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Milan Futuro-Carpi 1-1, brilla la stella Silvano Vos
Milan Futuro, la gara contro il Carpi termina col risultato di 1-1 grazie alla rete del vantaggio di Zagnoni e successivo pareggio di Camarda il quale trasforma un calcio di rigore.
Il Milan Futuro non riesce ad andare oltre il pareggio, tuttavia la nota veramente positiva è stato l’ingresso in campo del nuovo acquisto Silvano Vos.
Prelevato dall’Ajax, il centrocampista è entrato senza il minimo timore con personalità e giusta grinta.
Siamo infatti certi che Vos farà spola tra Serie C e prima squadra. Le attenzioni verso di lui sono davvero alte.
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Salernitana, Martusciello: “La classifica è aperta, stiamo lavorando bene”
Il tecnico della Salernitana ha risposto alle domande dei giornalisti nella consueta conferenza stampa pre match. Leggi con noi le parole di Martusciello.
La Salernitana sta attraversando un periodo difficile, con una sola vittoria nelle ultime cinque giornate e risultati che stentano ad arrivare. Tuttavia, nella conferenza stampa pre Salernitana-Bari, Martusciello si è detto fiducioso, convinto che la squadra possa presto invertire la rotta.
Le parole di Martusciello
Su Verde.
“Nelle ultime partite è quello che tocca più palloni ma è anche quello che viene maggiormente preso in considerazione dai calciatori avversari. Sappiamo che è un ragazzo che ha tanta qualità e che ci può dare una mano”.
Su Tongya.
“Il medico mi ha detto che hanno escluso lesioni ossee e legamentose, poi ci sono le reazioni individuali e lui avverte dolore. Per domani non ce la fa, nonostante l’antidolorifico non si sente bene e credo che impiegarlo peggiorerebbe la situazione. Avremo la sosta e questo ci aiuterà a recuperarlo in pieno. Correre rischi sarebbe inutile”.
La partita di domani.
“Le partite sono tutte importanti, a prescindere dalla classifica. Giocare in casa porta a ricercare ossessivamente alla vittoria, ma noi dobbiamo essere sempre squadra senza andare sulle individualità. La Salernitana si allena bene, ha spirito, sta lavorando come piace a me. Abbiamo avuto delle difficoltà, in 100 minuti contro il Bari devi mettere in preventivo che i loro pregi possano darci qualche pensiero. Ma anche noi abbiamo tante qualità, i calciatori hanno amore verso questo sport e lo dimostrano giorno dopo giorno. Proveremo a limitare i nostri difetti che ci fanno perdere punti”.
Come migliorare la fase offensiva?
“Io ho sempre detto che sono alla ricerca di equilibrio. Purtroppo è vero, avendo dovuto spesso cambiare interpreti per necessità e per infortuni sono incappato in qualche problematica ma ho fiducia nel lavoro dei ragazzi. Ci tengo a ribadire che, quando si prende gol, le responsabilità non sono solamente del reparto difensivo. Stesso discorso all’inverso: se si segna è merito della partecipazione di tutti. E’ vero che a Cosenza non abbiamo offerto la nostra miglior versione, ma nelle gare precedenti si è creato tanto senza riuscire a raccogliere quello che avremmo meritato”.
Le difficoltà nell’entrare in area di rigore.
“Sinceramente io ho dati totalmente differenti, a me risulta che siamo terzi in B per presenza nella metà campo avversaria e che riusciamo ad entrare spesso nell’area di rigore. Col Pisa ricordo una Salernitana sempre nella loro area piccola, poi non sempre siamo stati bravi a concretizzare. Ribadisco, a me arrivano numeri e statistiche differenti. La squadra ha un predominio territoriale evidente, cioè che palleggiamento nell’area avversaria, La perfezione non esiste, è chiaro che in tanti partecipano alla fase offensiva e dunque dobbiamo essere più attenti quando perdiamo palla nell’occupazione degli spazi in non possesso. Vorrei dire, però, che concediamo pochissimo e che a volte ci sorprendono con una pallonata in avanti”.
Su Sepe e Torregrossa.
“Sepe ha confermato di essere un grande professionista, a Cosenza è sceso in campo pur non essendo in ottime condizioni. Non avevamo Fiorillo, c’è fiducia in Corriere ma, col Cesena, è sceso in campo preso dalla spensieratezza e dall’incoscienza. Poi quando devi preparare una gara sapendo di essere il titolare ci sta che le reazioni emotive possano essere diverse, soprattutto se affronti un avversario aggressivo e che ci spinge a doverci appoggiare spesso col portiere. Non a caso Sepe è uno di quelli che ha toccato il maggior numero di palloni. E’ a disposizione, deciderò dopo la rifinitura.
Torregrossa ha avuto un infortunio, già prima di Cosenza era stato onesto e mi aveva detto che non era in condizione di scendere in campo. Non dovrebbe trattarsi di nulla di particolarmente grave e spero di poterlo avere a disposizione già durante la sosta. Stesso discorso per Adelaide che, in questi giorni, ha partecipato a qualche seduta didattica. E anche Tongya ha possibilità di rientrare a pieno regime. Più calciatori ho a disposizione, più si alza la competitività nel quotidiano. Dopo Cesena in 2-3 erano acciaccati, per fortuna recuperammo Amatucci”.
Un cambio dal punto di vista tattico?
“Perchè dovrei? Ripeto, non sono cocciuto ma vedo le partite e so che abbiamo idee e identità. 13 punti non sono pochi, occupiamo una posizione di classifica che lascia aperto ogni scenario. In alcune situazioni c’è da migliorare per non andare incontro a difficoltà, ma abbiamo raccolto meno di quello che avremmo meritato. Vedo un gruppo che cresce e che lavora bene, ci sono tante squadre nella nostra situazione”.
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Valeria Marini e Filippo Roma alla Giornata Neroverde del Chieti Calcio
Grande festa in arrivo per il Chieti Calcio. Domenica 10 novembre, lo stadio Angelini di Chieti ospiterà una sfida che non si limiterà solo all’aspetto sportivo, ma diventerà un grande evento di intrattenimento e partecipazione. La SS Chieti F.C. affronta la Sambenedettese in un match che potrebbe determinare il primato in classifica, ma che sarà anche un’occasione per celebrare la “Giornata Neroverde”, il grande appuntamento che unisce i tifosi e la comunità. Sotto la guida del patron Altair D’Arcangelo e del presidente Gianni Di Labio, il Chieti ha rinnovato il suo volto, non solo sul piano calcistico, ma anche sociale. Il club, che da tempo promuove iniziative di inclusività e rispetto, è diventato simbolo di una realtà sportiva che coinvolge tutta la città. Il messaggio #Respect, presente sulle maglie dei calciatori, è ormai riconosciuto a livello nazionale, e il club ha ricevuto importanti riconoscimenti, come la visita alla Camera dei Deputati, dove il Ministro Andrea Abodi ha elogiato le loro iniziative.
La giornata sarà arricchita da ospiti di prestigio. Alle 13.45, la showgirl Valeria Marini si esibirà con due brani, mentre il giornalista de Le Iene, Filippo Roma, sarà presente per intrattenere i tifosi. Non mancherà il chirurgo dei vip Giacomo Urtis, che porterà il suo carisma all’Angelini. Il calcio d’inizio sarà dato da Valeria Marini insieme a Lorenzo Marchetti, direttore creativo di Virgo Cosmetics e grande sostenitore del Chieti. Per rendere la giornata speciale anche per le famiglie, è stata allestita una zona gonfiabili per bambini, mentre gli spalti saranno accompagnati dalle musiche di DJ Diba e Giusva.
Con l’afflusso previsto di 4.000 spettatori, il Comune ha previsto modifiche alla viabilità per garantire la sicurezza e fluidità degli spostamenti. Il Chieti, con le nuove divise Givova, indosserà una maglia bianca con strisce nero-verdi per questa sfida, simbolo di rinnovamento e continuità. A partire dalla prossima partita, la squadra tornerà a indossare la storica maglia a strisce. La telecronaca sarà affidata ad Amedeo Goria, con il commento tecnico di Alessandro Battisti, ex capitano del Chieti.
Gli appassionati potranno seguire la partita in diretta streaming su Virgo Radio TV o ascoltarla in DAB. Sul piano sportivo, il Chieti punta a superare la Sambenedettese, capolista con 21 punti, per raggiungere il primo posto in classifica. Giovanni Ignoffo schiererà un 4-3-3 con pressing alto, cercando di sfruttare le fasce e le ripartenze veloci. In caso di necessità, potrà contare sul ritorno di Balic e Ceccarelli dalla panchina, pronti a dare il loro contributo. Il match sarà diretto dall’arbitro David Kovacevic, assistito dai guardalinee Stefano Petarlin e Marco Marchesin, con fischio d’inizio alle 14.30
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Compleanno Del Piero, Totti: “Eravamo più complici che rivali”
Il “Pinturicchio” compie 50 anni e l’Italia celebra una delle ultime icone del numero dieci. Nel giorno del compleanno di Alessandro, Francesco Totti racconta a “La Repubblica” l’amicizia nata tra due campioni, divisi per squadra e bandiera, ma uniti dalla maglia azzurra.
Alessandro Del Piero e Francesco Totti, due nomi che hanno segnato un’epoca del calcio italiano, rappresentano l’essenza di un dualismo unico, che andava oltre il campo e che ha simboleggiato le diverse anime dell’Italia sportiva. Oggi, Del Piero compie 50 anni e, in occasione del suo compleanno, Francesco Totti ha voluto rilasciare una lunga intervista a La Repubblica, rievocando i momenti che li hanno visti protagonisti insieme e raccontando come è nata la loro amicizia.
Gli auguri di Totti a Del Piero
A seguire le parole di Totti rilasciate a La Repubblica
Totti, le fa effetto pensare che Alessandro Del Piero, il suo amico, stia festeggiando adesso i suoi cinquant’anni?”
Sembra difficile da credere. Cinquanta anni. Mi pare ieri che eravamo due ragazzi di diciotto, vent’anni. Distanti eh: lui vinceva gli scudetti, giocava la Coppa Campioni. Io… be’, io ci ho messo un po’ di più. Però ci guardavamo, ci studiavamo, forse ci cercavamo anche, già da ragazzini”.
Dica la verità. Ma lei e Del Piero, così simili, così talentuosi, spesso in ballo per lo stesso posto in Nazionale, non siete mai stati rivali?
“Rivalità? Forse, all’inizio. Lui lo ha detto bene una volta: eravamo più complici, che rivali. Poi c’era a chi avrebbe fatto comodo che fossimo rivali: lui rappresentava la Juventus, io quasi il suo opposto, la Roma e Roma a qualcuno non piace e non è mai piaciuta. Ma noi in questo gioco non siamo mai caduti, anzi. Ci rispettavamo proprio perché capivamo l’uno il ruolo dell’altro. Le responsabilità di rappresentare qualcosa che andava oltre la singola squadra”.
Lei debuttò in Nazionale proprio subentrando ad Alex, Italia-Svizzera 2-0 del 1998.
“Sì, all’esordio sono entrato al posto suo e al momento del cambio mi ha strizzato l’occhio: credo da quel gesto sia iniziata a nascere la nostra sintonia”.
Da lì alla finale di Berlino con la coppa.
“Sì, il Mondiale è stato la chiusura del cerchio. Perché se agli Europei del Duemila eravamo quasi alternativi, in Germania eravamo complementari. E forse lo siamo anche caratterialmente: lui più riservato, io più espansivo. Ma siamo sempre andati d’accordo, anche per questo forse”.
Lo ha un ricordo particolare, un aneddoto, su quella finale?
“Prima della finale eravamo tutti svegli, non riuscivamo a dormire. Lui a un certo punto, saranno state le due, ci fa: “Vabbè, io sono abituato alle finali, vado a dormire…”. Gli abbiamo detto di tutto, ma qui c’è tutto Alessandro. Un grandissimo cinquantenne”.
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