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Premier League

Manchester United, ecco chi selezionerà i giocatori

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Manchester United

Al Manchester United è tempo di nuovi arrivi: anche nel settore Recruitment. Il prescelto è un ex giocatore con esperienza come direttore tecnico.

Direttore tecnico, ma non solo: il nuovo reclutatore del Manchester United è un profilo giovane ma con una bella esperienza.

Classe 1986, all’età di 37 anni è stato giocatore, video e match analyst, osservatore e direttore tecnico, anche al Chelsea. Poi si è svincolato e non ci ha messo molto per trovare un nuovo club, sempre in Inghilterra.

Manchester United, chi è il nuovo recruiter?

Lui è il tedesco Christopher Vivell, e in Italia lo conosciamo perché ad inizio anno fu fatto il suo nome come possibile successore di Tiago Pinto alla Roma.

Vivell ha fatto la sua gavetta all’Hoffenheim, club al quale ha lavorato prima da analista e poi, via via, è diventato osservatore nella Prima Squadra.

Nel 2015 è approdato al Salisburgo come responsabile dell’area scouting per poi, 5 anni più tardi, diventare direttore tecnico del Lipsia. Dopo un’esperienza di soli 6 mesi in analoga posizione al Chelsea, il tedesco è pronto per una nuova avvenuta con i Red Devils.

Premier League

Nottingham Forest, Murillo punta al “record” di Gvardiol

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nottingham forest murillo

Estero, Murillo, difensore brasiliano classe 02′, in questa stagione con la maglia del Nottingham Forest ha collezionato 26 presenze con un gol.

Arrivato in Inghilterra nell’estate 2023 per 12 milioni di euro dal Corinthias, dal suo approdo in Premier League si è dimostrato uno dei perni fondamentali della squadra di Nuno Espirito Santo.

Grazie alle ottime prestazioni sul centale brasiliano si stanno muovendo alcuni top club europei che vorrebbero acquistare il difensore nel mercato estivo. Nelle ultime ore si parla di un interessamento da parte del Liverpool per lui.

Nottingham Forest

Estero, Murillo rivelazione in Premier League: il Nottingham Forest batterà il record di Gvardiol in estate?

La dirigenza dei reds sta valutando diversi nomi per rinforzare il reparto difensivo nella prossima stagione e Murillo piace molto al Liverpool.

Il Nottingham Forest non intende cedere il suo centrale soprattutto in caso di qualificazione in Champions League, ma oltre al Liverpool anche altre big europee sono pronte ad investire molti soldi sul centrale brasiliano che in estate in caso di cessione potrebbe superare il record di Gvardiol di 90 milioni di euro per il cartellino di un difensore.

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Premier League

Premier League, All Eyes On Me – il focus sul 27° turno 2024-25

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Premier League

Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 27°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Ventisettesimo turno: “And I Love Her”

Premier League

LIVERPOOL: ALTRO GIRO, ALTRA VITTORIA

Ennesimo successo, il ventesimo, in questo campionato per il Liverpool che vola a +13 sull’Arsenal con una partita in più avvicinandosi sensibilmente al titolo numero 20 della propria storia.

I Reds impiegano appena undici minuti per sbloccare il punteggio contro un Newcastle orfano di Isak (problema all’inguine) in quello che è l’antipasto della finale di Coppa di Lega in programma il prossimo 16 marzo. A mandare in vantaggio i padroni di casa è il quarto centro nel 2025, il secondo consecutivo, di Szoboszlai che finalizza con un piattone mancino di prima intenzione nel cuore dell’area di rigore il passaggio smarcante di esterno di Luis Diaz dalla sinistra. I Magpies si fanno vivi dalle parti di Alisson poco dopo il 20′ con Wilson, riferimento offensivo del caso, che lanciato a rete spreca l’opportunità aprendo troppo il destro a tu per tu con l’estremo difensore brasiliano, anche se nel prosieguo della prima frazione è il Liverpool a sfiorare a più riprese il raddoppio, specie con i tentativi di Diogo Jota e Salah terminati di poco fuori.

La vena cinica dei dominatori del campionato riemerge al 63′ quando Salah mette a referto il suo assist numero 17 (nella storia solo Henry ne ha compiuti di più in una singola annata, 20 nel 2002-03) premiando con un tocco all’indietro di esterno l’inserimento di Mac Allister che non lascia scampo a Pope con un potente destro incrociato dal limite che gli vale la prima gioia interna di questa Premier League. Grazie a questo gol il Liverpool allunga a 18 la striscia di partite casalinghe consecutive con due o più reti all’attivo, restando alle spalle solamente del Sunderland capace di infilarne 19 nel 1935.

Nel finale c’è spazio per un altro buon intervento di Alisson su Murphy e l’ennesimo potenziale assist di Salah con una trivela da far venir giù lo stadio non sfruttata da Luis Diaz. Slot, in tribuna per l’occasione, la vince, dunque, nel segno dei suoi centrocampisti, mentre il Newcastle incassa la terza sconfitta nelle ultime quattro, la quarta nelle ultime sei scivolando al sesto posto e perdendo terreno dalla zona Champions.

PARI SENZ’ANIMA TRA FOREST E ARSENAL, CITY DI MISURA SUL TOTTENHAM

Chi si aspettava una gara all’insegna dell’intensità, delle giocate e del divertimento tra la terza e la seconda forza del campionato è rimasto certamente deluso dopo 90 minuti in cui Nottingham e Arsenal hanno dato l’impressione di non volersi fare eccessivamente male accontentandosi di un punto, specie per quanto riguarda i padroni di casa.

Al City Ground, dopo il pesante e netto 3-0 dei Gunners nel match d’andata dello scorso novembre, Espirito Santo e Arteta si affidano ai rispettivi uomini migliori a disposizione, ma se per il Forest ciò coincide praticamente con tutti, o quasi, i titolari, non si può dire lo stesso per gli ospiti, costretti ad affidarsi nuovamente a Merino al centro dell’attacco con il supporto di Nwaneri e Trossard per provare a sopperire all’ormai risaputa carestia di alternative offensive.

I londinesi, quantomeno, possono tornare ad affidarsi alla difesa tipo con Gabriel e Saliba al centro e Timber e Calafiori sulle corsie, complice anche la squalifica di Lewis-Skelly. Proprio l’ex Bologna crea l’unica chance complessiva del primo tempo ricevendo, in seguito a previa sovrapposizione, il pallone da Trossard sulla sinistra, eludendo con una finta di corpo degna dei migliori dribblatori la marcatura di Dominguez, sbattendo infine sul palo interno con un destro a giro da dentro l’area. La ripresa si sviluppa praticamente sulla falsa riga dei precedenti 45 minuti con un unico sussulto, anche in questo caso targato Arsenal: Merino si inventa un velo sul suggerimento verticale di Trossard che manda in porta Zinchenko, subentrato nel frattempo, che a sua volta tocca al centro per il mancino a botta sicura di Odegaard murato sulla linea da un miracoloso intervento di Murillo al quale ne segue un altro altrettanto straordinario di Sels sul tentativo di ribattuta del capitano norvegese.

La formazione di Arteta, dunque, non andando a segno per la seconda giornata di fila dopo lo 0-1 incassato con il West Ham (non accadeva dal maggio 2023) vede il Liverpool allontanarsi sempre di più, mentre quella di Espirito Santo ottiene appena il quarto punto nelle ultime cinque gare disputate, mantenendo, però, il terzo posto con una lunghezza di vantaggio sul Manchester City, avversario nel prossimo turno.

Per il secondo anno consecutivo dopo non esserci riuscito nei precedenti cinque il Manchester City espugna il Tottenham Hotspur Stadium riscattando sia lo 0-4 dell’andata che l’eliminazione dalla Coppa di Lega dello scorso ottobre da cui era nata la crisi di risultati.

I Citizens dominano ampiamente il primo tempo impiegando appena dodici minuti per sbloccare la sfida con il solito Haaland, già mattatore con una doppietta lo scorso anno nell’impianto degli Spurs, che, dopo aver saltato le gare con Real Madrid e Liverpool, torna alla sua maniera mettendo in porta il cross basso di Doku con l’interno sinistro nell’area piccola spiazzando Vicario tagliando per la terza stagione consecutiva il traguardo dei 20 gol in campionato (solamente Van Nistelrooy aveva raggiunto tale traguardo nelle sue prime tre annate in Premier League con il Manchester United). Gli ospiti legittimano il vantaggio con ripetute chances di raddoppio cestinate, tra cui quelle con protagonisti Savinho e lo stesso Haaland, ma la spizzata di Danso sul piazzato di Pedro Porro al tramonto dei primi 45 minuti, con il senno di poi, risulta come un pre-allarme.

La squadra di Postecoglou, infatti, riemerge dagli spogliatoi con tutt’altro spirito, costringendo il City a tornare a fare i conti con quegli ingombranti spettri che continuano ad aleggiare ormai da mesi sulle teste dei calciatori. Gray, diventato il secondo calciatore under 19 a raggiungere le 20 presenze in campionato nella storia del Tottenham dopo Aaron Lennon, Brennan Johnson e il subentrato Son impegnano seriamente Ederson andando sensibilmente vicini al pareggio, non trovandolo davvero per un soffio. Nel recupero il Var cancella la doppietta a Haaland per un sospetto tocco di braccio nel contrasto con Danso e poco dopo, proprio all’ultimo minuto, i padroni di casa falliscono una ghiotta opportunità con Sarr che di testa da posizione centrale non inquadra di poco lo specchio sul cross di Pedro Porro.

Gli Sky Blues riscattano, dunque, il doppio stop con Real Madrid e Liverpool incamerando tre punti cruciali per la corsa al quarto posto, mentre gli Spurs tornano a perdere dopo tre vittorie consecutive.

CHELSEA SUL VELLUTO, IL BRIGHTON AGGANCIA IL BOURNEMOUTH

Dopo tre sconfitte consecutive tra campionato e coppa il Chelsea torna a vincere nonostante la lunga lista degli assenti a cui si è aggiunto Chalobah nel weekend.

Contro un Southampton totalmente allo sbando i Blues impiegano 24 minuti per sbloccarla con il terzo centro in campionato, il primo in carriera in Premier League a Stamford Bridge, di Nkunku che spinge di testa in porta sul secondo palo la sponda aerea di Adarabioyo sul corner calciato da Enzo Fernandez che in precedenza aveva già sfiorato il vantaggio. Il francese, in evidente serata di grazia complice anche un avversario non particolarmente probante, sforna anche un assist al 36′ per il mancino da posizione defilata di Pedro Neto che batte sul primo palo Ramsdale siglando il terzo acuto in campionato, tutti messi a referto in casa.

Il portoghese, così come Nkunku in precedenza, si mette in luce anche in qualità di assist-man scodellando perfettamente in mezzo un piazzato dalla trequarti sulla testa di Colwill che fa 3-0 al 44′ esultando per la prima volta in questa stagione. Nella ripresa in seguito a una solida gestione i padroni di casa calano anche il poker al 78′ con Cucurella, anche per lui terza gioia nel torneo, bravo a piazzare nell’angolo basso alla sinistra dell’incolpevole Ramsdale l’assist del classe 2006 George.

La squadra di Maresca ritrova, dunque, il sorriso dopo aver racimolato appena tre punti nelle precedenti quattro giornate tornando pienamente in corsa per un posto nella prossima Champions League. Quarto k.o. di fila, invece, per i Saints, ormai sempre più relegati in fondo alla classifica con Juric che diventa l’allenatore con dieci panchine all’attivo con la media punti più bassa (0,30) nella storia della Premier League.

Bellissima sfida come da copione all’Amex Stadium tra Brighton e Bournemouth tra ribaltamenti di fronte, fitte trame e reti spettacolari.

Il primo squillo del match è ad appannaggio degli ospiti con il diagonale di Christie sventato da Verbruggen, a cui rispondono i padroni di casa prima con Diego Gomez, acquistato dall’Inter Miami a gennaio, e poi con Mitoma fermato dal palo. Proprio il paraguaiano all’11’ imbuca per Joao Pedro che supera in dribbling Kepa, prima di essere atterrato dallo stesso portiere: il brasiliano trasforma senza problemi dagli undici metri arrivando a toccare quota 13 coinvolgimenti diretti in gol (7 reti e 6 assist), superando i 12 della scorsa stagione.

La risposta delle Cherries arriva intorno alla mezz’ora con Semenyo, pescato perfettamente dalla giocata verticale di Adams, che si invola verso la porta calciando, però, addosso a Verbruggen. L’estremo difensore olandese non può, però, nulla al 61′ quando Kluivert riceve palla sulla sinistra, converge verso il centro ed esplode un poderoso destro dai 25 metri abbondanti che si insacca sotto la traversa facendo impazzire il gremito settore ospiti raccolto dietro la porta dei Seagulls. L’ex Roma sale, così, a quota 12 in classifica marcatori tornando a segnare dopo tre gare di digiuno.

Al contrario di quanto si potesse pensare considerata l’inerzia psicologica del match la squadra di Hurzeler reagisce alla grande tornando in vantaggio al 75′ grazie a Welbeck che raccoglie il bel suggerimento di Rutter entrando in area e superando Kepa con un colpo di biliardo mancino che si spegne in porta dopo aver baciato il palo. L’ex United torna a segnare dopo tre mesi e mezzo regalando ai suoi il terzo successo consecutivo, non accadeva da settembre 2023, con conseguente aggancio in classifica al Bournemouth al terzo k.o. nelle ultime quattro.

IL PALACE ANNIENTA IL VILLA, IL FULHAM SBANCA IL MOLINEUX

Terzo successo nelle ultime quattro, il quinto nelle ultime sette per il Crystal Palace che a Selhurst Park demolisce l’Aston Villa producendo addirittura un 4,31 di xG al termine dei 90 minuti abbondanti, nuovo record domestico per la formazione rossoblù.

A produrre la prima opportunità da gol della sfida, però, sono i Villans che vedono giustamente annullata la rete del vantaggio targato Ramsey al 25′ per un’evidente posizione di partenza irregolare del numero 41 sull’imbucata di Watkins. A passare in vantaggio quattro minuti più tardi sono i padroni di casa con il traversone di Wharton dalla trequarti colpito di testa verso la porta da Richards, respinto da Martinez e messo dentro dal tap-in di Sarr che stappa la partita. Prima dell’intervallo c’è spazio per un altro gol cancellato, stavolta tramite Var, al Villa per un fuorigioco di ginocchio di Watkins sul suggerimento di Rogers, poi autore della finalizzazione.

L’1-1 diventa realtà al 52′ proprio con il numero 27 che sfrutta con una pregevole girata mancina la sponda di Watkins sul rinvio del subentrato Olsen mettendo a referto il dodicesimo centro stagionale (l’inglese ad averne fatti di più dopo Palmer e lo stesso Watkins). Dopo appena sette minuti, però, le Eagles mettono di nuovo la freccia con l’acuto numero 12 in campionato di Mateta che capitalizza con un potente mancino il pregevole tocco di tacco di Eze (quinto assist per l’attaccante francese, raggiunto il record di Olise di due campionati fa proprio per lo stesso Eze).

La squadra di Glasner incrementa il vantaggio al 71′ grazie alla bella volée di Sarr, salito a quota 6 in classifica marcatori, sul traversone tagliato di Munoz dalla destra e lo rifinisce nel recupero con la prima gioia nel torneo di Nketiah dopo i ben 40 tiri tentati nelle precedenti uscite. I londinesi, dunque, salgono a 36 punti, mentre la squadra di Emery incassa la settima sconfitta esterna del proprio campionato scivolando al decimo posto.

Il Fulham centra la terza vittoria esterna consecutiva per la seconda volta nella propria storia espugnando il Molineux per la prima volta dal 1985.

I Cottagers passano immediatamente in vantaggio con la prima rete da ottobre 2022 di Ryan Sessegnon, tornato alla casa base dopo le fallimentari esperienze con Tottenham e Hoffenheim, che finalizza l’imbucata di Andreas Pereira tornando a segnare con la maglia bianconera dopo più di sei anni. La risposta dei Wolves arriva al 18′ quando sul cross di Bellegarde sporcato da Cuenca irrompe Joao Gomes che la mette di prepotenza sotto la traversa trovando il suo primo gol del 2025.

La formazione di Marco Silva la vince nella ripresa grazie al delizioso scavino di Rodrigo Muniz, già match winner a Newcastle, sulla notevole verticalizzazione del grande ex della sfida Adama Traoré, 194 presenze e 14 gol in 4 stagioni e mezzo in arancio-nero. I londinesi salgono, così, al nono posto scavalcando l’Aston Villa, mentre il Wolverhampton incassa addirittura il nono k.o. interno sulle 13 gare disputate di campionato disputate rimanendo in diciassettesima posizione.

IL BRENTFORD NON SA PIU’ VINCERE IN CASA, UNITED: GRANDE SOSPIRO DI SOLLIEVO. RIPARTE IL WEST HAM

Se nella prima parte di stagione il Brentford si era affermato come una delle migliori squadre casalinghe del campionato e una delle peggiori in trasferta ora possiamo tranquillamente dire che la situazione sembra essersi totalmente ribaltata.

Le Bees, infatti, hanno vinto le ultime tre trasferte, ma non ottengono i tre punti tra le mura amiche addirittura dal 7 dicembre non riuscendo a sfatare questo attuale tabù neanche nella sfida con l’Everton, al netto di un ottimo primo tempo in cui vanno ripetutamente vicine all’1-0, fino a trovarlo nel recupero con il solito Wissa che ribadisce di testa il pallone in porta per il suo tredicesimo centro in campionato in seguito alle traversa colpita da Mbeumo direttamente dalla rimessa di Schade.

La reazione dell’Everton, rigenerato dalla cura Moyes, non si fa attendere presentando per ben tre volte Beto davanti a Flekken, ma il brasiliano, seppur nel suo momento di forma migliore da quando è in Inghilterra, centra in pieno in tutti e tre i casi l’estremo difensore olandese, facendo sfumare quasi definitivamente le velleità di pareggio. 1-1 che meritatamente arriva lo stesso al 77′ grazie al primo centro in carriera in Premier League di O’Brien, bravo a svettare su tutti sul cross di Mykolenko dalla sinistra facendo valere i suoi 197 cm di altezza.

La formazione di Frank, dunque, resta all’undicesimo posto a quota 38 punti, mentre quella di Moyes inanella il settimo risultato utile consecutivo mantenendo il considerevole vantaggio sulla zona rossa.

Con sofferenza e con un uomo in meno il Manchester United torna a vincere in casa dopo oltre un mese nello scontro di bassa classifica con l’Ipswich.

Per la dodicesima volta nella gestione Amorim i Red Devils concedono il primo gol della sfida complicandosi praticamente da soli il percorso verso i tre punti: il lancio dalle retrovie di O’Shea è di facile lettura per Dorgu che, però, decide di appoggiare la sfera di prima intenzione a Onana, anche lui diretto verso la traiettoria, prendendolo in controtempo. L’effetto di tutto ciò è Philogene che indisturbato approfitta dello svarione depositando con semplicità disarmante il pallone nella porta sguarnita.

La rimonta dei padroni di casa passa dai piazzati di Bruno Fernandes e si concretizza tra il 22′ e il 26′: sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti sinistra capitan Morsy trafigge il proprio portiere Palmer nel tentativo di anticipare Zirkzee, mentre a mettere dentro la corta respinta di Palmer sui tentativi da angolo di Maguire e Dalot è De Ligt, al primo centro a Old Trafford. L’ennesimo atto auto-distruttivo stagionale dello United non tarda, però, ad arrivare, tant’è che al 43′ Dorgu riceve un rosso diretto tramite Var dal direttore di gara England per un pericoloso intervento ai danni di Hutchinson e proprio da quella sarebbe stata la sua zona di competenza Philogene, a recupero inoltrato, lascia partire un cross tagliato che si insacca alle spalle di Onana complice l’ingannevole movimento di Delap davanti all’ex portiere dell’Inter.

Alla fine la squadra di Amorim riesce in qualche modo a portarla a casa grazie all’incornata di Maguire, terzo gol stagionale, nuovamente sull’angolo calciato da Bruno Fernandes, sempre decisivo. I Red Devils agganciano, quindi, il Tottenham al tredicesimo posto, mentre l’Ipswich resta a -5 dalla salvezza.

 

Seconda vittoria consecutiva senza incassare gol per il West Ham che prova a ritrovare la smarrita fiducia con il nuovo ciclo Potter tornando a sorridere in casa dopo poco più di un mese.

Nel posticipo di questo infrasettimanale gli Hammers sbrigano la pratica Leicester con due gol nel primo tempo: a sbloccare il match è Soucek, lesto nello spingere in porta la respinta di Hermansen sul tentativo ravvicinato di Kudus in seguito al traversone di Cresswell, diventando il secondo calciatore nella storia della Premier League dopo Sheringham a siglare un gol nel giorno del suo compleanno per la seconda volta in carriera. Al 43′, invece, è Bowen a propiziare il raddoppio con un cross basso dal fondo deviato nella propria porta dal tocco di Vestergaard.

Nella ripresa gli Irons gestiscono il vantaggio sfiorando il tris con Ferguson e non concedendo praticamente nulla a un Leicester sempre più in crisi all’undicesima sconfitta nelle ultime dodici e relegato in penultima posizione.

Top & Flop

TOP

Manchester City

1) Ismaila Sarr – Il principale catalizzatore della super vittoria del Palace ai danni del Villa. Tornato a toccare vette inesplorate da quando era un wonder kid ai tempi del Watford, è una delle tante, ottime frecce nell’arco di Glasner.

2) Erling Haaland – Nei momenti di maggiore difficoltà il City continua a fare perno sulle enormi spalle del gigante che assicura ai suoi tre punti di capitale importanza in uno stadio tradizionalmente ostico.

3) Jaden Philogene – Due gol non propriamente all’insegna dell’estetica, ma che permettono ai suoi di tenere viva l’ipotesi di fare punti, poi rivelatasi vana.

FLOP

Tottenham-Manchester United

1) Lamare Bogarde – Evidenti responsabilità in occasione del terzo e del quarto gol del Palace unite a una prestazione collettiva sicuramente non all’altezza. L’assenza di Pau Torres continua a farsi sentire.

2) Beto – Tanti, troppi errori sotto porta proprio nel suo miglior momento di forma. Tre chances sprecate a tu per tu con Flekken, di cui due calciate addosso allo stesso portiere e una sul fondo.

3) Patrick Dorgu – Fa di tutto per sabotare la vittoria dello United prima spalancando le porte allo -1 di Philogene e poi rimediando un rosso diretto. Per sua fortuna Maguire assicura tre punti ad Amorim.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool*

67 28 20 7 1 66:26 +40
2 Arsenal 54 27 15 9 3 51:23 +28
3

Nottingham Forest

48 27 14 6 7 44:33 +11
4 Manchester City 47 27 14 5 8 53:37 +16
5

Chelsea

46 27 13 7 7 52:36 +16
6

Newcastle

44 27 13 5 9 46:38 +8
7

Bournemouth

43 27 12 7 8 45:32  +13
8 Brighton 43 27 11 10 6 44:39  +5
9 Fulham 42 27 11 9 7 40:36 +4
10 Aston Villa* 42 28 11 9 8 40:45 -5
11 Brentford 38 27 11 5 11 48:43 +5
12

Crystal Palace

36 27 9 9 9 35:33 +2
13

Tottenham

33 27 10 3 14 53:39 +14
14 Manchester United 33 27 9 6 12 33:39 -6
15

West Ham

33 27 9 6 12 32:47 -15
16

Everton

32 27 7 11 9 30:34 -4
17

Wolverhampton

22 27 6 4 17 37:56 -19
18

Ipswich Town

17 27 3 8 16 26:57 -31
19

Leicester

17 27 4 5 18 25:61 -36
20

Southampton

9 27 2 3 22 19:65 -46

*Una partita in più

Prossimo turno:

Sabato 8 marzo

Nottingham Forest 13:30 Manchester City

Liverpool 16:00 Southampton

Crystal Palace 16:00 Fulham

Brighton 16:00 Fulham

Brentford 18:30 Aston Villa

Wolverhampton 21:00 Everton

Domenica 9 marzo

Tottenham 15:00 Bournemouth

Chelsea 15:00 Leicester

Manchester United 17:30 Arsenal

Lunedì 10 marzo

West Ham 21:00 Newcastle

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Premier League

Liverpool “Slot-Machine”: genesi di una macchina perfetta

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Liverpool, Arne Slot

Arne Slot, successore di Jurgen Klopp, in meno di un anno si è già preso il Liverpool a suon di gol e prestazioni assolute.

26/01/2024, un giorno da ricordare e dimenticare allo stesso tempo per la città di Liverpool. Dimenticare perchè i Reds, tramite comunicato ufficiale, annunciavano la separazione da Jurgen Klopp dopo 9 anni.

Ricordare perché il tecnico tedesco lasciava nella mente dei tifosi ricordi ed esperienze meravigliosi. Sotto la sua guida il Liverpool metteva in bacheca otto trofei, a cominciare  dalla tanto agognata Premier League del 2019/2020. Campionato Inglese che mancava alla squadra della Mersey dal lontano 1990 sotto la guida di Sir Kenny Dalglish.

A coronamento di quella annata spettacolare poi ci sono state la Uefa Supercup e la Coppa del Mondo per Club, grazie alla vittoria della Champions League dell’anno precedente, quattordici anni dopo l’inaspettata e rocambolesca rimonta ai danni del Milan.

Liverpool

Liverpool, ora è “The Slot Era

“E venne il tempo di Arne”. Il 20 maggio 2024 il Liverpool annunciava di essere sotto la guida tecnica di Arne Slot. Ex giocatore (centrocampista) e allenatore olandese, 3 stagioni al Feyenoord, andava a sostituire Klopp. Tante le opinioni scatenatesi al momento. Serpeggiava dello scetticismo visti i grandi risultati costruiti dall’allenatore tedesco negli anni.

Il nativo di Bergentheim lascia l’Eredivisie dopo 1098 giorni con un record di 97 vittorie, 27 pareggi e 24 sconfitte. Campionato olandese e coppa d’Olanda vinti ed una finale di Conference persa contro la Roma. Dopo circa un quinto del tempo trascorso con i Reds, il tecnico olandese ha collezionato 43 match totali per una MPP (media punti per partita) di 2,40. Media simile a quella dell’annata 19/20 che riportò il titolo in quel di Liverpool (2.35).

Con questi dati i ragazzi di Slot navigano a vele spiegate sia in Premier (+ 13 con una partita in più sull’Arsenal primo inseguitore)che in Champions (una sola sconfitta in 8 match e PSG prossimo avversario negli ottavi).

Ciliegina sulla torta di questa parte di stagione è stata la vittoria a domicilio sul Manchester City per 2a0. Salah e Szoboszlai archiviano la pratica nel primo tempo. Guardiola a – 20 dalla testa.

Timone puntato al futuro adesso. L’ex Zwolle ha già le idee chiare sul fronte mercato estivo, dovendo però cercare di risolvere degli snodi interni molto delicati. Salah, Van Dijk e Alexander Arnold in scadenza a giugno preoccupano e non poco. Intanto Arne se li tiene stretto per portare la città di Liverpool più in alto possibile (Salah 48 tra gol e assist in stagione).

Solo il tempo dirà se Arne Slot potrà essere oggetto di paragone con un pilastro del calcio mondiale, e del Liverpool, come Jurgen Klopp.

La cosa certa è che la Slot era è iniziata.

Good Luck Arne.

Ceci Francesco

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