Serie A
Milan-Venezia 4-0, alegria Fonseca: un poker che spazza le nubi su San Siro | Le pagelle

Milan-Venezia, tutto facile per i rossoneri i quali trovano la prima vittoria stagionale. Tutto facile per la squadra di Fonseca la quale si sbarazza di un Venezia evanescente. Qui di seguito le pagelle
Maignan 6: spettatore non pagante in una fresca serata settembrina. Per vincere la noia si permette un dribbling virtuoso (e pericoloso). Subisce un gol, ma Di Marco lo annulla dopo il Var.
Emerson Royal 5,5: smarrito in campo e poco incisivo. Ancora in evidenti difficoltà, ma viene cercato dai compagni per spronarlo.
Gabbia 7: ripaga la fiducia di Fonseca che lo preferisce a Tomori. Si dimostra attento e preciso.
Pavlovic 7: gli attaccanti del Venezia fanno il solletico, ma risponde sempre presente quando chiamato in causa
Theo Hernandez 7: la sblocca al terzo minuto. Bravo in fase difensiva, si vede poco in attacco. Decide di limitare i giri del motore.
Reijnders 6,5: in posizione più avanzata illumina il reparto senza perdere mai nervi e pallone (dal 62’ Okafor sv)
Fofana 6: ancora un po’ indietro di condizione e si vede, nonostante il gol del raddoppio (dal 79’ Zeroli sv)
Pulisic 6,5: trasforma il rigore al 22’ minuto e prova ad essere pericoloso in più circostanze. Preziosissimo (dal 78’ Chukwueze sv)
Loftus-Cheek 6: fa legna combattendo in mezzo al campo. La sensazione è che non stia trovando la giusta collocazione. A tratti lezioso.
Leao 6: vorrebbe fare di più, ma in questo momento la sua forma fisica non gli permette altro. Gara di sacrificio, si procura il secondo calcio di rigore. Tira addosso a Joronen fallendo una ghiotta occasione (dal 62’ Morata 6: ha voglia di incidere fin da subito, pressa alto e sprona i compagni)
Abraham 6,5: trasforma il rigore del 4-0 dopo che l’arbitro la va a vedere al Var, ma il fallo sembrava piuttosto evidente (dal 73’ Musah sv)
Fonseca 7: tutto molto facile per il portoghese che trova la prima vittoria stagionale con un calcio semplice ed essenziale. Inizia per lui e il suo Milan una settimana di fuoco. Questa sera era importante trovare i tre punti.
Serie A
Juventus, il futuro di Tudor è in bilico: la Champions potrebbe non bastare

Tre giornate al termine e lo scontro diretto con la Lazio alle porte: la Juventus spera nella Champions per programmare il futuro.
La Juventus sta già pensando alla prossima stagione, ma prima dovrà affrontare tre giornate decisive per blindare un posto nella prossima Champions League, indispensabile per il progetto bianconero. Il primo banco di prova sarà sabato sera all’Olimpico contro la Lazio, in uno scontro diretto che pesa tantissimo anche sulle valutazioni legate alla panchina.
In caso di qualificazione alla massima competizione europea, scatterebbe infatti il rinnovo automatico per Igor Tudor. Una clausola contrattuale che, però, non garantisce la permanenza del tecnico croato, il cui nome, a quanto pare, non scalda particolarmente la dirigenza bianconera.

IGOR TUDOR CARICA KENAN YILDIZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, dubbi su Tudor con Conte e Mancini sullo sfondo
Tudor è consapevole di questa situazione e al momento resta focalizzato solo sull’obiettivo Champions, con ogni discorso rimandato al termine della stagione.
Ma intanto, in casa Juventus, si valutano altri scenari. Cristiano Giuntoli preferirebbe un altro profilo per guidare il nuovo progetto tecnico, mentre John Elkann non ha mai nascosto il desiderio di riportare Antonio Conte a Torino.
Non è da escludere nemmeno un ritorno di fiamma per Roberto Mancini, presente al Dall’Ara per Bologna–Juventus e già vicino ai bianconeri dopo l’esonero di Thiago Motta. La priorità resta il campo, ma l’estate si preannuncia bollente, con una rivoluzione che potrebbe
toccare, di nuovo, la panchina
Serie A
Napoli, accadde oggi: la prima post-Scudetto con Spalletti

Oggi, 2 anni fa, il Napoli ospitava la Fiorentina per la 34° giornata della Serie A 2022/23. La prima da Campione d’Italia per la squadra di Spalletti
Il 7 maggio 2023 è una data particolare: è il giorno della prima partita degli azzurri da Campioni d’Italia. Uno Scudetto che mancava da ben 33 anni, ma l’attesa è finalmente finita.
La prima partita post-Scudetto vede una Fiorentina in lotta per l’Europa (ed anche in semifinale di Conference League) fare visita alla banda Spalletti. L’obiettivo è quello di provare a rovinare la festa Partenopea.
Napoli-Fiorentina, 7 maggio 2023

LUCIANO SPALLETTI GUARDA IN ALTO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Sono 55.000 i tifosi Partenopei al Maradona per festeggiare lo Scudetto appena conquistato: emozioni che non si provavano da anni. Tuttavia, la squadra di Spalletti vorrebbe provare a vincere, visto che la vittoria interna manca da quasi due mesi.
Nel primo tempo sono gli ospiti a creare più palle gol, con Jovic che va vicino diverse volte a sbloccare la gara. La squadra di Spalletti prova a rispondere, senza però creare particolari pericoli a Terraciano. Il primo tempo rimane dunque sullo 0-0, con la squadra di Italiano che sembra essere più in partita.
La squadra Partenopea entra bene nella ripresa ed ottiene subito un rigore: ma Osimhen si fa parare il rigore da Terraciano (48’). La partita prosegue a ritmi abbastanza lenti senza particolari occasioni per le due squadre.
Ma poco prima dell’ultimo quarto d’ora, arriva un altro rigore per i padroni di casa: dal dischetto, ci riprova Osimhen e questa volta Terraciano viene battuto, 1-0 (74’).
La Fiorentina prova a reagire e sfiora il pareggio con Nico Gonzalez e Kouamè, ma il risultato non cambia. La partita finisce dunque 1-0, e i Partenopei possono dar via alla loro festa Scudetto.
Serie A
Lazio, Fabiani: “Tudor? E’ voluto andare via lui. Non vendiamo i big alle italiane”

Angelo Fabiani, direttore sportivo della Lazio, si esprime sul ritorno di Tudor da avversario a Roma e fa il punto sul mercato.

IL DIRETTORE SPORTIVO DELLA LAZIO ANGELO MARIANO FABIANI PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lazio, le parole di Fabiani
Tudor torna a Roma da avversario: fra presente e passato
In una recente intervista a La Stampa, Fabiani ha parlato apertamente del futuro della Lazio e delle dinamiche interne al club. Ha sottolineato come Tudor, in corsa, sia in grado di fare la differenza e ha confermato che è stato Igor a decidere di lasciare la squadra. Fabiani ha fornito rassicurazioni ai tifosi, affermando che giocatori chiave come Isaksen, Rovella, Guendouzi, Zaccagni e Gigot non si muoveranno da Roma al 99,9%.
Sorprese nel campionato: il punto di vista su Milan e Lazio
Fabiani ha anche condiviso la sua opinione sul campionato in corso, definendolo ricco di sorprese. Ha elogiato il Milan come la squadra più forte nei singoli giocatori, pur riconoscendo che attualmente si trova indietro in classifica. Queste osservazioni offrono un’interessante prospettiva sullo stato attuale delle competizioni in Serie A e sulla strategia di mercato della Lazio.
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Fonte: l’account X di Schira
#Fabiani a LaStampa: “#Tudor in corsa fa la differenza, fu Igor a decidere di andare via dalla #Lazio. Al 99,9% #Isaksen, #Rovella, #Guendouzi, #Zaccagni e #Gigot non si muovono da Roma. Campionato di sorprese: il #Milan è la squadra più forte nei singoli, eppure sta indietro…” pic.twitter.com/F30R0waWAF
— Nicolò Schira (@NicoSchira) May 7, 2025
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