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All Eyes On Me – il focus sul 3° turno di Premier League 2024-25

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Premier League

Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 3°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

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Terzo turno: “Don’t stop the music”

All Eyes On Me

IL LIVERPOOL SBANCA OLD TRAFFORD

Prosegue la marcia intonsa del Liverpool di Slot che diventa il primo tecnico dei Reds a vincere tutte le prime tre partite di campionato senza concedere gol dopo il recentemente compianto Eriksson nel 2007, nonché l’unico a battere lo United al primo confronto diretto oltre a Bob Paisley nel 1975.

Ad Old Trafford l’equilibrio si protrae per la prima mezz’ora, intervallato dalla rete annullata ad Alexander-Arnold per un fuorigioco precedente di Salah, dopodiché gli ospiti salgono in cattedra e impartiscono una lezione di calcio.

Luis Diaz va a segno per due volte tra il 35′ ed il 42′ sfruttando alla perfezione i due grossolani errori di scelta di Casemiro in disimpegno e il doppio assist di Salah: dalla stagione 2021-22 il Liverpool ha visto segnare una doppietta al “Theatre of Dreams” nel primo tempo a più calciatori (2, Diaz e Salah) rispetto ai Red Devils (1, Cristiano Ronaldo).

Nella ripresa, dopo l’ottima parata di Alisson su Rashford, è il solito attaccante egiziano che chiude definitivamente i giochi con un mancino stretto sul primo palo dall’ingresso dell’area di rigore sorprendendo l’incolpevole Onana e gettando nel più totale sconforto i tifosi di casa che negli ultimi sette confronti diretti casalinghi contro la temibile armata del Merseyside hanno assistito solamente ad una vittoria.

La posizione di Ten Hag continua ad essere in bilico: una vittoria e due sconfitte non sono, di certo, un buon biglietto da visita per iscriversi alla nuova stagione.

HAALAND NON E’ UMANO. ARSENAL E BRIGHTON SI DIVIDONO LA POSTA IN PALIO TRA LE POLEMICHE

Nello stesso stadio in cui due anni fa ha esordito in Premier League con una doppietta, Haaland ne fa tre consentendo al Manchester City di allungare a 17 la striscia di imbattibilità contro il West Ham nell’era Guardiola (15 vittorie e 2 pareggi. Superato il record di Ferguson contro il Charlton Athletic) e di chiudere a punteggio pieno questo primo scorcio di campionato.

Il norvegese sfrutta da vero predatore d’area gli assist di Bernardo Silva (44esimo passaggio vincente che fa di lui il miglior assistman portoghese nella storia del torneo), Rico Lewis e Matheus Nunes, sfiorando anche il poker nel finale. Ottavo hat-trick in Premier League in appena poco più di due stagioni, il secondo consecutivo, primo calciatore del nuovo millennio a siglarne due nelle prime tre uscite, 19esimo centro in 11 gare nel mese di agosto e primo a toccare quota 7 marcature in appena tre turni: spaventoso.

L’autogol di Ruben Dias e il palo colpito da Kudus nella ripresa sono solamente dei lampi per un West Ham al secondo ko casalingo consecutivo in campionato, intervallato solamente dall’1-0 in Coppa di Lega imposto al Bournemouth grazie alla rete nel finale di Bowen.

Perde i primi due punti stagionali l’Arsenal che all’Emirates impatta sull’1-1 con il Brighton anche in virtù della più che dubbia espulsione impartita a Rice (la prima in 245 partite) al 49′, reo secondo il direttore di gara Kavanagh di aver intenzionalmente allontanato il pallone a gioco fermo prima di ricevere un calcione da dietro da parte di Veltman.

Dopo un primo tempo sostanzialmente equilibrato chiuso in vantaggio grazie all’acuto di Havertz, al decimo coinvolgimento diretto in un gol nelle ultime 9 gare di campionato, perfettamente smarcato dall’assist di Saka (il terzo nelle prime tre, solamente Henry nel 2004-05 ci era riuscito con i rossi di Londra), i Gunners incassano il pari al 58′ da Joao Pedro che bissa la rete siglata nel recupero allo United nello scorso turno, rompendo l’imbattibilità di Raya dopo 237′ e assicurando ai suoi un punto prezioso che regala ancor più fiducia in vista di un prosieguo di stagione tutto da vivere.

IL CHELSEA STECCA ANCORA A STAMFORD BRIDGE. IL TOTTENHAM CADE AL ST. JAMES’ PARK

Il Chelsea rimanda ancora l’appuntamento con la prima vittoria casalinga in campionato. Dopo il roboante 2-6 inflitto al Wolverhampton i Blues non vanno oltre l’1-1 nel derby con il Crystal Palace, complice anche le numerose occasioni da gol cestinate nella ripresa.

La seconda rete in questa Premier League di Jackson al 25′ sul quarto assist di Palmer (solamente 4 calciatori hanno fatto meglio di lui nella storia nelle prime tre gare tra cui Kane e Pogba), non basta ai ragazzi di Maresca che vengono raggiunti dalla prima perla stagionale di Eberechi Eze che estrae dal cilindro un favoloso destro a giro che vale l’1-1 finale, nonché il suo quinta realizzazione da fuori area nel 2024 in campionato: solo Foden come lui.

Il tecnico italiano dovrà correre al più presto ai ripari (considerato anche il grande spavento di giovedì contro il Servette in Conference League) e continuare a fare affidamento sul solito Palmer, al quindicesimo passaggio vincente dal settembre 2023, nessuno come lui nei top 5 campionati europei. Primo, prezioso punto, invece, per le Eagles che danno continuità al 4-0 impartito al Norwich in Coppa di Lega.

Nel giorno del rientro in campo di Sandro Tonali il Newcastle centra il suo secondo successo interno nelle prime due gare casalinghe della stagione (non accadeva dal 2009-10 in Championship e dal 2000-01 in Premier League) superando per 2-1 il Tottenham al termine di una gara frizzante.

A sbloccare il risultato ci pensa Barnes su assist del nuovo arrivato Kelly, mentre per il pareggio degli Spurs le responsabilità sono da spartire tra Pope che respinge malissimo la conclusione di Maddison, e Burn che si mette il pallone in porta nel tentativo di liberare l’area in seguito alla ribattuta di Brennan Johnson.

La rete decisiva arriva l 76′ con Joelinton che con un filtrante rasoterra infila la difesa ospite poi punita dal più facile degli assist di Murphy per il più facile dei gol di Isak, il quinto ai danni dei bianchi di Londra che diventano così la sua vittima preferita.

La formazione di Postecoglou incassa, dunque, la quarta sconfitta nelle ultime sei trasferte di campionato, dopo averne perse appena tre nelle prime quindici sotto la gestione del tecnico australiano. I Magpies, invece, volano a quota 7 punti.

L’ASTON VILLA FA LA VOCE GROSSA AL KING POWER STADIUM. RIMONTA PAZZA DEL BOURNEMOUTH

Altri tre punti in trasferta per l’Aston Villa, per giunta con lo stesso risultato e gli stessi marcatori della sfida contro il  West Ham di due settimane fa, che aiutano la squadra a rialzare la testa dopo la sconfitta interna incassata dall’Arsenal.

L’1-2, peraltro già maturato nell’ultimo scontro cronologico andato in scena nella tana delle Foxes il 4 aprile 2023, inizia a comporsi già nella prima frazione grazie ad Amadou Onana, bravo a sfruttare l’assist di Watkins. Il centrocampista belga eguaglia, così, in appena tre uscite con la nuova maglia il record personale di marcature in una singola stagione, fatto registrare con l’Everton nella precedente annata.

Il raddoppio arriva al 63′ ad opera di Jhon Duran, che questa volta ci mette appena 2 minuti contro i 17 impiegati al London Stadium dopo il suo ingresso in campo, per incornare in porta il cross di Digne. A nulla serve la prima gioia con la maglia del Leicester di Facundo Buonanotte, a secco dallo scorso 18 febbraio, se non ad alimentare delle false speranze per le Foxes che restano inchiodate ad un solo punto in classifica.

Accade tutto nel secondo tempo a Goodison Park tra Everton e Bournemouth che danno vita ad una gara dall’elevatissimo tasso emotivo. Dopo una prima frazione soporifera i Toffees trovano le prime due reti del loro campionato con Keane e Calvert-Lewin, la prima da piazzato e la seconda su sviluppo verticale, ma buttano tutto via nei minuti finali.

Dall’87’ in poi, infatti, le Cherries danno vita ad una rimonta mai vista prima in Premier League, considerando lo scarso minutaggio a disposizione prima della fine. Semenyo (già due reti ed un assist in stagione) accorcia spingendo in porta il cross di Kluivert, Cook, al primo centro in carriera nella massima divisione inglese a 27 anni, pareggia di testa e, sempre di testa, Sinisterra realizza il 2-3 al 96′ capitalizzando un altro traversone di Kluivert.

I ragazzi di Iraola salgono, dunque, a quota 5 in classifica dopo i due pareggi con Nottingham e Newcastle, mentre la squadra di Dyche, travolta da un tracollo emotivo, resta in fondo alla graduatoria a 0 punti.

VOLA IL BRENTFORD. 1-1 SIA A PORTMAN ROAD CHE AL CITY GROUND

Prosegue alla grande il cammino del Brentford che ottiene il secondo successo casalingo consecutivo, intervallato dalla sconfitta di Anfield, contro un Southampton anche in questo turno apparso non all’altezza.

L’addio di Ivan Toney, volato all’Al-Ahli nelle ultime ore di mercato, non sembra aver scalfito le certezze delle Bees che nel segno dei soliti Mbeumo e Wissa bissano il 2-1 di due settimane fa al Crystal Palace, timbrato sempre dal 19 e dall’11, mettendo in mostra una condizione risplendente, come certificato anche dal successo di misura sul campo del Colchester nel secondo turno di Coppa di Lega.

Discorso totalmente opposto per i Saints, la cui prima rete in questo campionato ad opera del giapponese Sugawara arrivata nel recupero non allevia le preoccupazioni, specie per una fase difensiva che, nonostante l’arrivo di Ramsdale dall’Arsenal, non sembra regalare grandi certezze. La squadra di Martin resta l’unica insieme all’Everton ancora senza punti all’attivo.

Identico risultato sia a Portman Road tra Ipswich e Fulham che al City Ground tra Nottingham Forest e Wolverhampton.

La neopromossa squadra di McKenna incamera il primo punto stagionale dopo un avvio da incubo contro Liverpool e City, impattando sull’1-1 con i Cottagers. Il classe 2003 Delap la sblocca al 15′ trovando il primo gol in carriera in Premier League, Adama Traoré la pareggia al 32′ su assist di Robinson, permettendo ai suoi di salire a quota 4 in classifica.

Accade tutto in due minuti tra il Forest e i Wolves: il solito Wood mette il timbro (già il secondo in campionato) al 10′, Bellegarde risponde con una pregevole sberla da fuori area al 12′ trovando la prima gioia personale nel 2024. La formazione di Espirito Santo resta imbattuta e si stanzia a quota 5, quella di O’Neil ottiene il primo punto.

Top & Flop

TOP

1) Erling Haaland – Altro giro, altra tripletta. Cosa aggiungere di più? 70 reti in 69 presenze in Premier League, già capocannoniere con ampio margine sugli inseguitori. Poi, lo abbiamo imparato, agosto è il suo mese preferito.

2) Bryan Mbeumo – Tre centri in tre partite, connessione perfetta con il partner Wissa e Toney già nel dimenticatoio. Dopo le prove generali della scorsa stagione il camerunense è definitivamente pronto a caricarsi il Brentford sulle spalle.

3) Mohamed Salah – Per lui discorso analogo a quello di Haaland. Possiamo dire solo altre due cose: con quest’ultimo match diventano 16 i suoi coinvolgimenti diretti contro lo United nelle ultime 22 partite, e 10 le reti realizzate ad Old Trafford (raggiunto il record di Shearer a Elland Road).

FLOP

1) Vitaliy Mykolenko – Due dei tre gol del Bournemouth arrivano dal suo lato. Si perde prima Semenyo e poi Sinisterra, il tutto in appena 10 minuti. Disattenzioni che costano all’Everton una rimonta storica e punti pesantissimi.

2) Jack Stephens – Il clamoroso errore in prima costruzione che porta al raddoppio di Mbeumo è senza dubbio una delle cose più esteticamente brutte che si possano osservare su un campo di calcio. Il Southampton dovrà rivedere molte cose.

3) Casemiro – Il suo periodo no era già iniziato la scorsa stagione, ma nella sfida con il Liverpool ha, probabilmente, raggiunto il suo apice: in occasione dello 0-1 consegna la palla ad Alexander-Arnold con un suggerimento insensato, nello 0-2 si lascia scippare il pallone in uscita come fosse un centrocampista alle prime armi.

Classifica e prossimo turno

1

Manchester City

9 3 3 0 0  9:2 +7
2 Liverpool 9 3 3 0 0  7:0 +7
3

Brighton

7 3 2 1 0  6:2 +4
4

Arsenal

7 3 2 1 0 5:1 +4
5

Newcastle

7 3 2 1 0 5:1 +4
6

Brentford

6 3 2 0 1 5:4 +1
7

Aston Villa

6 3 2 0 1 4:4 0
8

Bournemouth

5 3 1 2 0 5:4  +1
9 Nottingham Forest 5 3 1 2 0 3:2 +1
10 Tottenham 4 3 1 1 1 6:3 +3
11 Chelsea 4 3 1 1 1 7:5 +2
12

Fulham

4 3 1 1 1 3:3 0
13

West Ham

3 3 1 0 2 4:5 -1
14

Manchester United

3 3 1 2 0 2:5 -3
15

Leicester

1 3 0 1 2 3:5 -2
16

Crystal Palace

1 3 0 1 2 2:5 -3
17

Ipswich Town

1 3 0 1 2 2:7 -5
18

Wolverhampton

1 3 0 1 2 3:9 -6
19

Southampton

0 3 0 0 3 1:5 -4
20

Everton

0 3 0 0 3 2:10 -8

Prossimo turno:

Sabato 14 settembre

Southampton 13:30 Manchester United

Liverpool 16:00 Nottingham Forest

Manchester City 16:00 Brentford

Fulham 16:00 West Ham

Crystal Palace 16:00 Leicester

Brighton 16:00 Ipswich Town

Aston Villa 18:30 Everton

Bournemouth 21:00 Chelsea

Domenica 15 settembre

Tottenham 15:00 Arsenal

Wolverhampton 17:30 Newcastle

Premier League

Rodri, l’eroe anti-social di cui il calcio ha bisogno

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manchester city rodri

Nato a Madrid il 22 giugno 1996, Rodrigo Hernández Cascante, meglio noto come Rodri, è diventato uno dei protagonisti indiscussi del calcio mondiale.

A soli 28 anni, ha già vinto tutto, dalla Champions League nel 2023 all’Europeo nel 2024. Tuttavia, la sua storia non è solo una sequenza di successi, ma un viaggio di dedizione e sacrificio che merita di essere raccontato.

 

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Il gioco specchio dell’anima

Rodri è il riflesso di una personalità solida e disciplinata, mai una parola fuori posto, mai un comportamento scorretto. Il suo gol decisivo al 68° minuto nella finale di Champions League ha segnato una delle tappe più importanti della sua carriera, mentre la vittoria all’Europeo dell’estate successiva lo ha consacrato tra i grandi del calcio. Non è un caso che oggi sia tra i favoriti per il Pallone d’Oro, un riconoscimento che molti gli attribuiscono già come meritato.

In un’intervista rilasciata a ESPN, alla domanda se sentisse di meritare il Pallone d’Oro, Rodri ha risposto con la sua solita umiltà: “Quando cammino per strada, molte persone mi dicono che merito di vincere, e per me questa è già una vittoria.” Questa risposta sintetizza perfettamente la grandezza di Rodri: un uomo che ha scelto la semplicità e la dedizione al suo lavoro come stile di vita.

Tra libri e pallone, la doppia vita di Rodri

Se si dovesse paragonare la vita di Rodri a un personaggio cinematografico, sarebbe sicuramente Peter Parker in Spider-Man. Come il famoso supereroe, Rodri ha vissuto una doppia vita per anni, dividendo il suo tempo tra lo studio universitario e allenamenti calcistici. In una recente intervista al The Players’ Tribune, ha raccontato dei suoi esordi con il Villarreal e delle prime partite in Liga, che gli valsero la notorietà anche tra i suoi compagni di università.

Rodri, protagonista con la Spagna

Athens, Greece – August 16,2023: Player of Manchester City Rodrigo in action during the UEFA Super Cup Final match between Manchester City and Sevilla at Stadio Karaiskakis, Piraeus

La sua storia comincia con un accordo siglato con i propri genitori. “Per me il calcio era quasi come una droga,” ha spiegato Rodri, “così ho stretto un patto con i miei genitori; se volevo continuare a giocare a calcio, dovevo anche frequentare l’università. A 17 quindi anni mi sono trasferito e mi sono iscritto all’università. Il primo anno vivevo nelle residenze del Villarreal Academy, ma quando ho compiuto 18 anni mi sono trasferito negli alloggi per studenti.”

Rodri ha raccontato di come le sue giornate fossero scandite dagli allenamenti mattutini e dalle lezioni pomeridiane. La sera, mentre i suoi amici si divertivano e andavano in discoteca, lui si limitava a bere acqua frizzante prima di ritirarsi, pronto per l’allenamento del mattino successivo. “I miei amici non sapevano neanche che giocassi a calcio,” ha ricordato. “Alla fine qualcuno mi ha chiesto perché non uscissi mai con loro, e ho dovuto spiegare che avevo allenamenti al mattino. Quando l’hanno scoperto, non potevano crederci.”

Le prime comparse e le ricerche su Google

L’anno successivo, Rodri fece le sue prime apparizioni nella Liga. “I miei compagni di corso sono rimasti sbalorditi quando mi hanno visto in TV con il numero 6,” ha raccontato. Alcuni non potevano credere che fosse davvero lui, tanto che uno di loro arrivò persino a cercare il suo nome su Google per assicurarsi che non fosse uno scherzo.

Un giocatore che ama la normalità, sia in campo che nella vita. Nonostante gli aneddoti che circolano su di lui, come quello in cui si dice che arrivò in ritardo a una trasferta perché troppo concentrato sugli studi, lasciando il cellulare in modalità silenziosa e non accorgendosi della chiamata del proprio allenatore.

Rodri, eroe moderno anti-social

Capita spesso, che i suoi compagni lo prendano in giro appellandolo come una persona fin troppo normale. La verità è che Rodri non è un calciatore moderno, almeno non sotto il punto di vista estetico.
Un ragazzo semplice e come lui stesso si é definito, dipendente dal calcio nel vero senso della parola.  Odia i social media e le scarpe da 400 sterline. La verità, come anche lui ha affermato recentemente, è che semplicemente ha inseguito un sentimento. Come affermato a The Players Tribune. “Volevo fare il calciatore non per comprarmi una Ferrari, ho scelto di farlo perchè quello che i miei eroi facevano in campo mi faceva sentire vivo”.

 

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Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 4° turno di Premier League 2024-25

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Premier League

Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 4°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

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Quarto turno: “Crumbs from your table”

All Eyes On Me

HAALAND LEAGUE

La Premier League ormai si sta sempre più trasformando in Haaland League. Dopo le due triplette consecutive contro Ipswich e West Ham il norvegese ne fa altri due (sfiorando il terzo nel secondo tempo) contro il Brentford, che bastano per ribaltare il risultato e garantire al Manchester City la tredicesima vittoria consecutiva in campionato.

Grazie a questi due centri Haaland sale a quota 9 in classifica marcatori diventando il primo calciatore nella storia della Premier League a toccare tale cifra nelle prime 4 gare (spodestato Rooney fermatosi a 8 nel 2011-12). Nel complesso il suo score arriva a contare 99 realizzazioni in 103 apparizioni con la maglia dei Citizens.

I ragazzi di Guardiola, dunque, restano da soli al comando dopo il grande spavento in apertura firmato Wissa (il suo gol dopo 22 secondi è il più rapido mai siglato contro i campioni in carica), anche grazie a Ederson che, oltre a blindare la porta in più occasioni sullo 0-1, fornisce l’assist per il 2-1, il quarto della propria carriera, portandosi così al secondo posto nella classifica degli estremi difensori con più passaggi vincenti a referto nel campionato inglese (davanti a lui solo Seaman con 5).

Le Bees, invece, restano a mani vuote in termini di punti, ma non di consapevolezza: i primi 20 minuti della gara dell’Etihad, infatti, rappresentano il manifesto del calcio verticale voluto da Frank, molto spesso coadiuvato e capitalizzato da Wissa o Mbeumo, perfettamente sincronizzati e abili nel non far rimpiangere Toney.

IL NOTTINGHAM ESPUGNA ANFIELD. L’ARSENAL SI PRENDE IL NORTH LONDON DERBY

La sorpresa di giornata arriva ad Anfield, dove il lampo di Hudson-Odoi al 72′ interrompe sia l’imbattibilità di Alisson (fermatasi dopo 342′) sia la striscia di vittorie del Liverpool, che aveva fatto en plein nelle prime tre gare.

Un po’ l’imprecisione del tridente offensivo, un po’ le parate di Sels (5) e un pizzico di sfortuna condiscono una gara nervosa in cui i Reds (imbattuti in casa dal 14 aprile) non mettono in mostra la consueta fluidità di manovra, complice anche il sempre efficace e puntuale ostruzionismo del Forest, attento in non possesso e pungente con la palla tra i piedi.

Il Nottingham, grazie alla prima rete in campionato dell’esterno scuola Chelsea dopo le 8 dello scorso anno, porta, dunque, a casa il quarto successo consecutivo in trasferta per la prima volta dal 1995, nonché la prima vittoria nella tana del Liverpool dal febbraio 1969, stanziandosi a quota 8 punti dopo i due pareggi interni con Wolverhampton e Bournemouth e lo 0-1 sul campo del Southampton.

Torna a sorridere l’Arsenal dopo il pari con corposo strascico polemico contro il Brighton, e lo fa in una delle partite più sentite: il derby con il Tottenham.

I Gunners espugnano per la terza volta consecutiva lo stadio degli acerrimi rivali (dato che non si registrava dal 1988), nonostante la contemporanea assenza di Rice e Odegaard causa squalifica e infortunio (con Arteta costretto a rinunciare ad entrambe per la prima volta in assoluto), i soli 96 passaggi completati nella prima frazione (dato più basso degli ultimi due anni) e il 36,3% di possesso palla complessivo che supera il precedente record negativo (37,8), fatto registrare proprio nell’ultimo confronto con gli Spurs di fine aprile.

La gara, equilibrata, con poche occasioni da rete nitide e con ben 7 ammoniti nella prima frazione (record), viene decisa da Gabriel che al 64′ si esibisce nella specialità della casa: il colpo di testa. Gli ultimi sei gol del difensore brasiliano, infatti, sono arrivati tutti attraverso la frustata aerea, così come tre delle ultime quattro marcature dell’Arsenal nel derby.

Prima del fischio finale che sancisce la sesta vittoria esterna consecutiva dei Gunners (miglior dato dal 2013) arriva anche l’esordio di Sterling, primo calciatore del 21esmo secolo a debuttare nel North London Derby.

I ragazzi di Arteta si portano, dunque, al secondo posto a -2 dal City, mentre il Tottenham incassa il secondo ko di fila e resta a quota 4 al tredicesimo posto.

TRIS DELLO UNITED, RIMONTA AL CARDIOPALMA PER L’ASTON VILLA. TRE PUNTI PESANTI FIRMATI NKUNKU PER IL CHELSEA.

Rialza la testa il Manchester United dopo i due pesanti ko incassati con Brighton e Liverpool. I Red Devils rischiano grosso alla mezz’ora quando concedono un calcio di rigore al Southampton, calciato da Archer e neutralizzato da Onana (è soltanto il quarto penalty parato negli ultimi 7 anni da un portiere del Manchester United), e mettono la freccia esattamente due minuti dopo con il primo centro di Matthijs De Ligt che di testa batte Ramsdale capitalizzando il piazzato di Bruno Fernandes.

Il raddoppio arriva poco dopo con Marcus Rashford, a secco in campionato dal 9 marzo, che dopo due gare senza mettere a referto alcun tiro, ne fa registrare due in appena 54 secondi, scrollandosi di dosso un bel peso. Nel recupero della ripresa ci pensa Garnacho a mettere il punto esclamativo accentuando ancor di più la differenza tra le due squadre.

I ragazzi di Ten Hag salgono a quota 6 in classifica, mentre i Saints restano ancora a secco di punti e gol.

Pazzesca rimonta al Villa Park con i padroni di casa che ribaltano lo 0-2 iniziale dell’Everton centrando una vittoria tra le mura amiche che mancava dal 21 aprile.

McNeil (9 gol e 10 assist sotto la gestione Dyche, nessun calciatore dei Toffees ha fatto meglio) e Calvert-Lewin, al secondo centro consecutivo, portano il risultato sullo 0-2 al 27′, ma a rimettere a posto le cose a posto per l’undici di Emery ci pensa Watkins, a secco davanti al proprio pubblico in casa dal 6 aprile, con una doppietta tra il 36′ e il 58′, andando vicino anche al tris.

3-2 che comunque arriva ad un quarto d’ora dal termine e porta la firma dell’ormai solito Jhon Duran che dai 30 metri butta giù la porta di Pickford, arrivando a toccare già quota 3 reti in campionato. L’attaccante colombiano ritocca, così, i suoi già ottimi dati: ottavo centro da subentrato e media di 1,04 gol ogni 90 minuti (solo Haaland con 1,14 ne ha una superiore).

L’Aston Villa sfata, dunque, il tabù che non lo vedeva vincere una gara interna terminata in svantaggio all’intervallo da quattro anni, mentre l’Everton diventa la seconda squadra nella storia ad incassare due 2-0/2-3 consecutivi (prima della pausa il carnefice era stato il Bournemouth), registrando il peggior avvio di sempre (4 sconfitte nelle prime 4 gare).

Seconda vittoria esterna consecutiva per il Chelsea che passa di misura al Vitality Stadium al termine di un match combattuto ed eccessivamente falloso (i 14 cartellini gialli estratti da Taylor rappresentano il record di ammonizioni in una singola partita di Premier League).

Robert Sanchez intercetta per la prima volta con la maglia dei Blues un calcio di rigore (l’ultimo risaliva al 26 dicembre 2022 quando era al Brighton), negando a Evanilson, arrivato in estate dal Porto per 37 milioni per sostituire Solanke, la prima gioia con la maglia del Bournemouth.

La sfida viene decisa all’86’ dal quarto gol in trasferta sui quattro realizzati con il Chelsea da Nkunku, bravissimo a capitalizzare l’imbucata dell’esordiente Sancho, battendo Travers (il secondo di Kepa) con un letale tocco di destro.

L’undici di Maresca sale, dunque, a quota 7 punti riscattando il pari interno con il Crystal Palace, e supera proprio le Cherries che restano a 5.

PASSA IL NEWCASTLE AL MOLINEUX

Vola il Newcastle che espugna in rimonta il Molineux e aggancia l’Arsenal al secondo posto bissando il 2-1 rifilato al Tottenham nell’ultimo turno.

L’ex Juve Lemina manda in vantaggio il Wolverhampton al 36′ trovando il suo primo centro in campionato nel 2024, ma nella ripresa i Magpies reagiscono e nonostante il doppio infortunio di Joelinton e Isak ribaltano il risultato in appena cinque minuti.

Al 75′ Schar torna a segnare in trasferta dopo sette mesi con un violento destro dal limite dell’area provvidenzialmente sporcato da Dawson, mentre all’80’ Harvey Barnes, subentrato proprio a Isak, si mette in proprio ed esplode un mortifero destro che si spegne all’incrocio dei pali mettendo totalmente fuori causa Johnstone per il suo secondo centro consecutivo. I Magpies tornano a siglare due reti da fuori area in una singola partita dopo ben 6 anni (aprile 2018 contro il Leicester l’ultima volta).

La formazione di Howe, come detto, centra la terza vittoria in quattro gare, mentre i Wolves restano inchiodati al terzultimo posto con un solo punto all’attivo.

BRIGHTON, CRYSTAL PALACE E WEST HAM: TUTTI SOTTO IL SEGNO X

Frena il Brighton in casa contro l’Ipswich dopo l’ottimo avvio di campionato che è valso a Hurzeler il premio di miglior allenatore del mese di agosto.

Nonostante le 21 conclusioni (dato interno più alto senza realizzazione dal febbraio 2023 nella partita contro il Fulham) i Seagulls non riescono a sfondare il muro erto da Muric, protagonista assoluto della gara.

I Tractor Boys ottengono il primo clean sheet esterno in Premier League dopo 23 anni (l’ultimo era datato novembre 2001 contro il Middlesbrough), oltre che il secondo pareggio consecutivo considerando quello contro il Fulham.

Nel prossimo turno il Brighton affronterà il Wolverhampton, mentre l’Ipswich volerà a Southampton.

Emozionante 2-2 tra Crystal Palace e Leicester che non riescono a trovare il primo sussulto stagionale.

Vardy sblocca la sfida al 21′ con il suo centro numero 192 con la maglia delle Foxes e Mavididi, alla prima gioia in carriera in Premier League, firma il raddoppio al 46′ mettendo la gara apparentemente in discesa.

La formazione di Cooper, però, non fa i conti con Mateta: il centravanti francese, ancora a secco dopo i 16 gol dello scorso anno, accorcia le distanze al 47′ e al 92′ trasforma il pesantissimo rigore del 2-2 provocato da un intervento di Coady su Ismaila Sarr.

Entrambe le squadre salgono, dunque a 2 punti in classifica, e nel prossimo turno affronteranno rispettivamente Manchester United e Everton.

1-1, invece, nell’altro derby di Londra andato in scena a Craven Cottage tra Fulham e West Ham. Raul Jimenez, a secco in casa dal 31 dicembre 2023, mette il timbro al 24′, dopodiché i Cottagers non sfruttano un paio di occasioni importanti prima con Iwobi e poi con Adama Traoré e incassano il pareggio all’ultimo respiro da Danny Ings, il cui unico gol nell’ultimo anno e mezzo complice l’infortunio era arrivato lo scorso 10 marzo.

Gli Hammers ottengono il quarto punto del loro campionato, mentre l’undici di Marco Silva sale a 5.

Top & Flop

TOP

1) Erling Haaland – Una piacevole consuetudine. Altra doppietta, altri tre punti in cascina per il Manchester City. Dei suoi dati irreali abbiamo parlato in precedenza, del suo apporto alla manovra anche. Cos’altro aggiungere?

2) Ollie Watkins – Nelle prime tre gare era il calciatore ad aver prodotto più xG (1,58) senza andare a segno. L’Aston Villa ha un disperato bisogno del suo killer instinct e il match con l’Everton ne è la prova più lampante.

3) Arijanet Muric – 6 parate, 2,45 gol evitati. Il portiere kosovaro riscatta alla grande la prestazione disastrosa fornita nella seconda giornata contro il Manchester City salvando a più riprese l’Ipswich nella trasferta di Brighton.

FLOP

1) Jack Stephens – Per la seconda giornata consecutiva il difensore del Southampton rientra nei flop. Bissa la prova negativa contro il Brentford di settimana scorsa incassando un rosso diretto al 79′ che taglia definitivamente le gambe ai suoi nel lunch match con il Manchester United.

2) Diogo Jota – Parte ancora dal primo minuto, ma questa volta non incide. In 60 minuti conclude solamente una volta in porta, perde 10 possessi e sbaglia 6 passaggi sui 13 tentati. La giornata no del Liverpool si riflette perfettamente sull’attaccante portoghese.

3) Conor Coady – Entra all’83’ al posto di Ayew per dare maggior consistenza al reparto arretrato, ma riesce a mettersi in luce solamente provocando il rigore che porta al pari del Crystal Palace nel finale. Esordio peggiore non poteva esserci.

Classifica e prossimo turno

1

Manchester City

12 4 4 0 0  11:3 +8
2 Arsenal 10 4 3 1 0  6:1 +7
3

Newcastle

10 4 3 1 0  6:3 +3
4

Liverpool

9 4 3 0 1 7:1 +6
5

Aston Villa

9 4 3 1 0 7:6 +1
6

Brighton

8 4 2 2 0 6:2 +4
7

Nottingham Forest

8 4 2 2 0 4:2 +2
8

Chelsea

7 4 2 1 1 8:5  +3
9 Brentford 6 4 2 0 2 6:6 0
10 Manchester United 6 4 2 0 2 5:5 0
11 Bournemouth 5 4 1 2 1 5:5 0
12

Fulham

5 4 1 2 1 4:4 0
13

Tottenham

4 4 1 1 2 6:4 +2
14

West Ham

4 4 1 1 2 5:6 -1
15

Leicester

2 4 0 2 2 5:7 -2
16

Crystal Palace

2 4 0 2 2 4:7 -3
17

Ipswich Town

2 4 0 2 2 2:7 -5
18

Wolverhampton

1 4 0 1 3 4:11 -7
19

Southampton

0 4 0 0 4 1:8 -7
20

Everton

0 4 0 0 4 4:13 -9

Prossimo turno:

Sabato 21 settembre

West Ham 13:30 Chelsea

Aston Villa 16:00 Wolverhampton

Fulham 16:00 Newcastle

Southampton 16:00 Ipswich Town

Tottenham 16:00 Brentford

Leicester 16:00 Everton

Liverpool 16:00 Bournemouth

Crystal Palace 18:30 Manchester United

Domenica 22 settembre

Brighton 15:00 Nottingham Forest

Manchester City 17:30 Arsenal

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Premier League

Manchester City, Haaland è inarrestabile: 9 gol in 4 partite

Pubblicato

il

Manchester City, Erling Haaland

Con la doppietta contro il Brentford, l’attaccante norvegese porta il Manchester City alla vittoria segnando il suo nono gol in quattro partite di Premier.

Erling Haaland continua a dimostrare di essere un fuoriclasse. Con la sua doppietta contro il Brentford di ieri conferma il suo straordinario stato di forma e manda un segnale all’Inter: i nerazzurri sono avvisati.

Haaland, numeri da capogiro: Inter avvisata

Grazie ai suoi gol il Manchester City è riuscito a ribaltare una partita iniziata nel peggiore dei modi, con la rete degli avversari dopo appena 13 secondi, e la vittoria ha permesso alla squadra di Pep Guardiola mantenere il primo posto in classifica a punteggio pieno.

Numeri da capogiro per Haaland, che, con il gol numero 9 in sole 4 partite di Premier League, sta già riscrivendo i record del campionato inglese.

La sua impressionante media realizzativa lancia un chiaro messaggio all’Inter, prossima avversaria del Manchester City nella prima giornata di Champions League di mercoledì sera. I nerazzurri dovranno prepararsi ad affrontare un giocatore in uno stato di forma devastante, capace di decidere le partite da solo.

Manchester City, le parole di Grealish

Anche Jack Grealish, suo compagno di squadra, non ha nascosto il proprio stupore di fronte alla prestazione del norvegese. Le sue parole a fine partita: “È incredibile. Nove gol in questa stagione, penso che sia più del mio miglior risultato in Premier League, e lo ha fatto dopo appena quattro partite“.

Parole che sottolineano quanto Haaland sia sempre più determinante e decisivo per la squadra. Con prestazioni di questo livello, l’attaccante norvegese si candida nuovamente ad essere uno dei protagonisti principali della stagione: sia in Premier League che in Champions League. L’Inter, e non solo, è avvisata: fermare il norvegese sarà una vera impresa.

Giacomo Segreto

Manchester City, Haaland

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