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“L’Opinione di Giovanni Stramacci” #1: Lazio, l’acquisto di Noslin tra futuro e vecchie abitudini

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La Lazio si muove sul mercato. Si muove con anticipo, come (quasi) mai aveva fatto fino ad ora. Tempistiche a parte, le idee della società sono chiare?

Primo capitolo della rubrica editoriale (a firma di Giovanni Stramacci, in esclusiva sulle pagine di Calcio Style) in uscita ogni Sabato alle ore 13:00. Si parlerà di Lazio a 360 gradi, toccando tutti i temi del mondo biancoceleste. 

TEMPO DEI FATTI

L’addio di Sarri, poi quello di Tudor. La scelta di Baroni e la successiva contestazione. Adesso c’è il mercato, per dimostrare ai tifosi che sono le idee vincenti che pagano. Baroni potrebbe essere una di queste idee vincenti: solo il tempo lo dirà. Qualche giorno fa, il tecnico toscano si è messo al tavolo con la società per fare il punto della situazione sul mercato. La Lazio quest’anno, al contrario delle annate scorse, vuole muoversi in anticipo: ma è una scelta o una necessità?

Lazio

Tijjani-Noslin

IL PROFILO DI NOSLIN

Il primo acquisto della campagna estiva della Lazio sarà, con molta probabilità, quello di Tijjani Noslin. L’olandese classe ’99 viene da cinque mesi di ottimo livello con la maglia dell’Hellas Verona, in cui ha collezionato 5 gol e 4 assist contribuendo alla salvezza degli scaligeri. Baroni lo conosce e lo ha provato in diversi ruoli: punta centrale, ala destra d’attacco, ala sinistra d’attacco e trequartista dietro alla punta.

Noslin è quindi un giocatore duttile, dotato tecnicamente e atleticamente. Rimane il dubbio sulla sua collocazione tattica, dal momento che al Verona ha svariato su più zone del campo. Ha giocato prevalentemente come punta centrale, ma la Lazio, almeno in quel ruolo, sembra essere coperta con Immobile e Castellanos punti fermi del progetto.

L’OPERAZIONE NOSLIN

Oltre ai dubbi di natura tattica, sorgono dei dubbi sulle tempistiche dell’operazione. Nelle tasche dei veneti andranno circa 15 milioni di euro. È una cifra complessivamente alta, per quello che dovrebbe essere il budget di mercato della società. A sorprendere è principalmente la velocità con la quale la Lazio ha concluso l’affare.

C’è però da sottolineare la necessità dell’Hellas di registrare una plusvalenza a bilancio prima del 30 Giugno. Ricordiamo che Lotito e Setti sono in buonissimi rapporti. A testimoniarlo è la grande quantità di trattative portate avanti ultimamente dai due presidenti. Questa operazione ricorda, infatti, quando nel 2022 la Lazio ufficializzò l’acquisto di Matteo Cancellieri a 7 milioni più bonus prima del 30 Giugno. Un’operazione che, come quella di Noslin, serviva per sistemare il bilancio degli amici veronesi.

Lazio

Tijjani Noslin

UNA SCELTA TECNICA O SOCIETARIA?

Di conseguenza, la domanda sorge spontanea: Noslin è una scelta tecnica o una scelta societaria? Come confermato da più fonti, Lazio e Verona hanno iniziato a trattare ancor prima che Tudor rassegnasse le dimissioni.

Il fatto che Baroni abbia già allenato l’olandese potrebbe sembrare una mera coincidenza. È, altresì, indubbio che dall’operazione abbia beneficiato soprattutto l’Hellas. Adesso è il campo che parlerà per lui e che ci dirà se la scelta pagherà o meno, al netto della sua natura.

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La Francia ci dimostra che non ha senso parlare di “gioco”

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Miglior difesa del torneo e pass strappato per i quarti di Euro2024 senza perdere neppure una partita, eppure la Francia è criticata.

Tre “soli” gol segnati in questa competizione, di cui due autoreti e un calcio di rigore. Detta così potrebbe sembrare una gran fortuna che la Francia sia approdata ai quarti di finale di Euro2024, ma è davvero così?

Quello che i giochisti non ti dicono…

La Francia è la quarta squadra del torneo per xG, ovvero per gol segnati attesi, ovvero 6,8. Meglio di lei han fatto soltanto la Spagna (9,0), la Germania (8,2) e il Portogallo (7,6). Il delta negativo è uno dei peggiori del torneo, in quanto la Francia segna meno della metà delle occasioni che crea.

Si potrebbe affermare che due autoreti (anche se comunque in questo torneo le autoreti sono state nove, ovvero quasi il 10% delle reti segnate in tutto il torneo che sono state 94) e un rigore siano sinonimo di “fortuna”, ma in realtà sono soltanto il risultato dell’enorme pressione imposta dai francesi alle difese avversarie.

Oltretutto c’è un aspetto del calcio che nessun giochista, guarda caso, prende mai in considerazione, ovvero la solidità difensiva. La Francia sin qui ha concesso un solo gol (tra l’altro su rigore) in quattro partite e non ha ancora mai perso una sola partita. E anche qui, statistiche alla mano, la fortuna non c’entra niente.

I francesi, infatti, sono la seconda squadra del torneo per il minor numero di tiri concessi (23) e per tiri concessi nello specchio concessi (9). La Francia subisce di media 7,67 tiri a partita (il terzo miglior dato del torneo) ed è la seconda squadra per numero di xGA: ovvero 2,4, solo il Belgio (2,3) ne ha concessi meno.

Francia

DIDIER DESCHAMPS (FOTO DI SALVATORE FORNELLI)

Francia, ecco perché non ha senso parlare di “gioco”

Il calcio è uno sport semplice, ma non semplicistico. L’introduzione nel gergo del pallone di vocaboli semplici e immediati (come “gioco”, “bello”, “merito”) ha impoverito il dibattito calcistico ed esecrato gli esegeti. La presunzione di poter dare risposte semplici a problemi complessi è il primo passo per indurre le persone a non approfondire, in quanto le convinci che ciò che sanno è tutto ciò che c’è da sapere.

E se le persone credono di sapere tutto, peccando di mancanza di umiltà socratica, allora si chiudono nella propria echo chamber. E i commentatori sportivi, che di mestiere dovrebbe fare gli analisti, si mettono sullo stesso livello del fruitore, dando loro la sensazione che la via della semplificazione sia quella maestra.

Una squadra sin qui imbattuta, difensivamente impermeabile e che possiede la peculiarità che contraddistingue le grandi squadre (ovvero la capacità di piegare a sé l’inerzia delle partite) viene subissata di critiche perché “gioca male“. Senza che nessuno sappia spiegare perché, ma nonostante ciò questa convinzione è talmente granitica da rendere inutile lo sforzo di ricerca fatto per redigere questo articolo.

Le regole del calcio, indifferenti allo scorrere del tempo e immarcescibili rispetto alla “modernità”, dicono che per vincere le partite è sufficiente segnare un gol in più dell’avversario. O prenderne uno in meno, a seconda dei punti di vista. Se il tuo avversario non segna, automaticamente a te basta segnare un solo gol (non importa come) per vincere la partita.

E quando hai davanti giocatori come Mbappé, Griezzman e Kolo Muani prima o poi il gol arriva. Non c’è nulla di deprecabile nel blindare difensivamente una squadra, per poi puntare a consolidare il risultato minimo grazie all’inerzia o alle proprie individualità. Del resto avere a disposizione alcuni dei migliori giocatori del mondo non è un reato, ma vallo a spiegare ai negazionisti delle fondamenta del pallone…

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La Georgia si aggrappa a Mikautadze: è lui il vero “fenomeno”, non Kvara

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Napoli, Kvaratskhelia

Se la Georgia coltiva ancora qualche flebile chance di accedere alla fase a eliminazione diretta di Euro2024, lo deve a Georges Mikautadze.

Kvara parla, Mikautadze segna

Per sperare di accedere alla fase a eliminazione diretta di Euro2024, alla Georgia servirebbe un miracolo. Un punto dopo due partite (stante che, alla stesura di questo articolo, non si conosce ancora l’esito dell’altra gara del girone: ovvero Turchia-Portogallo) pone i caucasici con un piede e mezzo fuori dalla rassegna europea.

Un punto frutto, peraltro, dell’estro di Georges Mikautadze. Unico calciatore georgiano (sin qui) ad aver segnato in questa competizione, dato che ha timbrato il cartellino sia alla prima che alla seconda giornata. Poco per sperare di poter rientrare fra le sedici migliori selezioni del calcio europeo.

La Georgia, sin qui, si è poggiata quasi esclusivamente sul suo centravanti e sulle parate dell’altro grande nome dei caucasici: ovvero Giorgi Mamardashvili, portiere del Valencia. Assente ingiustificato sin qui Khvicha Kvaratskhelia: troppo impegnato a dare fiato alla bocca (tramiate il suo agente) e troppo poco a giocare.

Georges Mikautadze

Flop all’Ajax, ma con Farioli…

Mikautadze era stato vicino ad approdare in Serie A la scorsa estate, quando la Lazio fece un tentativo per portarlo via dalla Mosella. Sfortunatamente per i biancocelesti, l’Ajax si presentò in Lorena con 20 milioni e si assicurò il classe 2000. Il cui talento, però, non è mai riuscito a brillare nella terra di Van Gogh.

Tanto che, dopo appena sei mesi ad Amsterdam, ha deciso di tornare nella “sua” Metz. In Francia è come rinato, segnando 14 gol (più 4 assist) in 24 partite. Reti che però non sono bastate ai granata per evitare il ritorno in Ligue 2. Poco male, poiché (dopo l’Europeo) Mikautadze farà ritorno in Olanda: ma per restarci.

Il prossimo allenatore dei Lancieri sarà Francesco Farioli, che ha avuto la possibilità di ammirare da vicino il suo talento nella stagione di Ligue 1 appena conclusasi, che promette di “modernizzare” la scuola Ajax. Nella scorsa stagione non c’era stato posto per il georgiano, ma il nuovo corso targato Farioli potrebbe cambiare tutto.

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Euro2024, la TOP 11 degli esclusi eccellenti

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calcio euro 2024

Euro2024 accoglierà tanti campioni, ma non tutti. Ecco come potrebbe scendere in campo un ipotetico undici degli esclusi eccellenti.

Euro2024, gli esclusi eccellenti fra portieri e difensori

Nonostante il recupero in extremis dal doppio infortunio al legamento del ginocchio, che gli ha permesso di vincere da protagonista la finale di Champions League a Wembley contro il Borussia Dortmund, il commissario tecnico del Belgio (Domenico Tedesco) ha deciso di lasciare a casa Thibaut Courtois.

Lucas Hernandez non ha potuto raggiungere suo fratello Theo a causa della rottura del crociato: infortunio arrivato nella parte conclusiva della stagione. Problema analogo a quello occorso ad Alaba, che era in panchina per la finale di Champions ma che non ha recuperato uno stato fisico sufficiente per poter essere convocato.

Hummels è uno degli esclusi eccellenti della Germania, le cui caratteristiche fisiche non si sposano con il modo in cui Nagelsmann vuole impostare la linea difensiva. Reece James ha saltato (a causa dei soliti problemi fisici) gran parte della stagione del Chelsea e ha privato l’Inghilterra di un altro potenziale titolare in difesa.

Euro2024

Europei, gli esclusi eccellenti fra centrocampisti e attaccanti

Frenkie De Jong ha lasciato il ritiro dell’Olanda a causa di un infortunio: un problema che lo terrà fuori dalla rassegna. Per Leon Goretzka il discorso è simile a quello fatto in precedenza per Hummels. A Jadon Sancho non è bastato un finale di stagione da protagonista assoluto per meritarsi il “perdono” di Gareth Southgate.

Nkunku si è infortunato gravemente poco prima dei Mondiali in Qatar. Il francese ha quindi passato ai box i suoi ultimi mesi con la maglia dell’RB Leipzig: una situazione che ha inciso anche sull’inizio della sua avventura a Stanford Bridge. Prima il rientro e poi una ricaduta, che lo ha estromesso anche dai convocati della Francia.

Pablo Gavira non ha recuperato in tempo dall’infortunio al crociato occorso (proprio con la Spagna) lo scorso Novembre. Karim Benzema ha vissuto una stagione estremamente complicata all’Al-Ittihad. Prima un ambientamento difficile e poi la rottura con Gallardo, che lo hanno portato a finire addirittura fuori rosa.

TOP 11 Esclusi Eccellenti Euro2024 (4-3-2-1): Courtois; Lucas Hernandez, Alaba, Hummels, Reece James; Frenkie De Jong, Leon Goretzka, Gavi; Sancho, Nkunku; Benzema.

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