Serie A
Lazio, Gigot si presenta: “Mi ispiro a Nesta, darò il 200% per questa maglia. Su Guendouzi…”
La Lazio ha presentato due dei nuovi acquisti estivi, ovvero Dia e Gigot, che hanno parlato ai microfoni della società biancoceleste.
Lazio, le parole di Gigot
Di seguito le parole del centrale transalpino:
Lazio
“Ringrazio il direttore Fabiani e il Presidente per questa opportunità. In Italia ci sono stati sempre grandi difensori, io amo difendere. Ho avuto molti allenatori italiani, quello che vedo qui l’ho già fatto. Sono pronto a lavorare nella linea difensiva e a fare ciò che mi chiedono“.
Modelli
“Come modelli ce ne sono tanti. Cannavaro lo seguivo fin da piccolo e anche Nesta, sono grandi difensori italiani che hanno fatto la storia. Credo che dobbiamo fare il massimo e dare tutto per i tifosi e per il club. Poi vediamo a che punto siamo“.
Guendouzi
“Con Guendouzi ho parlato molto, soprattutto negli ultimi giorni. Non mi ha dovuto convincere, mi serviva solo una spinta. Nell’OM tutti noi abbiamo imparato che bisogna dare tutto e lo faremo anche qui. Io posso giocare con tutti in difesa, ho visto che i centrali sono molto bravi“.
Derby
“È la prima cosa a cui ho pensato. So che il derby è una partita importantissima e conta solo vincere. Per i tifosi è la vita, non conta segnare, ma vincere“.
Obiettivi
“L’obiettivo primario è di mettermi in forma il più possibile. Voglio essere da subito in forma e giocare il più possibile e bene, che è la cosa più importante. Quando mi ha chiamato la Lazio ho pensato ad andare lì, è una grande squadra e l’ho sempre seguita perché ho giocato anche con Marusic“.
Condizione fisica
“Io devo essere al massimo per giocare, perché do sempre il 200%. La sosta mi ha aiutato. Io ho voglia di giocare e di conoscere questo pubblico. Ero allo stadio contro il Milan e c’era un’atmosfera incredibile, ma non voglio parlare di me.”
Allenatori italiani
“Ho avuto tanti allenatori italiani e ho sentito tanto la preparazione fisica con loro, ma abbiamo fatto anche diversa tattica. Ho imparato qualcosa da tutti, la cosa comune è che avevano sempre voglia di vincere“.
Calcio italiano
“La sfida più dura della carriera è sempre la prossima. La qualità delle squadre italiane è evidente, pressano tanto. Sono arrivato con l’umiltà giusta e con l’idea di dare il massimo“.
Serie A
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Serie A
Lazio, Castellanos: l’esito degli esami e quando rientra
Castellanos lavora con lo staff medico, dopo l’infortunio rimediato contro il Verona. Gli esami hanno rilevato un problema agli adduttori della coscia sinistra.
Il Taty Castellanos, nell’ultima partita di campionato contro il Verona, ha lasciato il campo a causa di un problema alla coscia sinistra. Gli esami strumentali hanno individuato un affaticamento agli adduttori della gamba del calciatore. I tempi di recupero sono ancora da definire: per questo il bomber biancoceleste sarà monitorato giorno per giorno. La società e tifosi della Lazio attendono con ansia il ritorno del loro attaccante.
Indice
L’inizio di Castellanos
L’attaccante argentino la scorsa stagione aveva fornito delle prestazioni piuttosto deludenti, collezionando solamente 4 gol in Serie A. Quest’anno, invece, ha iniziato il campionato con un piglio nettamente differente. Infatti, nelle prime 4 giornate ha già messo a referto 3 reti: ad un passo dall’eguagliare l’annata precedente.
Grazie a queste sue prestazioni non ha solo convinto la tifoseria biancoceleste ma anche il CT dell’Argentina Lionel Scaloni, che lo ha convocato per la partita con la Colombia dello scorso 10 Settembre.
Castellanos come sostituto di Immobile
Ciro Immobile ha dato il suo addio alla Lazio dopo 8 anni nell’ultima sessione di mercato, in direzione Besiktas. C’erano dubbi sul fatto che Castellanos potesse sostituire fin da subito il suo ex capitano nel ruolo di centroavanti, visto soprattutto l’andamento della scorsa stagione.
Per il momento l’argentino ha rispettato e addirittura superato le aspettative che c’erano sulla sua figura. I tempi dell’infortunio ancora non sono noti, ma il bomber della Lazio scalpita per tornare a far gioire i suoi tifosi.
Quanti gol può fare il Taty
Castellanos vuole conquistare la fiducia del CT della sua nazionale, per provare a strappare una candidatura in vista del Mondiale del 2026. Questa stagione sarà per lui fondamentale. Ha l’opportunità di giocare in una grande squadra, nella quale è messo al centro del progetto. In zona gol l’obiettivo iniziale è quello della doppia cifra, sperando di poter fare di più arrivando ad una quota intorno alle 15 reti.
Serie A
Lazio, Luis Alberto al vetriolo: “Sarei rimasto a vita, ma il clima lì è marcio. Su Tare e Inzaghi…”
Luis Alberto ha rilasciato un’intervista esclusiva a “Cronache di Spogliatoio”, in cui ha ripercorso i motivi del suo addio alla Lazio.
Luis Alberto e la Lazio, quantomeno nei panni della società biancoceleste, non si sono lasciati benissimo. A dimostrazione di tale assunto l’acredine con la quale il centrocampista spagnolo parla quando ne ha occasione.
Lazio, le parole di Luis Alberto
In un’intervista concessa a “Cronache di Spogliatoio“, il calciatore iberico ha ripercorso le orme del suo ciclo in biancoceleste ed è tornato sui motivi che lo hanno portato alla decisione di lasciare la Capitale.
Di seguito, le sue parole.
“Non sarei mai andato via dalla Lazio. Sarei rimasto a vita… Perché sono andato via? Ditemi uno che è uscito bene dalla Lazio. Fanno così: guardate ora proprio Cataldi… era lì fin da piccolo. È un peccato perché poi vedi altre squadre che si comportano diversamente: almeno ti fanno fare un saluto o una conferenza stampa. Radu, ma anche con Lulic e Milinkovic-Savic, a nessuno di loro è stato concesso. Tutti escono male perché non parlano in faccia, è un peccato. La Lazio è una società speciale, però non per le persone che ci sono dentro, ma per quello che c’è fuori, che è una roba pazzesca. Ho tanti amici tifosi, auando parli con loro è tutto. C’è gente che lo mette davanti alla famiglia. Noi eravamo felici dentro perché c’erano Inzaghi e Tare. Con Igli ho litigato mille volte, ma sapevamo che eravamo due persone giuste e trovavamo la ragione. Dopo quel periodo è finito tutto. Quella è stata la differenza, anche quando è andato via Sarri, era finito il ciclo. Avevo appena rinnovato, per me l’idea era restare a vita. Non mi andava però di rimanere in un posto in cui non vedevo niente di pulito. Non sono mai stato zitto. Era il momento di andarmene e stare più tranquillo calcisticamente”.
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