Serie A
Como-Hellas Verona, probabili formazioni e dove vederla
Domani alle 15 va in scena Como–Hellas Verona, match valido per la 6° giornata di Serie A. Zanetti deve tornare alla vittoria, Fabregas per altri 3 punti.
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Como-Hellas Verona, probabili formazioni
Como-Hellas Verona: dove vederla
Serie A
Roma, Saelemaekers: conto alla rovescia per il rientro
L’esterno belga, assente da metà settembre, è pronto a fare il suo ritorno in campo con la Roma e a dare una mano al suo nuovo allenatore Claudio Ranieri.
Era il 15 settembre, ed era la quarta giornata di Serie A. Allo stadio Marassi contro il Genoa la Roma era stata costretta a vedere la vittoria sfumare per “colpa” del pareggio nei minuti di recupero di De Winter.
Quella gara risultò fatale per il futuro di Daniele De Rossi, che sarà esonerato il giorno dopo. Al suo posto sarà chiamato Ivan Juric, che la settimana scorsa è stato sollevato dall’incarico dopo la sconfitta interna contro il Bologna.
Quella gara a Genova fu sfortunata anche per Alexis Saelemaekers, che subì la frattura del malleolo destro. L’ala belga era stata sottoposta ad operazione chirurgica. Nel frattempo la Roma ha continuato a perdere terreno in campionato e ad attraversare una crisi di cui ancora non si riesce a vedere la luce in fondo al tunnel.
Il ritorno di Claudio Ranieri sulla panchina della Roma, a cinque anni di distanza dall’ultima volta, rappresenta per i tifosi giallorossi una boccata di ossigeno dopo due mesi bui. Ed il tecnico testaccino dovrebbe poter contare anche su un arma in più: proprio Alexis Saelemeakers.
Alexis Saelemaekers: ecco il possibile ritorno in campo con la Roma
Negli scorsi giorni l’ala belga è tornata a calciare il pallone dopo più di due mesi. Un segnale confortante che potrebbe lasciar pensare che il suo ritorno in campo sia ormai questione di pochi giorni.
Saelemaekers è pronto a dare una mano alla sua Roma e a riprendersi pian piano un posto da titolare nella Roma che, per sopperire alla sua assenza, spesso ha dovuto ricorrere ai ripari con Zalewski ed El Sharaawy, con risultati piuttosto altalenanti.
L’ex Milan punta ad una convocazione al rientro dalla sosta per le Nazionali nella trasferta contro il Napoli: scenario difficile, ma non impossibile. Molto più probabile che il ritorno avvenga in maniera graduale, magari dalla gara dopo in Europa League contro il Tottenham.
In ogni caso, il ritorno in campo di Alexis Saelemaekers dovrebbe essere imminente. Finalmente una buona notizia per i tifosi giallorossi.
Serie A
Inter, Marotta: “Una società come la nostra deve puntare sempre a vincere”
Inter, durante la presentazione del libro di Severgnini, il dirigente nerazzurro ha affrontato temi chiave per il club quali crescita, identità e il progetto stadio.
Giuseppe Marotta, direttore sportivo dell’Inter, è stato protagonista dell’evento di presentazione del libro di Beppe Severgnini, Inter: il nuovo secolo , un’occasione che ha permesso di approfondire alcune questioni fondamentali legate all’attualità del club nerazzurro. Con la sua esperienza e il suo stile diplomatico, l’ex dirigente della Juventus ha toccato numerosi argomenti che spaziano dal passato recente al futuro strategico della squadra.
Inter, Marotta: “Barella? È migliorato tantissimo”
A seguire le parole di Marotta:
LA SCELTA DELL’ALLENATORE
“Perché ho scelto Conte? Perché in quel momento ero convinto che il club necessitasse di lui. Ma la scelta dell’allenatore è anche adeguata al momento in cui lo scegli. Ci sono momenti in cui hai bisogno di persone che hanno fermezza e autorevolezza e altri in cui magari la squadra di per se è già rodata e magari hai più bisogno di un gestore. A volte siamo stati tacciati di aver preso tanti calciatori svincolati, ma è anche difficile corteggiarli”.
UN NUOVO BARELLA
“Come abbiamo lavorato sull’atteggiamento di calciatori fumantini come Barella? Quando c’è la designazione studiamo anche l’arbitro e che tipo di rapporto tenere con lui. Barella in passato peccava sull’atteggiamento verso i direttori di gara, oggi è migliorato molto perché non si studia solo l’avversario ma anche l’arbitro”.
QUESTIONE STADIO
“Quello relativo allo stadio è un argomento serio e delicato. Prima parlavamo di appartenenza e a tal proposito credo che sia importante anche per questo avere uno stadio, una propria casa da vivere e in cui consumare la passione. Tutta la settimana, non solo un giorno a settimana, spaziando tra più attività.
Il calcio è un fenomeno di aggregazione che viene solo dopo la religione. Le difficoltà nascono da una burocrazia, quella italiana, che ti portano a rallentare ogni tipo di iniziativa e far si che anche gli investitori scappino. Questo è successo in tantissime città, ero a Venezia con Zamparini nel ‘97, comprò un terreno ed è ancora lì dopo 30 anni.
La burocrazia dovrebbe vedere lo stadio collocarsi all’interno del ministero delle infrastrutture, è un investimento minimo di un miliardo, che produce effetti positivi a livello nazionale che eliminerebbe tante sterpe inutili. Milan e Inter vogliono costruire insieme lo stadio e le ultime convergenze sono verso il sito di San Siro, ma con queste difficoltà burocratiche che si presentano lo stesso”.
LA STOCCATA
“Una società come l’Inter, per storia, blasone e palmares, per tutta questa attenzione che cerchiamo, non può dire voglio vincere o il campionato o la Champions, ma deve cercare di vincere sempre. Ecco perché io sono sempre molto realista. Quando sento dirigenti di squadre importanti dire che l’importante è arrivare tra le prime quattro… No, l’importante è vincere, poi se non si vince, benissimo, significa che gli avversari sono stati più bravi.
L’asticella deve essere sempre alta: se io miro a prendere calciatori importantissimi e poi non riesco, non è che sono scarso. Probabilmente non c’erano le condizioni per concludere, ma il tentativo va fatto. Oggi siamo in Champions, e allora perché non lottare per vincerla? Perché non lottare anche in campionato? Poi dipende dagli avversari e anche da noi, ma non dobbiamo avere paura e mi sembra scontato”.
Serie A
Lazio, Delio Rossi: “Baroni mossa giusta, si adatta ai giocatori”
L’ex allenatore della Lazio Delio Rossi ritiene che Marco Baroni sia la figura ideale per allenare i biancocelesti, perché sa adattarsi ai giocatori che ha.
In pochi si aspettavano un avvio di stagione così brillante dopo la partenza di Felipe Anderson, Luis Alberto e Immobile, dopo una campagna acquisti non stellare sulla carta e con l’arrivo di un allenatore che in Serie A aveva sempre lottato per non retrocedere sulle panchine di: Benevento, Frosinone, Lecce e Verona. Eppure il 16 novembre la Lazio è a -1 dalla vetta in campionato, mentre in Europa League è l’unica squadra a punteggio pieno.
Lazio, Delio Rossi elogia il lavoro di Marco Baroni
Allenatore della Lazio tra il 2005 e il 2009, Delio Rossi ha analizzato il momento brillante dei biancocelesti, soffermandosi sul gran lavoro del tecnico Marco Baroni: “Vivendo a Roma e toccando con mano il clima intorno alla squadra, so che quando in estate è arrivato Baroni i tifosi della Lazio erano scettici” ha dichiarato nell’intervista a Tuttosport.
“Io ero tra i pochi a sostenerlo, perché conoscevo il suo valore e pensavo che meritasse una panchina di una grande squadra dopo ottimi risultati nelle squadre di provincia. Ora tutti hanno capito che si trattava di una mossa giusta. Lotito ha avuto il merito di pescare in provincia. Parlano i risultati: Baroni ha portato in A e salvato il Lecce, l’anno scorso ha salvato un Verona che aveva venduto 16 giocatori a gennaio“.
Il merito maggiore di Baroni
“Sta valorizzando al massimo tutta la rosa, può permettersi di cambiarne 4 o 5 da un match all’altro senza ripercussioni. Il suo gioco è bello e dispendioso, ma fisicamente stanno benissimo: anche i preparatori lavorano ottimamente. Baroni si adatta ai giocatori, lavora in silenzio e ha rivitalizzato giocatori che l’anno scorso faticavano. La squadra gioca molto bene“.
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