Nazionale
Vaciago: “Questa è l’Italia più indecorosa di sempre. Su Gravina…”
Il direttore di Tuttosport Guido Vaciago ha analizzato tramite il suo editoriale il match tra Italia e Svizzera, che si è giocato nella giornata di ieri.
Italia, le parole di Vaciago
Di seguito le parole del direttore di Tuttosport Guido Vaciago, rilasciate tramite il suo editoriale e relative al match di ieri tra Italia e Svizzera: che ha sancito l’eliminazione degli azzurri da Euro 2024:
“Ieri a Berlino è stata disonorata la maglia della Nazionale quattro volte campione del Mondo e due volte d’Europa. Non perché perdere con la Svizzera sia disonorevole in sé (si sono dimostrati più forti di noi); sono il modo e le circostanze a rendere tutto indecoroso.
Andare a casa contro la Svizzera, senza mai essere entrati in partita, è il dito, che indica la luna (nera) del nostro sistema calcio, incapace di produrre talento e qualità.
Un sistema che non è riuscito a mandare la nazionale maggiore agli ultimi due mondiali, che non supera la fase a gironi del mondiale dal 2006, che non si riforma se non a piccoli pezzi e molto lentamente, che si concentra su falsi problemi, che è estremamente litigioso e che troppo spesso si avvita stretto al mantenimento del potere personale invece di progettare il bene del movimento.
E il fatto che la politica, e in particolare chi governa, inizi a volteggiare minaccioso sui centri del potere calcistico, a partire dalla Figc, ha una disdicevole componente di sciacallaggio mediatico (oggi prendersela Gravina è rigore a porta vuota),
ma nello stesso tempo è anche vero che il sistema calcio italiano ha fatto troppo poco per evitare di trovarsi in queste attaccabili condizioni. Soprattutto ha smesso di produrre talenti e non si è mai chiesto il perché”.
Nazionale
Italia, Malagò: “Gravina bis? Non mi sembra corretto…”
Dopo la sconfitta agli Europei, l’Italia è nella bufera. I tifosi chiedono a gran voce la testa di Gravina. Sulla questione interviene anche Giovanni Malagò.
La debacle dell’Italia agli Europei continua a far discutere. E a far formulare ipotesi sul destino dei vertici del calcio italiano.
A tale proposito si è pronunciato anche il presidente del CONI Giovanni Malagò, che è intervenuto sulla questione a margine di un evento.
Italia, le parole di Giovanni Malagò
Queste le sue parole sulle conseguenze dell’uscita della Nazionale dal torneo: “Non mi sembra corretto parlare di cose private. Chiedete a lui se si ricandiderà o meno e vi risponderà. Le nuove elezioni il 4 novembre? Era la prima disponibile, semplice buonsenso“.
Sull’ipotesi delle dimissioni di Gigi Buffon: “Credo sia giusto che faccia delle valutazioni in base a quanto accaduto. Non vedo elementi negativi così come non sarei catastrofista”.
Nazionale
Italia, Malagò: “Sembrava di essere su scherzi a parte. E su Gravina…”
Le parole del presidente del CONI Giovanni Malagò rilasciate al Corriere Della Sera, in merito a diversi temi legati alla nazionale italiana:
Indice
Italia, le parole di Malagò
Di seguito le parole del presidente del CONI Giovanni Malagò rilasciate ai microfoni de ‘Il Corriere Della Sera’, relative a diversi temi legati alla Nazionale italiana:
Eliminazione Italia
LORENZO PELLEGRINI A TERRA RAMMARICATO ( FOTO FORNELLI/KEYPRESS )
“La scena mi è sembrata inverosimile: i giocatori in campo hanno trasmesso la sensazione di frustrazione e umiliazione.
Sembrava che neanche se ne accorgessero, perché in genere se sei in difficoltà magari ti fai prendere dalla foga agonistica, invece erano proprio amorfi. Non hanno mai dato l’impressione di metterci anima e cuore. Mi sembrava di essere su Scherzi a parte”.
Futuro Gravina
IL PRESIDENTE DELLA FIGC GABRIELE GRAVINA PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
“Mi sono permesso di dirgli che non avrebbe potuto dilatare nel tempo questa situazione: l’aria si è fatta irrespirabile. Prima di questa tragedia nazionale, le elezioni federali si sarebbero dovute tenere fra febbraio e marzo del prossimo anno.
Le ha convocate invece a novembre, alla prima data utile. Chi chiede le dimissioni deve sapere che, quando un presidente lascia, decade il consiglio che, in attesa di nuove elezioni entro novanta giorni, esercita le funzioni di ordinaria amministrazione.
Chi arriverà si prenderà le sue responsabilità e deciderà se accordare fiducia a Spalletti oppure fare altre valutazioni”.
Responsabilità Spalletti
LUCIANO SPALLETTI AMAREGGIATO A BRACCIA APERTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
“Certo, del resto è stato onesto nell’ammettere di aver sbagliato e che il mestiere del selezionatore è diverso da quello dell’allenatore.
Le sue dimissioni? Chi ora le invoca dimentica che lo scorso anno riteneva Spalletti il miglior tecnico a disposizione. Se ora Luciano dice di essere pronto a rimettersi in gioco per dimostrare di poter ottenere risultati migliori, chi dovrebbe prendere la decisione di sostituirlo? I vertici federali che sono i primi a essere messi in discussione?”.
Nazionale
Italia, senti Sacchi: “Giusto ripartire da Spalletti”
Arrigo Sacchi, al contrario di molti, crede in Luciano Spalletti. L’ex allenatore del Milan e della stessa Nazionale Italiana crede nel tecnico ex Napoli, reduce da un Euro 2024 fallimentare.
Arrigo Sacchi dà fiducia a Luciano Spalletti. A differenza di molti, il tecnico ex Milan crede nell’attuale CT della Nazionale, bersagliato da numerose critiche dopo il fallimentare cammino ad Euro 2024. Sacchi si affida al Corriere della Sera per spiegare le sue opinioni in merito alla Nazionale, che ora deve ripartire a testa alta.
Sacchi spiega: “È giusto ripartire da lui perché è uno stratega. Farà tesoro degli errori, ne sono certo. Ma ora deve puntare solo su calciatori che ritiene ideali alle sue idee di gioco. Deve andare per persuasione e percussione, con un progetto definito e senza paure. Prima di tutto però deve puntare su uomini giusti, con valori morali solidi. Occorrono ragazzi affidabili e intelligenti. Siamo messi male, servono scelte forti e coraggiose”.
Italia, senti Sacchi: “Giusto ripartire da Spalletti”
Sacchi prosegue: “Il problema è che siamo vecchi. Come Paese. E il calcio è semplicemente lo specchio del Paese. Chi deve decidere è così preso dagli aspetti politici che non pensa mai alla tecnica, al pallone, nel senso stretto. Al centro del dibattito ci deve essere il gioco”.
Sacchi conclude poi una grande critica al movimento calcistico italiano. Spiega infatti: “Serve un rinnovamento, siamo rimasti fuori due volte dal Mondiale. Ma quante volte lo abbiamo ripetuto? Poi però non facciamo niente. In Germania hanno 24 centri federali. In Francia 16. La Svizzera 3. Noi uno, costruito nel 1957. Senza strutture non c’è progettualità. Senza progettualità non c’è crescita”.
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