Serie A
Venezia, Di Francesco: “Non mi piace parlare di mercato prima di una partita, ma…”

Il tecnico del Venezia Eusebio Di Francesco ha preso parte alla conferenza stampa pre-gara in vista dell’impegno di domani contro la Lazio.
Di seguito un estratto delle sue parole.
Di Francesco sul tema mercato
“È fortunato chi ha mantenuto la propria squadra e magari non ha avuto infortuni nel precampionato. Sicuramente questo non ci aiuta, ma mi tengo stretti i ragazzi che ho a disposizione.”
Cosa si aspetta dal mercato?
“Prima delle partite non mi piace parlare di mercato, farei una conferenza stampa dedicata durante la settimana insieme al direttore con il quale c’è una linea comune. Però sappiamo dove andare a completare la rosa, lo sappiamo, tornando al concetto dei doppi ruoli.”
Serie A
Juventus, Alberto Costa spreca il gol della permenza?

Juventus, arrivato a gennaio con grandi aspettative, il classe 2003 fatica a imporsi. Ma il club crede ancora in lui e l’estate sarà tempo di rilancio, forse con un ritorno in Portogallo.
Giunto a Torino a gennaio dal Portogallo, il centrocampista classe 2003 era stato accolto come un talento da seguire, ma finora il suo impatto è stato più teorico che concreto.
Il passaggio dal calcio portoghese alla pressione tattica e fisica della Serie A non è stato semplice. Costa ha trovato una Juventus che, tra ambizioni e necessità immediate, concede poco margine all’attesa. Nonostante il supporto della famiglia e l’inserimento graduale voluto dal club, le occasioni sono state poche.
Juventus, come si fa a sbagliare un gol del genere?…
La più significativa è arrivata proprio contro il Bologna, in una gara chiave per la corsa Champions: entrato nella ripresa, Costa ha avuto l’opportunità per cambiare la partita – e forse la sua storia in bianconero – ma ha mancato il gol. Un errore pesante, che fa rumore per il momento e il contesto. Ma non è una condanna, forse.
In casa Juventus si parla di crescita, non di bocciatura. Il talento è ancora lì, così come la fiducia della dirigenza. Tuttavia, per sbocciare davvero servono minuti e continuità: ecco perché prende quota l’ipotesi prestito. Diversi club della Primeira Liga, attenti alla valorizzazione dei giovani, hanno già mostrato interesse.
Un ritorno in patria, in un ambiente più familiare ma competitivo, potrebbe rappresentare la tappa giusta per il rilancio.
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Serie A
Milan, Braida: “Mi dispiace vedere il Milan in difficoltà, sarei pronto ad aiutare. L’esperienza non si può comprare”

Ariedo Braida si offre al Milan in un momento di difficoltà: “L’esperienza è ciò che conta”. La posizione di Direttore Sportivo rossonero è ancora vagante.
Il ritorno di Braida: un’opportunità per il Milan?
Ariedo Braida, storico dirigente del Milan, ha espresso la sua disponibilità a tornare al club in un’intervista a GR Parlamento. Braida ha dichiarato: “Vedere il Milan in difficili acque mi dispiace, sarei pronto a dare una mano”. Il Milan, alle prese con problemi di continuità e risultati altalenanti, potrebbe beneficiare dell’esperienza di Braida, specialmente in termini di gestione e strategia di mercato. L’ex dirigente sottolinea che “l’esperienza è qualcosa che non si compra”, offrendo così un chiaro messaggio alla dirigenza rossonera.

L’ESULTANZA DI LUKA JOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Una situazione da perfezionare: la visione di Braida
Braida ha riconosciuto il valore della squadra attuale, definendola forte ma bisognosa di perfezionamenti. Le sue parole arrivano in un momento cruciale per il Milan, impegnato in quello che sembra essere un casting per un nuovo direttore sportivo. “Se hanno bisogno di me, sono qui”, ha affermato Braida, sottolineando la sua disponibilità a contribuire al rilancio del club. La sua esperienza e la profonda conoscenza del mondo del calcio potrebbero rappresentare un importante tassello nella ricostruzione del Milan, che cerca di ritrovare la sua storica solidità.
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Fonte: l’account X di Schira
Serie A
Roma, Paredes da “monumento” a escluso

Roma, un mese fa Ranieri lo definiva imprescindibile, mentre invece oggi Paredes è finito fuori dalle rotazioni. E il suo futuro in giallorosso è tutto da decifrare.
Leandro Paredes non è più al centro della Roma. L’argentino, che solo poche settimane fa Claudio Ranieri aveva definito “un monumento”, è sparito dai radar. Basti pensare al fatto che nelle ultime sei partite è partito titolare solo nel derby, restando per quattro gare intere in panchina (contro Lecce, Verona, Inter e Fiorentina).
Le ragioni dell’esclusione restano poco chiare. C’è chi ha ipotizzato una connessione con il bonus da 2 milioni che la Roma dovrebbe versare al PSG in caso di 80% di presenze da titolare (85 su 106 gare totali), ma l’ipotesi è smentita dai numeri: Paredes è fermo a 62 titolarità, massimo 65 possibili entro fine stagione, troppo poche per far scattare il pagamento.
Roma, la posizione di Paredes
Il centrocampista ha provato a spegnere le polemiche con un post su Instagram (“Forza Roma sempre”), ma il suo ruolo nella squadra sembra ormai ridimensionato. Nelle gerarchie è stato superato da Cristante, Pisilli e Gourna-Douath, e le sue parole sul Boca Juniors – “ho fatto di tutto per tornare” – potrebbero aver pesato nello spogliatoio.

LEANDRO PAREDES ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
E il futuro? Paredes ha rinnovato fino al 2026 lo scorso marzo, ma la sua permanenza a Trigoria non è più scontata. Esiste un accordo con il Boca in base al quale, se dovesse arrivare un’offerta da 3,5 milioni, la Roma lo lascerebbe partire. Il problema è che gli argentini non sembrano intenzionati a investire quella cifra e puntano a riportarlo a casa a parametro zero nel 2026.
Non solo Boca, poiché anche il Santos ci pensa, spinto da Neymar – grande amico di Paredes – che lo avrebbe già contattato. E in sottofondo tornano le sirene dal mondo arabo, già rifiutate la scorsa estate. Ma oggi, con un posto da titolare sfumato e un ruolo tutto da ridefinire, anche Leandro potrebbe pensarci davvero.
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