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Pelé, proclamata festa Nazionale!
Edson Arantes do Nascimento, al secolo Pelé, è considerato (quasi all’unanimità) il calciatore più forte di tutti i tempi. Il Brasile gli dedica un giorno speciale
Morto all’età di 82 anni per un’insufficienza multiorgano, come scritto sul bollettino medico, ha lasciato un vuoto nel mondo del calcio e del Brasile. I suoi funerali si sono svoti in forma pubblica e fu dichiarato lutto cittadino, proprio come si fa per un’istituzione.
Pelé
Edson Arantes do Nascimento non ha mai nascosto che il soprannome non era di suo gusto, ma è proprio con il nome Pelé che il mondo conobbe un giocatore sensazionale.
Ha legato la sua carriera sportiva al Santos fin dalle giovanili. Con la squadra brasiliana ha vinto 10 campionati Paulista, due Copa Libertadores e altri trofei che assieme, agli ultimi conquistati in America nella parte finale di carriera, lo colloca tra i 10 calciatori più titolati al mondo: sono 37.
I suoi record
Attaccante completo, dotato di una sensazionale tecnica e capacità atletica. E’ stato capace di segnare 92 triplette e di segnare almeno 4 reti in 30 partite. Unico calciatore ad aver conquistato 3 Mondiali. Con il Brasile ha vinto le edizioni del 1958, 1962 e del 1970. La Fifa, inoltre gli ha riconosciuto il record di reti segnate: 1281 in 1363 partite. Dichiarato patrimonio storico-sportivo dell’umanità, è stato inserito dal Time nei 100 Eroi e icone del ventesimo secolo.
Il ritiro
Dopo il ritiro, nel 1977, Pelé scelse di non proseguire con la carriera di allenatore. Pubblica libri autobiografici, diventando celebre anche per aver recitato in “Fuga per la vittoria”. La storia di un gruppo di detenuti in un campo di concentramento nella seconda guerra mondiale, intento a giocare la partita della vita. Nominato ministro dello sport in Brasile, propone una legge sulla corruzione nel calcio: la “Legge Pelé”.
La giornata Pelé
In suo onore, il Brasile ha proclamato il 19 Novembre (data nella quale il calciatore brasiliano segnò la rete numero 1000 in carriera, nel 1969) come giornata in ricordo di O’Rey. La legge è entrata in vigore il 2 Luglio 2024, deliberata dal presidente Lula che riconosce, quindi, una data ufficiale in onore del più grande calciatore di tutti i tempi.
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Lamine Yamal è il Golden Boy 2024: premiato anche Yildiz
Durante il consueto evento organizzato e presentato da Tuttosport, il ragazzo prodigio Lamine Yamal è stato premiato come Golden Boy 2024. Anche Yildiz premiato.
Nel grattacielo della Regione Piemonte l’appuntamento consueto con il Golden Boy è stato protagonista anche quest’anno. Il premio per il miglior giovane dell’anno ha visto una new entry.
Barcellona, Yamal vince il premio finale: gloria anche per Yildiz e Kayode
Tra le categorie più in vista dell’evento, oltre a quella dedicata al premio finale, troviamo anche quella che incorona il migliro giovane italiano e un’altra dove a scegliere il vincitore sono i tifosi sui social.
Partendo però dalla fine, come ci si aspettava è Lamine Yamal del Barcellona il vincitore dell’edizione 2024. La straordinaria stagione coi blaugrana e la vittoria di Euro 2024 hanno aiutato il classe 2007 a sbaragliare completamente la concorrenza.
Per l’età e quello che finora ha dimostrato sul campo, l’esterno ha pienamente meritato il riconoscimento e incarna alla perfezione il significato del titolo di Golden Boy.
Passando poi per le altre categorie troviamo Kayode, vincitore del Best Italian Golden Boy e Kenan Yildiz, incoronato dai tifosi e appassionati attraverso un sondaggio online.
Per quanto riguarda il mondo femminile la Golden Girl è Vicky Lopez, anche lei del Barcellona. Mentre per l’Italia la vincitrice è Giulia Dragoni della Roma.
Antonio Percassi ha ricevuto il riconoscimento come Best President in Italia.
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Milan, volti scuri dopo la vittoria contro lo Slovan Bratislava: Fonseca ancora in discussione
Milan, una dirigenza tutt’altro che contenta quella che si è vista ieri sera a Bratislava dopo la gara di Champions, nonostante la vittoria.
I tre punti non sono assolutamente bastati a riportare il sorriso negli ambienti rossoneri. I volti scuri di Furlani, Moncada e Ibrahimovic erano piuttosto eloquenti e nascondevano una profonda preoccupazione per un Milan che non migliora. Gli stessi errori, reiterati in maniera sistematica.
Piuttosto distoniche le parole di Paulo Fonseca il quale, nell’immediato post partita, ha dichiarato che ha visto dei miglioramenti. Tuttavia analizzando la gara con spirito critico, a parte il riusltato, si può parlare di tutto fuorché di miglioramenti, a maggior ragione trovandosi di fronte ad una squadra piuttosto deficitaria sotto diversi aspetti di campo.
Il tecnico rossonero è in discussione. A poco infatti è servita la vittoria di ieri e negli ambienti rossoneri, tramite una nostra fonte, emerge profondo malcontento e preoccupazione in merito all’operato del portoghese. La gara di sabato contro l’Empoli rappresenterà l’ennesimo crocevia, ma la situazione ad oggi sta probabilmente sfuggendo di mano.
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Caso ultras, Abodi: “Non mi aspetto sanzioni”
Il presidente della FIGC Andrea Abodi ha preso la parola sul caso ultras: ecco che cosa ha detto al margine di un evento organizzato da RCS.
Il caso ultras continua ad occupare le prime pagine della cronaca, giudiziaria e sportiva, visto che le indagini dei pm milanesi continuano a far emergere quella struttura sotterranea che legava parte del tifo organizzato di Inter e Milan alla criminalità organizzata.
Un’inchiesta che deve far riflettere il calcio italiano, partendo proprio dalle istituzioni, calcistiche e non. Proprio su questo punto è intervenuto il presidente Andrea Abodi, a margine di un evento RCS: “Da qualche giorno mi aspetto un segnale dalle istituzioni del mondo del calcio perché non venga sottovalutato il tema e che la federazione prenda una posizione, perché la giustizia sportiva non è un doppione di quella ordinaria. Ne ho parlato anche con i vertici federali”.
Conclude: “Non mi aspetto sanzioni, ma le norme federali e sportive prevedono che non ci siano rapporti, soprattutto di questo tipo, tra tesserati e delinquenti sotto forma di tifosi”.
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