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Juventus, Platini: “Yildiz ha personalità. Motta un intenditore. E sullo Scudetto…”
L’icona del calcio Mondiale, insieme a Pelè e Maradona: Michel Platini parla della nuova Juventus, di Thiago Motta e della ‘nuova’ numero 10.
Di seguito le parole di Michel Platini ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport‘:
“Vivo a Cassis anche d’inverno, non ho più voglia delle grandi città. E allo stadio vado poco. Sto benissimo, ma magari un giorno farò qualcosa per il calcio. Solo non mi chieda cosa: non glielo dirò. Juventus? Non posso dimenticare i cinque anni splendidi, l’Avvocato, Boniperti, Trap e tutti i miei amici. La Juve più bella di sempre”.
Yildiz
“Adesso un ragazzo di diciannove anni ha la dieci? Prego? Non sapevo della maglia dieci, quella mia, di Baggio, di Del Piero, Dybala. Bello. Se gliel’hanno data e lui l’ha voluta vuol dire che ha personalità. Gli auguro tutto il meglio per il bene della Juve e del calcio.
Sia un dieci come me, uno creativo, uno di quelli che inventa. Si ispiri a Bellingham, a Messi, a Zidane, non posso dire a me perché non mi ha visto giocare, non era nato. E stia al centro”.
Con il Como ha fatto ‘Il Platini’
“Allora Motta è un intenditore di calcio. Lo conosco, era al PSG, bel giocatore, uomo intelligente. Dovunque è andato ha fatto bene. Giusto puntare su di lui. Gli piace un calcio offensivo e spettacolare. L’allenatore giusto per gestire questa transizione e far partire un ciclo vincente e giovane”.
Scudetto subito
“Calma, un bambino vuole vincere sempre, un po’ di alternanza fa bene al calcio. Lo so che quattro anni senza Scudetto sono tanti, ma anche dopo di me è successo. Poi si torna a vincere.
La Juve si è resa conto di non poter rivaleggiare con Real Madrid, Manchester City, PSG, non ha più i mezzi di arabi e altri proprietari, quindi deve creare un grande collettivo. Oggi i ds sono importanti come gli allenatori”.
Centrocampo bianconero
“Al Nizza, Thuram era elegante, gran fisico, buona tecnica e valori che gli ha tramandato papà Lilian. Rabiot è un bel giocatore, fisico e tecnico, era finito il suo ciclo. Per Pogba non so cosa dire, era l’immagine simpatica, gli volevano bene tutti, carismatico. Visto da lontano è un peccato e un grande dolore”.
Grande attesa per Vlahovic
“Il destino dei centravanti è uno, come succedeva a Trezeguet. Se segni sei un fenomeno, se non segni ti criticano”.
Allegri, chiamata Juve ed Andrea Agnelli
“Puntavo molto su Max? Sì, però temo non avesse i giocatori giusti. Se ho mai ricevuto una chiamata della Juve, anche solo per un consiglio? No, mai. Cosa penso di Andrea Agnelli? Forse si è comportato un po’ da tifoso. Ero contentissimo del ritorno della Famiglia alla Juve. John Elkann lo conosco poco: il futuro dipenderà dal suo amore per la Juve“.
Nuova Champions League
“Non mi piace. Quella bella era a trentadue con i gruppi, ma Ceferin ha ceduto ai Club. Meglio la Super League? No, ma un giorno, non so se tra cinque o vent’anni, ci sarà. I Club erano tutti d’accordo, ricorda? Torneranno d’accordo. E la Corte ha detto che il monopolio UEFA e FIFA è finito. Tutto è cominciato con la Bosman: non mi piace, ma ormai c’è”
La ‘sua’ Juventus
“Ripenso a quando Boniperti ha convocato me e Zibì e gli abbiamo detto: ‘Perché non ci lasciava dove stavamo, se dobbiamo giocare dove non sappiamo?’. Dal giorno dopo è cambiato tutto ed è nata la Juve. Sono d’accordo con Zibì: se avessimo vinto ad Atene con l’Amburgo ne avremmo prese tre di fila”.
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FIGC, un candidato eccellente per la presidenza
Chi sarà il successore di Gabriele Gravina alla presidenza della FIGC? Ancora non ci sono elezioni, ma c’è già l’idea di candidare qualcuno.
La partita non è ancora iniziata, ma sul campo della presidenza FIGC si staglia già un’ombra significativa: quella dell’ex attaccante della Juventus Alessandro Del Piero.
Secondo quanto riportato da La Repubblica, l’ex campione potrebbe inserirsi nella corsa per il ruolo di presidente della Federcalcio: le elezioni sono indette per il prossimo 3 febbraio. La decisione di Gabriele Gravina, attuale presidente, di fissare la data delle elezioni ha sorpreso molti, riducendo i tempi di preparazione: le candidature devono essere depositate entro il 25 dicembre.
Gravina, in cerca del suo terzo mandato, non ha ancora ufficializzato la sua candidatura, sperando di ottenere il sostegno della Serie A. Tuttavia, proprio all’interno dei club della massima serie italiana, sta prendendo forma l’idea di candidare Del Piero. Questa possibilità è più di una semplice suggestione: Alex è stato contattato per valutare la sua disponibilità e, secondo indiscrezioni, non avrebbe escluso l’ipotesi.
Per trasformare questa idea in realtà, sarà necessaria una candidatura ufficiale da parte di una componente della FIGC. In pratica, Del Piero dovrebbe essere indicato come rappresentante dalla maggioranza di una delle seguenti categorie: Assocalciatori, Associazione Allenatori o una delle leghe. Tra queste, la Lega Serie A potrebbe essere la più interessata a promuoverlo, vedendo in lui una figura capace di unire le società e rappresentare una visione comune.
Gravina può comunque contare su una solida base di consensi, stimata intorno al 75%, grazie al sostegno dei Dilettanti guidati da Giancarlo Abete, della Serie C, di una parte della Serie A, degli allenatori e dell’Associazione Calciatori. Proprio quest’ultima ha ricevuto significativi aiuti da Gravina, come il contributo economico per il ripristino del fondo di solidarietà destinato ai calciatori a fine carriera.
La sfida resta aperta e presto sapremo se Del Piero deciderà di scendere in campo. La sua condizione principale? Non essere percepito come una figura divisiva, ma come un simbolo di unità e rinnovamento per il calcio italiano.
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Esclusiva Calcio Style, contatti per il post Fonseca: Edin Terzic in pole
Esclusiva Calcio Style, i contatti sono avvenuti diverse settimane fa, prima della sconfitta casalinga contro il Napoli e noi di Calcio Style lo avevamo scritto in esclusiva. In essere uno stato di allerta, vediamone i dettagli.
Il cammino di Paulo Fonseca è sotto gli occhi di tutti. Il Milan di certo non si può ritenere soddisfatto e le sconfitte iniziano ad essere troppe per poter mantenere il passo. Contro la Juventus non è stata sconfitta, ma un qualcosa che ci è andato molto vicino, sicuramente un punto che non ha fatto felici nessuno al quarto piano di Via Aldo Rossi, per non parlare dei tifosi che hanno pagato un centinaio di euro per il terzo anello.
Dieci punti dalla vetta pesano come un macigno, soprattutto se i rossoneri non dovessero centrare la qualificazione alla Champions League per la prossima stagione. Questo rappresenterebbe una vera sconfitta per un club che ha sempre sostenuto di volere crescere step by step, di anno in anno.
Non è sicuramente l’unico, ma uno dei responsabili dell’attuale debacle è il tecnico portoghese il quale non sta avendo vita facile nemmeno all’interno delle mura di Milanello con alcuni giocatori che sembrano essersi girati di traverso. E la dirigenza sembra averlo abbandonato ormai da tempo.
Ma veniamo al nome, un profilo che sembra mettere tutti d’accordo, quantomeno i componenti della dirigenza che in altri periodi non erano riusciti a trovare una quadra. Stiamo parlando di Edin Terzic, ex allenatore del Borussia Dortmund. Giovane e preparato, il 42enne gioca principalmente con il modulo 4-2-3-1 senza tuttavia disdegnare assolutamente il 4-3-3. Famoso per un gioco offensivo, a viso aperto, Terzic è stato contattato alcune settimane fa, prima ancora della sconfitta al San Siro contro il Napoli.
E i contatti sembrano proseguire, l’allenatore ha fatto recapitare dai suoi agenti tutto il suo entusiasmo per una nuova avventura in Italia.
La posizione di Fonseca è compromessa, domani in Champions e in campionato contro l’Empoli non saranno più permessi e tollerati passi falsi. Altrimenti sarà esonero certo. Questa è la notizia, la falsa credenza che la dirigenza sia contenta di Fonseca non corrisponde a verità.
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Milan, chi è il vero Gerry Cardinale? L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, non so se in molti se lo chiedono, ma in cuor mio la domanda sorge spontanea: chi è il vero Gerry Cardinale?
“Nessuno vuole vincere più di me”, questa frase non l’ha pronunciata un tifoso, non l’ho pronunciata io, ma Gerry Cardinale in tempi non sospetti.
E cosa deve fare il tifoso medio? Ovvio, ascoltare il verbo del presidente e soprattutto crederci.
Direi che lo abbiamo ascoltato e lo abbiamo creduto per troppo tempo. Abbiamo assistito alla demaldinizzazione, un nuovo verbo creato ad hoc per descrivere tutto ciò che è stato distrutto dopo la cacciata di Paolo Maldini l’anno dopo lo scudetto.
Perché di errori ne sono stati fatti e per me viene difficile elencarli tutti nello stesso articolo, ma voglio citare i principali. E’ stato ad esempio fatto partire un allenatore, Stefano Pioli, sicuramente a fine ciclo, ma per alzare l’asticella, siccome si vuole vincere, si deve provare a prendere un top allenatore e senza girarci troppo intorno Antonio Conte, Massimiliano Allegri o Maurizio Sarri in estate non speravano altro di venire in rossonero.
Si poteva fare un mercato diverso. Piuttosto che prendere Emerson Royal a 16 milioni, si poteva tenere Kalulu il quale avrebbe certamente giocato meglio senza per forza regalarlo alla Juventus, peraltro una diretta avversaria.
Si poteva inserire in organico un dirigente di esperienza anzichè promuovere u talent scout, Geoffrey Moncada, che prima di questa estate aveva mai direttamente trattato un giocatore. Si poteva fare maggiore chiarezza intorno alla figura di Zlatan Ibrahimovic perchè in fondo, dietro alla parola Senior Advisor, nessuno ha ancora capito perfettamente cosa faccia, al di fuori delle storie su Instagram.
Riprendendo la frase Nessuno vuole vincere più di me posso solo aggiungere che finora la gestione Cardinale, quantomeno guardando questioni di campo, è stata fallimentare. E bisognerà stare attenti perché questa non si tratta di costruzione, bensì distruzione di quanto era stato fatto. Siamo infatti così certi che i vari Theo Hernandez, Rafael Leao e compagnia cantante vorrà rimanere a fine stagione se saremo fuori dall’Europa che conta? Io così sicuro non lo sono e non riesco a dar loro torto.
Ma in fondo chi ha vinto o perso in tutta questa faccenda? Dall’incasso di quasi 8 milioni dall’orrenda sfida tra Milan e Juventus di sabato pomeriggio la risposta è semplice: Gerry Cardinale. Ma allora…a questo si riferiva? Un suggerimento caro Gerry, la prossima volta le cose dille con più chiarezza, usa i verbi giusti. La frase corretta sarebbe stata nessuno vuole incassare più di me. Ti avremmo creduto di più.
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