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Binaghi sul Coni: “Tutto da rifare, è un morto che cammina”
Angelo Binaghi si esprime in modo durissimo nei confronti del Coni. Il presidente della federazione italiana di tennis l’ha definita un’istituzione “morta”.
Angelo Binaghi è il presidente della federazione italiana di tennis. Al momento tennisti del calibro di Sinner, Berrettini, Musetti, Paolini, Fognini, Sonego e tanti altri sono di sua proprietà. Visti i recenti successi dell’attuale fenomeno Jannik Sinner, Binaghi si è definito “il presidente del momento”. In alcune sue dichiarazioni al Corriere dello Sport ha attaccato pesantemente il Coni e il suo presidente Giovanni Malagò.
Indice
L’attacco di Binaghi al Coni
Dopo essere stato rieletto nuovamente come presidente della federazione italiana di tennis fino al 2028, ha attaccato Il Coni definendolo “antidemocratico”. A suo parere tutta l’organizzazione è da rifare, poiché ormai non porta più a nessun beneficio per il movimento sportivo del paese. Da sempre Binaghi si è contraddistinto per un atteggiamento scorbutico, arrogante e con manie di protagonismo: questo suo comportamento è da lui stesso definito come un ulteriore forma di tutela del suo personaggio.
Il presidente sul caso doping di Sinner
In questi ultimi anni Jannik Sinner si è dimostrato, oltre che un tennista formidabile, anche un ragazzo educato e per bene. Questa notizia era sembrata inusuale quasi a tutti, soprattutto alle persone più vicine al ragazzo, le quali sapevano perfettamente che non avrebbe mai condizionato la sua carriera per un errore simile. Infatti, anche il presidente della federazione non ha mai sospettato del giovane talento ed è contento che questa storia si sia conclusa per il meglio.
Binaghi contro Malagò
Il presidente della Federazione italiana di tennis punta il dito contro Malagò, sostenendo che nei 13 anni di presidenza non ha mai fatto nessun tipo di riforma per migliorare lo sport italiano. Inoltre sostiene che egli si rifugia dietro la politica, la quale però entra in campo solamente nel momento in cui lo sport non è in grado di migliorarsi da solo.
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Roma, Juric scelto da Lina Souloukou. Ghisolfi spingeva per un altro nome
Emergono nuovi retroscena sulla panchina della Roma. Dopo l’esonero di De Rossi, Ghisolfi ha caldeggiato un nome, ma ha dovuto accettare la scelta di Juric.
In casa Roma si respira una brutta aria e, con il recente esonero di Daniele De Rossi, sono emersi numerosi retroscena che stanno svelando le tensioni interne al club. Non solo questioni legate alle scelte di mercato, spesso non condivise dall’ex tecnico, ma anche situazioni spinose come i casi Dybala e Zalewski, di cui la società avrebbe fatto volentieri a meno.
Roma, Ghisolfi voleva Terzić
Tuttavia, l’ultimo e forse più significativo retroscena riguarda la scelta del nuovo allenatore.
Secondo quanto riportato da Nicolò Schira, la decisione di affidare la panchina giallorossa a Ivan Juric è arrivata direttamente dalla CEO Lina Souloukou, nonostante il direttore sportivo Ghisolfi avesse spinto per un altro nome.
Il ds, infatti, avrebbe preferito l’ex allenatore del Borussia Dortmund, Edin Terzić, considerato il profilo ideale per avviare un progetto duraturo e ambizioso, con l’obiettivo di riportare la Roma ai vertici del calcio italiano.
La scelta dell’ex Torino, sebbene accettata da Ghisolfi, non è stata completamente condivisa. Negli ultimi mesi, il direttore sportivo ha visto il suo ruolo ridotto, limitato a seguire principalmente le indicazioni della CEO più che ad avere libertà d’azione nella gestione della squadra.
Un ulteriore retroscena riguarda la presenza di Juric al Tardini durante la partita tra Parma e Udinese lo scorso lunedì. Questo dettaglio potrebbe suggerire che l’allenatore croato era già a conoscenza della situazione e si stava preparando per il suo nuovo incarico studiando la squadra bianconera, prossimo avversario dei giallorossi.
Resta da vedere se la scelta del tecnico croato, noto per il suo gioco più fisico che qualitativo, si rivelerà vincente. Di certo, però, la situazione evidenzia le difficoltà gestionali e la mancanza di una visione condivisa all’interno della società.
L’auspicio per i tifosi giallorossi è che queste divergenze possano risolversi presto, permettendo alla squadra di concentrarsi solo sul campo e di ritrovare quella serenità necessaria per competere ai massimi livelli.
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Milan, Sarri aspetta e rifiuta offerte: gli agenti lo hanno proposto alla dirigenza | Il punto
Milan, sono ore piuttosto concitate. Vediamo qui di seguito quali decisioni potrà prendere la dirigenza e soprattutto chi si sta proponendo per la panchina rossonera.
Giorni complicati in Casa Milan. Il cammino in campionato e l’inizio della Champions League sono motivi di forte preoccupazione da parte della dirigenza la quale sta pensando di effettuare un cambio sulla panchina. C’è chi dice che avverrà addirittura prima del derby di domenica sera, noi di Calcio Style tendiamo ad escludere tale eventualità, rimandando ogni decisione a lunedì.
Un allenatore che al Milan ci verrebbe al volo è Maurizio Sarri il quale si è proposto tramite l’intervento dei suoi agenti nei giorni scorsi. E’ stata infatti interessata la dirigenza rossonera la quale a oggi ha fatto capire di stare sondando altri profili, senza tuttavia escludere a priori l’ex tecnico della Lazio.
Staremo a vedere cosa accadrà dopo la sfida contro l’Inter, fatto sta che secondo noi Fonseca ha i giorni contati. Ricordiamo che un altro tecnico che in estate si era proposto al Milan era lo stesso Massimiliano Allegri. Ora il dubbio è se i rossoneri vorranno proseguire con la loro idea di un tecnico straniero, oppure questa volta punteranno su un nome italiano.
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Milan, altri contatti con Allegri: è lui l’allenatore giusto
Milan, abbiamo scritto questa mattina di una fase piuttosto confusa in dirigenza per la scelta del probabile futuro allenatore in caso di esonero di Paulo Fonseca. Vediamo qui di seguito un reale candidato.
Delle difficoltà a mettere d’accordo Ibrahimovic, Furlani e Moncada abbiamo già scritto in maniera esaustiva questa mattina (vi riportiamo il link dell’articolo). Non ci soffermeremo oltre, ma andremo ad analizzare quello che secondo noi potrebbe essere un papabile, insieme eventualmente anche a Maurizio Sarri.
Il nome caldo è quello di Massimiliano Allegri. Un allenatore italiano di grande esperienza e che conosce perfettamente le dinamiche e soprattutto le pressioni della nostra Serie A. Aggiungiamo che ha una casa a Gallarate e che conosce perfettamente gli ambienti di Milanello avendoci già lavorato.
E’ un allenatore che sa dare equilibrio curando maniacalmente la fase difensiva, sicuramente più di Sarri ed è in grado di prendere decisioni immediate, anche scomode a volte, ma orientate al risultato nel breve termine. Sa lavorare coi campioni e soprattutto li sa gestire. Cura la parte tattica e riesce a farsi seguire. Altra cosa di fondamentale importanza, il Milan non può permettersi di perdere tempo, quindi allenatori come Terzic o Tuchel o Van Bommel potrebbero richiedere qualche settimana di ambientamento.
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