Serie A
Milan, con Emerson Royan si “estinguono” gli italiani titolari | E c’è un nuovo capitano…
Milan, l’acquisto di Emerson Royan cancella anche l’ultima casella che, almeno sulla carta, prevedeva un italiano nell’undici titolare.
La specie degli italiani nel Milan e’ in via di estinzione, e questo era chiaro sin dalle impronte di mercato lasciate nell’era Redbird.
Con l’avvento di Emerson Royal, inoltre, sparisce dall’undici titolare anche Davide Calabria, che sarà solo l’alternativa al brasiliano.
Il capitano sarà costretto a cedere la fascia a un pari grado che possa essere titolare fisso nella formazione tipo.
Ecco, dunque, la scelta di Paulo Fonseca in concerto con la società. A indossare i gradi sarà Theo Hernandez, faro intoccabile della mancina.
Una responsabilità per il francese, il cui rinnovo con il Milan e’ sempre più lontano, ma anche un attestato di stima, nonché la ricerca in lui di una leadership.
Una strategia per fargli ritrovare la voglia dei colori rossoneri? Al momento, quella di Via Aldo Rossi, sembra solo una scelta dettata dalle circostanze, ma non e’ escluso che dietro possano esserci motivi di carattere di appartenenza.
Serie A
Serie A: due squalificati e su De Rossi…
Serie A
Juventus, buon compleanno a De Ceglie
Paolo De Ceglie, collaboratore del vivaio bianconero, compie oggi gli anni. Per ormai l’ex difensore italiano gli auguri da parte di tutta la Juventus.
Il collaboratore del settore giovanile, nato ad Aosta, oggi compie 38 anni.
Juventus, la carriera in bianconero di De Ceglie
Andando a ricordare la sua carriera in veste bianconera, il suo ruolo naturale era il terzino sinistro. Ma si poteva adattare anche come esterno di centrocampo. E’ cresciuto nel vivaio della Juventus, iniziando la carriera da professionista nella stagione 2006-07, anno della Serie B dei bianconeri. Poi ritorna dal prestito al Siena nella stagione 2008-09, con i bianconeri che riscattano l’altra metà del cartellino. Si infortuna in modo grave nella stagione 2010-11, ed è costretto a stare fuori per 6 mesi.
Durante la stagione, torna solo nelle partite finali. Nella successiva stagione, mette a segno il suo primo gol in Serie A con la maglia bianconera, nel match contro il Chievo. Nell’aprile 2012 contro il Cesena, arriva al traguardo delle 100 presenze con la Juventus. E nella stessa stagione conquista con la Vecchia Signora anche lo scudetto.
Tra il 2012 e il 2013 conquista oltre a un altro scudetto, anche due Supercoppe italiane. Viene poi ceduto in prestito al Genoa nel gennaio 2014, poi tornato alla base va di nuovo in prestito, al Parma. Poi torna in bianconero a fine stagione, ma per lui un altro prestito, all’Olympique Marsiglia, in Francia. Tornato alla base, nella stagione 2016-17 non fa alcuna presenza e viene messo fuori rosa dal club bianconero. E a fine stagione rimane svincolato, chiudendo ufficialmente la sua avventura con i bianconeri.
Serie A
Udinese, Runjaic è la cura: i dettagli
Ieri si è conclusa la quarta giornata di Serie A. L’Udinese si trova al comando della classifica, ribaltando tutti i pronostici grazie a Runjaic. La cura.
E’ anche il titolo di una famosissima canzone che ha fatto la storia della musica italiana: “La cura” di Franco Battiato, e sembra calzare a pennello per l’Udinese, almeno per queste prime quattro giornate.
Sei un essere speciale, ed io avrò cura di te uno dei passaggi chiave del motivo di Battiato. Motivo che sembra aver ripreso l’allenatore bianconero in questa avventura alla guida dei friulani. Era precisamente dal 2011 che la squadra non era così in alto in classifica, ed anche quest’anno non sembrava avere aspettative così alte.
Udinese, la cura di Runjaic
Runjaic ed i suoi ragazzi comandano la classifica di Serie A con 10 punti, da soli. Distanziati di qualche punto rimangono Napoli, Inter, Juventus. Ciò a significare che la strada è ancora lunga, lunghissima, e di certo le zebre friulane non sono attrezzate per vincere il titolo.
Quello che vogliamo analizzare in questo articolo è il modus operandi che vede si una squadra al vertice a sorpresa, ma la stessa avrà sicuramente altri obiettivi di quelli annunciati nel pre-stagione. L’allenatore di Vienna è riuscito in questi pochi mesi di lavoro a dare un identità chiara alla squadra: equilibrio in difesa, testimoniato dalle sole quattro reti incassate, che non hanno inficiato nei risultati viste le tre vittorie e un pareggio. Ma non solo.
Equilibrio
L’equilibrio non è soltanto un fattore di campo. Fondamentale si, ma Runjaic è riuscito a lavorare sul gruppo, anche con tecniche insolite: allenamenti intensificati, ai quali sono stati affiancati giorni di riposo, che in questo inizio hanno anche coinciso con la vigilia di una gara.
Il che non si vede spesso: per questo ad Udinese sono tutti entusiasti, il gruppo è coeso e si sogna in grande: la qualificazione in Champions non è autopia e Sanchez, che era bianconero nel 2011, sa come si fa.
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