Premier League
UFFICIALE, Steve Cooper è il nuovo allenatore del Leicester

Il Leicester sceglie Steve Copper come nuovo allenatore. Salutato Enzo Maresca, direzione Chelsea, Copper avrà il compito sin da subito di mantenere la categoria dopo la promozione in Premier League. Per Cooper si tratta di un nuovo inizio dopo l’esonero con il Nottingham Forest nell’ultima stagione.
Il Leicester scioglie le sue riserve. Sarà Steve Cooper il nuovo allenatore. Salutato Enzo Maresca, la dirigenza delle Foxes ha dovuto subito cercare una nuova guida tecnica. Ecco quindi che sulla panchina del club neopromosso arriva Steve Cooper, reduce dall’esperienza in Premier League con il Nottingham Forest, terminata con l’esonero.
Mediante un comunicato stampa sul proprio sito internate, la società inglese affida la guida tecnica a Steve Cooper. Cooper ha già molta esperienza avendo allenato Swansea, Nottingham Forest e le giovanili dell’Inghilterra. Con l’Under-17 si è infatti laureato Campione del Mondo.
Leicester, scelto Steve Cooper come nuovo allenatore
Tramite un comunicato stampa, il Leicester ha spiegato la sua scelta “Steve, 44 anni, ha accettato un contratto triennale e arriva al King Power Stadium mentre il club continua i preparativi per il ritorno in massima serie, dopo la promozione dalla Sky Bet Championship della scorsa stagione. Manager con esperienza in Premier League dopo un periodo di successo con il Nottingham Forest, che ha guidato e portato nella massima serie tra il 2021 e il 2023, Steve si è costruito un’eccellente reputazione nel gioco per le sue qualità di allenatore e leader.”
A prendere parola è anche lo stesso Cooper che spiega “Sono davvero entusiasta e orgoglioso di essere stato nominato manager della prima squadra del Leicester City. Questo è un club fantastico, con una ricca storia e tifosi appassionati. Sono entusiasta di lavorare con una squadra così talentuosa e non vedo l’ora di affrontare la sfida di realizzare le nostre ambizioni comuni in Premier League”.
Premier League
Manchester United, Amorim: “Diallo rientra prima della fine della stagione, Lisandro no. Su Mainoo…”

Rúben Amorim annuncia importanti aggiornamenti sui recuperi di Amad, Lisandro e altri giocatori chiave del Manchester United prima della fine della stagione.
Aggiornamenti Cruciali per il Manchester United
Nel mondo del calcio, le dichiarazioni di Rúben Amorim non passano mai inosservate. In un’intervista recente, l’allenatore ha condiviso notizie fondamentali riguardo al ritorno in campo di alcuni giocatori chiave. Amorim spera di riavere Amad prima della fine della stagione, un segnale positivo per i tifosi che attendono con trepidazione il suo rientro. Allo stesso tempo, ha confermato che Lisandro sarà fuori per un periodo più lungo, mentre Kobbie Mainoo potrebbe tornare a disposizione prima della chiusura della stagione.
Un Occhio al Futuro
L’allenatore ha sottolineato la necessità di essere cauti con Maguire, suggerendo che il suo ritorno sarà gestito con attenzione per evitare ricadute. Buone notizie arrivano invece per Ugarte, che tornerà presto in campo. Anche Luke Shaw e Mason Mount sono in lista per un imminente ritorno, rafforzando ulteriormente la squadra. Queste dichiarazioni di Amorim forniscono un quadro chiaro delle aspettative e delle strategie future, alimentando speranze e discussioni tra i tifosi e gli addetti ai lavori.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨 Rúben Amorim: “I don’t want to say anything, but I hope to have Amad back before the end of the season”.
“Lisandro is out. Kobbie Mainoo can return before the end of the season”.
“Maguire, we have to be careful. Ugarte will return. Luke Shaw and Mason Mount can return also”. pic.twitter.com/pCLGyrixAS
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) March 7, 2025
Premier League
Manchester United, Amorim: “Non avrò il tempo che ha avuto Arteta”

Rúben Amorim, allenatore del Manchester United, esprime il suo timore per il futuro, a causa delle tempistiche ristrette rispetto a quelle di Arteta.
Le parole di Rúben Amorim
Rúben Amorim, l’allenatore del Manchester United, ha recentemente condiviso le sue preoccupazioni riguardo alle pressioni che sta affrontando nella sua attuale posizione. Durante un’intervista, ha sottolineato come non avrà il tempo che Mikel Arteta ha avuto per costruire la sua squadra. Amorim ha dichiarato: “Non avrò il tempo che Arteta ha avuto. Sento che è così”. Questo commento mette in luce le differenze tra i due club e le aspettative che gravano su di lui.
Differenze tra Manchester United e Arsenal
Amorim ha ulteriormente spiegato che il contesto in cui opera è radicalmente diverso, aggiungendo: “È un club diverso. Dobbiamo solo sopravvivere, i giocatori la domenica e io durante queste partite”. Queste parole riflettono le sfide uniche che deve affrontare come allenatore, in un ambiente che richiede risultati immediati e senza margine di errore. La sua dichiarazione sottolinea la pressione costante che gli allenatori di alto livello devono gestire nei club prestigiosi.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨 Rúben Amorim: “I will not have the time that Arteta had. I feel that”.
“It’s a different club. So we just need to survive the players on Sunday and me during these games. I think it’s a different club”. pic.twitter.com/fx93yzpwQf
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) March 7, 2025
Premier League
Chelsea, 2 miliardi di sterline ancora bloccati: il governo inglese li esige

Il Chelsea torna a essere pietra dello scandalo a 3 anni dalla cessione da parte del suo ex proprietario, l’oligarca russo Roman Abramovich.
Era il 2022 quando l’oligarca russo Roman Abramovich fu costretto a cedere il Chelsea a causa dell’invasione russa dell’Ucraina.
Oggi, a tre anni di distanza e con il conflitto ancora in corso, i ministri britannici stanno valutando la possibilità di portare Abramovich, noto per i suoi legami con Vladimir Putin, in tribunale.
Chelsea, più di 2 miliardi da sbloccare
Secondo quanto riportato dal quotidiano The Guardian, l’obiettivo del governo britannico è quello di sbloccare definitivamente, dopo anni di tentativi infruttuosi, oltre 2 miliardi di sterline (pari a 2,38 miliardi di euro) derivanti dalla vendita del Chelsea. Questi fondi potrebbero essere destinati a ulteriori aiuti per l’Ucraina.
Si tratta di un tentativo estremo, dopo che numerosi tentativi di mediazione con l’ex proprietario del club non hanno avuto successo. Sebbene non sia stata ancora presa una decisione definitiva, la strada sembra ormai tracciata, anche alla luce della decisione dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di congelare gli aiuti militari verso l’Ucraina.
Uno scopo umanitario
Nel frattempo, dal Ministero degli Esteri britannico fanno sapere: “Questo governo sta lavorando intensamente per garantire che i proventi della vendita del Chelsea siano destinati il più rapidamente possibile alle cause umanitarie in Ucraina.
I fondi sono attualmente congelati in un conto bancario nel Regno Unito, mentre viene creata una nuova fondazione indipendente per gestirli e distribuirli. I funzionari del Regno Unito continuano a dialogare con i rappresentanti di Abramovich, esperti e partner internazionali, e intensificheremo i nostri sforzi per trovare una soluzione”.
La cessione del Chelsea da parte di Abramovich agli attuali proprietari, Todd Boehly e il fondo Clearlake Capital, è avvenuta per 2,5 miliardi di sterline (circa 2,9 miliardi di euro). L’ex proprietario era stato inserito nella lista delle personalità da sanzionare per i suoi legami con Putin.
Secondo le intenzioni dei vari governi britannici, una quota di circa 2 miliardi di sterline doveva essere destinata agli aiuti per l’Ucraina, ma finora non è stato raggiunto un accordo con i legali di Abramovich.
Nel frattempo, i fondi derivanti dalla vendita sono rimasti su un conto bancario nel Regno Unito, sotto il controllo della società Fordstam, collegata ad Abramovich. In questi tre anni, i soldi hanno accumulato interessi, arrivando a circa 2,7 miliardi di sterline.
Il primo ministro Keir Starmer sta cercando di accelerare il processo per destinare questi fondi, anche in virtù della sua decisione di ridurre l’importo degli aiuti diretti all’Ucraina da parte del governo britannico.
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