Champions League
Milan, Fonseca dalla BayArena: “Non ripeteremo gli errori di Liverpool, ma non cambieremo atteggiamento. Morata…”

Dopo le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di MilanTV, Paulo Fonseca ha parlato anche in conferenza stampa direttamente dalla BayArena.
Di seguito le parole di Paulo Fonseca.
Milan, le parole di Fonseca
Morata
“Ha fatto un grosso sforzo per giocare l’ultima partita. È in dubbio e lo gestiremo. Vediamo come starà domani, ma non vogliamo correre rischi e probabilmente non giocherà. Non voglio prendere rischi inutili con le sue condizioni. Se penso ai giocatori che abbiamo, Loftus-Cheek è quello che può prendere il suo posto. E’ cambiata la fiducia di tutti all’interno del Milan, ma penso che dobbiamo continuare a migliorare, voglio di più. Nell’ultima partita abbiamo vinto 3-0 contro il Lecce, vero, ma c’è ancora margine, dobbiamo continuare equilibrati perché non abbiamo ancora raggiunto nessun obiettivo. Affronteremo una squadra molto forte, partite come questa sono opportunità per dar prova del nostro valore.”
Leao
“Ora che ci lavoro tutti i giorni posso dire che è una bellissima persona, che ascolta e ha voglia di imparare. Fin dal primo giorno è stato così, un’apertura totale. Con Ibrahimovic parlo tanto, ma con lui come con tutti i dirigenti. Quello che tutti loro mi hanno sempre trasmesso è fiducia e calma“.
Approccio
“Il nostro modo non dico che è sempre lo stesso ma le intenzioni sono quasi sempre le stesse. Più avanti possiamo parlare in profondità di questo, ora è un po’ presto. Ma posso dire tanto sulle nostre forme di gioco, ma non credo sia il momento giusto per approfondire questa materia“.
Atteggiamento
“Non penso di cambiare. Noi dobbiamo avere continuità. Sappiamo che è una partita diversa, penso che sarà una partita simile a quella fatta col Liverpool ma dobbiamo dare continuità a quello che abbiamo fatto. Difensiviamente penso che la squadra sia cresciuta, è un bel test per vedere le nostre capacità difensive in questo momento. Ho detto ai giocatori che per battere una squadra forte come il Leverkusen dobbiamo fare una squadra difensivamente perfetta“.
Capitano
“Quando sono arrivato qui ho visto che i capitani sono i giocatori con più partite. Voglio rispettare questa cosa, ma voglio anche una leadrship condivisa, più allargata. Abbiamo la possibilità di avere più giocatori da capitani. Vogliamo condividere questa responsabilità, probabilmente domani sarà un altro giocatore a indossare la fascia. Ne abbiamo cinque…”.
Champions League
“Io sono sempre fiducioso. Questa è una partita diversa. È vero che abbiamo fatto bene in campionato nelle ultime partite, ma devo dire che la Serie A è molto diversa da queste partite che abbiamo in Champions League. Oggi mi hanno fatto leggere le parole di Xabi Alonso; quando si parla di squadre italiane si dice sempre la stessa cosa. Che le squadre italiane sono brave a difendere a giocare in contropiede. A me piacerebbe che quando si parla di Milan si dicano altre cose, dobbiamo lavorare perché non vogliamo essere così. Domani ovviamente difenderemo perché giocheremo contro una squadra molto forte, ma quando abbiamo la palla vogliamo ancora giocare. Sono curioso di vedere il comportamento della squadra in una partita diversa rispetto a quelle avute in Serie A“.
Precedente Atalanta
“Sì, l’ho vista. Questo dimostra quanto sia difficile la Serie A. Il Leverkusen ha affrontato uno scenario che qui, in Germania, non hanno, questo tipo di situazioni uomo a uomo. Anche Rice, dell’Arsenal, ha detto che era difficile avere quello scenario di uno contro uno, di uomo a uomo. Cambiare la squadra per giocare contro una squadra che gioca uomo ad uomo è sempre difficile. Ma noi non siamo come l’Atalanta, non da uomo a uomo a tutto campo. Domani vedere il Milan non sarà la stessa cosa che vedere l’Atalanta quando hanno giocato contro di loro. L’Atalanta ha creato tante difficoltà al Bayer, ma se io non sono un allenatore da uomo a uomo non posso dire ai miei giocatori di andare a giocare così. Sarà totalmente diverso“.
Preparazione
“Io quando preparo le partite preparo tutti i momenti. Difensivamente dobbiamo fare una partita difensivamente perfetta per vincere, ma io preparo tutte le situazioni. So che sarà difficile, ma quando avremo la palla vorremo essere una squadra offensiva, che attacca e che aggredisce il Bayer“.
Liverpool
“Abbiamo fatto tanti errori col Liverpool, quando si sbaglia contro queste squadre è difficile e penso che noi abbiamo sbagliato più difensivamente. Contro queste squadre non ci saranno tante opportunità“.
Modulo
“È difficile (ride, ndr). Continuo a dire che non è un 4-2-… Può essere tante cose. Dipende dal momento, dove stiamo giocando… Quello che io so è che quando si parla di Morata e Abraham siamo più offensivi ma giochiamo con loro perché lavorano tanto difensivamente. Siamo più forti sia offensivamente che difensivamente“.

PAULO FONSECA PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Champions League
Inter, Moratti: “Finale folle col Barcellona, ho rischiato l’infarto.

Lo storico ex presidente dell’Inter Massimo Moratti ha rilasciato una lunga intervista al Quotidiano Sportivo dove ha commentato la Finale di Champions raggiunta dai nerazzurri.
A seguire l’intervista completa
Inter, Moratti: “Avrei fatto di tutto per prendere Yamal…”
REGALO DI COMPLEANNO
“La Beneamata mi ha fatto il regalo di compleanno in anticipo, festeggio il 16 ma idealmente ho già soffiato sulle candeline con Marotta e Zanetti”.
HO RISCHIATO L’INFARTO
“Anche se ho rischiato l’infarto, immagino come tutti gli innamorati dell’Inter”.
ATTO DI GIUSTIZIA
“È stata una sofferenza indicibile, ma è stato anche un atto di giustizia. Sommando andata e ritorno, l’Inter ha avuto una cosa in più: è rimasta lucida anche quando tutto sembrava finito. Ci ha creduto sempre, anche sotto 3-2 a San Siro, in quel finale folle”.
SENZA PRECEDENTI
“Abbiamo visto e vissuto una cosa senza precedenti, una doppia semifinale di Champions che finisce complessivamente 7-6, senza andare ai rigori è qualcosa di clamoroso, di enorme”.
ACERBI IL SIMBOLO
“Di questa Inter proprio Acerbi è il simbolo. Come si dice oggi? È lui il testimonial perfetto”.
LAMINE YAMAL
“Se avrei comprato Yamal ai tempi? Avrei acquistato anche Acerbi! Ma le rispondo: per Lamine, potendo, avrei fatto di tutto e di più. Questo ragazzino, banalmente, è il calcio come lo immaginiamo da bambini, è la fantasia al potere. Riesce a fare ogni cosa con una facilità straordinaria. Se gli regge la salute farà una carriera epica. Lo paragonano a Pelé o Maradona? Fanno bene, anche se in campo parte da una posizione diversa. Ma in assoluto Lamine è quel giocatore che anche i tifosi avversari amano, perché, mi ripeto, lo guardi e ti emozioni”.
INZAGHI
“Inzaghi è un fenomeno e poi ne parliamo, però il Mago HH due finali le ha vinte, Simone non ancora. A parte le battute io Simone non lo credevo così bravo. Inzaghi è un tecnico che non smette mai di studiare, di imparare. È cresciuto tantissimo. Prepara le partite meglio di tutti. E inoltre ha compreso in fretta che c’è una enorme differenza fra Champions e campionato, ma lui riesce a tenere sempre il gruppo sulla corda. Poi io mi rendo conto che un tifoso vuol vincere, ma se vedi la tua squadra ancora in lotta per lo scudetto e in finale a Monaco dopo aver eliminato Bayern e Barcellona come fai a non essere comunque grato a chi la allena e a chi la dirige?”.
Champions League
Arsenal, Rice: “Per vincere, bisogna prima perdere”

Arsenal, Declan Rice riflette sulle sconfitte e il loro ruolo cruciale nella crescita personale e di squadra, sottolineando l’importanza dei momenti difficili.
Nel mondo del calcio, le dichiarazioni dei giocatori spesso offrono uno sguardo più profondo sulle dinamiche interne delle squadre. Recentemente, Declan Rice ha condiviso una riflessione significativa sul suo profilo Twitter. Il centrocampista ha affermato che nella vita, a volte, è necessario perdere per poter vincere. Questa filosofia non solo si applica ai campi da gioco, ma anche alla crescita personale e professionale.
Rice ha sottolineato l’importanza di superare le battute d’arresto per crescere mentalmente, sia come individui che come gruppo. Questo messaggio risuona particolarmente in un periodo in cui molte squadre affrontano sfide impreviste e momenti difficili. Le parole di Rice possono essere viste come un incoraggiamento a guardare oltre le sconfitte immediate e a cercare di trasformarle in esperienze di apprendimento.
Implicazioni per l’Arsenal
Le dichiarazioni di Rice arrivano in un momento cruciale per il suo club, che sta cercando di riorganizzarsi e puntare a nuovi traguardi. Il suo messaggio di resilienza e crescita attraverso l’adversità potrebbe fungere da ispirazione non solo per i suoi compagni di squadra, ma anche per i tifosi che supportano la squadra nei momenti difficili.
In un mondo calcistico dove la pressione per vincere è costante, le parole di Rice offrono una prospettiva che promuove la pazienza e la determinazione. La sua visione potrebbe aiutare a creare un ambiente più positivo e resiliente all’interno del club, facilitando una ripresa e un ritorno ai successi desiderati.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🔴⚪️ Declan Rice: “In life, in general, sometimes you have to lose a few in order to win”.
“You have to overcome setbacks to mentally grow, as a person, as a player, as a group – and we’re going through that”. pic.twitter.com/T4jMtgz0Kh
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) May 8, 2025
Champions League
Capello: “L’Inter si è arricchita molto dopo le vittorie su Barça e Bayern, ma il PSG ha molto equilibrio. Kvara? L’uomo più pericoloso…”

Fabio Capello ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport dove ha analizzato in lungo e largo di PSG e Inter, le due finaliste della prossima finale di Champions League.
A seguire l’intervista completa di Capello
Capello: “Luis Enrique è meno arrogante di Flick…”
L’INTER SI È ARRICCHITA
“Con grande convinzione e tanta qualità. Si è arricchita parecchio nelle ultime partite giocate contro Bayern Monaco e Barcellona, crescendo in convinzione e capacità realizzativa. Ha mostrato la giusta mentalità e grande attenzione”.
CENTROCAMPO STANCO
“Sarà una finale equilibrata, ma tutto parte dal centrocampo, come sempre. A Barcellona il trio di Inzaghi aveva sofferto molto e invece martedì i suoi centrocampisti hanno fatto una buona partita. Ovviamente però il 31 maggio non ci sarà andata e ritorno, né pubblico di casa a spingere o stadio da espugnare in trasferta, ci aspetta quindi una finale a viso aperto. I centrocampisti dell’Inter mi hanno convinto anche se, essendo a fine stagione, ovviamente non sono più brillantissimi. Poi davanti ci sono Lautaro e Thuram… E un ulteriore fattore positivo non va sottovalutato».
RISERVE
“Essendo calati un po’ i ritmi a questo punto dell’annata, i subentrati riescono a mantenere alto il livello della squadra. Al di là dei gol di Frattesi, tutti coloro che sono entrati hanno dato il loro contributo con convinzione e attenzione”
IL PSG FA PAURA?
“Beh, bisogna partire innanzitutto dal portiere (ride, ndr ) che ha portato i francesi in finale. Oltre a Donnarumma la squadra di Luis Enrique è equilibrata e ha un centrocampo molto forte: non è un reparto con molta stazza, però hanno tutti qualità, dinamismo e attenzione tattica di altissimo livello. E poi pressano subito, recuperando palla velocemente. Anche se ieri, però, è sembrato un po’ “preoccupato” dalla pressione dell’Arsenal”.
L’ATTACCO
“C’è tanta fantasia con Doué, Dembélé, Kvaratskhelia… È tutta gente che sa dribblare e se non li affronti al meglio ti possono castigare. Nella linea difensiva, invece, è sempre fondamentale il ruolo di Marquinhos che guida benissimo tutti i compagni di reparto”.
SOMIGLIANZA CON L’INTER
“E c’è una somiglianza con l’Inter: gli esterni Hakimi e Mendes, come quelli nerazzurri, sono molto bravi a venire avanti in fase offensiva. In fascia sarà necessaria la massima attenzione”.
LUIS ENRIQUE VS INZAGHI
“In semifinale Inzaghi è stato bravo a sfruttare le occasioni, con Flick che a un minuto dalla fine ha continuato a giocare uomo contro uomo: un po’ presuntuoso… Luis Enrique mi sembra un allenatore preparato, si è fatto una squadra su misura, zeppa di ottimi giocatori. Non ha una stella assoluta come è Lamine Yamal per il Barcellona, uno su cui si basa tutta la squadra. Si potrebbe nominare Dembélé perché è quello che si mette di più in evidenza, ma tutti i titolari del Psg sono molto bravi e ugualmente importanti”
ESPERIENZA VS FRESCHEZZA
“Forse gli uomini di Inzaghi potrebbero avere un po’ meno gamba, ma si sta vedendo davvero tanto sacrificio e parecchia umiltà. Non so se martedì è stato l’effetto dell’esaltazione del pubblico, ma sono stati fattori fondamentali”.
IL PIU’ PERICOLOSO?
“Kvaratskhelia, è il calciatore più pericoloso”.
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