Serie A
Serie A, le designazioni arbitrali della 7° giornata
L’AIA ha diramato le designazioni arbitrali della settima giornata di Serie A. Fiorentina – Milan a Pairetto, Inter – Torino affidata a Marcenaro.
L’Associazione Italiana Arbitri ha reso note le designazioni arbitrali della settima giornata di Serie A, in programma da venerdì 4 ottobre con l’anticipo tra Napoli e Como a lunedì 6 ottobre con il big match tra Fiorentina e Milan.
Serie A, le designazioni arbitrali
Napoli – Como Venerdì 04/10 h. 18.30
Feliciani
Costanzo – Passeri
IV: Zufferli
VAR: Pezzuto
AVAR: Abisso
Hellas Verona – Venezia Venerdì 04/10 h. 20.45
Guida
Colarossi – Tolfo
IV: Scatena
VAR: Meraviglia
AVAR: Sozza
Udinese – Lecce Sabato 05/10 h. 15.00
Mariani
Bindoni – Tegoni
IV: Crezzini
VAR: Di Paolo
AVAR: Paterna
Atalanta – Genoa Sabato 05/10 h. 18.00
Chiffi
Mastrodonato – Palermo
IV: Cosso
VAR: Marini
AVAR: Pezzuto
Inter – Torino Sabato 05/10 h. 20.45
Marcenaro
Giallatini – Bercigli
IV: Colombo
VAR: Abisso
AVAR: Aureliano
Juventus – Cagliari Domenica 06/10 h. 12.30
Marinelli
Di Iorio – Bahri
IV: Di Marco
VAR: Paterna
AVAR: Marini
Bologna – Parma Domenica 06/10 h. 15.00
Di Bello
Carbone – Peretti
IV: Galipò
VAR: Mazzoleni
AVAR: Maggioni
Lazio – Empoli Domenica 06/10 h. 15.00
Ayroldi
Mondin – Cortese
IV: Rutella
VAR: Ghersini
AVAR: Di Paolo
Monza – Roma Domenica 06/10 h. 18.00
La Penna
Scatragli – Moro
IV: Prontera
VAR: Aureliano
AVAR: Meraviglia
Fiorentina – Milan Domenica 06/10 h. 20.45
Pairetto
Rossi L. – Ceccon
IV: Rapuano
VAR: Sozza
AVAR: Abisso
Serie A
Lecce, Coulibaly: “Abbiamo preso troppi gol, dobbiamo restare concentrati fino alle fine”
Il calciatore del Lecce Lassana Coulibaly ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match contro l’Udinese.
Di seguito le parole del calciatore del Lecce Lassana Coulibaly rilasciate in conferenza stampa in vista del match contro l’Udinese valida per la 7^giornta di Serie A, in programma sabato 5 ottobre alle 15:00.
Lecce, le parole di Coulibaly
Il Lecce ha subito tanti gol in pochi minuti con Parma e Milan.
“Queste partite sono state difficili. Anche se abbiamo fatto una buona prestazione ci è mancata un po’ di concentrazione. Sono errori da correggere perché in Serie A nessuno perdona.
Non è possibile prendere diversi gol in pochi minuti, significa che è mancata concentrazione”.
Ora c’è l’Udinese.
“Tutte le partite sono difficili. Non dobbiamo ripetere la mancanza di concentrazione, dobbiamo restare concentrati fino alla fine. Tutto è possibile.
Ci sono tante partite da giocare e dobbiamo pensare al nostro obiettivo. Per ora abbiamo affrontato grandi squadre come Inter, Atalanta e Milan“.
Come ti trovi con Ramadani?
“Abbiamo un buon rapporto. Sappiamo quanto sia importante per tutta la squadra un centrocampo solido. È una persona che non molla niente sul terreno di gioco”.
Ti trovi meglio nel centrocampo a due o a tre?
“Sono abituato a giocare in entrambi i sistemi di gioco. Rispondo alle richieste del mister che possono dipendere anche dall’avversario”.
Cosa ti chiede Gotti?
“Di difendere bene e di spingere la squadra in avanti”.
Serie A
Roma, Ghisolfi: “Non mi sentirete mai parlare di periodo di transizione”
Florent Ghisolfi, ds della Roma, parla delle ambizioni del club, dei cambiamenti nel management, della separazione con De Rossi e dell’arrivo di Juric.
Le prime parole di Florent Ghisolfi da direttore sportivo della Roma risuonano come un monito.
Queste le sue parole riportate dalla Gazzetta dello Sport: “I Friedkin vogliono una grande squadra nel nuovo stadio. L’acquisto dell’Everton? Per la Roma non cambierà nulla”.
Il ds ha poi continuato, affermando che la volontà di costruire una grande Roma c’è: “Vogliamo un club che non sia dipendente da tecnici o dirigenti, vogliamo creare stabilità e lo stiamo facendo ampliando il management.
Abbiamo evitato i prestiti per aumentare il valore dei cartellini del club. A breve verrà annunciato il CEO Mark Sertori è il dirigente della performance e ricostruiremo il dipartimento scout”.
Indice
Ghisolfi sui cambiamenti in casa Roma
Il direttore sportivo giallorosso ha voluto commentare anche la separazione con Daniele De Rossi: “La reazione dei tifosi è comprensibile. Daniele è una leggenda, con lui ho sempre avuto un rapporto sincero. La decisione di esonerarlo è stata presa di comune accordo con i Friedkin.
Ora bisogna guardare avanti”. Ha poi aggiunto due parole sul nuovo allenatore: “È arrivato con umiltà e rispetto sia per De Rossi che per i giocatori. Il contesto era difficile e ha ottenuto già risultati. Scopro un uomo e un mister di qualità”.
Gli obiettivi della Roma
Ghisolfi ha parlato in oltre in maniera chiara degli obiettivi prefissati dalla Roma ” Non mi sentirete mai parlare di periodo di transizione, ci sono gli obiettivi a breve termine e la Roma merita di stare in Champions League“.
Non sono mancati neanche i commenti per quanto riguarda la situazione di mercato: “Si dice che manchi un terzino, ma giocando a tre dietro abbiamo parecchi esterni.
Sul finire del mercato, con De Rossi avevamo deciso che il modulo sarebbe cambiato, per quello abbiamo preso Hermoso e Hummels. (…) Soulè è adatto per il 4-3-3, ma ancora di più nel 3-4-3, nei due dietro una punta centrale”.
Sui rinnovi: Dybala, Pisilli, Zalewsky
“Speriamo di trovare una soluzione per Zalewsky, non vogliamo perderlo a parametro zero. Stiamo discutendo pure quello di Pisilli“.
Il numero uno giallorosso si è poi soffermato sul caso Dybala, ad un passo dalla cessione in estate: “Ha scelto col cuore di restare, ora deve giocare libero di mente dando il meglio di sé.
Non abbiamo mai chiesto agli allenatori di farlo giocare meno per il rinnovo del suo contratto e non siamo stati noi ad avergli trovato il club arabo. Rinnovo? Non c’è nessuna discussione in corso”.
Serie A
Prandelli: “Avevo fatto il mio tempo”
In una bella intervista al Secolo XIX, Cesare Prandelli ripercorre la propria carriera calcistica e racconta la sua esperienza all’Atalanta.
Una cosa è certa: Cesare Prandelli è soddisfatto della vita che conduce oggi. Al calcio guarda indietro senza rimpianti.
Indice
L’intervista a Cesare Prandelli
Queste le sue dichiarazioni ai microfoni del Secolo XIX: “Avevo fatto il mio tempo, semplicemente. Ora produco l’olio e sono nonno a tempo pieno ma non mi perdo una partita”.
Del calcio non sembra sentire la mancanza: “Ho tutto quello che mi serve. Ho chiuso la carriera da allenatore quando mi sono sentito di farlo, ero ormai cotto”.
Sul calcio di oggi
Circa il calcio odierno, Prandelli è critico: “Sono cresciuto con l’idea che un allenatore debba valorizzare i propri giocatori, esaltare il talento.
Vedo invece troppo fanatismo riguardo al sistema di gioco, troppi allenatori che non si adattano ai giocatori che hanno. Se vuoi fare 4-3-3 ma non hai gli esterni, allora puoi scegliere una soluzione diversa”.
Sul passato da allenatore all’Atalanta
Prandelli poi ha aggiunto: “Ho iniziato ad allenare nel settore giovanile dell’Atalanta, da lì sono venuti fuori tanti giocatori: non li ingabbiavamo in un sistema di gioco ma cercavamo di migliorarne le caratteristiche, di valorizzarli.
Ecco, non mi piace questa idea di calcio globale, con schemi tutti uguali. Il talento va esaltato e non limitato”.
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