Visualizzazioni: 66
L’azienda dietro la stablecoin più usata al mondo aumenta la propria presenza nel capitale della Juventus: superata la soglia simbolica del 10%.
La Tether continua a scommettere sulla Juventus. L’azienda che gestisce l’emissione di USDT, la stablecoin più diffusa a livello globale, ha annunciato oggi di aver incrementato ulteriormente la propria partecipazione azionaria nel club bianconero, portandola al 10,12% del capitale complessivo e al 6,28% dei diritti di voto.
Un’operazione che segue quella già siglata nei mesi scorsi, quando Tether aveva acquisito l’8,2% delle quote (equivalenti al 5% dei voting rights). Il nuovo pacchetto, descritto come “strategico” dagli analisti vicini al dossier, consolida la posizione del colosso delle criptovalute all’interno di una delle società sportive più importanti d’Europa, in un momento di forte fermento per l’intersezione tra sport, finanza e nuove tecnologie.
Juventus, il comunicato di Tether
A seguire il comunicato ufficiale
“Tether Investments, S.A. de C.V., membro del Gruppo Tether (che include Tether International, S.A. de C.V., emittente di USD₮, la più grande stablecoin al mondo con oltre 400 milioni di utenti a livello globale), ha annunciato oggi di aver acquisito, il 15 aprile 2025, ulteriori azioni di Juventus Football Club S.p.A., portando la sua partecipazione totale a oltre il 10,12% del capitale sociale emesso, pari al 6,18% dei diritti di voto”. Così, in una nota ufficiale, Tether ha reso noto di aver incrementato il proprio pacchetto azionario all’interno del club bianconero: “Questa mossa strategica segue l’acquisizione iniziale da parte di Tether dell’8,2% del capitale sociale emesso (pari a poco più del 5% dei diritti di voto) del Club, consentendo a Tether di aumentare ulteriormente il suo investimento nell’iconica potenza calcistica torinese.
Fondata nel 1897, la Juventus è uno dei club calcistici più titolati e storici al mondo, con una storia senza pari nel calcio italiano, una vasta fanbase globale e un marchio sinonimo di eccellenza, tradizione e innovazione. Dagli storici trionfi in Serie A alle campagne in Champions League, la Juventus rappresenta un’eredità globale che si estende ben oltre il campo.

ESULTANZA JUVENTUS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’investimento riflette l’impegno a lungo termine di Tether per il futuro della Juventus e la sua fiducia nel valore intrinseco e nel potenziale di crescita del Club. Segna inoltre l’inizio di quella che si prevede sarà una partnership profonda e reciprocamente vantaggiosa, volta a creare sinergie tra il mondo dello sport e quello della tecnologia. Infatti, la leadership di Tether nel settore degli asset digitali multimiliardari, unita ai suoi investimenti multimiliardari in intelligenza artificiale, biotecnologie, social media e reti di distribuzione globali, ha il potenziale per apportare un valore ineguagliabile alla società calcistica, aprendo nuove strade per la monetizzazione ed espandendo la sua portata globale in continenti e miliardi di persone”
Le parole di Ardoino
“‘Siamo orgogliosi di diventare azionisti significativi della Juventus, un club con una storia, un brand e una fanbase senza pari’, ha dichiarato Paolo Ardoino, CEO di Tether. ‘Questo investimento non è solo finanziario: è un impegno per l’innovazione e la collaborazione a lungo termine. Crediamo che la Juventus sia in una posizione unica per essere leader sia sul campo che nell’adozione di tecnologie in grado di migliorare il coinvolgimento dei tifosi, le esperienze digitali e la resilienza finanziaria. Siamo entusiasti delle opportunità che ci attendono’“.
“A ulteriore dimostrazione del suo impegno a lungo termine, Tether è anche aperta a partecipare a eventuali future iniezioni di capitale per contribuire a rafforzare le basi finanziarie della Juventus ed evitare diluizioni della sua posizione. Tether non vede l’ora di lavorare a stretto contatto con la dirigenza e gli stakeholder della Juventus per supportare il Club nell’attuazione della sua visione strategica e nell’accelerazione della sua crescita in ambito sportivo e commerciale, valutando anche la formazione di un consiglio di amministrazione integrato e unificato“.