Serie A
Napoli, Conte: “Se vogliono metterci pressione non c’è problema. Vogliamo dimenticare il fallimento. Su Kvara e Di Lorenzo…”

Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa all’inizio del ritiro di Dimaro. L’allenatore si è soffermato su mercato e rapporto con De Laurentiis.
Il nuovo allenatore del Napoli ha parlato per la prima volta dopo aver conosciuto i giocatori e diretto i primi allenamenti. Queste le dichiarazioni integrali.

head coach of fc internazionale antonio conte during FC Internazionale vs AC Milan, italian Serie A soccer match in Milano, February 09 2020 – LPS/Fabrizio Carabelli
Napoli, le parole di Conte
Quanto sei soddisfatto di questo inizio di mercato con i primi 3 rinforzi? Sono profili indicati da Conte?
“Sul mercato, così come sulle altre cose, stiamo dando dimostrazione di avere una visione chiara sulle cose da fare. Per un club come Napoli è giusto operare per il presente e per il futuro. Rafa Marin ha buone prospettive, un giovane, lo stesso per Buongiorno, anche lui giovane, prospetti che per anni possono essere colonne.
Si ragiona anche sul presente per migliorare e c’è stata una grande occasione con Spinazzola e l’abbiamo colta. Stiamo facendo mercato in modo giusto, quello che deve fare il Napoli”.
Ha percepito scorie mentali per la scorsa stagione?
“E’ inevitabile che non sono del tutto andate, non dimentichiamo che è stata veramente molto deludente, sotto ogni punto di vista. Io ho provato a metterci una pietra sopra con i ragazzi, di concentrarci sulla rivoluzione che ci attende, ma non dimentichiamo quella stagione, teniamola lì, nessuno è contento ed abbiamo quell’esperienza così come due anni fa abbiamo l’esperienza della vittoria e ci deve far diventare gente più esperta. E’ giusto metterlo in un cassetto, ma nell’eventualità lo riapriamo e ci deve rinfrescare la memoria”.

Khvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lei ha parlato di faccia arrabbiata. Qualcuno ci sta mettendo qualcosa in più?
“Ho trovato calciatori molto responsabili, hanno capito gli errori commessi. Quando abbiamo vinto, abbiamo vinto tutti, l’anno scorso abbiamo perso tutti, club, tifosi, giocatori, ma i ragazzi hanno fatto una riflessione e penso di ritrovarli con più esperienza. Nei loro occhi ho visto un po’ di delusione quando hanno parlato dell’anno scorso”.
Osimhen s’è presentato con la faccia che vuole lei. E’ molto dentro.
“Dopo la mia firma, la fase più difficile è stata riallineare tutta la situazione e rimettere il club Napoli al centro di tutto, questo è stato l’aspetto più difficile affrontato. La situazione ora ci permette di stare un passo in avanti, per merito di tutti, del club, merito dei calciatori che hanno capito, io mi sono espresso molto chiaramente e con una visione, così difficilmente puoi andare contro.
Ora il club è tornato protagonista. Su Victor parliamo di un professionista, un eccellente giocatore, un top player, io ci ho parlato e sa benissimo che non è cambiato assolutamente niente. E’ del Napoli, sa benissimo che chi è del Napoli deve lavorare ed avere il giusto atteggiamento anche se c’è questo tipo di accordo che ancora oggi non sappiamo come andrà a finire.
L’ho trovato col sorriso, conta il presente, oggi pomeriggio l’allenamento e l’atteggiamento con me ed i compagni”.
Il Napoli è dato come terza favorita per le quote, ma ha chiuso a -40 dalla prima. Ad oggi il gap è annullato?
“In due giorni di lavoro è difficile (ride, ndr). E’ stato un gap netto, sono 41 punti di distanza dall’Inter, fino a -15 dalla quinta per la Champions, -10 dalle romane. Questa è la realtà dei fatti. Chi fa pronostici e previsioni deve essere ragionevole, altrimenti si finisce in qualcosa non dico di ridicolo, ma non veritiero.
C’è questo margine, in più è andato via un giocatore simbolo come Zielinski, ed ha rinforzato proprio l’Inter che ha chiuso a +41, non sappiamo il nostro mercato come finirà. C’è un accordo, potremmo perdere Osimhen, il più forte, che ha fatto la differenza nell’anno dello Scudetto, fossi nell’agenzia di betting un po’ le rivedrei…

Piotr Zielinski during UEFA Champions League 2023/24 game between SC Braga and SSC Napoli at Estadio Municipal de Braga, Braga, Portugal. (Maciej Rogowski)
Detto questo, a me questi giochini non fanno paura, se vogliono metterci pressione non è un problema, lo accetto, li lasciamo parlare, noi parliamo poco e siamo concentrati dopo un anno assurdo, ingiustificabile e abbiamo il dovere di migliorare, tornare nelle coppe, dalla porta principale, questo è l’obiettivo realistico! Altri discorsi, dovreste internarmi…”.
Come sta vivendo questo ritiro Antonio Conte?
“Non mi capitava da tanto di vivere un ritiro in mezzo alla gente, sono tornato indietro nel tempo, quando ho iniziato e si andava in montagna. Sono emozioni forti, rivivendo il percorso fatto, in albergo c’è infatti una foto del mio Siena quando abbiamo vinto la B, facemmo ritiro a Dimaro. Queste emozioni mi stanno facendo molto bene”.
Ha parlato di riallineare il club, in cosa consiste?
“Dopo un anno fallimentare, presentandosi da campioni d’Italia, non ci giriamo intorno chi più chi meno ha commesso degli errori. Quando vinci è molto diverso quando ti piazzi secondo o terzo, cambiano tutte le dinamiche, ci sono onori per tutti, ma oneri e bisogna cercare di maneggiare con cura la vittoria perchè non è semplice per tanti motivi.
Così come è difficile gestire la delusione, dopo uno Scudetto, arriva l’eccesso in negativo. C’è stata tanta negatività in tutta la piazza, dal tifoso al presidente che è stato il primo ad avere una delusione. Io l’ho visto profondamente deluso per ciò che è accaduto, poi si possono dire tante cose.

Napoli, De Laurentiis, Conte
In quel momento pensi sia tutto sbagliato, così come pensi sia tutto corretto nella vittoria, ma non è tutto sbagliato. Non si può mettere tutto in discussione altrimenti serve una vita per ricostruire. Da persona seria, l’analisi del Napoli è che non fosse tutto da buttare, ci sono dei valori che non possono sparire nel giro di un anno. Perciò bisogna riallineare tutto e tutti ed il presidente ha svolto la parte principale.
Io posso avere la visione migliore, poi è lui che deve avallare, s’è instaurato un rapporto diretto dove io dirò sempre ciò che penso, che sia giusto o sbagliato, per il bene del Napoli e quindi il bene mio. Non andava distrutto tutto per una forte delusione. Alcune cose buone andavano mantenute se si voleva tornare subito competitivi”.
Che percorso si immagina per curare le distanze che la squadra non ha mai tenuto? Quanto aiuterà Buongiorno?
“Il mercato aiuta, almeno nella mia testa, per migliorare la rosa. Alcune pedine devono essere importanti per il presente e per il futuro. Buongiorno è un giocatore ambito, aver avuto l’appeal per prenderlo nonostante il decimo posto deve darci la consapevolezza che facendo le cose bene anche sul mercato potremo avere più opportunità, cosa che quest’anno è un po’ più difficile senza l’Europa.
Stiamo facendo le cose in maniera giusta, io ho chiesto chiarezza ed il club mi ha ribadito che non cambia la sua strategia e saremo quinti o sesti per monte stipendi, investiremo i soldi delle cessioni per altri acquisti, se ci saranno altre cessioni. Io ho accettato, ho visto che con la base che c’è si possono fare cose buone e ricostruire qualcosa di importante”.

GIOVANNI DI LORENZO ( FOTO DI SAVATORE FORNELLI )
Lei ha detto ‘qui comando io’. Sul veto a Kvara e Di Lorenzo ha avuto ragione lei.
“Chiarisco quel comando io, sull’aspetto tecnico devo avere voce in capitolo io. Il presidente mi aveva promesso questo ed è stato così. Merito al club che ha agito nella giusta maniera, parliamo di due ragazzi perbene, Di Lorenzo si era legato a vita e torniamo al discorso della grande delusione e quanto può infettare.
Sono stato un equilibratore, nella delusione ho fatto capire che non si poteva buttare a mare anni e anni di lavoro ed il club è stato bravo ad agire nella maniera giusta, va dato onore al presidente ed al club”.
Lei ha parlato di due soluzioni tattiche. Quando mancherà un difensore ci sarà un centrocampista in più o un attaccante?
“Lavoreremo su un tipo di costruzione che si può utilizzare sia a 4 che a 3. Nel momento in cui serve equilibrio bisogna dare certezze, ma durante il campionato avremo la possibilità che senza cambiare costruzione si può cambiare solo pressione, può diventare un 4-4-2 e non un 4-3-3. Si può inserire un attaccante trequarti o un centrocampista.
Col 4-3-3 la pressione alta un centrocampista si alza vicino all’attaccante, con un trequarti o Raspa è lui che si alza vicino alla punta in pressione.
Il mercato è fatto in funzione di questa idea, Buongiorno può giocare da centro-sinistra a 4 o centrale a 3, non dimentichiamo Olivera che lo vedo anche da braccetto di sinistra oltre che da terzino, così come Di Lorenzo, cercheremo di valorizzare le caratteristiche dei giocatori, quindi la qualità di Kvara, Politano, lo stesso Lindstrom, Ngonge, possono venire anche dentro e qualcuno poi deve aprirsi.
Tatticamente la situazione è chiara, dovremo essere intensi, non voglio una squadra passiva ma che faccia la partita. Poi a parole si possono fare gli scienziati, vorremmo essere dominanti e dire tante cose, poi l’altra squadra è più forte e ti mette là dietro e ti devi mettere l’elmetto, perciò parliamo poco, pochi proclami e più bello sarà sorprendere, ma il mercato è finalizzato a questo”.

Michael Folorunsho
Si aspetta un altro centrocampista dal mercato visto che ha citato Zielinski? Gaetano e Folorunsho resteranno?
“Lo dico senza mezzi termini, la coppia Lobotka-Anguissa sia una delle più forti in assoluto che oggi ci sono. Detto questo, ho visto Frank oggi, anche nella parte finale sono stati utilizzati in quella maniera e Cajuste si alzava. Dietro abbiamo Cajuste che devo essere bravo a tirargli fuori un po’ di cattiveria, è un ragazzo che ha potenzialità importanti sotto tutti i punti di vista.
Poi abbiamo Folorunsho che io vedo lì, può diventare importante, è inevitabile che ci dovrò lavorare. C’è una visione, poi durante i ritiri farò valutazioni su alcuni elementi e mi è stato chiesto di farle. Gaetano è un giocatore che sono curioso di vedere, poi capisco anche che ci sia la voglia di alcuni che giocano meno di volersi mettere alla prova, ma stiamo facendo valutazioni, ora abbiamo appena iniziato.
I calciatori devono sapere una cosa: in ogni caso diventeranno giocatori migliori, in tutto, poi faremo una squadra che dia fastidio. Dobbiamo dare fastidio, ecco. Dobbiamo visionare ancora Folorunsho, sto vedendo bene Gaetano, in questo momento non è in previsione un centrocampista. Poi se uscirà qualcuno valuteremo”.
Quanto è importante partire bene per scrollarsi la delusione secondo Conte?
“Dà morale, fiducia, detto questo ho visto partenze a razzo e finali… ecco, non lo dico. Sarà importante per l’entusiasmo, ma è questione di lavorare per bene, costruire qualcosa di strutturato per tutta la stagione. Poi è chiaro che si vuole iniziare bene”.

Lobotka in azione contro il Milan.
Che ruolo avrà Oriali insieme a Conte?
“Ci siamo conosciuti in nazionale, quando io arrivai come CT e mi fu chiesta una figura. Mi furono chiesti amici tra i calciatori, a me però questo non mi interessa e Tavecchio mi propose Oriali. Dopo 10 minuti dissi è lui la persona giusta. All’Inter l’ho riportato con me, a Napoli ho chiesto che mi accompagnasse in quest’esperienza.
Lele è una persona che potrebbe stare a casa con i nipoti, ma ha accettato con entusiasmo. E’ il mio braccio destro nella gestione, con i calciatori io chiarisco la sua posizione, anche se la chiarisce da solo. E’ una persona che ha scritto la storia, molto conosciuta nel calcio, conosce i tempi, ha fatto il dirigente, poche parole e tanti fatti come piace a me.
Mi aiuterà nella gestione con i ragazzi al campo, ma anche con i dirigenti ed il presidente. Sono contento che sia venuto con entusiasmo”.

Victor Osimhen player of Napoli, during the match of the Italian Serie A league between Napoli vs Roma final result, Napoli 2, Roma 1, match played at the Diego Armando Maradona stadium.
La preparazione non è andata benissimo la scorsa stagione. Che impatto ha avuto? Come sono andati i test?
“Yoyo test lo faremo in corso d’opera, da ieri abbiamo iniziato a lavorare in maniera giusta, l’approccio non può essere subito duro anche se per alcuni l’approccio soft può sembrare subito duro. Abbiamo iniziato a lavorare tatticamente e fisicamente, ho trovato disponibilità, se vuoi fare un calcio aggressivo devi averlo nelle gambe, altrimenti resta un’idea.
Lavoreremo il giusto, io ho lavorato tanto da calciatore, non c’è paragone oggi con quello che abbiamo fatto noi. Quando a volte mi dicono se davvero facevano quelle corse… è inevitabile che c’è una metodologia e servirà un adattamento, ma ha sempre dato frutti e la porteremo avanti includendo anche un miglioramento di stress, di fatica, resilienza, tutte situazioni su cui non si lavora più”.

Juan Jesus during UEFA Champions League 23/24 game between SSC Napoli and FC Barcelona at Stadio Diego Armando Maradona, Naples, Italy. (Maciej Rogowski)
Qual è il reparto che si deve risistemare da subito secondo Conte?
“Non possiamo pensare che subiamo 48 gol è colpa della difesa o del portiere. E’ colpa della fase difensiva, magari fatta in maniera non feroce rispetto a due anni fa, forse superficiale.
Nell’anno dello Scudetto c’era più determinazione, ma non perché mancava l’anno scorso perché mentalmente non facevi quella cosa con la stessa ferocia, la vittoria ti porta ad essere ottimista, i dettagli fanno la differenza nei top club. Servirà ritrovare quella ferocia di due anni fa nelle due fasi. Dobbiamo ritrovarla, lo dicono i numeri, con 48 gol non torni in Europa“.
Raspadori e Lindstrom per vari motivi non sono riusciti ad esplodere? Qual è la migliore posizione per loro?
“Lindstrom l’ho incontrato in Champions col Tottenham, l’Eintracht giocava 3-4-2-1 e faceva uno dei sottopunta stando dentro o allargandosi. Cercheremo di rispettare le sue caratteristiche, come per tutti.
Giacomo per me è un calciatore che nella costruzione a cui lavoriamo non può andare in fascia, giocherà sempre dentro e può essere uno dei due sottopunta. Proveremo a metterli in condizione, poi mi aspetto risposte da tutti”.
Termina la conferenza di Conte.
Serie A
Napoli, accadde oggi: festa da Champions al Marassi

Oggi, 15 anni fa, il Napoli faceva visita alla Sampdoria per la 38a giornata della Serie A 2009/10. C’è chi sogna di andare in Europa e chi già ci è arrivato.
La stagione 2009/10 si può considerare tutto sommato positiva per la squadra di Mazzarri. E pensare che all’arrivo del tecnico livornese (ottobre 2009) la squadra Partenopea era in cattive acque.
Dopo la vittoria in casa contro l’Atalanta, gli azzurri sono certi dell’accesso ai preliminari della prossima Europa League. Dunque, l’ultima partita in trasferta contro la Sampdoria è una specie di amichevole: per i padroni di casa invece, è tutt’altro.
Sampdoria-Napoli, 16 maggio 2010
La Sampdoria della Serie A 2009/10 è senza dubbio una delle più grandi rivelazioni del campionato insieme al Palermo. La squadra guidata da Luigi Delneri, grazie alle reti di Cassano e Pazzini, sogna i preliminari di Champions.
Ai blucerchiati servono assolutamente i tre punti che, anche con una vittoria del Palermo a Bergamo, vorrebbero dire Champions League.
I Partenopei però vogliono chiudere la stagione al meglio e provare a rovinare la festa: infatti, nel primo tempo sono loro a prendere il pieno controllo della gara. Le parate di Storari su Quagliarella, però, tengono il risultato senza reti.
Nella ripresa, la Sampdoria entra meglio in campo e infatti arriva subito il vantaggio con Pazzini di testa (51′) su assist di Ziegler: il Marassi impazzisce.
Il gol scuote la banda Delneri che cerca di chiudere l’incontro, mancando di precisione. Dall’altro lato intanto, Storari continua a fermare le diverse palle gol dei Partenopei.
Al fischio finale, esplode la festa: la Sampdoria torna in Champions League dopo 18 anni, quando si arresero solo in finale contro il Barcellona.
Serie A
Inter, Lautaro ancora non si allena con il gruppo

Inter, le ultime notizie dall’allenamento: Lautaro Martinez ancora a parte. La squadra si prepara per la gara di campionato contro la Lazio.
Prosegue l’allenamento dell’Inter in vista della gara di campionato contro la Lazio, la penultima di questa Serie A. I nerazzurri, attualmente in rincorsa al Napoli al primo posto, stanno lavorando duro per prepararsi per l’incontro.
Le novità dall’allenamento, svolto nella giornata di oggi – venerdì 16 maggio – riguardano soprattutto alcuni giocatori che sono finiti in infermeria nel corso della settimana. Il capitano Lautaro Martinez, infatti, non è ancora riuscito ad allenarsi con il resto del gruppo.

l’arbitro romeno istvan kovacs e Lautaro Martinez ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter, le condizioni di Lautaro
Lautaro Martinez non è ancora riuscito a riprendersi dall’infortunio che aveva riportato nella semifinale di Champions League contro il Barcellona. Il giocatore sta prendendo del tempo per tornare a disposizione al 100%.
Nel frattempo, i recuperi di Pavard, Frattesi e Mkhitaryan proseguono. I tre hanno svolto parte del lavoro di oggi con il resto del gruppo e il loro rientro con la squadra è atteso nella giornata di sabato 17, con l’allenatore Inzaghi che conta di poter avere i tre almeno in panchina per la sfida contro la Lazio.
Serie A
Fiorentina, Palladino: “Sento la responsabilità, ma tanti problemi nel momento clou” | Su Kean e Gud…

Il tecnico della Fiorentina Palladino si è presentato in conferenza stampa all’interno del Wind3 Media Center del Rocco B. Commisso Viola Park: queste le sue dichiarazioni.
Come arrivano Kean e Gudimundsson: sono disponibili? “Tutta la settimana non si sono allenati con la squadra, solo stamattina, una piccola fase coni compagni. Vediamo domani come si sentiranno. Valuteremo all’ultimo. Semmai giocheranno i più giovani. La squadra è pronta anche all’emergenza. Difficile dare una percentuale per loro…vediamo”
Sente la responsabilità di queste due partite? I giocatori sono tutti sul pezzo? “Sento la responsabilità verso tutti: dai miei colleghi a tutto l’ambiente. La doppia sconfitta tra Betis e Venezia ci ha tagliato le gambe, ma remiamo dalla stessa parte, proveremo a fare 6 punti. Ci giocheremo tutte le possibilità”
Pradè a Venezia ha parlato di riflessioni profonde: chiamano in causa anche lei? “Si devono sempre fare delle riflessioni, soprattutto dopo le sconfitte. Nessuno mi ha chiamato… Questa settimana abbiamo provato a raccogliere tutte le energie disponibili per domani sera. Arriviamo con tante assenze, ma senza alibi”
Che partita sarà domani? Arriva una formazione su di giri e con qualche polemica rispetto alla gara di andata. Che clima c’è da aspettarsi? ” Faccio i complimenti al Bologna, ai dirigenti e a Italiano per la gara fatta. Arriviamo da una settimana complicata, ma dovremo tirare fuori il massimo. Dobbiamo trovare motivazioni interne importanti con una forte carica agonistica”.
Ferrari parlando del suo contratto ha detto che non sarà l’unica conferma. Ci sono già giocatori su cui si valuta il riscatto? “Per le situazioni di mercato parleremo dopo Udine. Faremo tutte le valutazioni, ma ci sono già da parte della società, che ha già potuto seguire determinate situazioni”.
Commisso dichiarò che la rosa di quest’anno è stata la migliore della sua proprietà, se non si va in Europa come la valuta? “Aspettiamo di vedere se in Europa arriviamo o no, poi vedremo. Ringrazio il presidente e la società che mi hanno sempre sostenuto. C’è sicuramente amarezza per aver raggiunto la finale di Conference League, anche se il Betis era una grande squadra”.
Alla vigilia contro il Betis i tifosi chiesero uno spirito guerriero: che si è visto poco nelle ultime gare... “Non è mancato lo spirito. Atteggiamento e voglia c’è sempre stato, soprattutto nella gara contro gli spagnoli. Siamo arrivati al momento clou della stagione con alcuni problemi, fisici e non solo. Non ci ha aiutato”.
C’è rammarico per non avere dato una vera identità di gioco? “La nota dolente è non avere dato, soprattutto con le medio piccole, il massimo. A fine stagione cercheremo di analizzare con lo staff cosa non è andato. Sull’identità, per via di varie situazioni, io credo ci sia sempre stata e importante”.
Dal punto di vista di crescita della Fiorentina, con i suoi pro e i contro, vale ancora la pena fare la Conference o puntare all’Europa League? “Quest’anno abbiamo cambiato tanto. In estate dobbiamo ripartire da un gruppo solido, a cui aggiungere qualcosa, per ripartire in modo forte e ambizioso.”
Quest’anno alcune piazze hanno avuto critiche pesanti dai propri tifosi. Quelli viola hanno sempre sostenuto la squadra nonostante una stagione ad oggi fallimentere…”Non a bbiamo vissuto una stagione così fallimentare. Io devo ringraziare i tifosi che ci sono stati sempre così vicino. Non credo abbiamo fatto cose disastrose. Poi a fine stagione ognuno si prenderà le proprie responsabilità, che in primis è mia.”
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