Europei
Italia, per te gli Europei finiscono qui. Meritatamente
Stropicciamoci gli occhi: l’Italia è fuori dagli Europei, dopo la brutta partita contro la Svizzera di ieri sera. E non c’è da esserne sorpresi.
Questa domenica mattina è un brutto risveglio per tutti i tifosi azzurri che ieri sera si erano illusi che l’Italia potesse passare il turno agli Europei. Ci dicevamo: “Sono i Campioni d’Europa in carica, contro la Svizzera potranno vincere”.
L’illusione ci veniva da un’Italia rivoluzionata dagli infortuni (Dimarco) e dalle squalifiche (Calafiori), che ieri, finalmente, decideva di mandare in campo un uomo utile per il gioco azzurro come El Shaarawy.
Europei, la prestazione opaca dell’Italia
Eppure, la Nazionale vista in campo ieri sera contro la Svizzera all’Olympiastadion di Berlino è apparsa totalmente non all’altezza. Non di accedere ai quarti di finale, ma neppure di qualificarsi per la partecipazione al torneo.
Giocatori sperduti, incapaci di trovare soluzioni brillanti ma solo capaci di ripetere gli stessi, infruttuosi schemi. Poca capacità di verticalizzazione delle palle, certificata da continui lanci all’indietro, tanti falli (per la Svizzera nessun cartellino e per i nostri 4 gialli, da Barella a Mancini).
Un gioco noioso, o forse sarebbe più corretto dire, un’assenza di gioco. E, comme d’habitude, a metterci una pezza solo l’unico fuoriclasse in campo con la maglia azzurra: Gigio Donnarumma.
Nemmeno l’entrata in campo di Zaccagni, autore del gol in extremis che ci ha permesso di andare ai quarti di finale nella partita precedente contro la Croazia, è riuscito a cambiare la situazione.
Inter VS Juventus
Il tanto decantato blocco Inter ha deluso le aspettative. Con buona pace di mister Luciano Spalletti, che alla vigilia del torneo lo aveva definito ” forte come quello della Juve nel 1982″. Eppure il blocco Juve, il mitico BBC formato dai bianconeri Barzagli, Bonucci e Chiellini, è un pallido ricordo del passato.
Anche i bianconeri che oggi presenziano la Nazionale – Chiesa e Fagioli – non si dimostrano all’altezza della fiducia ricevuta. Per dovere di cronaca precisiamo comunque che in queste partite Chiesa, comunque, si è dato da fare anche se da lui ci si poteva, ci si doveva aspettare di più.
Il finale di questa triste storia è sotto gli occhi di tutti: per la prima volta in vent’anni, l’Italia esce dagli Europei già agli ottavi di finale. E non si può nemmeno dare la colpa all’arbitro Marciniak, che pure è un fischietto internazionale di grande esperienza.
Urge un esame di coscienza, mentre ha inizio la gogna dei tifosi delusi.
Europei
Germania, Musiala su Yamal: “Bello vederlo, ma non c’è solo lui”
Musiala ha parlato dei quarti di Euro 2024, che vedranno la Germania affrontare la Spagna. Si è poi soffermato sull’altro grande talento della partita: Yamal.
Il fenomeno della Germania, Jamal Musiala, dopo aver trascinato la sua nazionale ai quarti di Euro 2024, incontrerà sulla sua strada un ostacolo ostico: la Spagna dei piccoli fenomeni.
A tal proposito, ai microfoni di Sky Sport Germany, il classe 2003 si è espresso sul giocatore con cui, tra qualche anno, condividerà i più grandi palcoscenici internazionali: Lamine Yamal.
Il talento del Bayern si è complimentato con il rivale, ricordando però che, oltre al 16enne del Barcellona, la Germania dovrà fare attenzione a molti altri giocatori.
Di seguito le dichiarazioni di Musiala.
Indice
Musiala su Yamal e la Spagna
“È davvero bello vedere Lamine, ma la Germania non deve preoccuparsi solo di lui. La Spagna ha tanti giocatori che danno valore alla squadra e sono pericolosi: Nico Williams, Pedri… sono tutti calciatori che possono decidere da soli una partita. Ma anche noi tedeschi abbiamo giocatori così e per questo dobbiamo avere fiducia in noi stessi.
Sulle due nazionali
“Entrambe le squadre hanno le qualità per raggiungere la finale. Giochiamo in Germania, dobbiamo fare uno sforzo, giocare il torneo qui nel nostro Paese è un grande onore. Questo ci dà ulteriore forza”.
Sui tifosi
“Se abbiamo il Paese alle spalle, molte cose sono possibili, sentiamo il sostegno di tutti. Vogliamo rendere le persone orgogliose e portare loro gioia. È una grande responsabilità, ma allo stesso tempo anche una cosa molto divertente”.
Europei
Turchia, Demiral: “La doppietta è merito di un solo uomo. Su Arda Guler…”
Il difensore della Turchia Merih Demiral ha parlato della sua doppietta che ha deciso lo scontro con l’Austria al termine della sfida.
Le sue parole
“Voglio ringraziare Selçuk Şahin, il nostro allenatore in seconda. Ci ha mostrato i punti deboli dell’Austria e abbiamo sfruttato queste conoscenze quando abbiamo battuto i calci piazzati.”
La parata all’ultimo respiro di Günok?
“Gli ho chiesto ‘Come hai fatto?’. Non potevo crederci: è stata una delle migliori parate che abbia mai visto dal vivo. È il nostro giocatore più vecchio, è molto esperto. Sono molto felice che abbia fatto una giocata del genere.“
Guler?
“Arda merita il successo. È un calciatore eccellente e anche un fratello minore fantastico per noi. Sono sicuro che continuerà a portare orgoglio al nostro Paese.”
Europei
Dragusin: “In futuro otterremo risultati migliori, l’Olanda può vincere questo Europeo”
Il calciatore del Tottenham e della nazionale rumena Radu Dragusin, ha parlato ai microfoni della UEFA, dopo la sconfitta nel match contro l’Olanda.
Le parole di Dragusin
Di seguito le parole del difensore ex Juventus e Genoa e della nazionale rumena Radu Dragusin, rilasciate ai microfoni della UEFA, relative al futuro di questa nazionale e su questo europeo:
“Sono triste perché torniamo a casa. Volevamo continuare il torneo e rendere di nuovo felici i nostri tifosi.
Ma sono orgoglioso e so che abbiamo creato qualcosa attraverso questa esperienza, sono sicuro che in futuro otterremo risultati ancora migliori.
L’Olanda ha la possibilità di vincere l’Europeo, noi siamo orgogliosi di averli affrontati in questo modo.
Questi momenti sono speciali, straordinari. I nostri tifosi qui in Germania e a casa sono stati fantastici. Tutti hanno detto che sono stati meravigliosi, mi dispiace solo non aver potuto dar loro di più”.
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