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Juventus, Cabal: “Contento di essere qui. La Juve un sogno. Zapata e Cuadrado di ispirazione. E su Thiago Motta…”

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Juventus sala stampa

Dopo l’esordio nelle prime due uscite pre-season con la maglia della Juventus, arriva il grande giorno per l’ex Hellas Verona: Cabal si presenta alla stampa.

Juventus - Cabal

Juan Cabal

Juan David Cabal viene presentato, nella sala stampa dell’Allianz Stadium, come nuovo giocatore della Juventus.

Di seguito le parole dell’ex Hellas Verona.

Sono passate tre settimane che sensazioni hai avuto dagli allenamenti quotidiani con Thiago Motta? 

“Buongiorno a tutti, sono molto contento di essere arrivato in questa squadra. Per me è un sogno essere arrivato in una delle squadra più forti in Italia e nel mondo. Ho lavorato davvero tanto già da questa settimana e per poter realizzare il mio sogno che non è solo arrivare alla Juventus e fermarmi un anno.

Io voglio diventare un giocatore importante come Chiellini, Bonucci e Cannavaro. Voglio diventare un giocatore importante per la Juve.

Cosa pensi di poter dare alla Juve? 

“Voglio portare alla Juve il mio talento. Vorrei portare anche quello che sono come persona sia in campo, dove cercherò di dare il meglio, ma anche come persona. Cercherò di fare il meglio e di fare quello che posso e farò quello che vuole il mister, cercando di migliorare su tutti i fronti”. 

Che tipo di giocatore sei? Hai avuto un punto di riferimento nella Juventus del passato? 

“Se dovessi usare una sola parola forse sarebbe resilienza. Ho lottato molto per realizzare questo sogno. In molti hanno notato che avevo già la maglietta della Juve fin da piccolo e da allora ho sempre inseguito questo sogno di arrivare alla Juventus.

Quando sono arrivato in Italia ho sempre sentito di essere più vicino a questo sogno. Grazie a Dio sono arrivato qua. Ho diversi riferimenti come Cuadrado, Cristiano Ronaldo, Alex Sandro, ma sono vari i giocatori che sono passati in questo club. Io voglio essere uno di quelli che sono passati ma sono rimasti nella storia. Io voglio fare la storia”. 

Sei stato vicino all’Inter, ma quando hai saputo della Juve come hai comunicato la tua decisione? 

“È una decisione che era legata al mio sogno, ma era anche quello della mia famiglia e della società. Non volevo andare in un’altra società. Non ne voglio parlare, so che anche l’Atalanta società è una società importante. Ma il mio sogno era venire qui e lottare per questa maglia”. 

Hai sentito Cuadrado? A livello di colombiani in Serie A ti ha ispirato? 

“Sono tanti i giocatori colombiani che mi hanno ispirato perché ho avuto la fortuna di vederli giocare, ho anche condiviso il campo con loro, li conosco e mi hanno aiutato a crescere.

Ad esempio Zapata che mi ha aiutato tanto nel mio percorso di crescita. Con Cuadrado ho parlato, ci siamo scambiati qualche parole e mi ha detto che ho preso la decisione giusta perché non c’è nessuna altra squadra come questa”. 

Cosa ti ha detto e che impressione ti ha fatto Thiago Motta? 

“Mi ha detto di godermela, di essere me stesso e di cercare di diventare un giocatore migliore perché a volte il talento non basta e bisogna lavorare ogni giorno ci sono cose nuove per lavorare. Lui è una persona corretta ed è stato un bravo giocatore e questo mi aiuterà a capire più cose”. 

Da piccolo quale giocatore ti piaceva di più? In quale ruolo ti piace giocare? Cosa ti ha colpito del calcio moderno di Motta?

“Da piccolo mi piaceva Marcello (laterale sinistro del Brasile), ma ne ho visti tanti e ho raccolto informazioni su di loro perché è fondamentale vedere i giocatori bravi e provare a ripetere le loro gesta.

Quello che mi è piaciuto di più di Thiago Motta è quella fiducia che ti da perché è importante sentire la fiducia, aprirti ed essere te stesso. E fino ad ora ho sentito questa fiducia da parte sua in queste due amichevoli e penso che continuerò a sentirla e voglio dimostrare tutto ciò in queste due partite”. 

Quanto è aumentata la tua fiducia da quando hai firmato con la Juventus? 

“Si forse avevo già a Verona la fiducia. È importante credere in se stessi, perché se tu non credi in te stesso come possono crederci gli altri: devi avere fiducia che tutto andrà bene. Certo sono cresciuto molto e il percorso in Italia non è stato facile. Ma mi sono abituato e adesso lo conosco abbastanza bene per poter mettere in campo il mio talento e lo voglio fare per la Juventus“. 

Quali emozioni hai provato a giocare all’Allianz Stadium? 

“Mi sento ancora un po’ stranito quando entro nello spogliatoio e sono meravigliato, quando vedo questi grandi giocatori. Sono molto felice di tutto questo e di quello che sto scoprendo, di come mi hanno accolto sia i tifosi che la società. Voglio ridare indietro tutto quello che mi stanno donato tutti in queste prime settimane”.

A livello umano, quali caratteristiche deve avere un ragazzo di 23 anni dopo aver raggiunto un livello così alto?

“Si tratta più di una cosa mentale: nel calcio si soffre, ci sono cose che piacciono e altre no, ma bisogna essere forti mentalmente. E poi crescere sia come persona che come calciatore. Nel calcio attuale bisogna essere molto forti e solidi”. 

Un tuo bilancio del 2024? 

“Essere alla Juventus nella mia carriera è qualcosa di meraviglioso ed è la cosa più bella che sia successa nella mia carriera. Non ho neanche le parole giuste per descrivere quello che mi sta succedendo.

Posso soltanto dire una cosa: ‘Wow sono qui’. A volte non riesco a smettere di piangere e non riuscivo a smettere di piangere quando mi hanno chiamato per confermarmelo. Non riuscivo nemmeno a dormire e volevo fare la valigia per venire qui.

È una gioia che non è solo mia ma di tutta la mia famiglia, della mia compagna e di tutte le persone che mi hanno accompagnato nella mia crescita. Sono una persona semplice e voglio continuare così”. 

Chi sono i leader della Juventus? 

“Dentro lo spogliatoio penso sia chiaro chi sono i leader. Soprattutto il capitano. Ma in realtà siamo tutti leader soprattutto in campo perché andiamo tutti verso lo stesso obiettivo. Non credo che dovrò intrufolarmi per farmi spazio perché abbiamo tutti lo stesso obiettivo e lavoriamo tutti al fine di poter raggiungere il nostro obiettivo. Siamo tutti leader allo stesso modo”. 

Dalla Colombia cosa ti dicono? 

“Tutti vogliono che mandi le mie magliette in pacchi, ma sono tutti contenti. Qui c’è una bella energia, mi fanno sentire parte della squadra fin da subito e questo è importante. È fondamentale che io sia felice”.

Serie A

Lazio, la rinascita di Dia: “Va tutto alla grande”

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La Lazio nel posticipo del lunedì sera del quarto turno di serie A batte all’Olimpico l’Hellas Verona per 2-1, tra i protagonisti c’è anche Dia.

L’attaccante senegalese Boulaye Dia classe 96 sembra rinato, arrivato in estate dalla Salernitana in prestito biennale con obbligo di riscatto a determinate condizioni, in questo inizio di esperienza in maglia biancoceleste è assoluto protagonista.

Dopo la rete contro il Milan Dia si è ripetuto anche ieri sera contro l’Hellas Verona, la sua rete insieme a quella di Castellanos ha regalato a Baroni la vittoria contro la propria ex squadra.

Questo in questo primo scorcio di stagione si sta rivelando molto efficace il feeling con con l’attaccante argentino, queste le parole di Dia viene immediato dopo gara a DAZN che lo ha eletto MVP dell’incontro: “Tutti siamo contenti se io e Castellanos segniamo, tra noi due sta andando tutto molto bene. Sono contento di giocare a pallone, l’ultima stagione è stata difficile per me. Tutto, però, resta nel passato. Ora mi sto divertendo con la squadra”.

Un momento molto felice per l’attaccante reduce da una stagione travagliatissima con la maglia della Salernitana.

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Serie A

Roma, la panchina trema: De Rossi salta?

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Roma, i Friedkin

Fatale potrebbe essere la partita della quarta giornata di campionato contro il Genoa: un pareggio che mette in subbuglio la Roma. Ecco cosa potrebbe succedere.

I proprietari della Roma, i Friedkin, di base sono produttori cinematografici statunitensi: gente che è abituata a investire milioni ma per i quali non è accettabile un mancato ritorno in termini di numeri.

La loro ricetta è valida anche quando vestono i panni di proprietari di uno dei top club italiani: se investo tot, la squadra mi deve fruttare.

E invece. In questo inizio di stagione privo di vittorie come se ne sono visti solo altri tre in tutta la storia del club (1974-75, 1984-85 e 2010-11) il club non si sta dimostrando all’altezza delle aspettative e dei molti milioni investiti nel mercato in estate.

Milioni (92,60, ndr) che hanno posizionato la Roma al terzo posto tra i club che hanno investito di più, subito sotto Juventus e Napoli, due club dagli inizi decisamente più promettenti.

Eppure, finora, in Serie A i giallorossi hanno collezionato solo due pareggi e due sconfitte. Un trend che va avanti dalla scorsa stagione, dal momento che è da ben 13 partite che non si registra una singola partita.

Roma, i Friedkin meditano

E così i Friedkin, per usare un’espressione anglosassone, hanno “fatto la matematica” e sono entrati in allerta.

Dopo aver dato la loro fiducia all’allenatore in carica, Daniele De Rossi, mettendolo sotto contratto per ben tre anni a oltre 3 milioni di euro netti a stagione, i proprietari del club sono pronti a fare quello che hanno fatto persino a uno degli allenatori più vincenti di sempre, José Mourinho: un esonero lampo.

Un autentico coup-de-theatre che potrebbe verificarsi anche a stretto giro. La stampa ha riportato con un certo allarmismo la visita della proprietà a Roma e a Trigoria nella giornata di ieri: visita che non è un buon segno, e alla quale pare sia seguita una riunione.

Ancora non si conosce l’esito di quella riunione ma ne siamo certi: De Rossi è ormai in osservazione. E non può permettersi di sbagliare o compiere passi falsi. La sua estrema tensione e cautela nella conferenza stampa nel post partita contro il Genoa ne sono una chiarissima testimonianza.

La rabbia, e la nostalgia di alcuni tifosi nei confronti di José Mourinho, nel frattempo, monta sui social.

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Serie A

Udine sogna, Runjaic: “È solo l’inizio…”

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Udinese, Kosta Runjaic

Momento esaltante in casa Udinese, la clamorosa vittoria in rimonta sul Parma consegna il primo posto su Italia in classifica di serie A: queste le parole del tecnico Runjaic.

Una rimonta dallo 0-2 al 3-2 in casa di un Parma che sin qui aveva mostrato di essere una delle squadre più in forma della serie A è sinonimo compattezza. forza e consapevolezza dei propri mezzi.

Guidati da un Thauvin superlativo i bianconeri friulani sono ora in testa alla classifica di serie A.

Questa le parole del tecnico tedesco Runjaic nel dopo gara raccolte da tuttomercatoweb: “Siamo felici di questo momento ma è solo l’inizio. E’ importante in questa fase fare più punti possibili. E’ stata una vittoria meritata perché abbiamo fatto una grande rimonta nel secondo tempo e nemmeno il primo è stato disprezzabile. Non dobbiamo guardare la classifica, bisogna rimanere freddi e lucidi e lavorare sui dettagli”. 

A chi gli chiede come si sente ad essere protagonista dopo essere arrivato sulla panchina dell’Udinese praticamente da perfetto sconosciuto, questa è la risposta: “Sono felice, veniamo ricompensati dopo due mesi di duro lavoro. Voglio restare sullo sfondo, non sono l’uomo copertina, ciò che conta sono il club, i giocatori e tutti coloro che lavorano dietro le quinte. Oggi siamo migliorati nel possesso palla e abbiamo segnato tre gol.

Ciò che conta è il processo, del resto non mi interessa in questo momento. Chiaro, ce la godiamo e siamo felici, ma serve cautela perché nel calcio le cose possono cambiare velocemente”. 

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