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Esodo Girona: rinnovamento o mesto ridimensionamento?
![](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/06/Depositphotos_75555385_S-e1718732454126.jpg)
Il sorprendente Girona rischia di essere solo l’illustre satellite del Manchester City, altroché “nuova forza del calcio spagnolo”.
Del Girona che l’anno scorso ha sorpreso la Spagna (e non solo) resta solo il ricordo. La stagione della conferma non è neppure cominciata, ma buona parte dei protagonisti della scorsa annata hanno già fatto le valigie e salutato la Catalogna. A pochi giorni dall’inizio de La Liga, la squadra di Míchel è un cantiere aperto.
Esodo Girona, via in cinque: quanti big!
Che sarebbe stata un’estate di grandi cambiamenti sulle sponde dell’Onyar lo si sapeva già. Eric Garcia, Yan Couto ma soprattutto Savinho erano al Girona solo in prestito e tutti sapevano che avrebbero presto fatto ritorno all’ovile. Anche se per il brasiliano la speranza di poterlo trattenere un’altra stagione (seppur sempre in prestito) c’era, in quanto il piano dei citizens era quello di vederlo all’opera nella nuova Champions League.
Tuttavia, alla fine il brasiliano è stato prelevato dal Troyes e portato a Etihad alla corte di Guardiola. Stessa sorte per il suo connazionale Yan Couto, ma il laterale verdeoro non ha avuto la stessa fortuna del proprio collega. Il tecnico catalano, da qualche anno a questa parte, vuole avere due centrali puri sui laterali e quindi Couto è stato ceduto a una squadra che interpreta quel ruolo in maniera “tradizionale”: il Borussia Dortmund.
Perso Maatsen, i gialloneri si sono consolati. Pazienza, tanto male non è andata. A nessuno dei due. Il centrale spagnolo ha fatto ritorno a Barcellona, nell’altra faccia della Catalogna, ma i tre sopracitati non sono state le uniche perdite del Girona. Hanno infatti salutato anche Artem Dovbyk (e questo lo sappiamo, dato che è andato alla Roma) ma potreste esservi persi Aleix Garcia al Bayer Leverkusen per poco meno di 20 milioni.
Mercato al risparmio, fatto di scommesse e preghiere
Nonostante la partenza di cinque giocatori importanti, quasi tutti titolari della scorsa stagione, il Girona ha incassato poco più di 50 milioni di euro. Non tantissimi, se consideriamo il valore assoluto (circa 160 milioni di euro, secondo Transfermarkt) dei calciatori in questione. E il mercato in entrata non è certamente stato altrettanto scoppiettante, dato che è stata registrata una spesa complessiva di poco superiore ai 20 milioni.
Come rimpiazzo del centravanti ucraino è stato preso Abel Ruiz, arrivato dal Braga per poco meno di 10 milioni di euro. Giocatore di cui si parla benissimo sin dai tempi della Masia, ma che a livello professionistico ha mantenuto solo in parte le (altissime) aspettative che pendevano sulla sua testa. In Portogallo ha fatto bene, ma non segna moltissimo. Sicuramente meno di Dovbyk: appena 8 gol fra tutte le competizioni nella scorsa stagione.
Il posto di Savio è stato preso dall’eterna promessa Bryan Gil, arrivato in prestito dal Tottenham. Gli Spurs lo acquistarono dal Siviglia nell’estate del 2021, per un’operazione complessivamente superiore ai 30 milioni di euro: 25 milioni cash più il cartellino di Erik Lamela. In Spagna (prima il Valencia e lo stesso Siviglia, ora il Girona) continuano ad avere in fiducia in lui, mentre lui continua a dimostrare poco o nulla in campo.
A proposito di promesse non mantenute: Donny van de Beek ha giocato appena 357 minuti in sei mesi durante il suo prestito all’Eintracht Francoforte. Da quando ha lasciato Amsterdam ha giocato 2997 minuti: 33 partite in quattro anni praticamente. Neanche ritrovare il proprio mentore calcistico (Erik ten Hag) ha salvato la sua carriera, i Red Devils se ne sono sbarazzati per mezzo milione di euro: quasi una preghiera.
Chiudono il cerchio Ladislav Krejci (lui sì, molto bravo, mi aspettavo di vederlo in una squadra importante già quest’anno) e Alejandro Francés. Il primo si è messo in luce lo scorso anno con lo Sparta Praga, arrivando sino agli ottavi di Europa League ma venendo eliminato dal Liverpool, e agli Europei con la maglia della Repubblica Ceca. Il secondo arriva dal Saragozza (seconda serie spagnola) e non ha mai giocato in Liga.
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Roma, l’extra time è la specialità: primo posto in Serie A
![Roma](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2025/02/Angelino-e-Ranieri.jpg)
Il pareggio nel recupero contro il Napoli, ha permesso alla Roma di aggiungere un altro gol alla collezione di quelli segnato dopo il 90′.
I giallorossi hanno dimostrato negli ultimi 5 anni di saper sfruttare a pieno i minuti aggiuntivi concessi dall’arbitro nel finale di partita. Ironia della sorte, la Lazio è la seconda più brava a farlo.
La zona “Roma”, da Fonseca a Ranieri la mentalità non cambia
L’adrenalina che innescano i gol dal 90′ in poi, soprattutto se sono decisivi, non hanno paragoni. Se poi succedono davanti a 70000 persone davanti alla propria gente allora il sentimento percepito diventa indescrivibile.
![Roma](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/12/dovbyk-e-baldanzi.jpg)
ARTEM DOVBYK E TOMMASO BALDANZI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
A questo la Roma ha abituato i propri tifosi nel corso degli anni, in particolare dal 2020/21 a oggi. Infatti, quella giallorossa è la squadra che ha segnato più gol nel recupero (28) di qualsiasi altra squadra in Serie A. Questo dato fa capire effettivamente quanto per i giocatori significhi indossare la maglia della Roma e cosa i tifosi si aspettano ogni singola partita.
Il gol di Angelino contro il Napoli è solo l’ultimo di una lunga serie iniziata, in questo caso, da Lorenzo Pellegrini in un Roma-Spezia terminato 4-3 per i capitolini andato in scena il 23 gennaio 2021.
Inoltre, in questa speciale classifica dietro al club giallorosso c’è la Lazio che ha trovato la rete per ben 27 volte nello stesso arco di tempo.
Una tradizione quasi inaugurata da Paulo Fonseca e portata avanti da Mourinho fino a De Rossi e Ranieri.
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Bologna, Sartori è un mago. Castro come Lautaro, Italiano…
![bologna-monza](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2025/01/SANTIAGO-CASTRO.jpg)
Il Bologna di Sartori sembra la prima Atalanta di Gasperini e…Sartori. L’uomo di Lodi è il Re Mida che dà credito alla parola “progetto”.
La parola “progetto” ha spesso un uso improprio. Sovente viene usata a sproposito e senza troppa cognizione di causa. Se però nel mondo del calcio esiste un uomo sul quale la parola “progetto” calza a pennello quello è Giovanni Sartori. Il “Re Mida di Lodi“, che ha gettato le basi dell’Atalanta prima e del Bologna ora.
Italiano meglio di Motta, ma l’Emilia è un’isola felice
Il Bologna non giocava una semifinale di Coppa Italia da 26 anni. L’ultima volta era il 1998/1999 e ad attendere i felsinei c’era la Fiorentina, ex-squadra di Vincenzo Italiano: un’altra delle scelte illuminate di Sartori. Sostituire Thiago Motta, dopo il lavoro dell’ultimo anno e mezzo, era un compito ingrato. Eppure il tecnico italo-tedesco ha portato con orgoglio questa Spada di Damocle, forse consapevole del fatto che negli ultimi mesi si fosse parlato troppo del bravissimo italo-brasiliano e troppo poco di tutto il resto.
Bravo Italiano nel costruire una squadra a sua immagine e somiglianza e brava soprattutto la dirigenza a sceglierlo. Non sembrava una scelta coerente con quanto visto nell’ultimo anno e mezzo, eppure i numeri danno (ancora una volta) ragione all’area tecnica emiliana. Il Bologna in campionato non andava così bene dagli anni ’60 e anche il confronto con la passata stagione è sorprendente, viste le premesse.
Alla 23esima giornata dello scorso campionato, infatti, il Bologna di Thiago Motta aveva 39 punti. Il Bologna di Italiano ha 37 punti, quindi 2 punti in meno ma anche una partita in meno. A parità di partite giocate, lo scorso anno la squadra emiliana di punti ne aveva 36. Italiano sta quindi facendo addirittura meglio del suo predecessore, al netto dell’infortunio di Ferguson e delle partenze di Zirkzee e Calafiori.
![Bologna-Roma, Italiano](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/11/Vincenzo-Italiano-1.jpg)
VINCENZO ITALIANO PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Bologna “camaleontico”, il capolavoro di Saputo
Già, le partenze. Il grande punto di domanda che pendeva sulla testa del Bologna. Eppure il player trading ha ancora dimostrato che sì, una società può rimanere competitiva anche perdendo i suoi pezzi pregiati. Servono “soltanto” idee chiare, competenza e progettualità. Il Bologna ha perso Zirkzee, ma aveva già trovato lo scorso Gennaio Santiago Castro. Sei mesi di apprendistato e via, adesso vale Zirkzee e sembra Lautaro. Se l’Inter volesse continuare la sua tradizione di attaccanti argentini, sa già a chi citofonare.
Via Calafiori e dentro Holm, sfido chiunque a notare delle differenze: anzi. Dallinga ci ha messo un po’ ad ingranare, ma adesso ricorda l’attaccante che al Tolosa stregava l’Europa. Peccato (per il Bologna) l’infortunio di Odgaard. Uno dei quattro insostituibili della squadra emiliana, assieme alla coppia difensiva Lucumi-Beukema e a Freuler. L’anello di continuità fra questo Bologna e la prima Atalanta di Gasperini.
Quella stessa squadra e quello stesso allenatori battuti ieri sera nei quarti di finale di Coppa Italia, in una partita che sembra quasi un passaggio di consegne. Il modello felsineo ricalca proprio quello bergamasco. Il Presidente (Saputo) è facoltoso, ma si è circondato di uomini di calcio e non di agenzie di recruiting calcistico o intermediari stranieri. Un modello virtuoso, che è un connubio perfetto fra la necessità dei club italiani di attingere ai denari stranieri (soprattutto americani) per restare competitivi in un calcio sempre più insostenibile e l’imperitura competenza della scuola dirigenziale italiana. Italian do it better. Sì, forse.
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Cristiano Ronaldo compie 40 anni: i 5 momenti iconici della sua carriera
![Al-Nassr](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/07/Depositphotos_690136604_S-e1720873921271.jpg)
Per celebrare i 40 anni di Cristiano Ronaldo, ecco i cinque momenti più iconici della carriera del fuoriclasse portoghese.
Un viaggio fra i momenti iconici
Cristiano Ronaldo, una leggenda vivente del calcio, celebra oggi il suo quarantesimo compleanno. La sua carriera è stata un susseguirsi di successi straordinari e momenti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dello sport. Dall’esordio con lo Sporting Lisbona al trionfo in Premier League con il Manchester United, passando per le glorie con il Real Madrid, Cristiano ha dimostrato di essere un campione ineguagliabile. Tra i suoi momenti iconici, impossibile non menzionare il gol in rovesciata contro la Juventus in Champions League, un gesto atletico che ha incantato il mondo.
Cristiano Ronaldo, il futuro di una leggenda
Nonostante l’età, Ronaldo continua a stupire con la sua forma fisica e il suo talento immutato. Attualmente impegnato con l’Al-Nassr, il portoghese non sembra intenzionato a fermarsi, dimostrando una longevità professionale rara nel mondo del calcio. La sua influenza va oltre il campo, con un impatto significativo sul marketing sportivo e sui social media, dove conta milioni di follower. Cristiano Ronaldo rappresenta un modello per le nuove generazioni, una fonte di ispirazione per chiunque sogni di eccellere nel proprio campo.
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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio
#CristianoRonaldo compie 40 anni: i 5 momenti iconici della sua carriera https://t.co/wKPQ4LlIl0
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) February 5, 2025
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