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Lotito: “Finora nessuno come noi sul mercato”
Il Presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha concesso un’intervista ai microfoni de “Il Messaggero”, in cui ha parlato anche di mercato.
“Abbiamo già speso quasi 40 milioni tra cartellini e commissioni per giovani promettenti, altro che ridimensionamento. Quello che abbiamo fatto noi non l’ha fatto nessuno finora“. Queste le parole pronunciate dal Presidente della Lazio, Claudio Lotito, e riportate dall’edizione odierna de “Il Messaggero“.
Quanto ha speso sul mercato Lotito?
Sin qui gli acquisti ufficiali della Lazio sono stati quattro. I nuovi arrivi sono stati tre: Noslin dal Verona (15 milioni di euro); Tchaouna dalla Salernitana (8 milioni di euro) e Dele-Bashiru, arrivato dall’Hatayspor in prestito con obbligo di riscatto.
Per quanto concerne il 23enne nigeriano, l’operazione è stata conclusa sulla base di un prestito inizialmente gratuito ma con un obbligo di riscatto pari a 7 milioni di euro.
Una cifra che, quindi, la società di Lotito registrerà a bilancio solo fra due esercizi. Ai soldi spesi per i cartellini di Noslin e Tchaouna va aggiunto il riscatto di Guendouzi, il cui arrivo a titolo definitivo dal Marsiglia è stato confermato sulla base di 13 milioni di euro.
Quanto è stato speso sin qui in Serie A?
In definitiva, sin qui la Lazio ha speso circa 36 milioni di euro per i cartellini di tre giocatori. Non è però il dato più alto del campionato, differentemente da quanto afferma il patron biancoceleste. Infatti, il “big spender” della Serie A è la Juventus: con una spesa complessiva che ammonta a 56 milioni di euro.
Madama ha sin qui corrisposto un totale di 51,50 milioni di euro all’Aston Villa per acquistare l’asso brasiliano Douglas Luiz, oltre ai 4,5 milioni riconosciuti al Monza per il prestito oneroso di Michele Di Gregorio.
Subito dietro ai bianconeri troviamo l’Inter Campione d’Italia, che sul mercato ha sin qui speso 50 milioni di euro. I nerazzurri hanno infatti riscattato Frattesi dal Sassuolo (29 milioni di euro), Carlos Augusto dal Monza (13 milioni) e Arnautovic dal Bologna (8 milioni).
Davanti ai biancocelesti c’è anche l’Atalanta di Gasperini, fresca vincitrice dell’Europa League, che sin qui ha fatto registrare uscite per 40 milioni di euro. Propedeutici al riscatto di Charles De Ketelaere (22 milioni di euro) dal Milan, all’acquisto di Ben Godfrey dall’Everton (12 milioni) e a pagare il prestito oneroso (6,5 milioni) di Nicolò Zaniolo al Galatasaray.
Poco sotto i capitolini troviamo anche il Genoa, che è la quinta squadra italiana per spesa di questi primi vagiti del mercato estivo. Infatti, il Grifone ha speso 30 milioni di euro per riscattare Vitinha (16 milioni di euro) dal Marsiglia, De Winter (8 milioni) dalla Juventus, Thorsby dall’Union Berlino (4 milioni) e Bohinen (2 milioni) dalla Salernitana.
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Caso FIFA-Diarra, rescissione e contratti: cosa significa la sentenza della Ue
La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sul caso Diarra, incentrata sulla compatibilità delle regole FIFA relative ai trasferimenti dei giocatori con il diritto comunitario, introduce importanti novità.
In particolare, la Corte ha esaminato le disposizioni del “Regolamento sullo Status e il Trasferimento dei Giocatori” (RSTP) della FIFA che riguardano la responsabilità solidale dei nuovi club in caso di risoluzione del contratto di un giocatore senza giusta causa e le sanzioni sportive associate.
Indice
Principali punti della sentenza:
1. Libertà di circolazione dei lavoratori: La Corte ha stabilito che le norme FIFA in questione costituiscono un ostacolo alla libertà di circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione Europea. In particolare, la regola che obbliga il nuovo club a rispondere in solido delle indennità dovute dal giocatore al precedente club rappresenta un freno per i club che potrebbero voler ingaggiare giocatori da altri Stati membri, creando rischi giuridici e finanziari rilevanti.
2. Proporzionalità delle sanzioni: Le sanzioni imposte ai nuovi club, inclusi il divieto di tesserare nuovi giocatori e l’obbligo di versare l’indennità, sono ritenute sproporzionate rispetto all’obiettivo legittimo di garantire la regolarità delle competizioni. Inoltre, la Corte ha sottolineato che i criteri di calcolo delle indennità tendono più a proteggere gli interessi finanziari dei club che a preservare la stabilità competitiva.
3. Contrasto con le regole della concorrenza: Le regole del RSTP limitano la concorrenza transfrontaliera tra club per il reclutamento dei giocatori, in quanto impongono restrizioni permanenti che possono dissuadere i club dall’ingaggiare giocatori già sotto contratto con altre società.
Implicazioni della sentenza
La decisione della Corte non abolisce il sistema di trasferimenti o consente ai giocatori di rescindere i contratti senza conseguenze. Tuttavia, stabilisce che le norme attuali della FIFA, che impongono responsabilità solidali e sanzioni sportive senza considerare le specifiche circostanze di ogni caso, eccedono quanto necessario per garantire la regolarità delle competizioni. I giocatori possono trasferirsi anche in presenza di una controversia contrattuale, ma il club precedente ha comunque il diritto di fare causa per ottenere un risarcimento.
Commenti:
Secondo il legale di FIFPro (il sindacato internazionale dei calciatori), Pieter Paepe, la sentenza rappresenta una svolta nel mercato dei trasferimenti, mettendo in discussione le basi economiche delle attuali regole. Emilio Garcia, responsabile legale della FIFA, ha sottolineato che i principi fondamentali del sistema dei trasferimenti rimangono validi, ma che la FIFA continuerà a lavorare per garantire stabilità e integrità nelle competizioni.
Questa sentenza potrebbe avere un impatto significativo sul futuro delle controversie contrattuali nel calcio, aprendo la strada a una maggiore libertà di movimento per i calciatori, pur mantenendo un quadro di regole che tutelino i club.
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Milan, nessuna bocciatura per Pavlovic: l’idea di Fonseca
Milan, quarta panchina consecutiva per il neo acquisto rossonero. Tuttavia non è da intendersi come una bocciatura, i dettagli.
Era stato un ottimo esordio quello di Pavlovic, eppure adesso il serbo è da quattro gare che si accomoda in panchina.
Una bocciatura da parte di Fonseca? Il motivo è uno solo, l’esplosione di Matteo Gabbia, neo convocato in Nazionale, costringe di fatto il tecnico portoghese a schierare chi in questo momento appare più in forma.
Siamo infatti certi che il difensore serbo avrà le sue occasioni. La dirigenza rossonera, nonché l’allenatore, ripongono forti speranze sul difensore.
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Milan, a gennaio 20 milioni per tre acquisti: i nomi caldi
Milan, determinante sarà ovviamente la posizione in classifica e in Champions, tuttavia la dirigenza ha in mente di stanziare un budget per colmare alcuni importanti gap.
A gennaio si compra, poche spese mirate per colmare alcuni gap importanti. La coperta è corta in alcuni reparti, inadeguata in altri.
Ecco perché i 20 milioni di euro serviranno per un terzino destro, un mediano e un attaccante. Per la corsia destra ipotizziamo la partenza di Davide Calabria. Il capitano ha scadenza di contratto al 30 giugno 2025 e l’ultima finestra utile per ricavare ancora qualche euro è quella di gennaio se, come sembra, non c’è in previsione il rinnovo.
Al suo posto, viste anche le deludenti prestazioni di Emerson Royal, potrebbero essere stanziati 10 milioni per Kieran Trippier, esperto laterale del Newcastle.
A centrocampo il sogno è Samuele Ricci, ma probabilmente si andrà a ripiegare su un prestito con diritto di riscatto. Il nome è quello di Carney Chukwuemeka, esubero del Chelsea e in cerca di minutaggio in campo.
In attacco si proverà invece a cedere Luka Jovic per provare a prendere Jonathan David. Il nuovo modulo a due punte di Paulo Fonseca impone un ulteriore acquisto in attacco e il francese con scadenza di contratto la prossima estate, potrebbe venire via da Lille a prezzi di saldo.
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