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Milan, i giocatori sfiduciano Fonseca: il tecnico ai titoli di coda?
Milan, il pareggio di ieri è un risultato che fa nuovamente male e di certo non restituisce morale a giocatori, dirigenza e proprietà.
Paulo Fonseca è ad una svolta. Certo, davanti alle telecamere chiunque della dirigenza e della proprietà giurerà e spergiurerà che il portoghese gode della fiducia massima, ma anche il cemento delle mura di Milanello sa che non è così.
Una situazione che, se non raddrizzata, rischia di sfuggire di mano e riteniamo sia quasi sfuggita. Di certo la frase fatta che vincere aiuta a vincere è cosa reale, e soprattutto le sconfitte portano malumore, litigi, incomprensioni e talvolta cattiverie.
La verità è che la dirigenza è già delusa da Fonseca. Per i risultati, certamente, ma non solo. Ci si aspettava un uomo maggiormente di polso e invece il suo Milan si sta squagliando come neve al sole. Sono soprattutto i giocatori a non avere fiducia del loro allenatore, a capire poco dei suoi dettami tattici.
I mal di pancia di Theo Hernandez e Leao sono solo due esempi, ma ci viene raccontato che nello spogliatoio la situazione non è di certo delle migliori.
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Milan, da una dirigenza inesperta a un allenatore mediocre: ora si salvi chi può | L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, storia di un disastro annunciato? Probabilmente no, ma ora le acque sono ben mosse e chi comanda la nave non ha bene idea di come portarla in porto.
Si salvi chi può, un titolo probabilmente forte, ma che spiega il momento del Milan attuale. Ossia una squadra senza cuore né leader in campo, raffazzonata e tenuta su da un allenatore che ha totalmente smarrito la strada, se mai l’avesse avuta.
Ma partiamo dalla dirigenza, vera e propria imputata. Un quadro di comando del tutto inesperto tenuto su da Zlatan Ibrahimovic il quale si professa Dio, dice di essere il boss e comandare tutto, ma che di fatto una proposta aveva avanzato, Antonio Conte, subito bocciato. Braccio destro Geoffrey Moncada, uno che non appare nemmeno nelle interviste e che di fatto è un buon talent scout, nulla di più. Fino ad arrivare alle più altre sfere Furlani e Cardinale che di calcio ne capiscono poco, forse niente. Almeno l’AD ha l’attenuante di essere milanista, ma non basta.
Tutta questa macedonia di incompetenza ha partorito la scelta di Paulo Fonseca, un allenatore mediocre, aziendalista e che costa poco. Caratteristiche perfette per allenare il Milan di Redbird, non per un Milan che deve provare a vincere il campionato e arrivare lontano in Champions League. Un allenatore che fin da subito ha dimostrato di capirci nulla, con conferenze stampa imbarazzanti e scelte tecniche la cui spiegazione sfugge a molti.
Solo nella serata di ieri, nel post disastro contro il Liverpool, rispondendo alla domanda di Zvonimir Boban è riuscito a dire che Loftus Cheek non lo vede come numero 10, ma lo vede come numero 8 o numero 10. Capite bene che la confusione ce l’ha anche in testa, non solo in campo.
Eppure l’aiuto da casa sta arrivando praticamente ogni giorno. Persino i sassi gli stanno indicando la strada, quella del 4-3-3. Ma lui nulla. In una organico praticamente composto da tutte mezze ali, predilige il 4-2-3-1, segno di coerenza, per carità, ma a tutto c’è un limite.
Tornando a bomba, la colpa la imputo alla società, Fonseca non è altro che un capro espiatorio che alla fine pagherà per tutti. Mi auguro solamente che non arrivi un Edin Terzic qualsiasi, come qualcuno scrive, ma che sappiamo mettere mano alla guida tecnica con un allenatore italiano. Caldeggio per Massimiliano Allegri con il quale vi sono contatti, ma mi andrebbe benissimo anche Maurizio Sarri. Tanto, gira che rigira, ditemi un allenatore estero che ha vinto in Italia. Qualcuno c’è, ma si conta sulle dita di una mano.
La verità è che nessuno si può improvvisare dirigente se prima non ha fatto la doverosa gavetta. Lo stesso Ibrahimovic, enorme giocatore, non può pensare di fare il dirigente, peraltro spesso in vacanza. E se non in vacanza, sui social. Altrimenti vorrebbe dire che tutte le altre squadre di Serie A hanno capito nulla. E a onor del vero, chi ci sta capendo poco è invece tutto il mondo Milan. Questa si chiama presunzione. E ad oggi la dirigenza rossonera è la massima espressione della presunzione.
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Milan-Allegri, contatti già in estate: il tecnico continua a dire sì
Milan-Allegri, noi di Calcio Style avevamo raccontato in estate, prima dell’arrivo di Fonseca, di alcuni contatti tra Allegri e Ibrahimovic. Peraltro confermati. Vediamo cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane.
Il futuro di Paulo Fonseca è appeso a un filo e decisivo potrebbe già essere il derby di domenica sera. Una sconfitta, a maggior ragione se di proporzioni rotonde, potrebbe seriamente compromettere la permanenza del tecnico sulla panchina rossonera.
Come scritto ampiamente in estate, Fonseca è mai stato tra i desiderata di Zlatan Ibrahimovic, tanto che lo svedese già adesso sarebbe propenso al cambio. E il summit di ieri sera è stato piuttosto ruvido nei confronti del resto della dirigenza. Senza mezze misure Ibrahimovic ha preteso di essere ascoltato, questa volta.
Sappiamo che in estate Massimiliano Allegri, una volta lasciata la Juventus, aveva direttamente chiamato Ibrahimovic per proporsi al Milan, disposto eventualmente anche a ridursi l’ingaggio intorno ai 4-5 milioni di euro. Sappiamo poi come è finita, tuttavia i contatti sono ripresi e l’indiscrezione di questa mattina di Maurizio Pistocchi non ha fatto altro che confermare questa tesi.
Il tecnico livornese, più che Maurizio Sarri, è considerato il profilo ideale per mettere a posto le cose sotto l’aspetto dell’equilibrio in campo con un particolare occhio di riguardo alla fase difensiva. Allegri ha già detto sì in estate, lo sta facendo anche adesso. Resta da capire se il Milan vorrà anticipare i tempi, oppure ascoltare quella parte della dirigenza che predica prudenza e caldeggia ancora Fonseca.
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Maignan, si teme lo stop: le condizioni del francese
Maignan, ultimamente non tira una bella aria sulla galassia rossonera e soprattutto la sfortuna ci vede benissimo. Come nel caso del portiere francese uscito ieri sera per infortunio. Vediamo qui di seguito le sue condizioni.
Oltre il danno la beffa, non solo il Milan è uscito dal San Siro con le ossa rotte ad opera del Liverpool, ma rischia anche uno stop del suo portiere uscito malconcio durante la gara.
Gli esami strumentali hanno infatti riportato un trauma contusivo al ginocchio.
Maignan verrà quindi valutato nelle prossime giornate. A rischio il derby con l’Inter di domenica sera. Si pensa infatti che non riuscirà a recuperare nel giro di così pochi giorni. Al suo posto Torriani
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