Serie A
Bologna, tegola El Azzouzi: svelati i tempi di recupero
Brutte notizie per Vincenzo Italiano a pochi giorni dall’esordio in campionato contro l’Udinese al Dall’Ara. Svelati i tempi di recupero per El Azzouzi.
Oltre ai recenti infortuni di De Silvestri, Lucumi, Holm, Aebischer e Urbanski, si aggiunge anche quello del trequartista marocchino.
Bologna, quando torna El Azzouzi?
Nel report odierno pubblicato dal club felsineo, si legge di come siano stati resti noti gli esiti degli esami strumentali a cui si è sottoposto il giocatore.
Ecco quanto è emerso: “Gli esami cui si è sottoposto Oussama El Azzouzi hanno evidenziato una lieve distorsione del ginocchio destro, con edema osseo del piatto tibiale mediale. I tempi di recupero sono di 2-3 settimane”.
L’emergenza totale in diverse zone del campo si allarga anche alla trequarti, con mister Italiano che avrà gli uomini contati per affrontare il primo vero impegno della stagione.
In attesa che il mercato si sblocchi e porti il tanto agognato difensore centrale, l’ex Fiorentina deve fare i conti con i tanti problemi fisici riportati da alcuni giocatori.
L’apporto del marocchino, su tutti, è indispensabile per creare pericoli e offrire un gioco frizzante oltre che spregiudicato. El Azzouzi che dunque tornerà a disposizione probabilmente dopo la sosta per le nazionali ma potrebbe figurare almeno in panchina per la sfida della 3° giornata contro l’Empoli.
Serie A
Lazio, la vittoria ha la firma di Dia: torna il gol dopo oltre un mese I L’aneddoto su Scuffet..
Lazio, Boulaye Dia è tornato al gol in concomitanza con una vittoria biancoceleste. Il senegalese ha parlato nel post partita e ha raccontato un aneddoto interessante. Vediamo, qui di seguito, le sue parole.
Un digiuno lungo più di un mese, spezzato dalla rete dell’1-0 al Cagliari. Porta la firma di Boulaye Dia il primo gol biancoceleste di ieri sera, un mattoncino che ha contribuito alla vittoria finale.
Il senegalese, era fermo allo scorso 29 settembre, quando l’ex Salernitana fu decisivo nell’exploit di Torino.
Fiducia e morale per Dia, che partecipa alla festa finale, che significa altri tre punti per la Lazio, oltre al traguardo dei 22 punti, al pari di Atalanta e Fiorentina.
Nel post partita, le sue parole hanno descritto un aneddoto sul gol realizzato, grazie alla goffa respinta del portiere del Cagliari, Scuffet.
“Si, ero sicuro che avrebbe respinto così” – ha detto Dia – “perché in allenamento il mister ha detto che dobbiamo seguire ogni tiro, sapevo che Pellegrini avrebbe tirato forte e l’ho seguito“.
Serie A
Roma, eppur lui resta: la situazione di Juric
Dopo l’avventatezza con la quale hanno cacciato dalla panchina della Roma Mourinho e De Rossi i Friedkin sono più accorti nel sollevare Juric dal suo incarico.
A entrambi i precedecessori di Ivan Juric in panchina, José Mourinho e Daniele De Rossi, i proprietari della Roma hanno riservato il medesimo trattamento: convocazione alle 8 del mattino appena prima di un allenamento programmato e licenziamento.
Con il tecnico croato la musica sembra essere cambiata. La domanda sorge spontanea: come mai i Friedkin stanno riservando un trattamento diverso a Juric? Semplicemente si sono accorti che la situazione è estremamente delicata e preferiscono non creare ulteriore instabilità? O sotto c’è altro?
C’entra forse il fatto che il procuratore di Juric è il potentissimo Giuseppe Riso, il “Beppe” con il quale la Roma ha allacciato da anni rapporti strettissimi? Ricordiamo che Riso, oltre che procuratore di Juric, cura anche gli interessi di alcuni “senatori” (Cristante e Mancini) nonché di un giovanissimo della Roma (Baldanzi).
Juric out: la richiesta della stampa amica e della piazza
Quale che sia la ragione, la stampa e la tifoseria iniziano a chiedersi perché Juric sia ancora l’allenatore della Roma: basta guardare i titoli in prima pagina del Romanista, il giornale in assoluto più vicino al club giallorosso, tanto da essere distribuito gratuitamente all’entrata dello stadio in occasione delle partite di campionato.
La prima pagina di stamattina, con la scritta a caratteri cubitali “Ancora tu“, chiarisce la stanchezza e anche lo sdegno di molta stampa e persone nei confronti dell’andamento catastrofico della stagione del club, non disgiunto dalla gestione dei suoi allenatori (anche se imputabile a loro solo in parte).
Juric, insomma, è ormai diventato il nuovo capro espiatorio. Che certamente le sue responsabilità le ha, a partire da alcune scelte tecniche molto discutibili in fatto di cambi a partita in corso e di scelte di titolari. La piazza giallorossa, poi, non gli sta perdonando il fatto di mandare in campo Nicola Zalewski, in assoluto il giocatore più odiato e fischiato del momento.
La grande arena in stile Colosseo dell’Olimpico ha già espresso la volontà del suo popolo: per Juric pollice verso. Ma un’alternativa concreta, almeno al momento, ancora non c’è.
Serie A
Lazio-Cagliari 2-1, Baroni: “Vittoria strana, se non spendi tutto ciò che hai non vinci”
Lazio-Cagliari 2-1, Marco Baroni si è espresso in conferenza stampa dopo la vittoria di misura sui sardi. Andiamo a leggere, qui di seguito, le sue parole.
La Lazio continua a volare, e lo fa con i gol di Dia e Zaccagni. Tre punti che consentono all’aquila di salire a quota 22 punti, al pari di Atalanta e Fiorentina.
Nel post partita, in conferenza stampa, ha parlato Marco Baroni, esprimendo i suoi pensieri su tre punti che arrivano per la quarta volta nelle ultime cinque partite.
Queste le sue dichiarazioni più importanti.
Sulla partita
“Sentivo che la squadra avevo bisogno di sostegno perché è stata una partita strana. Siamo andati subito in vantaggio e la squadra ha perso qualcosa andando troppo in verticale, ho fatto il cambio all’intervallo non per penalizzare Noslin ma avevo bisogno di mettere più palleggio. La squadra poi ha fatto 25 minuti benissimo con i tre centrocampisti, abbiamo creato occasioni. Dobbiamo pensare che il Cagliari ha fatto un tiro in porta su deviazione, è una squadra ostica perché è allenata bene e i giocatori sono attenti. Sono partite dove occorre dare tutto, faccio i complimenti ai ragazzi perché se non spendi tutto quello che hai non vinci“.
Sulla lotta Champions
“Noi siamo in lotta con noi stessi e questa è la sfida più bella. Siamo ambiziosi come la piazza, io sono particolarmente ambizioso ma so che è più importante guardare il percorso. I numeri ci fanno molto piacere, ma il percorso ci porterà a raggiungere quello che vogliamo raggiungere. Questa squadra può crescere, abbiamo dei giovani che stanno già facendo bene ma che possono dare ancora molto di più. Ci teniamo la classifica, ma dobbiamo recuperare velocemente perché giovedì affrontiamo una grande d’Europa. L’obiettivo è migliorare quanto fatto lo scorso anno, ma sarebbe un errore parlare di questo. C’era tanta pressione esterna in questa partita, sarebbe un errore se la squadra si specchiasse. Non vogliamo volare di sotto, vogliamo tenere questo entusiasmo che ci fa piacere, ma lo possiamo fare solo attraverso le prestazioni”.
Cambio modulo a fine primo tempo
“Il 4-2-3-1 non è facile tenerlo con così tante partite ravvicinate e ti porta a giocare in verticale, oggi però non c’erano queste condizioni e ci servivano i tre centrocampisti che ci hanno dato una tenuta della partita diversa. Dovevamo arrivare dentro l’area non con le verticalizzazioni ma attraverso la manovra, la squadra ha creato tante situazioni. Devo fare i complimenti ai ragazzi. Pellegrini è un ragazzo che ha tante qualità, gli va presa la testa e il cervello e l’ho presa dall’inizio. Ha un potenziale che purtroppo va gestito, quando i giocatori non si sentono coinvolti vanno in difficoltà e li capisco. Se gioca con applicazione è un giocatore forte”.
Su Patric
“Patric ha iniziato la settimana con un piccolo fastidio, oggi abbiamo provato ma abbiamo deciso di non rischiare. Ha già fatto un esame strumentale e il giocatore sta bene, non escludo che possa recuperare per il Porto”.
Sulla vittoria
“Oggi è una prestazione matura, sapevamo delle difficoltà della partita. Il gol pronti-via ci ha tolto qualcosa, questa squadra non deve mai perdere il filo. Difficilmente vinceremo partite che non meritiamo, oggi la squadra ha meritato perché nelle difficoltà create dall’avversario ha creato. A destra c’era un doppio terzino con tanta corsa e struttura fisica, c’erano giocatori esperti con tanta presenza fisica in campo. Sono partite complicate e aver concesso pochissimo è importante“.
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