Serie A
Napoli, Conte: “Mi prendo le mie responsabilità, chiedo scusa. Sulla squadra…”

Il tecnico del Napoli Antonio Conte ha parlato dalla sala stampa dello stadio “Bentegodi” per commentare la sconfitta all’esordio in Serie A rimediata in casa dell’Hellas Verona di Paolo Zanetti.
Di seguito le sue parole:
Oggi è mancata la cattiveria delle squadre di Conte?
“Penso che la partita si divida in due tempi, nel primo il nostro portiere non ha fatto una parata, poi è logico che quando trovi squadre che difendono basse è logico non avere tante occasioni ma quelle che hai le devi sfruttare. Nel primo tempo ero soddisfatto della prestazione della squadra. Nel secondo pronti via e siamo partiti con un atteggiamento soft, abbiamo preso goal e c’è stata confusione. Abbiamo cercato di risolverla in maniera arruffona. Abbiamo subito dei goal particolari, quello su cui dobbiamo riflettere è l’arrendevolezza, la cosa più brutta che mi porto dietro aldilà del risultato. Ci siamo squagliati come neve al sole e questo è grave”.
Come sta Kvaratskhelia?
“Ha preso un colpo alla testa e poi ha dovuto chiedere la sostituzione, forse ci stava un’ammonizione, comunque ora sta abbastanza bene”.
Che spiegazione ti dai per questa prestazione?
“Io mi prendo le mie responsabilità, e se qualcuno non fa attenzione a questo non mi conosce. Io sono uno che quando parla si prende le responsabilità, stasera me le prendo, c’è da vergognarsi e chiedere scusa però è inutile ripetere quello che ho detto ieri perchè altrimenti non mi date rispetto e non ascoltate quello che dico. Pochissime volte sia da calciatore che da allenatore ho vissuto serate come questa. Sono venuto ad allenare questa piazza con entusiasmo perchè questa piazza se lo merita. Oggi il mio cuore sanguina, spero che lo faccia anche quello di tanti calciatori”.

head coach of fc internazionale antonio conte during FC Internazionale vs AC Milan, italian Serie A soccer match in Milano, February 09 2020 – LPS/Fabrizio Carabelli
Serie A
Cagliari, Nicola: “La salvezza non è una concessione. Il nostro un calendario tosto”

Il tecnico del Cagliari, Davide Nicola, ha parlato al termine della sconfitta esterna contro il Como. Manca ancora qualcosa per la matematica salvezza.
Davide Nicola, allenatore del Cagliari, è intervenuto in conferenza stampa al termine della sconfitta del Sinigaglia contro il Como di Fabregas. Isolani ancora non matematicamente salvi. Una vittoria lunedì del Venezia porterebbe i lagunari a 29 punti in classifica, a -4 dalla banda di Nicola a due giornate dalla fine.
Cagliari, le parole di Nicola
Che difficoltà avete avuto dopo oggi?
“Non era facile, una difesa con Palomino e Adam mai provata quest’anno. Probabilmente dobbiamo cercare di diventare più cinici. Prima del 3-1 potevamo trovare il pareggio. La squadra ha fatto bene obiettivamente contro una squadra altamente competitiva che non prendeva gol da 500 minuti. Noi stiamo dando tutto, alcune dinamiche sono difetti che ci portiamo dall’inizio. Fatichiamo a migliorarli, dobbiamo concentrarci sui pregi e la squadra ha fatto quello che poteva fare. Prepariamoci alla prossima”.
Match point in teoria… è sereno?
“Sì, sono tranquillo. Comunque non è facile vincere un campionato in Italia, devi essere pronto in caso di un episodio, quando devi limitare gli altri e quando tu devi fare male. Noi dobbiamo trovare la forza di fare più di un gol e fare cose diverse”.
Per il futuro: resterà?
“Per me conta solo l’obiettivo della squadra. Ci metto l’anima, come tutti i ragazzi e i tifosi che ci seguono. Un unico desiderio che fatichiamo per raggiungere. Il resto non conta”.
Una squadra frizzante, l’altra meno brillante. Cinismo da un lato e dall’altro no…
“Sì, ma noi stiamo costruendo certi numeri. Dobbiamo insistere su quello che stiamo facendo, a parte qualche defezione. Chi è entrato ha fatto il suo dovere. Secondo me abbiamo fatto un primo tempo di ottimo livello e ordine. Dobbiamo migliorare il discorso dell’ultima scelta e avere la capacità di tradurre con qualche gol in più quello che creiamo. Comunque un gol a Como non è regalato, e non mi aspetto regali da nessuno”.
Come si può analizzare questo Cagliari? Cos’è mancato?
“Quando lotti per la salvezza ne ho viste poche di sofferte. Inutile girare intorno alle cose. Avere la capacità di lottare costantemente e lottare per un obiettivo importante… altrimenti fai un altro discorso. La mia squadra è unita da questo punto di vista, abbiamo un calendario ed è tosto, continuiamo a lavorare come stiamo facendo. E magari riesci a tramutare il gol dall’azione, che è quello che vogliamo”.
Il Cagliari ha fatto un po’ di fatica in casa. Si sente di fare un appello?
“Non abbiamo mai avuto bisogno. Il nostro pubblico è sempre presente. Abbiamo avuto un comportamento di gioco in casa e fuori pressoché simile. Probabilmente l’anno scorso si è ottenuto qualche punto in più in casa. Alcuni punti dobbiamo migliorarmi e ci vorrà tempo, altri invece subito. Dobbiamo raggiungere quanto prima quello che vogliamo, ma le cose arrivano quando arrivano. Cerchiamo di fare quello che dobbiamo in un campo difficile, fino all’1-1 la partita è stata alla pari. Poi o trovi la possibilità di riaprire la partita oppure…”.
Campionato del Cagliari di sofferenza fino all’ultima giornata. Falliti due match point salvezza, raggiungere l’obiettivo per demeriti altrui cosa significherebbe?
“Fallito come? Rispetto a Udinese e Como dobbiamo strappare coi denti la salvezza, stiamo parlando di squadre qualitative. Per me la salvezza non è una concessione che ti fanno ma lungo percorso di vittorie risicate e convincenti, e se ti trovi con due punti in più hai fatto un percorso che devi portare a termine. Quando conquisti la salvezza non c’è mai demerito ma un grande lavoro, riconoscendo il tuo obiettivo. Il nostro è questo ed è quello che vogliamo, fortemente”.
Serie A
Venezia, la città ci crede: Penzo verso il sold out
Il Venezia di Di Francesco è chiamato all’impresa contro la Fiorentina. Una vittoria permetterebbe di avvicinare un’impresa monumentale dopo le difficoltà.
I lagunari ospiteranno i toscani nel pre monday night alle 18.30. Gli ultimi risultati hanno riacceso le speranze di salvezza dopo una stagione intera in zona retrocessione. I tifosi ci credono.
Venezia, ultimi posti al Penzo: può realizzarsi un’impresa
Zerbin e compagni hanno l’occasione di stupire ancora contro una delle grandi del nostro campionato, dopo i pareggi contro Lazio, Napoli e Atalanta. In più la vittoria obbligata contro il Monza ha dato quella spinta necessaria per agganciare l’ultimo vagone del treno salvezza.
Ora contro la Fiorentina si presenta una possibilità monumentale visto che al Penzo si presenta una squadra ferita e stanca dopo i 120 minuti contro il Betis in Conference League. La grinta e la freschezza dei ragazzi di Di Francesco possono risultare così decisive per eventualmente, in caso il Lecce non andasse a punti, volare a quota 29 punti al quartultimo posto.
L’addio di Pohjanpalo a gennaio ha portato negatività attorno all’ambiente dato che si trattava dell’unico giocatore capace di “buttarla dentro”, tuttavia c’è stata una crescita soprattutto in fase difensiva che ha portato a diversi punti molto pesanti.
Il suo sostituto, Fila, è riuscito a timbrare il cartellino e il lavoro spalle alla porta sta diventando imprevedibile per le difese avversarie. Per affrontare avversari come Kean e Gudmundsson sarà fondamentale non dare profondità e opzioni a un centrocampo di qualità come quello viola. L’atteggiamento iniziale sarà fondamentale per imporre subito il proprio gioco e la voglia di portare a casa il risultato.
In questo senso i tifosi hanno già lanciato il loro segnale, riempiendo il Penzo quasi in ogni ordine di posto (restano poco meno di 1000 tagliandi) per spingere la squadra nell’arco di tutti e 90 i minuti.
Serie A
Como, Fabregas: “Sarò sempre grato ai lariani”

Il tecnico del Como, Cesc Fabregas, ha parlato al termine della vittoria casalinga contro il Cagliari di Nicola per 3-1. Sesta vittoria di fila per i lariani.
Cesc Fabregas, allenatore del Como, è intervenuto in conferenza stampa al termine del successo casalingo contro il Cagliari di Nicola. Un secco 3-1 inflitto ai sardi che permette ai lariani di prendersi il decimo posto in classifica e la sesta vittoria consecutiva in campionato.
Lo spagnolo è stato un pò vago sul suo futuro. Ricordiamo infatti che sulle tracce dell’ex Barcellona c’è il Bayer Leverkusen, che a fine stagione saluterà Xabi Alonso in direzione Real Madrid.

CESC FABREGAS LANCIA IL PALLONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Como, le parole di Fabregas
L’aspetto che risalta più della squadra è la mentalità mostrata, nonostante a salvezza raggiunta.
“Penso che questo è un po’ la continuità della nostra stagione. Avere più forza per alzarsi dal letto il giorno dopo, dopo una sconfitta e una sconfitta ancora. Con coraggio, rispetto per il compagno, creando forza nella nostra famiglia. la nostra mentalità è cresciuta, i giocatori hanno capito il nostro gioco e il nostro stile. Ora il più è mostrare il nostro impatto mentale. Dobbiamo vincere la prossima. Quando trovi tanti complimenti pensi di essere più bravo di quello che sei, lo sprint non lo fai, molli e arriva una squadra che ti mangia e vince. Ma questo è il mio lavoro, di far capire che per vincere e arrivare al top bisogna sempre andare a 100. Noi lo abbiamo capito e sono contento. Pensiamo alla prossima a Verona, partita difficile, dobbiamo vincere”.
Quando ha capito che la squadra avrebbe potuto fare un grande campionato?
“Noi stiamo facendo il campionato che dovevamo fare. Sono arrivati giocatori che hanno fatto alzare il livello, Goldaniga ha giocato otto partite da terzino destro, Kempf a sinistra… facile dire tutto questo ma io ricordo tutta la strada fatta, la stagione, ma i ragazzi non hanno mollato. I ragazzi mi hanno seguito e questo per me è fondamentale”.
L’anno prossimo si può puntare all’Europa? Con o senza di lei?
“Se dico sì o no è uguale. Se vinco e poi le perdo tutte dicono che sono scarso, conosco tutto. Io sono tranquillo. Oggi sei bravo e se fai la stessa cosa poi non è così. Io sono tranquillo”.
Del futuro ha già parlato. Ma il lato emotivo con giornate come queste? Avranno un peso nella decisione finale?
“Ovviamente c’è un lato emotivo, non lo posso negare. Succeda quel che succeda io ringrazierò per sempre quello che mi ha dato la società, sono orgoglioso di quello che si sta creando intorno a Como. Questa energia al Sinigaglia, una cosa diversa da quando sono arrivato da giocatore. Io voglio andar via di qui lasciando un’eredità, l’importante è che chi viene dopo di me ritrova una grande società, con ragazzi preparatissimi. Una cultura del lavoro spettacolare. Voglio lasciare questo al Como poi io sono molto contento e legato a tutti, molto coinvolto anche sul futuro. Quando arriverà il momento si dirà qualcosa”.
Come la sta dicendo sembra un passo d’addio…
“No, l’ho detto sempre questo. Quando andrò via, spero che dicano: ‘Wow’. Il mio lavoro è preparare tutto, anche dopo 10-5 anni. La cosa più difficile è quanto fatto fino ad adesso. Ora bisogna alzare il livello”.
Sesta vittoria di fila, un solo gol subito. Difesa che regge bene… cosa è cambiato?
“Quello che vedete voi è sbagliato. Siamo stati forti difensivamente tutta la stagione, ma singolarmente ti hanno fatto gol che oggi non avrebbero dovuto arrivare. Come Pepe oggi. Nella prima parte 32 gol presi, oggi 17. Nel singolo la squadra è migliorata, ma con i dati, se potete vederli… questo è calcio. L’atteggiamento della squadra in tutta la stagione è stato molto forte”.
Oggi qualche novità. Pensa di ripeterlo nelle ultime due giornate?
“È presto, devo vedere la settimana, come ritornano i ragazzi. Ma abbiamo trovato una continuità, una squadra che gioca bene, questo è il più importante. Devo andare con i giocatori che sento possano vincere la partita. Oggi l’ho sentito. Con Pepe è stato un regalo meritato, non voglio dire la cosa sbagliata. Mi ha aiutato durante la stagione, Valle mi ha dato qualcosa in più, ma andiamo a vincere le partite che mancano. Per dare continuità a una squadra che sta crescendo per un calcio che a me piace”.
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