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Rabiot: “Arrivederci e grazie di tutto Juventus”
Il mese successivo al termine della scadenza contrattuale con la Juventus, Rabiot ha salutato il mondo bianconero.
Il rapporto con la Juventus si è chiuso definitivamente da un mese, con il contratto del transalpino scaduto lo scorso 30 giugno.
Da quel giorno Adrien Rabiot riempie le sue giornate tra vacanze post Europeo, allenamenti e ricerca della nuova squadra.
Una destinazione che sceglierà in piena autonomia, visto che il classe 1995 è svincolato.
Un calciatore svincolato, appunto, di lusso che fa gola a diversi club italiani e stranieri. Prima di concentrarsi su quello che sarà il suo futuro, Rabiot ha rotto il silenzio e ha salutato tutto il mondo Juventus con un post su Instagram.
Il saluto di Rabiot
Con un messaggio pubblicato sul suo profilo ufficiale Instagram, Rabiot ha voluto ricordare con un video alcuni momenti della sua avventura in bianconero. Aggiungendo che:
“Dopo 5 stagioni alla Juventus, 5 anni a Torino, voglio salutarvi e ringraziarvi. Tutti voi che siete stati presenti per me. Il club e tutti gli staff. E voi tifosi, sempre vicini e molto affettuosi! Grazie di tutto Juventus. Arrivederci e buona fortuna”.
Rinnovo rifiutato
La Vecchia Signora avrebbe trattenuto volentieri Rabiot, presentando al francese una proposta di rinnovo biennale a 7.5 milioni di euro a stagione, con opzione per un terzo anno. Il Nazionale francese, però, ha declinato l’offerta: decisione che ha di fatto messo il punto definitivo sulla sua avventura in bianconero.
Gli anni alla corte di Madama
Giunto alla Juventus nell’estate del 2019 (svincolato dal PSG), Rabiot è sempre stato un punto fermo della Vecchia Signora con tutti gli allenatori che hanno seduto sulla panchina nelle ultime stagioni.
Un percorso che ha toccato il punto più alto sotto la gestione Allegri, allenatore a cui è molto legato. In 5 anni all’ombra della Mole ha collezionato 212 presenze tra tutte le competizioni, andando a referto in 22 occasioni e fornendo 15 assist: oltre a vincere uno scudetto, due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana.
Quale futuro per Rabiot?
Dal primo luglio in poi è questa la domanda più ricorrente, all’interno di un contesto alla quale è difficile dare (ad oggi) una risposta.
Il francese piace al Milan: bisogna, però, capire come si evolverà la situazione Fofana con il Monaco.
Il transalpino è seguito anche dal Real Madrid ed è corteggiato da parecchi club di Premier League, che però non hanno fatto passi concreti per tesserarlo.
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Stadi, l’Italia ultima in Europa: uno su tre è da rifare
Gli stadi italiani, con un’età media di 61 anni, evidenziano un netto divario infrastrutturale rispetto ai moderni impianti di altre nazioni europee, riflettendo un’urgente necessità di ammodernamento.
Con l’ultima significativa ristrutturazione risalente ai Mondiali di Italia ’90, solo pochissimi stadi, come l’Allianz Stadium di Torino (inaugurato nel 2011), soddisfano gli standard internazionali, mentre la maggior parte degli impianti soffre per mancanza di spazi commerciali, skybox e servizi moderni.
A livello europeo, l’Italia è in ritardo: negli ultimi dieci anni sono stati costruiti 153 nuovi stadi in Europa, mentre in Italia solo tre.
Tuttavia, c’è un piano per recuperare terreno: 14 nuovi progetti di costruzione o ristrutturazione, per un investimento complessivo di 3 miliardi di euro, potrebbero trasformare il panorama calcistico italiano.
Oltre a migliorare la competitività economica dei club, tali investimenti potrebbero incrementare l’affluenza di spettatori di circa 3,3 milioni e generare profitti stimati di 200 milioni di euro, contribuendo al PIL nazionale e creando circa 12mila posti di lavoro.
Il distacco con altri paesi è evidente anche nei ricavi da matchday.
Nella stagione 2022/23, i club di Serie A hanno registrato entrate medie di 20 milioni di euro per squadra, molto al di sotto dei 50 milioni della Premier League e dei 31 milioni della Liga.
Questo divario limita la competitività economica dei club italiani, che non riescono a raggiungere i ricavi delle big europee come Arsenal, Tottenham, PSG e Barcellona.
I principali ostacoli a questo rinnovamento sono la burocrazia e le rivalità politiche, che allungano notevolmente i tempi di approvazione e di completamento dei progetti.
Esemplari sono i casi del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle, bloccato per anni, e quello di San Siro, oggetto di continui dibattiti politici.
L’assegnazione dell’Europeo 2032, che l’Italia co-organizzerà con la Turchia, rappresenta una rara opportunità per colmare questo gap.
Tuttavia, per adeguare almeno cinque stadi entro il 2026 e non perdere questa occasione, sarà necessaria una decisa accelerazione nel processo decisionale e operativo.
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Milan, Maldini all’Atalanta: ma c’è poco di che sorridere
Milan, arrivano alcune notizie in merito ad un prossimo passaggio del figlio d’arte in terra bergamasca. Vediamo in dettaglio.
La fretta, lo sappiamo, è sempre cattiva consigliera. Non si ha più voglia di aspettare i giovani. Nemmeno quelli sulla carta più promettenti e per i quali ci aveva messo la faccia il papà, Paolo Maldini.
Vedere Daniel scorrazzare, dribblare e segnare è un colpo al cuore, una sconfitta per il Milan che probabilmente se ne è liberato troppo in fretta andando ad attuare la demaldinizzazione, un neologismo coniato in seguito all’intero disfacimento dell’organico voluto dall’allora Maldini dirigente.
La cifra di 6 milioni di euro che andrebbero ad incassare i rossoneri in caso di passaggio all’Atalanta è ridicola pensando al valore del fantasista classe 2001. C’è quindi poco da sorridere, soltanto da recriminare per una situazione che poteva essere decisamente gestita meglio.
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L’Atalanta espugna il Maradona: Conte stecca
L’Atalanta si impone sul Napoli con una prestazione solida e un ritmo altissimo, imponendosi per 2-0 in una gara che ha visto come protagonista assoluto Ademola Lookman.
L’attaccante nigeriano è stato il trascinatore della “Dea” fin dall’inizio, capitalizzando al 10’ una prima disattenzione dei padroni di casa, trovando la rete con un tiro mancino al volo su assist di De Ketelaere.
Il Napoli ha subito cercato di reagire, sfiorando il pareggio con una conclusione di McTominay che però si è infranta sul palo.
Al 31′, Lookman ha colpito ancora: dopo aver evitato due avversari con una grande giocata, ha scagliato un potente tiro che ha portato il risultato sul 2-0.
Nonostante i tentativi di ripresa, i partenopei hanno faticato a creare reali opportunità, anche grazie a una difesa dell’Atalanta organizzata e compatta.
La squadra di Conte, pur provando ad attaccare, non ha trovato la lucidità necessaria per riaprire la partita.
Nella ripresa, il Napoli ha continuato a cercare il gol per rientrare in gara, ma l’Atalanta ha tenuto il controllo, sfiorando addirittura il 3-0 con Kolasinac, rete poi annullata per fuorigioco.
Lookman ha avuto l’occasione per chiudere definitivamente il match, ma il suo tiro è terminato a lato.
La vittoria dell’Atalanta rappresenta un successo cruciale, mentre per il Napoli questa sconfitta potrebbe pesare non solo sul morale, ma anche in vista del prossimo big match contro l’Inter, rendendo urgente per la squadra partenopea recuperare concentrazione e precisione.
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