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Hellas Verona, Sogliano: “Domani sarà una partita difficile. Su Lambourde e Suslov…”

Il direttore sportivo dell’Hellas Verona Sean Sogliano dalla sede del club presenta il match di venerdì sera che vedrà contrapposta la compagine scaligera al Venezia al “Bentegodi” nel derby veneto valido per la settima giornata di andata del campionato di Serie A.
Di seguito le sue parole:
Domani la sfida con il Venezia…
“Oggi parlo io al posto del mister bloccato in autostrada per un incidente che non lo riguarda, domani sarà una partita difficile, in queste sei partite tante cose sono andate molto bene, altre no, ma dobbiamo mantenere la lucidità per affrontare una partita contro una squadra che farà di tutto per portare a casa il risultato, come sempre avremo bisogno di un ambiente che ci aiuti, i nostri tifosi ci daranno una mano per affrontare al meglio delle nostre possibilità la partita. Dobbiamo scendere in campo con la determinazione che ci serve per portare a casa il risultato”.
Verona martoriato dagli infortuni in questo avvio, a che punto è Serdar?
“La sua situazione post-infortunio lo ha portato a tornare a correre per avere una condizione fisica che gli permetta di allenarsi a pieno regime con la squadra. Penso che la settimana prossima che è quella della sosta aumenterà la parte fisica per cercare di essere a disposizione per Monza. In generale gli infortuni capitano in tutte le squadre, poi noi abbiamo avuto tutti gli infortuni a centrocampo che chiaramente hanno impattato di più sul reparto venendo penalizzati da questo punto di vista. Poi c’è da dire che ci siamo penalizzati anche un po’ da soli con le espulsioni”.
I convocati in nazionale sono un rischio?
“E’ una cosa bella ma che ti porta delle problematiche, sono date fissate in cui il club non ha voce in capitolo per accettare o meno le convocazioni, è chiaro che il club non sia in grado di negare le chiamate che poi ai calciatori fanno anche piacere. Dobbiamo cercare di conviverci sperando di avere meno problematiche rispetto all’ultima sosta”.
Lambourde è esploso, è stato veramente pagato tre milioni?
“Noi prendiamo giocatori giovani che anche l’allenatore ha coraggio di far giocare. Abbiamo sempre fatto di necessità virtù, poi i giovani devono ovviamente avere qualcosa perchè non basta essere giovani per giocare. In questi anni i giovani ci hanno dato tanto, a me piacciono i giocatori che hanno fame, che hanno voglia di farsi conoscere, però la continuità la devono avere loro. Sicuramente Lambourde ha delle qualità, siamo riusciti a prendere il giocatore anche grazie al suo agente, siamo riusciti a prenderlo a delle condizioni assolutamente vantaggiose rispetto al valore, ha già forza nelle gambe, può crescere ma ce ne sono anche altri. Tutti devono mettere il proprio mattoncino per fare il risultato, ci vuole l’apporto di tutti”.
Che campionato è questo?
“Sono arrivate dal basso società importanti che possono competere per posizioni di classifica importanti. Noi dobbiamo ripartire subito per fare risultato. Chi non vuole ripartire non deve essere qua. L’energia nervosa è fondamentale”.
18 ammonizioni nelle prime sette giornate, l’Hellas è davvero così cattivo?
“Secondo me lo siamo poco, in molte partite abbiamo avuto pochi ammoniti, come con la Juventus che ne abbiamo avuto solo uno, poi sono dati che lasciano il tempo che trovano”.
Come giudichi l’episodio di Como riguardo a Suslov? Il ritorno di Cataldi (preparatore dei portieri ndr)?
“Come il Var può intervenire perchè ci sia stato un intervento da rosso penso potrebbe anche intervenire quando c’è da togliere una sanzione. Riguardo a Massimo Cataldi due anni fa dopo lo spareggio aveva deciso di seguire Juric per avere nuove sensazioni. Uno di noi per stare qua deve essere al 100% e vivere per il Verona, lui è un professionista serio e ci sta che avesse bisogno di cambiare. L’anno scorso abbiamo promosso Matthias Castiglioni, che è un suo allievo, giovane, molto giovane, forse tra i più giovani preparatori dei portieri. Cataldi ha desiderato tornare qua e lavorerà insieme a Matthias e rafforzerà lo staff tecnico. Oggi il calcio è cambiato, ogni allenamento ci sono quattro portieri da preparare, penso che il suo ritorno possa portare solo qualcosa di positivo al Verona, torna qualcuno che già conosce il Verona e ha il Verona nel cuore”.
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Leeds e Burnley: quando 2 neopromosse valgono la Serie A

Le due squadre di Championship, promosse nella giornata di ieri nella massima serie inglese, potrebbero comodamente stare nella parte sinistra della Serie A.
Leeds e Burnley hanno ottenuto la matematica promozione battendo rispettivamente Stoke City (6-0) e Sheffield United (2-1). Stagione assolutamente dominata, testimoniata anche dai 94 punti conquistati, a due giornate dal termine. Eppure le due squadre di Championship potrebbero stare tranquillamente dalla parte che conta del nostro campionato.
La differenza con la Serie A
Le due squadre della Championship 24/25 sono due autentiche corazzate. Il Leeds può contare su giocatori come Junior Firpo, ex Barca, e Wilfried Gnonto, attaccante che ha assaggiato anche la Nazionale di Luciano Spalletti. Mentre il Burnley ha nella rosa talenti come Maxime Esteve (ex obiettivo del Milan) e Luca Koleosho, anche lui vicino alla Nazionale italiana. Transfermarkt, dati alla mano, stima un valore complessivo di poco inferiore ai 200 milioni di euro.
Numeri e nomi che non hanno nulla a che vedere con la nostra Serie B. Basta pensare che la rosa del Sassuolo, la più cara, vale 92 milioni. Ma il paragone non starebbe in piedi neanche con tutta la parte destra della Serie A.
Oggi la squadra italiana che più si avvicina a Leeds e Burnley per valore della rosa è il Torino. La squadra di Cairo si trova decima sia in classifica che nella realtà economica del nostro calcio. Ma se da un lato è plausibile pensare che in estate la società del presidente Cairo cercherà di mantenere un sano equilibrio tra acquisti e cessioni, dall’altro prepariamoci a spese importanti di Leeds e Burnley per mantenere la categoria. E’ pur sempre la Premier League. Da tanti anni, purtroppo, un’altra galassia rispetto alla Serie A. Ma anche in confronto gli altri campionati.
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Torino: nel mirino due calciatori in vista del mercato estivo: la situazione

Secondo quanto emerso nelle ultime ore, il Torino avrebbe messo nel mirino due calciatori per rinforzare la rosa in vista del mercato estivo
Torino, i nomi in vista del mercato
Secondo quanto emerso nelle ultime ore, il Ds del Torino Davide Vagnati avrebbe messo nel mirino diversi calciatori per rinforzare la rosa in vista della prossima stagione.
Tra i calciatori visionati dal Ds di granata ci sarebbero il difensore Idzes del Venezia per rinforzare il reparto arretrato e il centrocampista dell’Empoli Tino Anjorin.

IL TORINO FA GRUPPO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Per quanto riguarda Idzes si tratta di un abile difensore cresciuto molto sotto la gestione Di Francesco e che era già un obiettivo del club piemontese la scorsa stagione.
Mentre per quanto riguarda il centrocampista dell’Empoli Tino Anjorin il calciatore in questa stagione ha messo a referto 18 presenze condite da tre assist e un gol mettendo in luce una serie di ottima prestazioni si sulla mediana che sulla trequarti.
La situazione rimane da monitorare, ma la sensazione è che il Ds del Torino Davide Vagnati sappia su quali profili puntare per far vivere al club granata un ottima stagione sempre sotto la guida di mister Vanoli.
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Addio a Aldo Sallustro: lutto in casa Panini

Aldo Sallustro: a 75 anni scompare il protagonista della rinascita e del successo globale delle figurine. In prima linea fino all’ultimo giorno.
La triste notizia
È morto all’improvviso lunedì 21 aprile, all’età di 75 anni, Aldo Hugo Sallustro. Era amministratore delegato e proprietario del Gruppo Panini. La notizia è stata riportata oggi dal Corriere della Sera, e riconfermata dalla Gazzetta dello Sport e dalla Gazzetta di Modena. Un segnale chiaro di quanto profondo sia il segno lasciato da Sallustro nell’editoria italiana. E anche nell’immaginario collettivo, in Italia e nel mondo.
Chi era Aldo Hugo Sallustro?
Nato nel 1949 a Buenos Aires, in Argentina, Aldo Hugo era figlio di Oberdan Sallustro, dirigente di primo piano e presidente della sussidiaria locale della Fiat. Il legame con l’Italia era forte anche dal lato sportivo. Lo zio Attila fu calciatore. Vestì la maglia del Napoli dal 1926 al 1937. In quegli anni divenne un’icona del calcio partenopeo. Tra industria e sport nasce anche il profilo di Aldo Hugo. Un uomo capace di unire rigore gestionale e visione creativa.
Sallustro ha guidato il Gruppo Panini per 33 anni, dal 1991 fino alla sua morte. Tre decenni che hanno trasformato l’azienda modenese, fondata nel 1961 dai fratelli Panini, in un colosso dell’intrattenimento collezionistico. Durante questo lungo periodo, il gruppo ha conosciuto passaggi di proprietà complessi, passando per mani diverse. Da Bain Gallo Cuneo a De Agostini, fino al colosso dei fumetti americano Marvel e alla Fineldo dei Merloni. In tutte queste fasi, Sallustro ha mantenuto il timone saldo. Nel 2016, insieme alle sorelle Anna e Teresa Baroni, diventa il proprietario della società.
Il successo sotto la guida di Sallustro
Sotto la sua guida, la Panini è cresciuta in modo straordinario. È diventata una vera multinazionale, con numeri impressionanti. Ogni anno vende oltre 5 miliardi di figurine in tutto il mondo. Infatti il marchio è presente in più di 150 Paesi. Il suo fatturato ha supeatorato 1,5 miliardi di euro e dal 2017 è più che triplicato. La sua è stata una visione manageriale coerente e moderna: crescita solida, espansione costante, ma senza mai snaturare l’identità dell’azienda.
Nonostante l’età, Sallustro era ancora operativo ogni giorno. Fino a venerdì 19 aprile si recava regolarmente in ufficio e si occupava in prima persona del monitoraggio delle attività. Seguiva anche la pianificazione strategica per l’espansione in nuovi mercati e prodotti.
Questo impegno quotidiano è uno degli aspetti più significativi della sua figura. Era un personaggio lontano dai riflettori e dalle dichiarazioni pubbliche. Ma era sempre presente dove serviva davvero.
Non solo calciatori Panini
La Panini è stata anche per molti anni editore di alcuni dei fumetti più amati in Italia: come Topolino e i titoli dell’universo Marvel. Anche in questo ambito, Sallustro ha saputo mantenere alta la qualità editoriale e l’attenzione al pubblico. Riusciva a rimanere fedele a un’idea di cultura popolare accessibile, educativa e coinvolgente.
Con la sua scomparsa, se ne va una figura chiave dell’imprenditoria culturale italiana. È stato un uomo capace di guidare con determinazione e sobrietà un marchio storico. La Panini non ha segnato solo lo sport e l’editoria, ma anche la memoria affettiva di intere generazioni.
Il suo stile discreto, la sua operatività instancabile, la sua capacità di visione ne fanno un esempio raro e prezioso di leadership. L’assenza di Aldo Hugo Sallustro si sentirà non solo a Modena. Ovunque nel mondo qualcuno incolli una figurina Panini in un album, ci sarà anche un po’ di lui.Il suo ricordo continuerà a vivere in quel gesto che ci ha sempre unito.
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