Le interviste
Esclusiva CS, Felicia Kingsley: “Il mio giocatore preferito? Gattuso, per togliergli la palla bisognava legarlo e correva per due”
Ai nostri microfoni la scrittrice Felicia Kingsley. Intervistata in seguito alla presentazione del suo nuovo romance “Una conquista fuori menù”.
Felicia Kingsley è intervenuta ai nostri microfoni a margine della presentazione del nuovo romance “Una conquista fuori menù“. La scrittrice ha venduto più di un milione di copie e, oltre ad essere tra le scrittrici più amate d’Italia, è anche tifosissima del Milan, oltreché un’appassionata di Formula 1.
“Una Conquista fuori menù”, il nuovo romance di Felicia Kingsley
Ma andiamo per gradi. “Una conquista fuori menù” è il titolo del suo nuovo romance, uscito il 3 Settembre. Per questo la scrittrice è impegnata nelle varie presentazioni, tra le quali ricordiamo: Napoli 12 Settembre; Camogli (GE) 13 Settembre; Modena 15 Settembre; Pordenone 20 Settembre; Pesaro 21 Settembre; Bari 22 Settembre e Reggio Calabria 27 Settembre.
La trama:
Tra gli agenti speciali dell’FBI, Dwight Faraday è il migliore: anticonformista, dal fascino ribelle, detiene il record imbattuto di indagini risolte sotto copertura.
È anche un cuoco provetto, dunque è l’ideale per infiltrarsi nella brigata del ristorante italiano che appartiene alla famiglia Villa: sospettata di avere legami con la malavita di New York. Dwight, però, non ha fatto i conti con Julia Villa, la figlia del proprietario. Ragazza tosta e determinata a guidare gli “affari” di famiglia, lo detesta sin dal loro primo, tempestoso, incontro ed è intenzionata a fargli capire chi comanda. Con la missione a rischio, Dwight è costretto a cambiare piano: conquistare Julia per raccogliere le informazioni di cui ha bisogno. Tra schermaglie affilate, sfide a colpi di fuori menù e provocazioni al peperoncino, Dwight è pronto a scovare la ricetta giusta per arrivare al cuore di Julia, che sembra ostinatamente immune al suo fascino. Ma se alla fine fosse proprio l’inafferrabile agente Faraday a farsi prendere per la gola? In cucina non ha mai fatto così caldo…
Felicia Kingsley si conferma così la scrittrice in testa alle classifiche in libreria, essendo la più letta del 2023. Autrice di 14 bestseller, i quali sono tradotti anche in 16 paesi, ha ricevuto proposte di case cinematografiche che hanno opzionato i suoi romanzi. Presto “Non è un paese per single” (Newton Compton Editori, 2022) diventerà un film. Abbiamo avuto il piacere di analizzare questo aspetto per almanaccocinema.it.
L’intervista in esclusiva a Felicia Kingsley
Più di un milione di copie vendute. Ti aspettavi questo successo dopo le tue prime auto-pubblicazioni?
“Non credo che sia immaginabile, mi stupirei di incontrare un autore – un giorno – che risponda sì. Ho iniziato a scrivere a 12 anni per me stessa, per divertimento. Non c’era ambizione editoriale e dunque tutto ciò che di buono e positivo è arrivato col tempo è sempre stato inaspettato, ma anche gradito.”
Un film in programma
“Non è un paese per single” diventerà presto un film. Se potessi scegliere, chi vedresti bene nei ruoli dei protagonisti? Nel romanzo “Fiumi di Parole” dei Jalisse è la colonna sonora. Lo sarà anche nel film?
“I volti di Elisa e Michael vivono nella mia testa e non saprei davvero chi possa rappresentarli in maniera esatta e forse è un bene che i casting procedano in maniera autonoma dal mio immaginario. Vengo dall’architettura, del cinema ho ancora tutto da imparare. Sulla produzione, che comunque è alle prime battute, non posso sbilanciarmi dicendo cosa ci sarà oppure no.”
L’ultima pubblicazione
Arrivando all’ultima pubblicazione . C’è una scena nel libro “Una Conquista Fuori Menù” che è stata riscritta varie volte prima della definitiva pubblicazione?
“Generalmente, e vale per quasi tutti i miei romanzi, è il primo capitolo a essere scritto e riscritto decine di volte: finché non sento di aver detto le cose esattamente come volevo.”
Sempre più, nei tuoi libri si parla di temi “delicati” come alcune malattie/patologie. È il caso anche di Giulia in “Una Conquista Fuori Menù”, oltre quello di Victoria in “Ti aspetto a Central Park”: cosa ti ha spinto a parlare di questi temi?
“Non sono una militante della rappresentazione a ogni costo. Tuttavia, ogni protagonista è unica e nella sua unicità parlo di ciò che la caratterizza e qualcuno, leggendo, può ritrovarsi nelle sue stesse parole.”
Cosa ti senti di rispondere a chi cataloga per fascia di età i tuoi romanzi, talvolta definendoli troppo spicy e per un pubblico prettamente femminile?
“Sono ahimè opinioni preconfezionate e ripetute “per sentito dire”, da chi evidentemente non ha mai letto un romance – o comunque uno dei miei – e dunque meri pregiudizi. Per quanto riguarda le scene passionali, nei miei romanzi queste arrivano quasi alla fine perciò direi che non siano affatto il core della storia. Sono per un pubblico femminile? Non so, da quello che mi dicono le lettrici i miei libri sono i più “rubati” dai loro mariti.
Siamo nel 2024, sarebbe ora di superare gli stereotipi di genere: i libri non hanno sesso e non hanno età.”
Capitolo Milan e Formula 1
Tu sei una fan della Formula 1, in particolare di Hamilton. Ci sarà occasione di vedere un tuo romanzo sui motori? Come vedi l’approdo di Hamilton in Ferrari?
“Come dico sempre, mai dire mai. Ho altri progetti sul tavolo per il futuro, ma se arrivasse l’idea per un F1 romance non mi senterei di escluderlo.
Per quanto riguarda Hamilton sono di parte. Lo stimo molto e penso che porterà alla Ferrari la mentalità giusta. Ha ancora le mani che bruciano per l’ottavo titolo mondiale sfiorato nel 2021 e lui ormai è troppo abituato a battere record per ritirarsi prima di aver lottato anche per questo. Inoltre nel 2025 incontrerà di nuovo Loic Serra, che è stato una delle menti dietro le Mercedes che hanno dominato gli ultimi 10 anni di mondiali. Le premesse sono buone e spero che, oltre al mindset, trasmetta al team tutta la sua esperienza in strategia e gestione gomme: di cui è un maestro.”
Arriviamo alla fede calcistica per i colori rossoneri
“Purtroppo sono una milanista viziata. Sono nata nell’87 e ciò significa che ho visto passare il trio olandese, Boban, Savicevic, Bierhoff, Weah, per non parlare della formazione più vincente di sempre che con Ancelotti ha portato a casa tutto il vincibile.”
Il giocatore che più rappresenta Felicia Kingsley
“In tutto questo, il mio giocatore preferito è sempre stato Gattuso perché, pur non essendo un artista come Pirlo o un metronomo come Seedorf, per togliergli la palla bisognava legarlo e correva per due. Mi ci rivedo, forse non sarò la scrittrice più brava d’Italia ma finché ho fiato corro.”
Io credo che oggi i talenti ci siano, Leao e Theo per esempio, ma manca la mentalità che c’era allora e ha permesso i successi che la squadra ha avuto. Mancano i senatori che tenevano le redini dello spogliatoio, come Maldini e Costacurta. Manca il senso di unità, mi sembra che ognuno giochi per sé. Poi magari sbaglio e sono solo una passatista da due soldi.”
In ultimo cosa risponderesti a chi cataloga lo sport solo al maschile e i romance solo per il pubblico femminile?
“Risponderei di guardarsi intorno, perché nel 2024 certe affermazioni non sono più accettabili ed è un pensiero frutto di una mentalità ristretta che avrebbe bisogno di più stimoli.”
Le interviste
ESCLUSIVA CS – Mark Iuliano: “Conte è l’uomo giusto per tutte le squadre. Bremer è uno dei miglior difensori al mondo e su Motta…”
Il calciatore ex Juventus Mark Iuliano ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Calciostyle, relative ad alcuni temi legati ai bianconeri e non solo
L’ex calciatore della Juventus, Mark Iuliano, che ha collezionato nella sua carriera in bianconero 187 presenze e messo a referto 3 goal, ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di Calciostyle, relative ad alcuni tematiche legate al club bianconero e non solo.
Le parole di Mark Iuliano
Di seguito le dichiarazioni dell’ex calciatore della Juventus Mark Iuliano rilasciate in esclusiva ai microfoni di Calciostyle:
Un giudizio sull’operato di Thiago Motta
“È un giudizio estremamente positivo, Thiago Motta sta portando alla Juventus nuove idee e sta rivalutando tanti giocatori. Sicuramente questa squadra sul piano dei risultati dovrà migliorare visto che è rimasta un pò indietro e qualche punto è stato lasciato un per strada.”
Vista i tanti infortunati in casa Juventus, in particolar modo in difesa, quale potrebbe essere un nome da acquistare nel mercato invernale?
“Fare nomi in questo momento non è facile perchè non c’è molta scelta in giro, è vero che in questo momento si sono fatti tanti nomi ma penso che la società abbia le idee molto chiare e nel mercato invernale sicuramente interverrà”.
In questa Juventus quanto pesa l’infortunio di Bremer?
“Moltissimo, perchè secondo me è uno dei difensori migliori del mondo e lo ha dimostrato nell’uno contro uno ed è poi un ottimo insegnante per gli altri giovani che stanno crescendo, è una grossa perdita. Fortunatamente la Juve si sta salvando con l’acquisto di Kalulu che sta giocando un ottimo campionato, ma sicuramente bisognerà intervenire sul mercato.”
Antonio Conte, che lei ha avuto come compagno di squadra, è l’uomo giusto per questo Napoli? Può portare il Napoli allo scudetto?
“Antonio Conte è l’uomo giusto per tutte le squadre. È un grande allenatore, una grandissima persona, un amico e soprattutto è un persona con le idee molto chiare che riesce a far rendere i suoi giocatori al massimo. Il Napoli è fortunato ad avere un tecnico così”.
Un altro suo compagno di squadra era l’attuale tecnico del Parma Fabio Pecchia, come giudica il suo operato fino a questo momento?
“Lo giudico sicuramente in maniera positiva, Fabio è una persona squisita ed un ottimo allenatore. È un tecnico che ha fatto una gavetta importante e le sue squadre sono riconoscibili perchè giocano un bel calcio, il Parma è fortunato ad avere un tecnico del genere”
Cosa ha significato per lei giocare in quella Juventus ricca di cosi tanti giocatori di talento come Conte, Del Piero, Deschamps e Vieri?
“Per me che sono nato juventino è stato un onore giocare in quella squadra, con quella maglia addosso ho sempre cercato di dare il massimo e spero di esserci riuscito. È vero che abbiamo vinto tanto ma abbiamo anche perso qualche match importante ma per me è stato comunque un sogno giocare tanti anni con la squadra del cuore”.
Le interviste
Esclusiva CS, Bernardo Corradi: “Bisogna insegnare ai giovani a conoscere il proprio corpo. Su Vieri ed Euro2004…”
L’ex-attaccante italiano, Bernardo Corradi, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di CS nel corso del “Soccer Football Summit 2024”.
Il 19 e il 20 di Novembre è andato in scena, allo Stadio Olimpico di Roma, l’evento “The Future of Football is Here“, presso il “Soccer Football Summit 2024“. Fra gli ospiti l’ex-attaccante (fra le altre) di Lazio e Udinese Bernardo Corradi, che ha parlato ai nostri microfoni della sua esperienza da tecnico dell’U20 italiana.
Le parole di Corradi a Calcio Style
Corradi ha parlato anzitutto dei suoi ricordi legati agli Europei del 2024, dove venne chiamato inizialmente per sostituire l’infortunato Vieri. Alla fine il centravanti prese regolarmente parte alla competizione e i due finirono per contendersi una maglia. Corradi giocò da titolare l’ultima del girone: la vittoria (2-1) contro la Bulgaria.
“Quando arrivi in pre-raduno, dove hai 24 calciatori, sai che dovrai dire a 4 di loro che non parteciperanno alla fase finale della competizione. Siccome ci sono stato dall’altra parte, mi metto nei loro panni. Ai miei tempi vivevo le cose in maniera molto serena. Ero pronto a tornare a casa dopo la partita, poi Maurizio Manzini (storico team manager della Lazio) mi ha detto che Vieri aveva avuto un problema al ginocchio e che sarei rimasto in ritiro. Eravamo tre esordienti: io, Miccoli e Camoranesi. Ero già contento di far parte della spedizione, poi il mister mi prese da una parte e mi disse: ‘Giochi dall’inizio’. Adesso, con l’età, riesci a vedere da un’altra prospettiva tutto quello che ti è successo. Mi emoziono sempre a ricordare certi momenti.”
Corradi ha poi parlato del suo percorso da allenatore, che lo ha portato a essere selezionatore di tutte le nazionali giovanili italiane. Ha poi parlato anche del suo approccio con i giovani calciatori, della disciplina che intende dare loro e soprattutto delle regole vigenti all’interno degli spogliatoi da lui presidiati.
“Sono stato assistente dell’U19. Poi ho fatto il primo allenatore nell’U16 all’U19, passando anche per l’U17 e l’U18. Sono abbastanza ferrato su questo argomento. Ho notato che chi effettua tutto il percorso generazionale, vale a dire dall’U15 sino all’U20, certi tipi di regole non c’è nemmeno più bisogno di metterle perché le fanno in automatico. I nuovi, invece, seguono la buona strada di chi dà l’esempio. Il gruppo si autoregola, poi un minimo di regole alla base ci vogliono sempre ma gli va data la libertà di sbagliare. Vanno ripresi a volte perché è giusto, l’ultima volta l’ho fatto due giorni fa, perché bisogna alzare il livello d’attenzione. In U15 sono piccoli e quindi sei ‘obbligato’ a dare delle regole rigide, come la sveglia alle 8:30 e la colazione alle 9, perché alcuni sono indisciplinati. 5 minuti prima dell’appuntamento devono essere davanti alla sala della colazione e il capitano deve assicurarsi che siano tutti presenti. Se qualcuno manca allora devono iniziare ad aiutarsi perché poi lo faranno anche in campo, magari quando qualcuno sbaglia una diagonale. In U20 è diverso perché inizi ad avere contezza del tuo fisico. Se uno è abituato a svegliarsi alle 9:30 glielo lascio fare, mentre chi è abituato a svegliarsi presto si sveglia presto. Ora non sto mettendo la sveglia, perché l’impostazione si costruisce così.”
Le interviste
ESCLUSIVA – Lino Banfi sulla Roma: “Nessuno avrebbe commesso errori simili. Ranieri…”
Esclusiva Calciostyle – Il noto attore comico e grande tifoso della Roma Lino Banfi ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai nostri microfoni.
Di seguito la sua opinione sul momento della squadra giallorossa.
Banfi sulla Roma
“Siamo tutti arrabbiati, persino i tifosi delle altre squadre. Neanche un neonato avrebbe commesso errori del genere. Una serie di “americanate” senza senso. Il presidente della Roma dovrebbe essere romano. Comprendo e condivido la frustrazione del tifo giallorosso che spesso fa dei sacrifici senza venire ripagato.”
Su Ranieri: “E’ un validissimo allenatore. Un profilo completo, diciamo. Sono sicuro che anche in questa sua terza esperienza alla Roma farà benissimo. Poi di romanisti come lui ce ne sono pochi, era l’unico da cui si poteva ripartire. Ora sarà importante partire bene nelle prime sfide, anche per placare gli animi di piazza e stampa.
Non ho mai avuto la fortuna di approfondire la conoscenza con lui, ci siamo solamente incrociati durante qualche premiazione, ma sono certo che sia una bravissima persona.”
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