Serie A
Hellas Verona, Zanetti: “Harroui fuori almeno un mese, Duda e Suslov non recuperano. Sul Torino…”
L’allenatore dell’Hellas Verona, Paolo Zanetti, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match casalingo contro il Torino.
Di seguito le dichiarazioni dell’allenatore gialloblù Paolo Zanetti, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Torino. Match valido per la 5a giornata di Serie A Enilive 2024/25 e in programma domani, venerdì 20 settembre, alle ore 20.45: allo Stadio Marcantonio Bentegodi.
Hellas Verona, le parole di Zanetti
Di seguito le parole del tecnico dell’Hellas Verona.
Mister, poco tempo per recuperare tra il posticipo di lunedì sera e l’anticipo del venerdì…
“Capisco la domanda, ma non voglio dare alibi alla squadra per questo. Fa parte del calendario e delle sue difficoltà, di pause nazionali e altri situazioni. Questi aspetti ci costringono ad essere ancora più squadra, ad unire i legami e a non cercare alibi. Andremo in campo con chi sta meglio, e oggi nell’allenamento del pomeriggio prepareremo al meglio la partita. Faremo il massimo e dobbiamo trovare le energie psico-fisiche dentro di noi, anche perché giocheremo in casa nostra davanti ad un pubblico straordinario che sta facendo dei record a livello di abbonamenti, e ci sta dando grande fiducia. Anche da questo punto di vista non dobbiamo assolutamente deludere e trovare le energie per andare oltre a tutte le difficoltà”.
Chi pensi di recuperare tra Duda, Frese e Suslov?
“Duda e Suslov non sono recuperati, mentre Frese proveremo a portarlo in panchina. Inoltre, si aggiunge l’assenza di Harroui che ha avuto una distorsione al ginocchio collaterale e starà fuori dalle quattro alle cinque settimane. Sono cinque titolari fuori, considerando anche Serdar, ma questa è un opportunità per tutti gli altri giocatori che prenderanno il loro posto”.
Chi ti sembrano i più pronti per andare in campo, vedendo anche le assenze?
“Ci sono più giocatori pronti a scendre in campo. Credo che Sarr e Livramento si giochino il posto di Harroui. Livramento è tornato con poca condizione dalla Nazionale e per questo non è sceso in campo a Roma, ma ha tutta la mia stima. Su Sarr avevamo detto che aveva bisogno di un mese di ambientamento, ora siamo vicini allo stato ideale anche se gli manca un po’ di ritmo gara, ma secondo me si può candidare per quel posto. In mezzo al campo andremo con i soliti, mentre le altre scelte le faremo dopo l’allenamento di oggi”.
Magnani potrà trovare spazio contro il Torino?
“Magnani ha trovato spazio contro la Juventus e non è detto che non lo trovi anche domani. Io penso che lui abbia le qualità per essere un valore aggiunto per la squadra, ma per farlo deve essere in una condizione psicologia massimale. Lui mi ha già dimostrato quello che sa fare, ma è un giocatore particolare se non è al massimo psicologicamente, sta a lui smentirmi sul campo con l’atteggiamento giusto. Ma per me lui resta il più dotato che abbiamo in difesa, e questo è un complimento che io gli faccio pubblicamente. Se domani andrà in campo mi aspetto una grande prestazione da lui”.
Che avversario sarà il Torino per l’Hellas Verona?
“Sarà una partita difficile per noi ma deve essere anche per loro. Abbiamo le nostre armi e la nostra qualità, ma sarà una partita fisica dove i duelli faranno la differenza. Loro hanno delle individualità di livello, si tratta di una squadra allenata molto bene che possiede grande intensità e idee di gioco, ed è una squadra costruita per puntare all’Europa. Sarà una partita difficile, ma l’importante sarà quello che faremo noi, per dimostrare di poter essere all’altezza della gara”.
Ci sono delle assenze pesanti, quanto sono pronti, anche a gare incorso i ragazzi più giovani come Cisse e Lambourde?
“Sono mentalmente più pronti di altri, più liberi e spavaldi come devo essere i giovani di talento. Loro hanno grande voglia e spirito, ma sta a me capire quando utilizzarli. In effetti, si aprono delle possibilità di minutaggio per loro e abbiamo già visto Cisse. Il minutaggio però mi interessa per i giocatori affermati, nei giovani cerco la qualità dei minuti che fanno in campo. I giovani devono puntare a questo, a entrare pesantemente quando ne avranno l’occasione”.
Sei più arrabbiato o soddisfatto dopo la partita con la Lazio?
“Sono onestamente più arrabbiato, confermo quello che ho detto dopo la partita, cioè che la squadra ha dato tutto e si è impegnata avendo il carattere di recuperare dopo essere andati sotto, ed è rimasta dentro la partita per 90′. Ma pur essendo stata una buona partita, secondo me non è stato il nostro 100%. Abbiamo giocato tra il 70% e il 100%, forse con il massimo potevamo trovare qualche punto. In due o tre situazioni, in qualche duello, siamo stati un po’ leggeri, come anche sul gol, e quei duelli bisogna vincerli per trovare punti in casa della Lazio. Di questo mi sono arrabbiato con la squadra, perché loro hanno già dimostrato che possono farlo, di poter dare di più. Io mi arrabbio con loro perché sono forti, e non è sufficiente dopo una sconfitta dire abbiamo fatto una buona partita. Bisogna essere oggettivi e nella mia analisi penso che potevamo fare qualcosa di più”.
Pensa che esista un problema sui calci d’angolo per l’Hellas Verona?
“No, non penso esista un problema sui corner avversari, mi arrabbio di più per come gestiamo i nostri calci d’angolo. Abbiamo subito tanti corner ma preso solo 1 gol in 4 partite, quindi non è un problema, ma dobbiamo sempre essere molto attenti e cercare di vincere i duelli visto che marchiamo a uomo. Però ne abbiamo battuti tanti e male, non convinti di poter far gol, e le palle inattive sono importanti e spostano a livello di punteggio nel corso di un campionato. Questo rientra nel non 100% di cui parlavo prima, piccoli dettagli che non ci possiamo permettere di sbagliare. A Roma si può anche perdere ma voglio perdere dando tutto e questo io l’ho detto ai ragazzi e ora voglio mentalmente il 100% di quello che possiamo dare”.
Potrebbe esserci spazio da titolare per Faraoni e Ghilardi?
“Io devo fare sempre delle scelte e questo non vuol dire che io non abbia la stima di chi non gioca, tutti avranno il loro spazio nel tempo. Esistono delle gerarchie e io sono pronto anche a cambiarle. Faraoni è entrato bene ma anche Bradaric è un buon giocatore e può trovare spazio. Vediamo se Lazovic avrà recuperato dall’ultima partita visto che lui è il nostro titolare su quella fascia. Faraoni si candida per un posto. Sicuramente siamo coperti in quei ruoli senza nessun tipo di problema”.
Serie A
Serie A, Giudice Sportivo: gli squalificati per la 13^ giornata
La Serie A è ferma in vista della sosta per le Nazionali, ma il Giudice Sportivo ha comunque reso note le eventuali squalifiche in vista della 13^ giornata.
Il Giudice Sportivo di Serie A ha reso note le decisioni in merito alla 12^ giornata di Serie A andata in archivio. Nessun squalificato, ma entrano nella lista dei diffidati Maldini (Monza), Cacace (Empoli), Coppola (Hellas Verona), Isaksen (Lazio), Vasquez (Genoa), Moreno (Como). Entra inoltre nella lista dei diffidati il tecnico dell`Inter Simone Inzaghi. Di seguito le ammende ad alcune società.
Serie A, le ammende alle società
– Ammenda di € 18.000,00: alla Soc. GENOA per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato due fumogeni sul terreno di giuoco; per avere inoltre, al 12° del secondo tempo, lanciato in direzione di un Assistente alcune monetine, una delle quali lo colpiva all’altezza della spalla, senza conseguenze lesive, costringendolo ad allontanarsi dalla sua posizione, determinando, pertanto, l’interruzione della gara per circa due minuti; per avere infine, al 47° del secondo tempo, attinto con uno sputo la gamba del medesimo Assistente; sanzioni attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) e c) CGS avendo la Società attivato la procedura di non gradimento dei responsabili dell’accaduto ai sensi dell’art. 27 CGS.
– Ammenda di € 13.000,00: alla Soc. LECCE per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato nel recinto di giuoco due petardi ed alcuni fumogeni; per avere inoltre, al 18° del secondo tempo, indirizzato un fascio di luce-laser in direzione del portiere della squadra avversaria;
sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS.
– Ammenda di € 5.000,00: alla Soc. INTERNAZIONALE per avere suoi sostenitori, prima dell’inizio della gara e nel corso della stessa, intonato più volte cori insultanti nei confronti di un calciatore della squadra avversaria (Lukaku, ndr).
Serie A
Juventus, Perin: “Scudetto? C’è una bella bagarre. Sul ritiro…”
Il numero 1 della Juventus Mattia Perin è stato intervistato dai microfoni di Sky Sport, toccando tematiche come la vittoria dello scudetto.
Juventus, le parole di Mattia Perin
Scudetto?
“C’è una bella bagarre. Stando all’interno e vedendo come lavoriamo, per qualità e non solo quantità, mi aspettavo che ce la saremmo giocata con chiunque. E’ un momento di crescita per tutti, stiamo costruendo qualcosa di nuovo e dobbiamo metabolizzare un cambiamento. Ci sono zone grigie, ma sono proprio quei momenti che, affrontati in modo giusto, ti fanno uscire più forte come collettivo. Noi siamo pronti a tutto, a metterci in gioco ed avere chissà anche un periodo no, dal quale sono sicuro usciremo più forti. Potevamo fare anche meglio. ma siamo contenti“
Locatelli?
“Siamo molto amici con Manuel, ci diamo mano a vicenda nello spogliatoio. Nazionale? La meritava già prima, sta giocando a un livello molto alto, in tutte e due le fasi ma anche emotivamente e sui comportamenti. Lo merita, le cose non capitano a caso”
Leader? ”
Non mi piace darmi di leader da solo, anche se sono uno dei più grandi. In quello spogliatoio ho sempre imparato da gente che ha una struttura emotiva da brividi, a ripensarci. ho cercato di essere una spugna e imparare più possibile, prima di tutto a livello umano. E sono felice di quanto riesco a dare oggi ai giovani. Nella vita c’è un momento in cui devi assorbire il più possibile per poi ridarlo indietro. Probabilmente è il tempo della mia carriera in cui devo restituire agli altri ciò che mi hanno dato. E ne sono felice“
I portieri di Motta?
“Si dice che nel calcio si giochi tanto e da un certo punto di vista è anche vero. Ma se riesci ad avere una rosa altamente competitiva, con ventitré giocatori intercambiabili, non avrai più chi fa cinquanta partite e altri dieci. Si deve andare, parere mio, verso massimo trentacinque per uno e venticinque per l’altro. E si crea uno spirito competitivo che, se pulito e leale, alza il livello di tutto“
Se penso al ritiro?
“No, in questo momento no. Cerco di vivere molto il presente, per essere la migliore versione di me stesso. Sul futuro ancora non ci penso, ma ho tante passioni e quando smetterò cercherò di portarne avanti una. Ma non mi sono ancora prefisso un lavoro: amo giocare a calcio e lo spogliatoio, la sfida quotidiana”
Matteo Di Tria
Serie A
Ibrahimovic: “Non mollo finché non vinco. Reijnders e Pulisic…”
Zlatan Ibrahimovic, consulente di RedBird e del Milan, ha parlato del suo nuovo ruolo in una lunga intervista al magazine Champions.
Zlatan Ibrahimovic, dirigente del Milan, ha parlato al magazine Champions. L’ex attaccante rossonero ha toccato vari temi, dal futuro della squadra, dei giocatori e sul suo nuovo ruolo. Di seguito le sue dichiarazioni.
Ibrahimovic, le parole sul futuro della squadra
“Faremo grandi cose per il 125° anniversario e abbiamo qualche sorpresa in programma. Il Milan fa parte della storia del calcio. Noi siamo solo una nuova generazione in questa storia. E andiamo indietro nel tempo, portiamo il passato al presente, e lo mescoliamo. E mentre sono qui, voglio ringraziare Berlusconi e Galliani, perché siamo tutti qui grazie a loro. Credo nel progetto, credo in ciò che rappresenta il Milan, e penso di condividere la stessa visione delle persone che ci lavorano e della proprietà perché vogliono fare cose straordinarie. Vogliono fare la storia, vincere: farò qualsiasi cosa, non mollo finché non vinco. Entro in questa nuova situazione con umiltà, passo dopo passo, e sto imparando molto”.
Su Pulisic
“Penso che Christian sia il nostro “Captain America”. Sta facendo cose straordinarie, si vede che è felice; essere al Milan rende felice ogni giocatore. Questa non è solo una mia opinione; ogni giocatore ti direbbe la stessa cosa. Hanno un contesto ottimale per concentrarsi solo sul calcio e sul rendimento in campo. Per quanto riguarda Pulisic, lo abbiamo rivitalizzato e ora si vede che è davvero felice in campo, e per questo sta rendendo ad alto livello. Anche fuori dal campo è fondamentale per noi”.
Su Reijnders
“Penso sia il giocatore che è cresciuto di più in breve tempo. È arrivato dall’Olanda, dal grande lavoro fatto all’AZ, e sta facendo un lavoro eccezionale. È diventato un giocatore importante per la squadra, per il club e per la sua nazionale, dimostrando di essere un profilo di alto livello. I giocatori olandesi hanno un bel curriculum nel club, e Reijnders sente un po’ la pressione di essere olandese e dover dimostrare il suo valore. Ma sta facendo un ottimo lavoro. Siamo molto soddisfatti di lui, e deve continuare così. Come ogni giocatore del Milan, però, verrà ricordato per ciò che vince. Se non vinci, non vieni ricordato”.
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