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Serie A, classifica abbonamenti: Milano in testa, Genoa 5°

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Milan,san siro

Sono gli ultimi giorni in Serie A per sottoscrivere l’abbonamento alla propria squadra del cuore. Ecco la classifica abbonamenti completa. Sorprese in top 5.

In Italia è decisamente tornato l’entusiasmo e gli stadi sono continuamente pieni. Dai sold out della Roma all’atmosfera di San Siro, fino all’Allianz Stadium di Torino.

Serie A, classifica abbonamenti: boom Lazio e Hellas Verona, bene Lecce e Genoa

Partendo dal basso, fermi a quota 5000 tessere ci sono Monza e Venezia mentre poco più sopra si posiziona l’Empoli con 6600. Il neo promosso Como registra ben 6700 abbonamenti, nonostante la capienza contenuta del Sinigaglia.

Como

A sforare i 10.000 c’è per primo il Torino di Vanoli (che potrebbe incrementare il dato nei prossimi giorni) che viene però preceduto dalla Fiorentina che conta 12000 come dato definitivo ma c’è da considerare l’inagibilità della Curva Fiesole e la capienza ridotta del Franchi.

Sorpresa per l’altra neo promossa Parma che raggiunge quota 12800, assicurando un Tardini sempre pieno per spingere i ragazzi di Fabio Pecchia verso la salvezza.

Al 13° posto c’è il Cagliari, che dopo la salvezza raggiunta con non poca fatica nella scorsa stagione, registra una grande risposta dal popolo sardo: superati i 13000 abbonamenti.

Vicina al mezzo anche l’Udinese che si ferma a 13700 per un Bluenergy Stadium sempre più caldo nei match casalinghi.

A metà esatta di questa speciale classifica c’è l’Atalanta di Gasperini che potrà finalmente contare sulla totalità del Gewiss Stadium. Il club ha deciso di aumentare la disponibilità dei biglietti singoli, a discapito dei ticket stagionali arrivati nel frattempo a 15200.

La Top 10 è aperta dall’Hellas Verona. Il club scaligero ha registrato la quarta campagna più positiva di sempre con oltre 15500 tessere staccate. Nei giorni scorsi la società ha celebrato questo storico traguardo attraverso i propri canali ufficiali.

hellas verona abbonamenti, classifica abbonamenti

Al 9° posto c’è la nuova Juventus di Thiago Motta che nonostante lo scetticismo generale ha comunque quasi sforato i 20000 abbonamenti. Il mercato di Giuntoli ha sicuramente riacceso l’entusiasmo.

Quasi a pari merito dei bianconeri c’è il Bologna che quest’anno affronterà la Champions League. Il Dall’Ara ha risposto presente all’appello del club e quasi 20000 bolognesi renderanno l’atmosfera caldissima.

Grande dato anche per il Lecce che conferma i soliti numeri da big e per questa stagione potrà contare su oltre 21000 tifosi al Via del Mare, che subirà presto un restyling.

L’entusiasmo per l’arrivo di Antonio Conte ha contagiato il popolo napoletano che però ha praticamente replicato il risultato della scorsa stagione (22.237), complice la campagna acquisti abbastanza tardiva. Il Napoli comunque si prepara alla stagione senza coppe europee.

Ad aprire la Top 5 c’è il grande tifo di Marassi. Il Genoa supera ancora i 28000 e assicura a Gilardino un catino infernale per le partite casalinghe, come del resto è stato nella scorsa stagione.

genoa

In quarta posizione troviamo la Lazio che nonostante la totale protesta e boicottaggio dei tifosi verso il presidente Lotito ha accumulato ben 28500 abbonamenti. Grande risultato vista la situazione ambientale.

La terza posizione in realtà è da considerarsi seconda, visto il pari merito in vetta. La Roma è la prima squadra dopo le milanesi per numero di tessere staccate, circa 38000. L’Olimpico è pronto a trasformarsi in un campo decisamente ostico per chiunque.

Come anticipato poc anzi, la vetta di questa speciale classifica abbonamenti è occupata da Milan Inter. Le liste d’attesa per rinnovare acquistare un nuovo tagliando sono lunghissime ed entrambe sono da considerarsi a quota 40000.

I TIFOSI DEL MILAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Serie A

Lazio, Castellanos: l’esito degli esami e quando rientra

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Lazio, Castellanos

Castellanos lavora con lo staff medico, dopo l’infortunio rimediato contro il Verona. Gli esami hanno rilevato un problema agli adduttori della coscia sinistra.

Il Taty Castellanos, nell’ultima partita di campionato contro il Verona, ha lasciato il campo a causa di un problema alla coscia sinistra. Gli esami strumentali hanno individuato un affaticamento agli adduttori della gamba del calciatore. I tempi di recupero sono ancora da definire: per questo il bomber biancoceleste sarà monitorato giorno per giorno. La società e tifosi della Lazio attendono con ansia il ritorno del loro attaccante.

Indice

L’inizio di Castellanos

L’attaccante argentino la scorsa stagione aveva fornito delle prestazioni piuttosto deludenti, collezionando solamente 4 gol in Serie A. Quest’anno, invece, ha iniziato il campionato con un piglio nettamente differente. Infatti, nelle prime 4 giornate ha già messo a referto 3 reti: ad un passo dall’eguagliare l’annata precedente.

Grazie a queste sue prestazioni non ha solo convinto la tifoseria biancoceleste ma anche il CT dell’Argentina Lionel Scaloni, che lo ha convocato per la partita con la Colombia dello scorso 10 Settembre.

Castellanos

VALENTIN CASTELLANOS PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Castellanos come sostituto di Immobile

Ciro Immobile ha dato il suo addio alla Lazio dopo 8 anni nell’ultima sessione di mercato, in direzione Besiktas. C’erano dubbi sul fatto che Castellanos potesse sostituire fin da subito il suo ex capitano nel ruolo di centroavanti, visto soprattutto l’andamento della scorsa stagione.

Per il momento l’argentino ha rispettato e addirittura superato le aspettative che c’erano sulla sua figura. I tempi dell’infortunio ancora non sono noti, ma il bomber della Lazio scalpita per tornare a far gioire i suoi tifosi.

Quanti gol può fare il Taty

Castellanos vuole conquistare la fiducia del CT della sua nazionale, per provare a strappare una candidatura in vista del Mondiale del 2026. Questa stagione sarà per lui fondamentale. Ha l’opportunità di giocare in una grande squadra, nella quale è messo al centro del progetto. In zona gol l’obiettivo iniziale è quello della doppia cifra, sperando di poter fare di più arrivando ad una quota intorno alle 15 reti.

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Lazio, Luis Alberto al vetriolo: “Sarei rimasto a vita, ma il clima lì è marcio. Su Tare e Inzaghi…”

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Luis Alberto ha rilasciato un’intervista esclusiva a “Cronache di Spogliatoio”, in cui ha ripercorso i motivi del suo addio alla Lazio.

Luis Alberto e la Lazio, quantomeno nei panni della società biancoceleste, non si sono lasciati benissimo. A dimostrazione di tale assunto l’acredine con la quale il centrocampista spagnolo parla quando ne ha occasione.

Lazio, le parole di Luis Alberto

In un’intervista concessa a “Cronache di Spogliatoio, il calciatore iberico ha ripercorso le orme del suo ciclo in biancoceleste ed è tornato sui motivi che lo hanno portato alla decisione di lasciare la Capitale.

Di seguito, le sue parole.

Non sarei mai andato via dalla Lazio. Sarei rimasto a vita… Perché sono andato via? Ditemi uno che è uscito bene dalla Lazio. Fanno così: guardate ora proprio Cataldi… era lì fin da piccolo. È un peccato perché poi vedi altre squadre che si comportano diversamente: almeno ti fanno fare un saluto o una conferenza stampa. Radu, ma anche con Lulic e Milinkovic-Savic, a nessuno di loro è stato concesso. Tutti escono male perché non parlano in faccia, è un peccato. La Lazio è una società speciale, però non per le persone che ci sono dentro, ma per quello che c’è fuori, che è una roba pazzesca. Ho tanti amici tifosi, auando parli con loro è tutto. C’è gente che lo mette davanti alla famiglia. Noi eravamo felici dentro perché c’erano Inzaghi e Tare. Con Igli ho litigato mille volte, ma sapevamo che eravamo due persone giuste e trovavamo la ragione. Dopo quel periodo è finito tutto. Quella è stata la differenza, anche quando è andato via Sarri, era finito il ciclo. Avevo appena rinnovato, per me l’idea era restare a vita. Non mi andava però di rimanere in un posto in cui non vedevo niente di pulito. Non sono mai stato zitto. Era il momento di andarmene e stare più tranquillo calcisticamente”.

Luis Alberto Lazio

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Roma, Sabatini duro: “Friedkin in delirio di onnipotenza. Come si può esonerare De Rossi?”

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Roma

Walter Sabatini, ex-dirigente della Roma, ha commentato con un duro post su Instagram la decisione dei Friedkin di esonerare De Rossi.

L’ex-direttore sportivo giallorosso, che già aveva modo di commentare la situazione di De Rossi alla Roma in un’intervista a Radio Serie A, si è espresso in maniera lapidaria sull’esonero dell’ex-bandiera romanista.

Roma, le parole di Sabatini su De Rossi

Di seguito le parole dell’ex-dirigente giallorosso.

Sono amareggiato. Anni fa un notabile dell’ambiente disse una cosa sottoscrivibile: il calcio è un gioco stupido per persone intelligenti. Oggi vale solo il primo presupposto ed è inutile aspettarsi che ci si possa essere accorti dei miglioramenti di una squadra sperimentale. E’ altrettanto inutile aspettarsi che si rendano conto di dover acquisire cultura calcistica e generale, assumendo, con pieni poteri, profili come Boban e Maldini, che tre anni fa, insieme a Massara, hanno dato vita alla rifondazione del Milan: che ha portato allo scudetto in pochissimo tempo. Ma De Rossi licenziato no, non si può fare: qualcuno sta vivendo in un delirio di onnipotenza“.

Roma

DANIELE DE ROSSI SALUTA I TIFOSI DELLA ROMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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