsi un ruolo importante nelle gerarchie dell’ex tecnico del Napoli. Da sottolineare anche l’intesa con Scamacca, che potrebbe portare il centrocampista nativo di Roma a giocarsi seriamente la possibilità di una maglia da titolare.
Nazionale
Gravina: “Il Mondiale è un obiettivo da non fallire. Dimissioni? Non voglio…”
Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha rilasciato alcune dichiarazioni sul momento della Nazionale e su una possibile ricandidatura in federazione.
Gabriele Gravina, presidente della Figc, ha parlato a il Messaggero veneto, soffermandosi sugli obiettivi da raggiungere dalla Nazionale e sulla possibile ricandidatura in federazione.
Il punto di Gravina sulla Nazionale
Ecco le sue dichiarazioni
“Il Mondiale? E’ è un mio cruccio. Ne ho mancato uno da presidente, quello del 2022, anche se mi attribuiscono anche quello prima. Solo partecipare a un Mondiale per un paese è una vetrina, un motivo di aggregazione per la gente. Ma le prospettive sono buone, sarà importante fare bene in Nations per il ranking e avere un sorteggio migliore alle qualificazioni”.
Sulle possibili dimissioni
“Ho preso un impegno, scioglierò questa riserva dopo l’Assemblea per una forma di rispetto verso i delegati. Non voglio che la modifica statutaria possa essere condizionata dalla decisione di una mia candidatura. Poi dirò quello che ho in mente di fare. Non ho intenzione, però, di lasciare in mano il calcio italiano a soggetti che non hanno visione e amore per il calcio. Il calcio deve essere sempre portatore di pace e valori. Non può ritenersi estraneo, per vocazione, a quel che accade nel mondo, ma è strumento di grande socializzazione, ha sempre abbattuto barriere, messo insieme culture diverse, fatto dialogare i popoli: il calcio non deve piegarsi alle logiche della politica, ma è uno degli elementi che genera dialogo tra popoli. Vi ricordate la partita Usa-Iran? Auspichiamo che finisca la guerra e ci sia il rilascio degli ostaggi, segno tangibile nel rispetto della dignità delle persone”.
Nazionale
Italia, un altro Maldini 22 anni dopo: la dinastia continua
Italia-Israele del 14 ottobre 2024 entra nella storia della nazionale italiana. Durante la ripresa ha esordito Daniel Maldini, terzo della famiglia a riuscirci.
Il tanto atteso giorno finalmente è arrivato. Dopo ben 22 anni un Maldini veste la maglia della nazionale maggiore e scende in campo per rappresentare il proprio paese. L’ultima di papà Paolo risale al Mondiale in Corea nel 2002, perso contro i padroni di casa.
Italia, Daniel Maldini esordisce e propizia il 4-1
Nella grande vittoria degli azzurri di Spalletti sono tante le note positive da evidenziare. Ma una su tutte rappresenta un evento storico per la nazionale italiana. In particolare, tre date ora fanno parte della storia della famiglia Maldini:
Cesare – 6 gennaio 1960, Italia-Svizzera 3-0
Paolo – 31 marzo 1988, Jugoslavia-Italia 1-1
Daniel – 14 ottobre 2024, Italia-Israele 4-1
La prima ufficiale in rappresentanza dell’Italia genera sempre un’emozione indescrivibile, come detto dallo stesso trequartista del Monza:
“Un’emozione forte. Sono contento che siano venuti e siano qua (riferito ai genitori in tribuna). Tanto poi ci sentiamo e parliamo quando sono a casa. L’esordio lo dedico alla mia famiglia, ai miei amici, alle persone che mi vogliono bene.
Siamo stati bravi a tenere botta e farla nostra. Cosa spero di portare in Nazionale? Un po’ di qualità, anche se ce n’è fin troppa. Cerco solo di dare il mio apporto”.
Ironia della sorte, in quello stesso stadio il padre aveva esordito in Serie A con la maglia del Milan il 20 gennaio 1985. Quasi 40 anni più tardi, ecco che suo figlio illumina quello stesso campo con una giocata che libera Udogie e Di Lorenzo per il poker azzurro.
3 – With Cesare, Paolo and Daniel, Maldini is the first family with three generations of players (grandfather, father and son) in the history of Italy. 22 years and 118 days have passed since Paolo Maldini’s last match with Italy and 61y 1d since Cesare Maldini’s last. Dynasty. pic.twitter.com/UgUyqxeZes
— OptaPaolo (@OptaPaolo) October 14, 2024
Nazionale
Italia, Spalletti: “Il piede di Dimarco lo hanno in pochi. Gol evitabile ma andiamo avanti, su Barella…”
Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa al termine di Italia-Israele 4-1. Tanti i temi toccati, dagli elogi per Retegui ai punti raccolti finora.
Gli azzurri concludono la pausa di ottobre da imbattuti e al comando del gruppo di Nations League, davanti a Francia e Belgio. I quali saranno i prossimi avversari a novembre.
Italia, le parole di Spalletti
Queste le parole del ct dell’Italia, Luciano Spalletti, in conferenza al termine della gara di Udine
“Loro sono stati bravi come atteggiamento di squadra nel primo tempo, pochissime volte li abbiamo sorpresi con la palla di Di Lorenzo per Retegui. Gli spazi erano stretti, potevamo tirare fuori più volte ma esserci presentati così tante volte davanti al portiere è sintomo che i ragazzi hanno fatto una grande gara”.
Qual è la cosa su cui pensi si debba più lavorare?
“Questa tanto rammentata leggerezza non diventi poi superficialità o presunzione. Il gol lo potevamo evitare per come l’abbiamo preso, anche se poteva esser fallo ma non dovevamo nemmeno dargli quell’occasione lì visto che avevamo mostrato tanta differenza sul campo. La pesantezza diventa poi più difficile e ti affossa”.
Ricci e Fagioli hanno avuto un diverso impatto sulla gara.
“Fagioli ogni tanto trascina un po’ la palla e non si accorge della densità che gli fanno addosso. Ha giocato una buonissima partita, ha perso quella palla lì che l’ha messo in difficoltà facendolo giocare con un po’ di apprensione. Non era più tranquillo ed è per quello che l’ho tolto. Ricci ha fatto vedere un’altra volta di saper giocare in quel ruolo lì”.
Sulla prova di Di Lorenzo.
“Questo è perché ho insistito tanto nello sceglierlo, perché questo è il suo valore. Un giocatore super forte come lui ti porta a metterlo in campo anche quando hai il dubbio. Sa far tutto ed è di livello top. Lo arretri e ti fa doppietta e poi è un vero professionista. Noi dobbiamo andare dietro questa teoria sapendo riconosce coloro che sono giocatori seri. La troppa qualità a volte confina con la presunzione invece devi sempre rimanere umile nel fare le cose”.
Sugli esordienti.
“Questi ragazzi hanno fatto vedere che dimostrano di meritare la Nazionale. Dopo l’Europeo ho voluto ringiovanire un po’ ma hanno dimostrato di sapersi prendere le responsabilità vere”.
Retegui gara dopo gara è sempre più completo?
“È un calciatore forte ma anche un ragazzo serissimo. Dentro l’area di rigore è micidiale e ora ha imparato a relazionarsi di più con la squadra. Diventerà un top e sta entrando nelle dinamiche di professionista. È meno individualista e ora è perfetto”.
Dopo 4 gare si aspettava di avere 10 punti?
“Vuol dire che ne ho lasciato 2 da parte. Si gioca per fare il massimo e si lavora in maniera seria su quello che si è visto. Bisogna essere bravi e un po’ fortunati a vedere crescere questi ragazzi ma l’Italia avrà sempre 20 calciatori pronti a giocare questo tipo di partite con umiltà e sofferenza. Poi se si vede anche un bel gioco fa piacere e non era facile.
I centrocampisti sono coloro che mettono sempre a posto anche le cose, noi ce li abbiamo parecchio forti. Frattesi e Tonali hanno fatto vedere di essere di categoria e aspettiamo Barella a cui andrà fatto un po’ di spazio perché è davvero forte e bisognerà trovare una soluzione per farli convivere”.
Dimarco è tra i top 3 esterni d’Europa?
“Si può fare elogi a tutti. Tutti hanno fatto vedere giocate di qualità e rincorse a perdifiato per il compagno. Dimarco è dentro questo ragionamento di squadra che vuol dire collettivo forte, poi quel piede lì ce l’hanno pochi”.
Cosa ha dato Tonali che all’Europeo non avevamo?
“Tonali è immenso per quello che sta facendo. È incredibile, la partita può durare quanto gli pare per lui. Quando parte accende la macchina a mille e quando la spegne va a mille lo stesso. Forse deve ancora scaricare un po’ di rabbia da quanto ha accumulato dall’anno scorso”.
Sui tanti giovani.
“In questo momento abbiamo fatto vedere dei calciatori affidabili però l’U21 è piena di piccoli talenti che possono venire fuori. Abbiamo dei giocatori giovani per il futuro nelle Nazionali giovanili e ora si è aperta una nuova possibilità per la nostra squadra. Maldini ha giocato pochi minuti ma ha dimostrato di saper fare tutto. Abbiamo anche Baldanzi che possiamo portare, come Chiesa e Zaniolo anche”.
Sul richiamare Tonali e Fagioli dopo quanto successo.
“La fiducia l’hanno sentita da parte di tutti, erano stati fatti dei ragionamenti anche per recuperarli. Quando dei ragazzi così si rendono conto di questo possono fare la differenza”.
Sul ruolo di Barella per convivere in questo centrocampo.
“Può giocare da 10, così come Frattesi che si sta muovendo bene. Sulla partenza da fermo non è un giocatore come tanti altri ed è un casino stargli dietro. Poi quando i ragazzi sono intelligenti gli spazi se li trovano da soli”.
Queste le parole del C.T. dell’Italia.
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