Calcio Femminile
Ufficiale – Roma femminile, colpo Champions: Dragoni è giallorossa!
La Roma femminile piazza un importante colpo in entrata. Arrivata dal Barcellona la prima italiana a vincere la Women’s Champions League.
Giulia Dragoni torna in Italia. La giovane calciatrice azzurra dopo l’esperienza al Barcellona approda alla Roma femminile. Come da tempo anticipato, la classe 2006 dopo un anno e mezzo al club blaugrana, divisa tra prima e seconda squadra, torna in patria.
Un colpaccio in prospettiva per le bi-campionesse d’Italia che aggiungono una delle più talentuose e promettenti calciatrici dell’intero panorama europeo. Dragoni arriva alla corte di Alessandro Spugna a titolo temporaneo per una stagione.
In stagione, l’azzurra ha collezionato 36 presenze condite da 8 reti ed è diventata la prima italiana ad alzare il trofeo della Women’s Champions League.
Roma femminile, il comunicato
“L’AS Roma è lieta di dare il benvenuto in giallorosso a Giulia Dragoni. La centrocampista, classe 2006, arriva in prestito dal Barcellona. Proprio con le blaugrana ha conquistato la Uefa Champions League, nella stagione scorsa, diventando la prima italiana a vincere il trofeo. Ha rappresentato tutte le nazionali giovanili italiane e a 16 anni e 259 giorni è diventata la più giovane italiana a giocare un Mondiale. Benvenuta, Giulia!”.
Il primo giorno da giallorossa 🟡🔴#ASRomaFemminile pic.twitter.com/4cI9r1CGzI
— AS Roma Femminile 🇮🇹 🏆 (@ASRomaFemminile) July 17, 2024
Calcio Femminile
La UEFA investe nel calcio femminile: pronti 1 miliardo entro il 2030
La UEFA è pronta ad investire una cifra da capogiro per lo sviluppo del calcio femminile, dal livello base a quello professionistico.
La UEFA investe sul calcio femminile. L’organo calcistico europeo è pronto a valorizzare e sostenere lo sviluppo del calcio femminile. Dopo la prima iniziativa proposta nel 2019, che ha contribuito alla crescita di redditi delle giocatrici e dell’aumento di affluenza di pubblico negli stadi, la UEFA ha presentato il programma Unstoppable.
Diversi gli obiettivi che si sono prefissati entro il 2030, scadenza del progetto, tra cui due principali.
La UEFA ha fissato il disegno di instaurare sei campionati completamente professionistici e 5.000 giocatrici professioniste in circolazione a dispetto degli attuali tre campionati e delle 3.049.
L’altra riforma andrebbe a toccare la massima competizione europea per club: la Women’s Champions League. Già nel 2025/2026 si prevede di modificare il formato andando verso la stessa falsariga del maschile. Inoltre si prevede la creazione di una seconda competizione europea per club, con l’obiettivo di rendere il calcio “lo sport di squadra più popolare tra le donne in Europa“.
Calcio Femminile
Pallone d’Oro femminile: vince ancora Bonmati, e la prima italiana…
Nella serata di ieri si è svolta anche la cerimonia di premiazione per il Pallone d’Oro femminile. A vincere ancora una spagnola, mentre la prima italiana…
Il Pallone d’Oro femminile parla spagnolo, anzi blaugrana. Infatti, ieri sera a Parigi, per la seconda volta consecutiva, a vincere il trofeo personale più ambito al mondo è stata Aitana Bonmati, centrocampista classe 1998 del Barcellona.
Per la quarta volta in quattro anni una calciatrice del Barca ha alzato al cielo il Pallone d’Oro a dimostrazione di un dominio e una supremazia blaugrana e spagnola che da anni avvolge l’intero movimento europeo e mondiale femminile.
Decisiva la costante di successi con la maglia del Barcellona e della Nazionale spagnola che l’hanno portata nell’Olimpo dei giocatori. Infatti, lo scorso anno, con la vittoria del Pallone d’Oro, la centrocampista è la unica nella storia (maschile e femminile) ad aver vinto in un anno solare la Women’s Champions League, il Mondiale ed il premio di France Football.
Niente di meno la classe ’98 è stata accostata da un certo Pep Guardiola alla leggenda della Spagna, Andres Iniesta. Bonmati nella stagione 2023/2024 ha portato a casa i trofei della Liga F, Copa De La Reina, Supercopa Femenina de España e Nations League.
Inoltre la centrocampista del Barcellona ha messo la firma in finale di Champions con la rete del primo vantaggio contro il Lione.
Per quanto riguarda il nostro paese invece la prima ed unica italiana messa in lista per il Pallone d’Oro è il numero 10 della Roma, Manuela Giugliano, che si posiziona al 27° posto in classifica. Un traguardo molto importante per l’intero movimento calcistico femminile ma soprattutto per il capitano giallorosso, a coronazione di una crescita continua della giocatrice ex Milan.
Calcio Femminile
Calcio femminile vs Infantino: no alla saudita Aramco
Calcio femminile: calciatrici unite in una lettera per chiedere alla Fifa di rompere gli accordi con la sua socia principale, la compagnia petrolifera saudita.
Le firmatarie provengono da 24 nazioni diverse.
Un unico destinatario: Gianni Infantino.
Le calciatrici compatte contro un contratto di sponsorizzazione da 350milioni di dollari in cui rientrano anche Adidas, Qatar Airways, Hyundai e Coca-Cola.
L’accordo
La firma lo scorso aprile e lega Aramco alla Fifa fino a fine 2027.
Infatti sarà main sponsor per i campionati di calcio mondiali maschili del 2026 e femminili 2027.
Ma è un controsenso secondo le calciatrici: come può un Paese che non rispetta i diritti delle donne e criminalizza la comunità Lgbtq+ sponsorizzare questi eventi?
Non solo: il gigante del petrolio minaccia anche l’ambiente globale.
Sportwashing
“Le autorità saudite hanno speso migliaia di milioni in patrocini sportivi per tentare di sviare l’attenzione dalla brutale reputazione del regime in materia di diritti umani, ma il trattamento delle donne parla da solo” dichiarano le atlete nella lettera.
Chiedono quindi al presidente della Fifa Gianni Infantino di annullarlo.
Questa iniziativa è cominciata un paio di giorni dopo la fine del titanico torneo di tennis “Six Kings slam” che ha visto il trionfo di Jannik Sinner e aveva in palio un premio di ben 6 milioni di euro.
“Mentre tutti noi ne paghiamo le conseguenze, Riad fa profitti, con la Fifa come sua cheerleader”.
Le firmatarie del calcio femminile
“Non sono sorpresa che siano le donne a portare avanti la protesta” dice Katia Serra, ex calciatrice e commentatrice tv, ai microfoni della Rai “tradizionalmente sono più sensibili ad attivarsi anche per temi che vanno al di là di un qualcosa legato alla sfera personale”.
Sei le protagoniste del calcio femminile italiano a mettere il loro nome: tra loro Francesca Durante ed Elena Linari, impegnate nel ritiro con la Nazionale Azzurra femminile e quindi in silenzio stampa.
“Solo 6 le italiane che hanno sottoscritto” commenta Serra “serve una coscienza più allargata.”
Ma altre atlete della Serie A eBay hanno sottoscritto: Katja Schroffenegger del Como, Norma Cinotti della Samp, Rachele Baldi e Francesca Durante dell’Inter, Tecla Pettenuzzo del Napoli, l’austriaca Georgieva della Fiorentina, la danese Skovsen del Napoli, la tedesca Krumbiegel della Juventus.
Le promotrici
Tra le più attive poi figura la danese Junge Pedersen dell’Inter.
“Sono brava a posizionarmi correttamente” dichiara la centrocampista nerazzurra.
In un post su IG ha dato un messaggio inequivocabile, dichiarandosi contro la repressione delle donne, contro l’omofobia, la sponsorizzazione del petrolio e del gas, contro l’abuso dei diritti umani e dunque è contro questo accordo tra Fifa e Aramco.
In un’intervista all’Ansa ha spiegato “I valori non sono solo parole da scrivere su una pagina: è necessario viverli e sostenerli. È un regime autocratico, viola in maniera sistematica i diritti delle donne e criminalizza la comunità Lgtbqi+”.
Tra i nomi che hanno sottoscritto anche l’attaccante spagnola Maitane Lopez e la capitana della nazionale canadese, Jessie Fleming.
Pedersen ha promosso quest’iniziativa insieme a alla centrocampista delle Rangers l’olandese Tessel Middag e dell’attaccante del Hearts e della nazionale neozelandese Katie Rood.
“Ci siamo trovate insieme un giorno” ha raccontato Pedersen “Ne abbiamo parlato, abbiamo iniziato a contattare altre ragazze che conoscevamo. E tutto è cresciuto”.
Sebbene le condizioni delle atlete saudite siano migliorate negli ultimi tempi, molto diverse sono quelle del resto della popolazione femminile in quei territori.
Molte donne sono incarcerate per aver espresso opinioni politiche.
È sopratutto per loro che il calcio femminile mondiale sta alzando la voce.
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