Serie A
Udinese, Nani e Inler: “Abbiamo ricevuto grande fiducia dalla famiglia Pozzo”
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Gokhan Inler e Gianluca Nani hanno preso parte alla conferenza stampa di presentazione dei due nuovi dirigenti dell’Udinese. Ecco le loro parole.
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Dopo la salvezza raggiunta all’ultima giornata di campionato, l’Udinese è già al lavoro per preparare al meglio la prossima stagione. Diversi gli addii in casa bianconera, soprattutto a livello dirigenziale.
Con l’addio di Federico Balzaretti, sono entrati a far parte della famiglia dell’Udinese due nuove figure: la prima è una faccia conosciuta in quel di Udine, ovvero Gokhan Inler, il quale ha indossato la casacca bianconera dal 2007 al 2011.
L’altra figura è Gianluca Nani, che che sarà Group Technical Director.
I due hanno preso parte alla conferenza stampa indetta per la loro presentazione. Presente anche il dg Collavino.
Udinese, le parole di Inler e Nani
Prende la parola Gianluca Nani:
“Ringrazio la famiglia Pozzo per la fiducia, è un privilegio lavorare per loro, è una società preparatissima e conosciuta a livello internazionale, soprattutto per il suo settore scouting”.
Inler:
“Mandi a dut (saluto in friulano ndr). La famiglia Pozzo mi ha sempre dimostrato la sua fiducia sia da calciatore che ora da dirigente. Non ho voluto smettere prima perché mi sentivo in forma, a 40 anni ho stabilito il mio obiettivo, vincendo coppe importanti. Ringrazio la società, l’Udinese, sono orgoglioso di tornare, qua si lavora bene. Sono qui per fare una passeggiata o per portare le carte, ma sono qui per dimostrare ai ragazzi e aiutarli, ero come loro, se hanno bisogno di me ci sarò al 100%”.
Inler, che aspettative ti sei fatto?
“Le attese sono alte, è importante la fiducia e la famiglia Pozzo è da un po’ che mi stava cercando. Sono consapevole di dover fare bene, con la giusta mentalità, come accadeva da giocatore, ma non dovrò essere più giocatore, dovrò aiutarli da fuori e questa è la prima grande sfida per me, l’obiettivo è aiutarli”.
Per Nani, la filosofia sarà sempre improntata sui giovani?
“Il marchio dell’Udinese è la ricerca del talento, faremo quello, cercheremo giovani talenti in giro per il mondo portandoli in Italia sviluppando i loro talenti. Questa sarà la base, l’Udinese è un modello studiato all’estero, la difficoltà non è quella di trovare i calciatori, ma lo sviluppo dei calciatori dopo la firma, perché poi ci dev’essere uno sviluppo. Lo faremo cercando di replicare i risultati ottenuti negli ultimi trenta anni”.
Per Nani, Thauvin, Pereyra e Deulofeu in che situazione sono?
“Thauvin è un giocatore dell’Udinese, di cui siamo contentissimi, è forte, rimarrà con noi. Poi devi essere sempre attento al mercato, però non c’è nessuna intenzione di cederlo, rientra pienamente nei nostri piani. Deulofeu lo stiamo aspettando, ha tutto il nostro supporto, la nostra considerazione, quando sarà disponibile riprenderemo il percorso insieme, in questo percorso ha il nostro supporto. Per quanto riguarda Pereyra è in scadenza, il campionato è appena finito, ora parleremo con tecnico e ragazzo”.
Inler, quante lingue parli ormai? Sarà di aiuto in un gruppo così multietnico:
“Cinque o sei, può essere sicuramente di aiuto”.
Nani, come si andrà a operare in sinergia con il Watford in un mercato che da tanti anni ormai è fatto in primis da Gino Pozzo? Lucca?
“Io farò base a Londra e continuerò il lavoro di sempre al Watford, dove vogliamo costruire una squadra competitiva per lottare per la promozione. Quando fai il mercato poi per un club viene facile creare una sinergia con un secondo club, la vedo come un’opportunità, potrò presentare alcune occasioni ad entrambi i club. Conoscendo caratteristiche e regolamentazioni dei due campionati potrò presentare alcune occasioni, avendo possibilità di lavorare con un gruppo e con una visione da fuori lo vedo come un vantaggio per entrambi i club del gruppo. Lucca lo abbiamo riscattato e lo vogliamo tenere, poi so che nel mercato succede di tutto, però è un ragazzo che ha cominciato a fare tanti gol, è un asset importante. Poi dovesse arrivare un grandissimo club ci si siede e si ascolta, ma non è nostra intenzione cederlo”.
Nani, come si è evoluto lo scouting?
“Prima il mercato si faceva sull’intuizione del presidente o sulle proposte degli agenti, l’Udinese insieme alle squadre olandesi è stata tra le prime a creare un certo tipo di scouting e credo che ogni club debba avere una struttura tale per arrivare nei vari angoli del mondo, oggi tanti agenti ti portano video di calciatori e può essere una fonte quella, ma non dev’essere l’unica. L’Udinese è uno dei pochi club italiani ad aver fatto la Serie A con una certa continuità, ma non è un miracolo, ma una questione di organizzazione.
Noi valutiamo tutto, ma abbiamo anche una nostra struttura che ci mostra i talenti nei vari angoli del mondo. Poi chiaramente tante cose sono cambiate, sistemi come WyScout non c’erano, bisognava andare sul campo a guardare i giocatori ed è un qualcosa che io ho sempre cercato di fare seguendo l’esempio di altri grandi dirigenti del passato. Poi chiaramente non si possono prendere tutti, ma ho il piacere di lavorare con un club all’avanguardia da questo punto di vista”.
Inler, che cambiamenti hai visto nell’Udinese in questo tuo ritorno?
“Ho visto tanti miglioramenti strutturali. I ragazzi che entrano qua devono sapere che popolo abbiamo qui, bisogna lavorare per crescere, migliorare, l’importante è quello che fai in campo. In altre società io questi mezzi non li avevo, il giocatore qui può pensare solo a giocare”.
Per Nani, com’è lavorare a stretto contatto con un decisionista come Gino Pozzo?
“Ho fatto tante esperienze in giro per il mondo, ho avuto a che fare con tanti presidenti. Lavorare con Gino Pozzo è come un master all’università, lavorando per lui si impara sempre, è un’opportunità. Questo non vuol dire che se non la vedo come lui io non glielo dica, questo ci arricchisce e me lo ha proprio chiesto quando siamo tornati a lavorare assieme. La libertà a volte costa ma anche se può essere sconveniente dico sempre come la vedo. Penso che sia costruttivo per il club con cui lavori.
Lui credo voglia questo, persone che gli dicano quello che pensano, anche se può essere scomodo, se lo fai sei nel giusto, poi alla fine viene sempre presa la decisione giusta per il club. Ha raggiunto risultati unici al mondo per una città come Udine, avere una visione in cui arrivi per primo su alcuni discorsi, mantenere la squadra per 30 anni in Serie A… poi chiaramente l’anno scorso ci sono stati dei patemi d’animo, ma non era squadra fatta male, nell’arco di una stagione può succedere di tutto, guardate il Sassuolo, ha avuto un giocatore chiave infortunato ed è retrocesso, noi ne abbiamo avuti diversi, senza parlare dei gol presi allo scadere, dove ci sono colpe ma anche casualità. Eppure abbiamo portato comunque la nave in porto, questo è fondamentale per ogni club e abbiamo potuto festeggiare in questo senso”.
Nani, sarà rivoluzione o no in rosa?
“Noi cerchiamo sempre di migliorare la rosa a disposizione, abbiamo intenzione di migliorare, non di rivoluzionare. Poi come sempre qualcuno saluterà e qualcuno arriverà, ma sempre cercando di migliorare tenendo ben presente il nostro core business ovvero lo sviluppo di talenti”.
Per Collavino, Pinzi resterà?
“Lo ringraziamo in primis per il lavoro che ha fatto sotto Cannavaro, stiamo portando ora avanti una rivoluzione dello staff, più tardi presenteremo il tecnico e presenteremo lo staff, in questo momento non sentiamo la necessità di continuare il lavoro con lui perché vogliamo verificare prima le esigenze dell’allenatore, verificheremo le esigenze della squadra e poi prenderemo decisioni di comune accordo”.
Sanchez può tornare o è solo una suggestione?
“E’ un grande giocatore, che ha fatto la storia dell’Udinese, ho letto anche io ma non abbiamo ancora preso in considerazione la cosa, il mister è appena arrivato, cercheremo con lui di migliorare la squadra seguendo le sue indicazioni tattiche. Poi capisco che è giusto sognare in positivo, non si può vivere di sogni ma i sogni ti faranno vivere, però aspettiamo per i nomi”.
Per Nani, Runjaic viene preso in quale ottica?
“Il progetto continua, chiaramente ci possono essere incidenti di percorso, ma l’obiettivo è sempre far crescere i ragazzi. Poi si possono cogliere opportunità in prestito o in scadenza, ma vogliamo far crescere i ragazzi e questo sarà sempre l’obiettivo. Runjaic, è molto bravo in questo, ha portato avanti un buon lavoro in questo senso, è stato preso perché pensiamo che sia bravo e che possa calzare a quelle che sono le nostre esigenze”.
Per Inler, sei sempre stato esigente da giocatore, lo sarai immagino anche da dirigente. Hai consigliato qualche talento svizzero o turco?
“I turchi sono profili più difficili perché extracomunitari, abbiamo visto però che ci sono tanti talenti, sarà poi la società a decidere. In Svizzera abbiamo tanti talenti sia tra Serie A che B, poi hanno la mentalità che hanno sempre cercato. Se dovessi vedere uno simile a me, esigente, pignolo, costante, perché no? Poi chiaramente non c’è solo questo, ci sono anche altre valutazioni da fare”.
Sempre per Inler, erano quindi un paio di anni che erano tornati i contatti con l’Udinese:
“Erano un paio d’anni che parlavamo di quello che potevo fare in futuro, a livello di contatti non ho mai lasciato, soprattutto con Giampaolo Pozzo. Anche se ero lontano ho mantenuto tanti contatti in Friuli. Con il presidente Gino Pozzo abbiamo parlato fin dai primi anni della mia carriera, li ringrazio per l’opportunità”.
Nani, ci sono già dei reparti da rinforzare?
“Abbiamo già le idee abbastanza chiare sulla squadra del futuro, ora porteremo avanti anche con l’allenatore dei discorsi. Penso sia già una buona squadra e cercheremo di migliorarla, poi dipenderà chiaramente anche dal mercato in uscita, dovessero uscire giocatori tra i più importanti li sostituiremo rapidamente”.
Serie A
Hellas Verona, restyling col Lecce: 3 rientri e dubbio Tengstedt
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06/05/2025
L’Hellas Verona si prepara alla decisiva sfida salvezza contro il Lecce in programma domenica 11 maggio alle 15. Zanetti ritrova tre elementi fondamentali.
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I gialloblu devono rialzare la testa dopo le 3 sconfitte consecutive contro Roma, Cagliari e Inter ma al Bentegodi arriverà una squadra agguerrita e alla disperata ricerca di punti.
Hellas Verona, la difesa si “rifà” il look e Tengstedt…
Tra squalifiche e infortuni, la rosa scaligera tornerà a poter contare su tre elementi fondamentali per il finale di stagione. Coppola e Ghilardi hanno scontato la propria giornata di squalifica e torneranno a disposizione dell’allenatore vicentino, inoltre tra i convocati tornerà anche Pawel Dawidowicz, rimasto ai box per due partite e pronto a riprendersi il suo posto da titolare.

Rome, Italy 19.4.2025 : Diego Coppola of Verona during Italian football championship Serie A Enilive 2024-2025 match AS Roma vs Hellas Verona at Stadio Olimpico in Rome.
Resta da capire però in quale veste dato che nelle ultime apparizioni ha agito al fianco di Duda in cabina di regia ma coi ritorni di Serdar e Niasse probabilmente tornerà a ricoprire il ruolo di difensore. Per questo motivo uno tra i due italiani sopracitati potrebbe non scendere in campo dall’inizio coi salentini, permettendo così al polacco di fungere anche da leader difensivo.
Un altro nodo importante che può effettivamente svoltare la stagione riguarda l’impiego di Casper Tengstedt, tornato in campo dopo l’infortunio a San Siro per una decina di minuti. Il danese non pare ancora in condizione di partire dall’inizio ma è probabile che Zanetti possa chiedergli un sacrificio e offrire più soluzioni offensive vista l’astinenza dal gol che dura ormai da 4 partite.

La Juventus è al lavoro per ritrovare sé stessa e Elkann e Giuntoli si preparano al loro “conclave”. Nuovi cambiamenti in arrivo?
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È arrivato il momento delle decisioni pesanti in casa Juventus. Senza voler scomodare i santi, anche per il club bianconero è tempo di conclave che vede una riflessione profonda sul futuro prossimo, nella speranza che presto arrivi una fumata bianca.
Indubbiamente, ciò che i tifosi rimproverano maggiormente alla Juventus attuale è la mancanza di “juventinità” che ha sempre caratterizzato la sua storia. Emblematica in tal senso la frase di Thiago Motta – “non sono ossessionato dalla vittoria” – che ha fatto infuriare la tifoseria. L’arrivo di Igor Tudor ha provato a riaccendere lo spirito Juve, ma non basta.
La stagione è a un bivio e i prossimi cambiamenti potrebbero riguardare tutto: dalla rosa alla panchina, fino alla dirigenza. Sotto questo aspetto, il match di sabato contro la Lazio rappresenta uno snodo cruciale poiché na sconfitta rischierebbe di compromettere l’accesso alla prossima Champions League, mentre una vittoria rimetterebbe i bianconeri in corsa.

IGOR TUDOR DA INDICAZIONI AI SUOI RAGAZZI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, Elkann…ora tocca a te!
John Elkann, reggente delle sorti juventine per conto della famiglia Agnelli, si trova ora davanti a un bivio simile a quello del 2011, quando Marotta fu confermato ma in panchina arrivò Conte. Oggi il protagonista è Cristiano Giuntoli, fresco vincitore della Coppa Italia al suo primo anno, ma in bilico in questo finale del secondo.
Intanto, sullo sfondo, si muove l’ombra di Antonio Conte, che potrebbe lasciare Napoli.
Insomma, la Juventus è chiamata a riscoprire sé stessa, partendo da scelte forti e identitarie. Elkann, Giuntoli, la panchina: il tempo delle valutazioni è finito. Ora servono risposte.
Serie A
Fiorentina, Zaniolo squalificato per due turni: ecco perché
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3 ore fail
06/05/2025
Nicolò Zaniolo squalificato per due giornate: epiteti offensivi rivolti all’arbitro durante Roma-Fiorentina costano caro al centrocampista.
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NICOLO ZANIOLO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Squalifica per Nicolò Zaniolo: i dettagli
Nicolò Zaniolo, talentuoso centrocampista della Fiorentina, è stato squalificato per due giornate a seguito degli eventi verificatisi durante la partita contro la Roma. L’arbitro del match ha riportato nel suo referto che Zaniolo aveva rivolto epiteti offensivi nei suoi confronti, un comportamento che non è passato inosservato al giudice sportivo.
La decisione di squalificare Zaniolo arriva in un momento cruciale della stagione per la Fiorentina, che dovrà ora affrontare due partite senza uno dei suoi giocatori chiave. Questo episodio solleva ancora una volta la questione del rispetto verso gli arbitri e l’importanza di mantenere un comportamento sportivo in campo.
Reazioni e conseguenze per la Fiorentina
La squalifica di Zaniolo ha suscitato diverse reazioni nel mondo del calcio, con molti tifosi che esprimono il loro disappunto per la mancanza del giocatore nelle prossime partite. D’altra parte, c’è chi sottolinea la necessità di rispettare le decisioni arbitrali e di promuovere valori sportivi, indipendentemente dalla tensione del momento.
La Fiorentina dovrà ora adattare la sua formazione e strategia per sopperire all’assenza del centrocampista italiano, cercando di mantenere alta la competitività in campionato. Sarà interessante vedere come la squadra gestirà questa sfida e quali soluzioni adotterà l’allenatore per far fronte a questa situazione imprevista.
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Fonte: l’account X di Schira
Due giornate di squalifica a Nicolò #Zaniolo dopo Roma-Fiorentina per aver rivolto epiteti offensivi all’arbitro pic.twitter.com/vak2q8UU3f
— Nicolò Schira (@NicoSchira) May 6, 2025
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