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FIGC, Gravina: “Il calcio è di fronte a un crocevia, voglio cambiare lo Statuto”
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8 mesi fail

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha pubblicato una lettera sulle pagine del giornale La Repubblica. Si è soffermato sui suoi compiti nel breve tempo.
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In una lettera il numero uno del calcio italiano ha fatto un punto della situazione e ha annunciato l’apertura di una fase costituente, che potrebbe cambiare alcune cose nello Statuto.
FIGC, lettera di Gravina: “Il mio impegno per un calcio in equilibrio”
“Il calcio è di fronte a un crocevia. Deve adeguare la sua democrazia interna alle dimensioni e alla complessità di un sistema che rappresenta il più grande laboratorio di passione, ma anche una delle prime economie del Paese.
Per questo ho deciso di aprire una fase costituente. Oggi proporrò al Consiglio Federale la convocazione di un’Assemblea straordinaria per modificare lo Statuto, Carta dei principi e delle regole fondamentali del nostro movimento.
Rafforzare la rappresentanza del calcio più ricco, per qualità e dotazione finanziaria, è insieme una rivendicazione della Lega di A e l’indicazione di una legge approvata in Parlamento.
Si può e si deve fare, ben sapendo che qualunque espansione di sovranità per uno dei componenti della governance comporta una corrispondente riduzione per un altro.
Una piramide rovesciata, dove i pochi finissero per contare più dei molti, non sarebbe più il simbolo della sussidiarietà e dell’autogoverno degli sportivi, ma solo la giungla dei più forti.
Per questo il calcio ha, pur nell’autonomia dell’ordinamento sportivo, il dovere di trovare un equilibrio tra le sue energie, facendo leva sullo spirito di solidarietà e sulla capacità di conseguire un compromesso virtuoso. Se questa sintesi venisse a mancare, la stessa autonomia rischierebbe di soggiacere a poteri autoritativi e surrogatori che non hanno una legittimazione interna al sistema.
Da qui alla conclusione di questo percorso il mio impegno di federatore sarà diretto a scongiurare questa eventualità, e a promuovere la consapevolezza che niente difende meglio la democrazia e la sovranità del calcio quanto il senso del limite”.
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Il Napoli sta aiutando le finanze del proprio patron Aurelio De Laurentiis anche grazie alle buonissime prestazioni del club.
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E’ proprio vero che il patron e la squadra hanno un legame a doppia mandata dove l’uno nutre o affama l’altra e viceversa. E’ certamente il caso del Napoli – società calcistica – sotto il controllo di De Laurentiis che sta incidendo sulle casse della sua casa di produzione.
La FilmAuro (di proprietà di De Laurentiis) ha visto – per il secondo anno di fila – un incremento degli utili. Nello specifico, lo dice Calcio e Finanza, ha chiuso il bilancio al 30 giugno 2024 con un risultato positivo per 57 milioni di euro.

GIOVANNI SIMEONE, LEONARDO SPINAZZOLA E PASQUALE MAZZOCCHI RAMMARICATI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Diamo un po’ di cifre sull’incidenza del Napoli nella società del patron
A far lievitare gli utili della holding sembrerebbero essere stati soprattutto il fatturato della società calcistica partenopea che ha avuto (nella stagione 2023/24) un bilancio in positivo di 63 milioni di euro.
Va detto che, oltre al Napoli, De Laurentiis controlla anche la società del Bari.
Però, a livello consolidato, il trend cambia e si ribalta: infatti, proprio la società SSC Napoli ha inciso negativamente passando da 394,1 milioni di euro a 364,3 milioni di euro (di patrimonio consolidato) dal 2023 a questa stagione.
Questo è stato conseguenza dei mancati introiti percepiti dai ricavi provenienti dalla commercializzazione dei diritti media relativi sia alla partecipazione alle competizioni nazionali ed internazionali. Oltre che, ai minori ricavi del botteghino e minori plusvalenze dal mercato di alcuni calciatori.
Calcio e Finanza entra nel dettaglio e dice che i ricavi di De Laurentiis è stato (tra parentesi i valori al 30 giugno 2023):
- 8,4 milioni di euro per attività cinematografica (vs 9,54 milioni di euro),
- 2,2 milioni di euro per attività teatrali e performative (vs 970.000 euro),
- 335,8 milioni di euro per mondo calcio (vs 364,64 milioni),
- 150.000 euro per sfruttamento musicale ( vs 270.0000 euro),
- 17, 65 milioni di euro per altre voci (vs 18,18 milioni di euro).
E, nello specifico, la voce calcistica pesa al 92,2 % sul calo.
Questo non è, però, motivo di preoccupazione circa il futuro di Aurelio De Laurentiis nella vita del club partenopeo. Il loro rapporto sembra più solido che mai.
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Antonio Conte, dalle liti con De Laurentiis agli eventuali punti di penalizzazione: potrebbe lasciare il Napoli
Pubblicato
40 minuti fail
02/04/2025By
Mauro Vigna
Antonio Conte potrebbe lasciare il Napoli. Vedremo qui di seguito quali sarebbero le cause scatenanti e soprattutto quale potrebbe essere la sua futura destinazione.
Aria di nuovi cambiamenti in casa Napoli. Sono molteplici i motivi per i quali propendiamo verso la partenza di Antonio Conte alla fine della stagione. Li vedremo tutti in questo articolo.
Punto primo: Conte non era contento di andare al Napoli. Un evidente dato di fatto. Sappiamo infatti che era stato il Milan la passata stagione ad averlo cercato con insistenza, salvo poi rimangiarsi la parola quando il no era arrivato dai piani alti di Via Aldo Rossi.
Punto secondo: una difficile convivenza con Aurelio De Laurentiis. I due hanno litigato su diversi aspetti legati alla gestione della squadra e soprattutto al mercato di gennaio. E le sirene di Juventus e Milan non fanno altro che rinforzare l’idea del tecnico leccese di cambiare aria spostandosi più vicino a casa sua.
Punto terzo: il Napoli potrebbe essere penalizzato. La vicenda è quella relativa all’acquisto di Victor Osimhen, finita sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Roma, ma anche di quella federale. L’operazione con il Lille, soprattutto il coinvolgimento di quattro giocatori come contropartita dal valore di 20 milioni circa (Liguori, Manzo, Palmieri e Karnezis), ha fatto scattare i controlli dei magistrati, ma anche degli inquirenti federali. Nel 2022 per la stessa vicenda il Napoli fu assolto in sede di giustizia sportiva e quindi per riaprire il caso servirebbero elementi nuovi nelle carte che dalla Procura della Capitale sono state trasmesse a Chiné. E gli elementi nuovi sembrano essere arrivati, pertanto si teme un terremoto in casa Napoli.
Reale è quindi la possibilità che in estate Conte possa lasciare il Napoli. Il Milan lo ha cercato un mese fa e tramite il suo entourage Conte ha fatto sapere di volere aspettare la fine del campionato. Anche la Juventus potrebbe essere interessata a lui, ma i bianconeri stanno sondando anche altri tecnici, così come il Milan d’altronde.

Carlo Ancelotti, allenato del Real Madrid, ha dichiarato durante il processo del Tribunale Provinciale di Madrid in cui è accusato di due reati contro l’Agenzia delle Entrate che non ha mai pensato di frodare l’erario pubblico per oltre un milione di euro.
È in avvio la cessione dei diritti d’immagine stabilito dal club che assicurato quanto aveva già stabilito la scorsa stagione in cui importava ricevere solo i sei milioni per tre anni.

Carlo Ancelotti ( foto KEYPRESS )
Carlo Ancelotti, la dichiarazione pubblica
La spiegazione dovuta all’accusa di frode da parte del Tribunale, ha portato Ancelotti a dichiarare pubblicamente quanto segue: “Quando il Real Madrid mi ha proposto questo – ha proseguito l’Italiano ex Milan – mi sono messo in contatto con il mio consulente inglese e poi non mi sono più interessato alla questione, perché mi sembrava tutto corretto. Non pensavo che potesse trattarsi di una frode, anche se ora che sono qui credo che le cose non siano state così corrette.”
L’accusa
L’accusa ritrae il tecnico per aver evaso 1 milione 62mila e 79 euro in tasse negli esercizi fiscali del 2014 e del 2015 durante il suo primo periodo come allenatore del Real Madrid, per l’esattezza. Secondo la Procura, il debito fiscale doveva essere riscosso dall’Agenzia delle Entrate tramite pignoramento, così come il supplemento di 243.593 euro e altri 47.298 euro per interessi. Inoltre, il pubblico ministero chiede ad Ancelotti il pagamento di multe per un totale di 3.186.237 euro.
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