Serie A
Fiorentina, Richardson: “Mi ispiro a Pogba, mi piace sia attaccare che difendere. Su Amrabat…”
Il nuovo centrocampista viola Richardson ha parlato in conferenza stampa in occasione della sua presentazione. Ecco le sue prime dichiarazioni.
La Fiorentina ha ufficializzato nella giornata di ieri l’arrivo del centrocampista marocchino dal Reims, accordo da 9 milioni + 1 di bonus con il 10% sulla futura rivendita.
Fiorentina, le parole di Richardson
Amrabat ha inciso nella sua scelta? Pensa che possa rimanere?
“Buongiorno, certo che ho parlato con Sofyan. Sia prima di venire che dopo che ero arrivato, mi ha consigliato questo club dicendo che è meraviglioso. Ieri, quando sono arrivato, gli ho parlato ma per quanto lo riguarda sta a lui decidere se restare”.
Cosa significa per Richardson Firenze e la Fiorentina?
“So che sono in un grande club, devo dare tutto il possibile in questa tappa. Può farmi solo bene, poi starà a me“.
Lei ha dichiarato di ispirarsi a Pogba. Sente di somigliargli?
“Pogba per me è un grande giocatore, di grande qualità. Penso di avere un profilo abbastanza simile e mi ispiro a lui, ha caratteristiche fisiche simili alle mie. Imparo da lui e dagli altri grandi giocatori”.
Un obiettivo personale per lei?
“Io voglio stare più possibile con il club, non ho aspettative particolari se non di arrivare più lontano possibile. Anche in Europa. Non mi pongo nessun limite, voglio fare più gol e cercare di essere il migliore sul campo”.
Cosa l’ha spinta a scegliere Firenze rispetto alle alternative?
“Innanzitutto voglio ringraziare il direttore. Ci sono stati diversi negoziati ma il progetto Fiorentina mi è piaciuto da subito, anche per la qualità dei giocatori. Il mio percorso prevede tappe di questo tipo e se il club sarà quello che fa per me…”.
La storia di Richardson con l’Italia nasce da suo padre, il cestista Sugar Ray.
“Mio padre mi parlava molto dell’Italia, so che per lui è qualcosa che tocca, qui ha passato un periodo molto bello. Mi ha raccomandato di venire in questo bellissimo paese e io ho ascoltato i suoi consigli”.
Si sente centrocampista moderno? Mai pensato di giocare a basket?
“Da piccolo ho cominciato subito con il calcio, è stata mia madre a iscrivermi e mi ci sono subito appassionato. E sì, mi considero un centrocampista che può sia attaccare che difendere, attivo in tutte le aree del campo”.
Preferisce più difendere o attaccare?
“Da parte mia preferisco attaccare, ma nel mio ruolo sono obbligato anche a difendere e questo mi va benissimo”.
Serie A
Roma-Genoa, la conferenza stampa di Claudio Ranieri
Venerdì 17 gennaio i giallorossi sono chiamati ad affrontare la partita di Serie A Roma-Genoa. Oggi Claudio Ranieri presenta in conferenza stampa la sfida.
Una sfida fondamentale: dopo il pareggio 2-2 in extremis al Dall’Ara contro il Bologna, siglato dal rigore glaciale tirato da Artem Dovbyk dal dischetto, la Roma è in cerca di un altro risultato utile, che possibilmente regali 3 punti.
La prossima occasione che ha per risalire in classifica è la sfida di Serie A di venerdì 17 gennaio: la partita Roma-Genoa. Una sfida nella quale potrà godere dei favori e del calore della tifoseria dell’Olimpico, chiamata ad affrontare un Genoa, oggi capitanato da mister Vieira, reduce dalla vittoria 1-0 contro il Parma.
Oggi Claudio Ranieri parla in diretta da Trigoria dell’imminente partita: a seguire la conferenza stampa ci siamo anche noi.
Roma-Genoa, la conferenza stampa di Claudio Ranieri
Sulla sfida, Ranieri esordisce così: “Il Genoa è una squadra compatta, sono determinati e pratici e ripartono veloci. Servirà gara di grande intelligenza tattica”.
Pellegrini potrebbe lasciare la Roma a gennaio?
“Tutto è possibile nel calcio ma onestamente non credo che vada via, è una mia sensazione”.
Vede Soulé scontento?
“Credo molto in lui, penso sia un giocatore del futuro della Roma, sta migliorando sotto l’aspetto che gli chiedo, essere più pratico e toccare meno la palla. Resta sicuramente con noi perché credo molto in lui”.
Cosa farete per mandare i tifosi a Udine?
“Ho sempre detto che si gioca per i tifosi, sono la cosa più bella che ci possa essere, spero si possa correre ai ripari e che la Questura consenta ai nostri tifosi di accompagnarci a Udine”.
Un pensiero sul futuro di Baldanzi?
“In questo momento lo sto preferendo a Soulé perché l’anno scorso ha fatto sei mesi di adattamento. Dà il brio che mi manca, è un altro ragazzo che tengo in grande considerazione”.
La Roma ha seguito Alberto Costa e ora è su Rensch: che tipo di esterno cercate?
“Non parlo di mercato e dei nomi che si fanno, chi dice siano questi? Cerco un giocatore da Roma per quest’anno e per il futuro, con qualità sia difensive che offensive, che possa giocare sia a 4 che a 5, e questo sia a destra che a sinistra“.
Vi siete dati un obiettivo? Zona Europa?
“L’obiettivo da quando sono arrivato è giocare partita dopo partita, non mi piace promettere più di quello che possiamo fare e prendere in giro i tifosi. Dobbiamo dare alla Roma un’identità sicura, poi lotteremo su tutti i fronti e se gli altri si dimostreranno migliori lo ammetteremo. Lo sport è bello per questo”.
Che idea si è fatto di questo gruppo? E’ un problema psicologico o emotivo?
“Non credo, penso sia un problema di attenzione e mi spiace perché guardiamo i filmati per vedere dove sbagliamo. Ma poi sono i ragazzi che se lo devono ricordare, in campo. Col Bologna ci siamo perso nel mmento in cui spingevamo di più e con troppi uomini. Attacchiamo tutti e non capiscono che se lo facciamo in 5, almeno 2 devono restare come sentinelle oltre ai difensori.
E dopo il gol abbiamo avuto 4-5′ in cui sembravamo morsi dalla tarantola e potevamo prendere il terzo… Lavoriamo per questo, si parla sempre delle preventive anche oggi in partitella. Siamo la squadra che ha subit più ripartenze e gli avversari ci giocano su questo, anche io lo farei”.
Com’è la Roma rispetto a quella che ha trovato al suo arrivo?
“Me l’aspettavo così perché se si cambia allenatore il morale e l’autostima sono a terra. Ora abbiamo risolto questi problemi, si lavora con voglia e duramente. Sembrerà strano ma contro il Como abbiamo perso correndo più che contro la Lazio. È il correre bene quello che conta. Stiamo facendo sufficientemente bene ma non sono ancora contento”.
Cristante è fuori da più di un mese e la Roma intanto ha trovato una sua identità: gli sta parlando per rassicurarlo? Lo rivedremo con la maglia della Roma o potrebbe partire a gennaio?
“Sicuramente lo rivedremo con la maglia della Roma. Ha iniziato ad allenarsi sul campo e ora deve solo aumentare i carichi di lavoro”.
La Roma di Bologna è quella di Ranieri?
“Se mi conoscete bene, no. Sto lavorando per immettere le mie convinzioni, a me non piace il possesso palla, ma soltanto lavorando si riesce a migliorare“.
Serie A
Fiorentina Folorunsho: “Ho voglia di prendermi la nazionale con questo club e su Palladino…”
Il nuovo calciatore della Fiorentina Michael Folorunsho ha rilasciato delle dichiarazioni nelle conferenza stampa di presentazione del suo nuovo club.
Fiorentina, le dichiarazioni di Folorunsho
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal nuovo acquisto della Fiorentina Michael Folorunsho nella conferenza stampa di presentazione dove ha preso parole anche il direttore generale Alessandro Ferrari.
Introduce il direttore generale Alessandro Ferrari:
“Ho sentito stamattina il presidente e per lui erano le 4 di notte. Mi ha pregato, siccome legge i giornali, di ricordare che il gruppo è unito ed è 6° in classifica. Con il mister non c’è nessunissimo problema, non abbiamo contattato nessuno.
Abbiamo fatto un brindisi con grandi complimenti e Palladino vi ha detto di tenerli per i momenti difficili: sono arrivati ma ne usciremo, come squadra e anche tramite i giocatori che stiamo andando a prendere per migliorare ancora. E oggi è un esempio”.
Che spogliatoio ha trovato?
“Ho visto subito uno spogliatoio compatto: sano, con bravi ragazzi e un allenatore che vuole lavorare per migliorare la squadra verso obiettivi importanti. Ottima impressione, il momento è difficile ma bisogna passarci per poi arrivare di nuovo a gioire. Continuando a lavorare lo passeremo. Ho scelto la Fiorentina perché già in estate c’erano stati contatti ma poi non si è concretizzato.
Tramite il mio agente ho saputo che facevano sul serio per gennaio e non ci ho pensato un attimo: è un club importante e non potevo che rispondere presente di fronte a passi del genere. Per me è un grande onore, cercherò di ripagare voglia e grinta”.
Che percorso ha disegnato per lei Palladino?
“Ho parlato col mister e la pensiamo simile, nel calcio moderno il ruolo ormai è un limite mentale. Negli anni ho fatto anche quattro ruoli, a volte in una partita sola. Tutto sta su come decidi di affrontare quel ruolo, io ne posso fare vari”.
Cosa non ha funzionato a Napoli?
“A me piace guardare al futuro, è l’unica domanda sul Napoli alla quale risponderò. Non è che non ha funzionato qualcosa: la squadra sta facendo molto bene, poi ci sono gli interessi personali di un calciatore che ti fanno prendere certe decisioni.
Nella mia vita sono ambizioso, voglio continuare a crescere e anche questi sei mesi lo sono stati, mentalmente. Prendo tutto e ringrazio la società e il mister per quanto passato. La Fiorentina mi voleva tanto e non posso non prendere in considerazione un club tanto importante che dimostra di volermi così”.
Quanto è importante la gara col Torino?
“Rappresenta una grande opportunità per fare punti, vogliamo ricominciare a vincere”.
Si immagina in un ruolo ‘alla Bove’?
“Se giocherò titolare deciderà il mister, io sono pronto al mille per mille. Ho una voglia matta di giocare e dimostrare, per riprendermi la Nazionale e tante cose che ho perso in questi sei mesi. Voglio mettermi a disposizione: vengo tanto accostato a Bove, stava disputando una stagione fantastica.
Quello che è mancato alla squadra arriva proprio dopo l’assenza di Edoardo: proverò in tutti i modi a cercare di fare bene tanto quanto stava facendo lui, ma nel calcio esistono le caratteristiche e su tante siamo simili ma su tante anche tanto diversi.
Mi darà dei consigli e li accetterò ben volentieri: stavano fruttando le sue giocate. È un bravissimo ragazzo, si è messo a disposizione per accogliermi”.
Quanto è importante la presenza di Palladino?
“Il mister mi ha fatto una bella impressione, si vede che i risultati passano dal lavoro e dalla dedizione a 360 gradi.
Fondamentale avere la fiducia dell’allenatore, ogni calciatore così rende due volte di più: io l’ho sentita da subito, così come la voglia di volermi con lui in squadra. Spero di ripagare”.
Spalletti parlava bene di lei.
“Tra i tanti obiettivi personali c’è sicuramente di tornare in Nazionale, di provarci. È stato un traguardo importante dopo anni di sacrificio”.
Ha voglia di stabilizzarsi?
“Ho cambiato tante squadre negli ultimi anni, senza mai creare progetti. Questa per me è una grande occasione: gioco per un club importante e posso essere riscattato, è una doppia sfida.
Voglio creare qualcosa di importante con questo club, ce la metterò tutta per convincere a farmi riscattare”.
Come ha vissuto gli ultimi mesi?
“Il calcio è bello perché in poco ti porta in alto e poi in basso. Sicuramente non li ho vissuti bene, ho dedicato la vita a questo sport: la prendo molto sul professionale, è il mio lavoro. Non giocare e vedere gli altri stando nell’oscurità fa male, ma è esperienza e serve anche questo”.
Come si spiega le difficoltà della Fiorentina?
“Penso si fosse trovato un equilibrio perfetto, la Fiorentina era addirittura nel gruppo di chi lottava per lo Scudetto. Non si capisce bene perché siano venute meno le prestazioni ma non è la prima volta, i momenti negativi o piccoli cali in una stagione ci stanno:
le grandi squadre sono quelle che poi riescono a riprendersi. Per fortuna domenica c’è un’altra partita, siamo qui, lavoriamo e non vediamo l’ora di regalare una gioia ai tifosi”.
Vi siete dati un obiettivo preciso?
“Più di darsi un obiettivo, quello principale è di affrontare ogni partita come se fosse una finale. E a fine anno vedremo”.
C’è un giocatore che le ha parlato di Firenze e Fiorentina?
“La forza del gruppo è che non c’è un solo leader, ma tanti ragazzi che mi hanno accolto bene e si sono messi a disposizione. E ci tengo a ringraziare anche il presidente che stamani si è alzato molto presto per farmi l’in bocca al lupo. Mi ha dato grande fiducia”.
Serie A
Juventus, Thiago Motta ha visto il Koopmeiners che desidera: da Bergamo un nuovo inizio?
Juventus, la prima da ex in casa dell’Atalanta ha regalato un Koopmeiners decisamente più in palla rispetto al trend messo in mostra fino ad ora. Thiago Motta che sia solo l’inizio della rinascita.
Il ritorno a Bergamo, si sapeva, non sarebbe potuto essere armonioso e allegro. Teun Koopmeiners, tuttavia, ha dimostrato di sapere tenere il campo in quello che, fino a questa esrare, era il suo stadio.
L’arrivo a peso d’oro in quel di Torino e sospinto dalla ferma volontà dell’interessato non hanno agevolato i primi mesi, segnati da un olandese compassato e lontano parente di quello ammirato in maglia Atalanta.
Ieri sera, tuttavia, sono arrivati segnali del fatto che, forse, qualcosa potrebbe essere cambiato. Il numero 8, infatti, si è dimostrato un ingranaggio utile e funzionale a Thiago Motta, che gli ha assegnato compiti sia offensivi che di copertura.
Missione compiuta con successo, e qualche rammarico, vista la mancata gioia del gol, sventata da un Carnesecchi in stato di grazia. Poco male, per Thiago Motta basta e avanza per intravvedere il Koopmeiners cresciuto ed elevato da Gasperini al rango di top della serie A.
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