Serie A
Bologna-Atalanta, le ultimissime: cambi per i due allenatori
La partita del sabato sera sarà Bologna-Atalanta. Italiano e Gasperini si affrontano con gli stessi punti in una non ideale posizione di classifica.
Il Bologna sembra in crescita, dopo le prime opache e anemiche partite di campionato. Contro il Monza la squadra emiliana ha dato un’ottima dimostrazione di bel gioco, ma soprattutto ha mostrato tutta la grinta e la fame di questa squadra. Si approccia alla partita contro l’Atalanta con tutti i buoni presupposti per fare una bella prestazione.
Nella formazione Vincenzo Italiano ama cambiare e ruotare continuamente i suoi giocatori. In porta torna Skorupski, dopo una partita ricca di sbavature disputata da Ravaglia. I centrali dovrebbero essere Beukema e Lucumì. Sulla trequarti quasi certamente rientra tra i titolari Orsolini e ci potrebbe essere spazio anche per Fabbian. Come unica punta dovrebbe essere riconfermato il Toto Castro, dopo un gol incredibile nell’ultima partita.
L’Atalanta di Gasperini deve assolutamente reagire dopo la prestazione senza carattere fatta contro il Como. Per Bologna-Atalanta dovremmo rivedere lo stesso terzetto di difesa che ha giocato nell’ultima partita, ovvero Djimsiti, Kossonou, Kolasinac. Il solito centrocampo (Pasalic ed Ederson) mentre sugli esterni torna Ruggeri ed è vivo il ballottaggio tra Zappacosta e Bellanova. Nel trio d’attacco Gasperini deve scegliere uno tra De Ketelaere e Samardzic per affiancare Lookman e Retegui.
Bologna-Atalanta, le probabili formazioni
BOLOGNA (4-3-3): Skorupski; Posch, Beukema, Lucumi, Miranda; Fabbian, Freuler, Aebischer; Orsolini, Castro, Ndoye. All.Italiano.
ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi; Kossounou, Djimsiti, Kolasinac; Ruggeri, Ederson, De Roon, Zappacosta; Samardzic; Retegui, Lookman. All. Gasperini.
Serie A
Juventus, Douglas Costa: “La Juve deve sempre lottare per vincere. Su Vlahovic…”
L’ex Juventus Douglas Costa è stato intervistato dai microfoni della Gazzetta dello Sport in merito a questa nuova Juve targata Thiago Motta.
Juventus, le parole di Douglas Costa
Juventus? “Ho vinto tre scudetti e qui a Sydney mi fermano ancora molti tifosi bianconeri. La Juve deve sempre lottare per vincere. Il mio unico rimpianto è la Champions League, eravamo fortissimi.”
Douglas Luiz? “Periodo di adattamento normale quando arrivi da un altro campionato, è capitato pure a me: venivo da un top club come il Bayern Monaco, ma la Serie A è un torneo particolare. Possiede una gran tecnica e ha fantasia; serve solo pazienza. Non si discute, sono convinto che si ritaglierà un ruolo importante come quello che aveva Pjanic nella nostra Juve. Auguro a Douglas di vincere tre scudetti come è successo a me.”
Thiago Motta? “Di lui me ne ha parlato benissimo Leo Sena, che gioca qui con me a Sydney e lo ha avuto come allenatore allo Spezia. Mi ha detto che è un tecnico top.”
Difensori brasiliani? “Danilo è stato mio compagno, è forte e sa quel che serve per giocare. Bremer sembra un difensore più italiano che brasiliano: può proseguire la tradizione juventina dei Barzagli, dei Bonucci e dei Chiellini. Noi avevamo anche Alex Sandro: devo ringraziare anche lui se ho giocato nella Juve. Una volta, mentre eravamo in ritiro con il Brasile, confidai ad Alex che lo avrei raggiunto in Italia perchè ero in contatto con l’Inter. Lui mi voleva alla Juve e nel giro di un minuto mi fece chiamare dall’allora d.s. Paratici.”
Yildiz? “Ha un talento incredibile e una tecnica da brasiliano, Mi piace come si muove in campo e anche come si comporta con i tifosi.”
Vlahovic? “Dusan è fortissimo, ci siamo conosciuti quando giocava nella primavera della Fiorentina. Vedrete: segna e poi fa venticinque o trenta reti da qui a giugno.”
Matteo Di Tria
Serie A
Udinese-Inter, Runjaić: “Commessi troppi errori, ma mi è piaciuta la reazione della squadra”
Al termine di Udinese-Inter, prima partita di questo sabato di Serie A, l’allenatore dei bianconeri ha commentato il match in conferenza stampa.
Di seguito un estratto delle parole dell’allenatore bianconero al termine di Udinese-Inter.
Udinese-Inter, le dichiarazioni di Runjaić
La reazione dell’Udinese nella partita contro l’Inter è stata senza dubbio l’aspetto più positivo, nonostante il risultato finale. “Abbiamo commesso errori evitabili, non si può subire un gol al primo minuto, soprattutto contro un avversario del calibro dell’Inter. Hanno una qualità straordinaria e sapevamo che qualsiasi errore sarebbe stato punito, ma sono convinto che ci siano molte lezioni da imparare da questa partita”.
Anche se la sconfitta ha lasciato un po’ di amaro in bocca, il tecnico si è detto soddisfatto di alcuni aspetti del gioco. “Abbiamo visto molte delle cose provate in allenamento essere messe in pratica. Stiamo lavorando con una squadra nuova, con giocatori che devono ancora adattarsi a questo campionato. Nonostante tutto, abbiamo lottato e mostrato carattere, specialmente contro una squadra di questo livello. È stato un buon segnale vedere i miei ragazzi reagire nel modo giusto, e nonostante non abbiamo fatto punti, ci sono state diverse note positive”.
Uno degli spunti di riflessione riguarda Lorenzo Lucca, autore di un gol ma partito dalla panchina. “Con Lucca parliamo spesso delle sue prestazioni. Ha fatto quello che deve fare: segnare, tenere il pallone e lottare contro i difensori avversari. Il suo ingresso in campo ha dato una buona spinta alla squadra. Deve continuare a lavorare per migliorarsi settimana dopo settimana. A volte si gioca titolari, altre volte no, ma il suo contributo è stato comunque positivo”.
Riguardo agli errori commessi, l’allenatore ha ammesso che subire un gol dopo neanche 50 secondi è stato uno shock, ma nonostante questo la squadra ha continuato a lavorare bene. “Sapevamo che l’Inter è una squadra letale in transizione e con una qualità straordinaria. Abbiamo affrontato una delle migliori squadre d’Europa, e questa sconfitta ci servirà per imparare dai nostri errori. Nonostante tutto, sono orgoglioso del carattere mostrato dai ragazzi. La prestazione è stata decisamente migliore rispetto a quella contro la Roma, dove siamo stati troppo passivi”.
L’allenatore ha infine evidenziato che, contro squadre come l’Inter, anche il più piccolo errore viene punito. “Abbiamo mantenuto un buon equilibrio, ma dobbiamo migliorare ulteriormente, specialmente nella gestione del possesso palla. Non posso essere completamente soddisfatto, ma sappiamo di essere in un processo di crescita. C’è ancora molto da fare, e sfrutteremo la pausa per le nazionali per continuare a lavorare su questi aspetti. La sconfitta ci lascerà insegnamenti importanti, e faremo in modo di non ripetere gli stessi errori in futuro”.
Serie A
Altobelli: “Dopo il primo gol la condizione crescerà all’improvviso”
Storico attaccante nerazzurro, Altobelli in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport ha analizzato il momento Inter, in particolare l’attacco.
Non poteva mancare il parere esperto di un attaccante come Spillo Altobelli, che fu anche capitano dell’Inter con la quale giocò undici stagioni dal 77′ al 88′ collezionando 209 reti in 406 presenze. Lautaro e compagni protagonisti dell’intervista rilasciata dall’ex capitano interista.
Indice
L’intervista di Spillo Altobelli
Alla rosea, l’ex attaccante nerazzurro, considerato tra i migliori del dopoguerra, campione del Mondo nel 1982 ha chiosato sul momento dei ragazzi di Simone Inzaghi.
“Il gol per noi attaccanti è tutto. So che cosa significa attraversare un momento come quello che vive Lautaro: quando non segni la porta diventa sempre più piccola e fatichi il doppio. Gli basterà sbloccarsi e poi vedrete.
Non è al meglio fisicamente, questo è sotto gli occhi di tutti. Ma ero allo stadio per il derby e l’ho visto darsi parecchio da fare, ha servito l’assist a Dimarco. Più che la forma, a Lautaro manca la scelta giusta sotto porta: dopo il primo gol la condizione crescerà all’improvviso”.
Su tutto il reparto avanzato
“Thuram è partito alla grande e con lui Lautaro si trova a occhi chiusi, giusto puntare su di loro. Detto questo, in rosa c’è Taremi, che è un centravanti forte, completo e lavora di squadra. Forse è arrivato il momento di dargli più spazio“.
Sul centrocampo
“Frattesi è un ragazzo coraggioso, non soffre la pressione, anzi, più le responsabilità aumentano più lui si esalta: lo abbiamo visto in Nazionale dove è un titolare e segna come un attaccante. In più ha sulle spalle un anno di Inter, conosce l’ambiente e le idee di Inzaghi, ha tutto per non far rimpiangere Barella. Anche se non sarà facile: quando Nicolò sta bene, lavora per tre.”
Su Zielinski e i migliori: “Lo conosciamo: esperienza e qualità. E a Manchester ha avuto un bell’impatto. Ma io mi fido di Inzaghi: quante volte ha sbagliato formazione? In più quest’anno ha una rosa talmente profonda che può sbizzarrirsi e scegliere con serenità. Per me devono andare sempre in campo i migliori. Ecco, di migliori Inzaghi non ne ha 11, ma 25: è una grande ricchezza
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